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mercoledì 4 luglio 2012

Higgs che commuovendosi, commuove!


Notizia di oggi, 4 luglio 2012 è l'ufficializzazione della scoperta del Bosone di Higgs fino a poco tempo fa solo ipotizzato a livello torico, finalmente è stato individuato. Lo chiamano la particella di Dio, è il bosone da cui tutto ha origine. Numerosi sono li scienziati che hanno dedicato la loro vita a lui, in particolare colui che, un giorno nel 1964, passeggiando sulle colline scozzesi, corse il laboratorio dicendo di aver avuto "one big idea!". Questo "colui" è Peter Higgs che proprio oggi a Ginevra, durante la conferenza che svelava la svolta nella ricerca, si è messo a piangere. Si è commosso.

Banalmente potremmo esclamare: "Amore per la scienza!" ma attenzione, quest'affermazione è meno banale del previsto. Sono stata al Cern a Ginevra sei/sette anni fa quando Lhc era ancora in costruzione, ho passeggiato nelle loro sale conferenze, ho mangiato nella mensa degli scienziati, mi sono messa un elmetto e sono finita decine di metri sotto terra per vedere una sezione dell'affascinante Lhc, il punto in cui venivano raccolti e rielaborati i dati.
Per una letterata come me, era solo un vedere senza capire completamente a pieno, però le lacrime di Higgs dicono molto, anche a chi di Fisica non sa nulla. Questo è un uomo che ha finalmente visto che le sue teorie non erano vane, uno che può davvero urlare "L'avevo detto!" se la comunità scientifica approverà. Mi commuovo a vedere come una passione sia davvero degna di essere chiamata tale e soprattutto mi domando se io nel mio piccolo riuscirò mai ad avere una tale passione per il lavoro che farò. Potremo anche noi giovani del 2012 piangere di gioia per qualcosa che ci ha appassionati, che magari ci ha fatti soffrire, ma a cui abbiamo dedicato parte della nostra vita, magari scendendo anche a compromessi con altro?
Me lo auguro! Perché credo che questo coincida anche con la propria realizzazione lavorativa, che di questi tempi sembra una cosa fantascientifica. Con questo non voglio uccidere le speranze, ma voglio indicare Higgs e il suo bosone come un sogno che si avvera. Egli ha scritto una pagina della scienza, quel bosone porterà il suo nome, per sempre. Penso che per lui sia un sogno, un sogno che si avvera! E allora Higgs commuovendosi mi fa pensare a tutto questo e inevitabilmente mi commuove! 


martedì 3 luglio 2012

The Casual Vacancy by J.K.Rowling

Sono lieta di presentarvi la copertina del nuovo libro di J. K. Rowling che uscirà a settembre (in Inghilterra) e da noi...ancora non si sa quando.
E' attualmente prenotabile su Amazon in formato ebook alla "modica" cifra di 19,36$ alias 14,99€, un ebook che vale oro evidentemente, ma se proprio non riuscite a resistere e siete disposti a leggerlo in lingua inglese...allora potete accomodarvi e scaricarlo sul vostro Kindle o ebook reader idem se avete un'iPad, però attenzione attenzione! Sarà disponibile per il download a partire dal 27 settembre 2012. Quindi la domanda è: perché assicurarsi l'acquisto di un ebook che non potrà mai andare in sold out? Io al massimo prenotavo i cartacei una volta...ma ora, essere certi di potersi scaricare l'ebook: che razza di mossa è?
Il mondo dell'editoria sta proprio cambiando! Posso solo immaginare che il 27 settembre le vendite saranno alle stelle e migliaia di utenti lo scaricheranno, potevano anche farlo pagare un po' meno, cavolo! Insomma, 15 euro per un ebook che è praticamente un non-libro, mi sembra un po' una fregatura, capisco che l'autore deve guadagnarci qualcosa, ma se esiste anche il cartaceo non ritengo sensato il prezzo. Il costo degli ebook a mio parere è attualmente troppo alto, non abbiamo ancora la cultura di non avere libri fisici in mano e sono ben pochi quelli disposti a spendere così tanti soldi per un libro digitale. C'è anche da dire che recentemente ho notato che molte case editrici hanno alzato i prezzi, anche su versioni definite paperback (quindi con la copertina molle) che più di 7/8 euro non pagherei. Vorrei capire quanto di questi soldi finisce effettivamente nelle tasche dello scrittore, perché se si aumenta il prezzo a favore di chi scrive, va benissimo, se lo si aumenta per ingrassare vacche già di per sé grasse...non ha minimamente senso!
Chiedo scusa per il pensiero espresso, spero di non avervi tediato o offeso.
Vi saluto con l'immagine della copertina del libro che ho preso da:  http://www.ilpost.it/2012/07/03/the-casual-vacancy-j-k-rowling-cover/ 


venerdì 1 giugno 2012

Un nuovo progetto: ArtInTime!

Carissimi lettori, finalmente posso raccontarvi cos'ho combinato in questi ultimi mesi. Cioè a dire il vero sapete cos'ho combinato negli ultimi mesi, più o meno...meno che più...

Allora: non voglio raccontarvi qui quante volte sono andata dal parrucchiere, se ho fatto la ceretta o se ho appena realizzato la nail art più bella del secolo, perché fondamentalmente non vi interessa e non ha senso parlarne su Life in Technicolor... 
Insomma, torniamo indietro di qualche mese...faceva freddo, l'anno 2011 stava finendo. Da un po' di tempo  Alessandra e io meditavamo, allo stesso tempo lo meditavano pure Angelica e Ilaria, di aprire un sito in cui parlare di libri, film, musica, tutte quelle cose che ci avevano fatte incontrare in Unito, tutte quelle cose che ci avevano spinto a  iscriversi a Scienze della Comunicazione, al Dams o al MultiDams. Il 13 dicembre 2011 le tre sopra citate, sottoscritta inclusa, così siamo a quattro, ci siamo trovate per fare una bella apericena al Blah Blah. Dopo aver dibattutto su "come, cosa, dove, quando", tra un gossip "ma noooo, non ci credo!" e l'altro: "che gran pezzo di m****" stava nascendo il nostro piccolo grande progetto.
Terminata la cena era giusto coronare la serata con il dolce e se sei a Torino, è dicembre e fa un freddo cane: o vai da Grom e poi rantoli per strada sorseggiando una cioccolata, oppure fai il figo e vai da Fiorio a respirare aria di nobiltà Torinese, classicità, porcellane antiche, legno scricchiolante, tavolini di marmo, specchi e...cioccolata al gianduia. Ebbene sì, di fronte a quattro cioccolate è definitivamente nato ArtInTime.
Dopo qualche mese poi ci ha raggiunto anche un'altra MultiDamsica-donna: Anna.
Che cos'è?
E' uno spazio dedicato all'arte, a tutto ciò che è arte, quindi anche quelle di "ultima generazione", uno spazio giovane, gestito da giovani, che tra le varie cose vuole anche dare spazio ai giovani esordienti. 
Da oggi siamo ufficialmente on line con un fantastico book sfogliabile (non voglio chiamarlo rivista in quanto rivista non est secondo la legge italiana dell'editoria e vari blah blah) che potete trovare a questo sito: ArtInTime.
Poi se volete seguirci su Facebook: la nostra pagina si chiama (guarda caso) ArtInTime.
Qui sopra vedete la pagina del primo numero.
Insomma, vi aspettiamo e buona lettura!


giovedì 31 maggio 2012

Il sequel de Il diavolo veste Prada!

Ebbene sì, avete capito bene!
Questa volta non è un titolo fuffesco (spero che la mia amica Martina legga questo post così scoppierà a ridere alla parola fuffesco).
Lauren Weisberger ha annunciato tramite facebook che il suo best seller Il diavolo veste Prada avrà finalmente un seguito!
Uscito nel 2003 in versione cartacea e trasformato in film nel 2006, nel 2013, a 10 anni esatti dall'uscita del primo volume, arriverà il sequel! Sinceramente sono entusiasta perché, nonostante non sia la storia del secolo e questo libro appartenga a quella narrativa da ombrellone, io ogni tanto sento fisicamente il bisogno di leggere questi generi di libri. Oltretutto scrive molto bene, cosa rara tra gli autori di libercoli di poco peso a livello letterario. Non apro la parentesi "cos'abbiamo in Italia" altrimenti va a finire che divento cattiva e non è proprio il caso.
Insomma, gli Americani nella primavera del 2013 avranno il loro sequel, speriamo di trovarlo sotto l'albero di Natale noi Italiani, tanto la profezia dei Maya abbiamo deciso di sfatarla visto che Il Grande Gatsby uscirà negli USA il 25 dicembre e in Italia il 18 gennaio 2013, quindi...prepariamoci ad acquistare questo libro!!! 

Speriamo solo non ci deluda, i sequel a volte sono delle pataccate, ma dalla sua parte ci sono ben 10 anni in cui l'autrice avrà sicuramente sviluppato e articolato a puntino l'intera vicenda, quindi ha la mia piena fiducia! 

So che ha scritto molti altri romanzi nel mentre, che io...ehm, ehm, ehm...non ho letto! Ma recupererò! Pensate che ho avuto la possibilità di leggere Il diavolo veste Prada solo l'anno scorso, quando ormai sapevo il film a memoria!

Se volete essere sempre informati sull'autrice, eccovi il suo sito internet: http://www.laurenweisberger.com/ 

martedì 22 maggio 2012

Places to go...

Forse vi sembrerà fuori luogo questo post, visto che ultimamente parlo solo di libri da queste parti, ma come potrete notare dall'elenco di città presenti sulla maglietta, compare un nome che in questo blog non è solo nominato, di più! 
London!
Ebbene sì, ieri ho fatto un salto in un negozio che, ahimè, a causa della crisi sta svendendo tutto, e mi sono comprata questa supenderrima (licenza poetica) maglietta!
Dovevo rendervi partecipi, no? 
Bene, tornando a cose serie e sperando di non aver perso la fetta di lettori culturalmente elevata che stava deambulando da queste parti, vi volevo annunciare che sono finalmente riuscita a inserire nel blog il plug in di Facebook, in alto a destra, poi ho inserito la mia libreria di Anobii! Evivva! Ora che mi sento soddisfatta e realizzata, posso prima di tutto andare ad asciugarmi i capelli e poi a studiare!
A presto e restate sintonizzati perché ho tante interessanti novità in lettura e in visione, dimenticavo! Proprio riguardo a questo ho inserito un apposito spazio, sempre alla vostra destra in cui annuncio quali sono le prossime cose che potrete leggere sul mio blog! Spero possa esservi d'aiuto!
A presto, cari readers!


domenica 8 gennaio 2012

Un invito...

INVITO!!!
Giovedì 19 gennaio alle ore 17 ci saranno i fratelli De Serio al Dams di Torino per raccontare il backstage, all'italiana è chiamato dietro le quinte, del loro primo film: Sette Opere di Misericordia nelle sale a partire dal 20 gennaio.
Per info: guardate l'immagine qui sotto!!!! 
 

venerdì 6 gennaio 2012

Anno nuovo, film nuovi!

L'anno nuovo è cominciato e come ogni anno è bello vedere cosa ci sarà prossimamente in cartellone. Il primo film da mettere in elenco tra quelli che dovrete, anzi dovremo vedere nel 2012, quindi non possiamo assolutamente perderlo, è J. Edgar del mitico e sempreterno Clint Eastwood. Protagonista della nuova pellicola dell'uomo dalle due espressioni è un attore che a parer mio rende più ora con qualche ruga e la pancia piuttosto che quando era un giovincello sbarbato e mingherlino: Leonardo Di Caprio. Già "musa" di Scorsese, meraviglioso in Inception, vediamo cosa combinerà sotto la direzione di Clint Eastwood.
L'anno proseguirà poi con:
The Iron Lady, film di Phyllida Lloyd  sulla terribile Margaret Tathcher
The Avengers, film conclusivo, punto di arrivo per tutti coloro che si sono sparati ogni film sui supereroi Marvel. Piccola nota, in italiano il titolo sarà: I vendicatori.
Ritorna poi il Tolkien della pellicola, Peter Jackson, con l'avventura che racconta come Bilbo è venuto in possesso dell'anello del Signore degli Anelli, dall'omonimo racconto rivedremo La Contea grazie a Lo Hobbit.
Sulla scia dei supereroi, sarà in sala Wonder Woman e poi l'attesissimo ultimo capitolo di Batman!
Guillermo del Toro ci stupirà (forse) con un film tratto da Dottor Jekyll e Mr Hyde, intitolato proprio....Dott. Jekyll e Mr Hyde.
Spielberg cosa ci propone per il nuovo anno? Beh, lui ci incanterà con War Horse e poi nel 2012 girerà un film su Lincoln che però temo sia da ascrivere ai film che usciranno nel 2013, ma mai dire mai!
Poi vedremo Man in Black III, Ghost Buster IIIThe Amazing Spiderman con Andrew Garfield nei panni dell'Uomo Ragno (e qui già le fan si accalcano mentalmente al botteghino), Terry Gillian poi ha realizzato The Man Who Killed Don Quixote, Woody ci farà vedere il suo decameron che a quanto pare sarà intitolato Nero Fiddled, J. J. Abrams ci regalerà Star Trek 2, sequel attesissimo, uscirà anche Madagascar 3, Prometheus di Ridley Scott, Underworld il risveglio in 3D, The Bourne Legacy, quarto capitolo della saga di Bourne, Ghost Rider: Spirit of Vengeance ...Insomma c'è un sacco di carne al fuoco per il nuovo anno!!! Vi consiglio di consultare questa pagina di mymovies per essere aggiornati sulle date di uscita--> QUI
E la Disney?
Ormai da mesi ha lanciato il trailer della sua prossima opera tutta made Disney-Pixar: Brave. I disegni promettono bene e se è la storia di una eroina, beh, allora merita di essere visto! Attendiamo i prossimi mesi!

Uscirà anche il sequel di Breaking Down, una delle saghe più assurde degli ultimi anni. La storia che nessuno vorrebbe mai avere scritto e nemmeno pensato che purtroppo fa sognare milioni di adolescenti (e non solo) in giro per il mondo. A questo punto, siccome so che i fans potrebbero iniziare ad insultarvi, spendo due parole per motivare la mia aberrazione nei confronti di questo prodotto.
1- Leggetevi Dracula
2- I vampiri sono affascinanti, ma non brillano al sole.
3- Perchè Bella si innamora di Edward? La risposta "perchè è figo" non è abbastanza per costruirci sopra una saga.

Non ho considerato i film italiani...chiedo venia, ma vi aggiornerò strada facendo. 
Detto questo, buon 2012 cinematografico e....restate sempre sintonizzati, perchè pian piano la lista si allungherà!!




mercoledì 16 novembre 2011

Mi assenterò, spero di no!

Carissimi lettori, temo che il mio ritmo su questo blog si allenterà un po' a causa di collaborazioni insorte on the road of life.
Come voi tutti ben saprete da settembre scrivo per Virgole nelle Virgole e dall'inizio di questo mese ho iniziato a collaborare con cinema.figoo.it. Insomma, se avete nostalgia di me, mi trovate, in versione più seriosa e più composta su questi due siti. Su Virgole nelle Virgole troverete anche molto altro prodotto da studenti che hanno a cuore la libera informazione, mentre su figoo ci sono svariati campi d'interesse.
Venitemi a trovare anche di là, io vi aspetto eh!
Spero tra tesi e collaborazioni di riuscire ancora a raccontarvi qualcosa da queste parti perchè Life in Technicolor resta sempre casa mia e si sa che nessun luogo è come casa propria. 
A presterrimo!

venerdì 11 novembre 2011

Repubblica e la Filosofia

Mentre volge al termine la collezione de "I grandi della narrativa" di Repubblica, inizia, a partire da oggi un'altra interessante raccolta di libri. Questa volta si parla di filosofia, la proposta è molto chiara: raccontare la filosofia dai presocratici a Deridda attraverso gli autori più famosi, le voci narranti saranno quelle dei grandi pensatori di oggi: Vattimo, Ferraris, Odifreddi...e via discorrendo. Una nuova opera culturale molto interessante e molto economica: 1€ ogni volume, uscita il venerdì e il sabato. Di fatto i libri partono da un'iniziativa editoriale di vecchia data, ovvero "Il caffè filosofico", dove attraverso una serie di dvd veniva raccontata al grande pubblico la storia della filosofia. 
Per me, che di filosofia ricordo ben poco, causa traumi del liceo, potrebbe essere un modo interessante per ripassarla un po', visto che gli autori che la raccontano sono persone degne di stima e celebri accademici. 
La pagina della raccolta: QUI 
E voi? Farete questa raccolta?

Mengoni alla Bicocca!

Questa settimana è uscito il nuovo video di Marco Mengoni, che potete vedere QUI.
Molti probabilmente riconosceranno i palazzi color mattone presenti sullo sfondo e non potranno fare a meno di esclamare, come ho fatto io, ma è ambientato alla Bicocca? Ebbene sì, cari fan mengoniani, il video in questione, intitolato Tanto il resto cambia, inserito nell'album Solo, è stato girato presso il quartiere Bicocca di Milano alle prime luci dell'alba, con luce naturale.
La canzone poi, a parere mio, è meravigliosa e adatta alla voce eclettica di Marco.
Un artista che continua a camminare sulla via del successo, il primo prodotto di X Factor che riesce ad andare avanti, oltre il talent ed è in grado di continuare a scrivere canzoni belle e interessanti.
Il primo singolo del nuovo album, che porta lo stesso titolo, Solo, è anch'esso molto ben costruito, con uno stile che poco ha che fare con la solita "roba italiana" e ci regala strumentazioni che spesso ricordano cantanti americani o inglesi. Per quanto mi riguarda ad un primo ascolto mi sono venuti in mente i Muse...
Dopo aver ascoltato Solo e Tanto il resto cambia, sono sicura che acquisterò anche il secondo album di questo cantante, non credo che il suo successo sia legato solo alla bellezza e a questo suo fascino misterioso. Se fosse stato dettato solo da queste caratteristiche, a quest'ora non sarebbe più famoso come cantante, ma lo avrebbero inserito come valletto in qualche programma o come modello per qualche stilista. 
Marco, che a dire il vero ha fatto anche il modello, ha una voce che prende, una voce nuova per il panorama artistico italiano, una voce che si è meritata anche i complimenti di Mina, e Mina...ne sa!


P.S. Ringrazio Barbara che mi ha consigliato il link questa mattina, rendendo così la mia giornata un po' più...mengoniana!!!

venerdì 9 settembre 2011

To be or not to be....

Alzi la mano chi non ha mai sentito nominare la scrittura creativa, penso che le mani alzate siano poche, almeno lo spero. Certo, in Italia la "moda" non è così diffusa come negli USA, ma pian piano stiamo capendo anche noi che la scrittura creativa è utile come sistema di stimolazione delle idee. E' una specie di palestra di allenamento. Come gli sportivi per arrivare alle Olimpiadi si allenano, così gli scrittori, o meglio, coloro che ambiscono a diventare scrittori devono allenarsi scrivendo. Ma scrivere per scrivere non basta, a volte penso sia necessario mettersi dei paletti, sperimentare, esercitarsi. Esistono molti e molti libri su questi argomenti, alcuni funzionano altri no, fondamentalmente i manuali servono e non servono, diciamo che bisogna saperne fare un giusto uso. Secondo il mio modestissimo ed insignificante parere ognuno di noi, dopo aver letto un certo numero di libri, e con letto non intendo leggiucchiato e con libri non intendo Moccia, è in grado di percepire determinati stratagemmi, determinati stili che contraddistinguono gli scrittori.
I manuali non fanno di te il nuovo Verga o il nuovo Moravia, o lo Stephen King del vecchio continente, ma ti aiutano a capire come prendono forma i racconti, i personaggi, le descrizioni, i libri. Sono fondamentalmente delle esercitazioni che poi uno può fare o meno, uno può anche leggerli per cultura personale e poi rimetterli sulla libreria o addirittura rivenderli, altri possono impararli alla nausea per evitare i fatidici blocchi dello scrittore, ammesso che funzionino.
Diciamo che quando si scrive non va lasciato niente al caso. Lo scrittore deve sapere come, dove, quando è nato il suo personaggio, quali sono i suoi libri preferiti, quali sono i suoi gusti di gelato, le sue allergie, il suo peso, la sua altezza, il colore degli occhi, le sue passioni, etc. Lo scrittore deve sapere se la via Pincopalla incrocia via Pincopallino nella città XXX che ha creato per il suo romanzo, deve sapere cosa prova il suo cattivo quando mette in atto i piani più diabolici, deve capire che nel suo mondo le regole è lui e lui solo a dettarle, deve capire che niente è impossibile nel mondo della letteratura, ma che tutto può prendere forma se studiato con accuratezza.
Noto che ultimamente certi scrittori perdono poco tempo a delineare i personaggi, creando esseri piatti e praticamente inesistenti nella vita di tutti i giorni. Se la scrittura trae spunto dalla vita, allora il personaggio deve trarre spunto dalla gente. Qualche anno fa leggendo la raccolta di scrittura creativa realizzata presso Deagostini dalla Holden di Torino, dicevano che lo scrittore gira tra la folla e prende appunti, ascolta, osserva e soprattutto assorbe.
Lo scrittore è un ladro, un ladro di attimi di vita, di persone, di nomi, di comportamenti, lo scrittore fotografa e registra quello che gli sta attorno e sa rivoltare le situazioni ed inserirle nei suoi romanzi. Lo scrittore non sta nella torre d'avorio a guardare il mondo dall'alto, lo scrittore è nel mondo e gira, visita, scopre, conosce, legge. Ecco legge. Conosci il tuo nemico, dicevano. Lo scrittore deve conoscere quello che fanno i suoi colleghi, deve conoscere i libri che vendono, deve leggerli (Moccia si può anche non conoscere), deve capire perchè vende Tizio e non vende Caio, ma non per questo deve scendere a patti quando scrive!
Insomma lo scrittore deve vivere in questo mondo, questo è uno dei pilastri fondamendali per essere scrittore.
Riguardo i sopra citati manuali, ne esistono di ogni genere, dai meno manuali, mi viene in mente la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari, a manuali veri e propri come quello edito da Dino Audino, Lezioni di scrittura creativa, che riporta le lezioni del Gotham Institute negli USA che dicono sia una delle più grandi ed importanti scuole di scrittura. Altro libro degno di nota è Il viaggio dell'eroe di Vogler, famoso ad Hollywood, ma anche tra i narratori perchè scritto con lo scopo di analizzare la figura del protagonista. Questi due libri dovrebbero arrivarmi presto da IBS, sono molto curiosa, soprattutto perchè il secondo che ho nominato dicono sia davvero un libro base per la formazione degli scrittori.
Per il corso di sceneggiatura poi ho avuto l'onore di leggere il celeberrimo Story di McKee, libro-bibbia per gli sceneggiatori hollywoodiani, anche questo è un ottimo manuale che viene promosso ed ampliato dallo stesso autore attraverso weekend di formazione per gli sceneggiatori. Basandosi su questo volume sono state scritte una miriade di sceneggiature per cinema e serie tv.
Vi farò presto sapere come sono i due manuali in arrivo, voi restate sempre sintonizzati e se conoscete altri manuali più o meno validi, fatemi un fischio!!



giovedì 8 settembre 2011

Impariamo ad indignarci!

Ieri sera dopo la serata Corrida organizzata dalla Proloco della mia zona, vinta dal gruppo dei MusicalBox, ho parlato a lungo con una mia amica (PlayToPlay guarda caso!) riguardo il nostro futuro. Riguardo il nostro presente che ci rende impossibile immaginare o sognare un futuro. Beati i tempi in cui si potevano avere sogni nei cassetti ed era possibile tirarli fuori! Beati i tempi in cui era LEGALE che un ragazzo potesse studiare quello che voleva senza rischiare di pentirsene. Viviamo in un mondo, che denominerei Italia, in cui alle ragazze basta essere belle, magre, mezze rifatte per avere stipendi decorosi e ai ragazzi basta saper prendere a scarpate un oggetto tondo per avere stipendi miliardari.
Dobbiamo indignarci! Dobbiamo avere il coraggio di dire che a me il calciatore strapagato fa schifo! Stimo l'operaio che con 800€ al mese riesce a vivere, a sopravvivere, stimo le mamme o i papà rimasti soli ad accudire i figli, stimo le donne che scelgono di diventare mamme rinunciando a volte al lavoro. Non stimo le veline sculettanti e con il cervello pari a quello di uno scoiattolo, con tutto il rispetto per gli scoiattoli.
Dobbiamo indignarci davanti agli scalda poltrone da Roma che costringono i ragazzi a scaldare poltrone per il resto della loro vita, le poltrone di casa però, non quelle del Senato o della Camera, quelle sono già destinate ad altri, che probabilmente hanno avuto la possibilità di frequentare le mitiche università blasonate e in più hanno la fortuna di avere il papy ben fornito economicamente.
Dobbiamo indignarci di fronte a quella gente che ti dice che è inevitabile che un giovane per lavorare debba andare all'estero. Ma certo, svuotiamo l'Italia, freghiamocene dei cervelli che scappano!! Hanno ragione a scappare, ma dobbiamo proprio lasciarli andare negli altri stati? Dobbiamo per forza fare la valigia una volta laureati? Un anno, due, potrebbe essere un'esperienza interessante, ma tutta la vita...perchè non dare più soldi alla ricerca in Italia? Perchè non dare più soldi alla cultura in Italia? Vi spiego il perchè, perchè noi paghiamo i cinepanettoni, Lele Mora, le scappatelle del Berlusca, i tagli di capelli della Gelmini....eccetera eccetera. 
Dobbiamo indignarci di fronte agli stipendi dei parlamentari che aumentano in base al costo della vita...come se prendessero poco normalmente!!!!!!
Dobbiamo indignarci di fronte alle case editrici che ti pubblicano quelle stronzate firmate Moccia e poi i libri di Fitzgerald non vengono ristampati dal 77 (e sono solo esempi!).
Dobbiamo indignarci di fronte ai telegiornali che ci trattano come se fossimo idioti che pensano solo ai cani abbandonati e al tempo che farà domani, tanto se piove o c'è il sole, in Italia siamo sempre nella m**** fino al collo!
Dobbiamo indignarci più spesso, dobbiamo far valere i nostri diritti, dobbiamo fagocitare quello che la televisione non dice, dobbiamo essere capaci di spegnere quella scatola nera che ultimamente ci regala prodotti scadenti, dobbiamo accendere il nostro cervello per creare un futuro! In questi casi di crisi nera, vince chi sa rinnovarsi, chi sa essere innovativo, chi non si fa sottomettere dai grandi, perchè non si è grandi solo con 100.000€ in tasca al mese, o se si sculetta bene, o se si sa prendere a scarpate un pallone!
Dobbiamo imparare ad accendere delle luci, per fare in modo che questo periodo di notte dell'Italia possa tornare presto ad essere giorno, tanto i politici le luci non le accendono! Anzi, quelli sono buoni solo a tagliare i cavi della corrente elettrica. E non parlo solo di una fazione politica, sono tutti così! Uno peggio dell'altro! 
Accendiamo le luci, guardiamo le stelle, ricerchiamo i nostri sogni, i nostri desideri e crediamoci! Indignamoci per costruire un futuro migliore!!!!!!!!!!!


mercoledì 7 settembre 2011

Carissimi lettori e carissime lettrici è ufficiale, oggi 7 agosto 2011 è cominciata una nuova fase della vita delle mie dita..mi spiego, da oggi ha inizio per me una fantastica collaborazione con il sito Virgole nelle Virgole, vi invito quindi a visitarlo, a leggere gli articoli e a condividerlo!
E' un sito gestito da studenti, da giovani che vogliono informare in modo apartitico e apolitico le persone trattando vari temi, un'informazione libera e giusta. Un blog da leggere e seguire ogni giorno!
Io scriverò principalmente di tematiche cinematografiche e letterarie, ma voi leggete gli articoli di tutti eh!!!!!!!!
Il primo articolo pubblicato è una rivisitazione di quello su The Truman Show che avevo pubblicato qui, poi prossimamente ne arriveranno altri e altri e altri!!! 
Che dire, stay tuned anche su quello, non vi deluderemo!!!
Eccovi il link alla pagina: CLICCCCCCATE!!!

martedì 6 settembre 2011

Storia della mia gente

La settimana passata è stata un pullulare di letture, tutti romanzi brevi, certo, però tutti degni di nota e tutti di generi alquanto differenti. 
Il primo che ho divorato è stato Accabadora di Michela Murgia, di cui vi ho già parlato in un post precedente, a quello è seguito Storia della mia gente, di Edoardo Nesi e poi Boy di Roald Dahl.
In questo post darò spazio a Nesi e prossimamente al caro Roald.
Storia della mia gente non è un romanzo simpatico dal punto di vista dei contenuti, è una storia nuda e cruda dell'Italia tessile, di quell'Italia che nel giro di pochi anni ha perso tutto quello che i suoi nonni avevano costruito, quell'Italia che, a causa di scelte politiche errate, come spiega Nesi nel suo libro, è stata costretta a lasciarsi invadere dal mercato cinese che si è espanso in maniera tale da distruggere moltre industrie italiane.
Il settore tessile, di cui Nesi è nipote e figlio, è stato uno dei primi ad essere colpito da questa crisi, ma è un settore che purtroppo è sempre stato sottovalutato, è colui che crea il tessuto, la stoffa che andrà poi consegnata ai sarti che la disegneranno, la taglieranno e la faranno diventare capi di abbigliamento che verrano poi marchiati con i nomi del grande Made in Italy italiano. Un tempo era così, oggi sono sempre più gli imprenditori che investono oltreoceano o nell'est europeo e oltre pur di ridurre i costi della produzione, sfruttando a volte gli operai facendoli lavorare in condizioni precarie e con orari massacranti, pagandoli una miseria per produrre capi che magari costeranno quanto il loro stipendio di una vita intera.
Questo è diventato il settore tessile da qalche anno, non è tutto così, per carità, ma leggendo Edoardo Nesi ci rendiamo conto che il suo è un viaggio, è la storia di come la sua gente da protagonista è diventata spettatrice di un mercato che si è espanso altrove oppure è rimasto nelle mani di pochi, pochissimi. Quei telai che avevano risollevato Prato dopo la Seconda Guerra mondiale oggi non risollevano più nessuno, sono rottami abbandonati in fabbriche chiuse oppure messi in moto da mani diverse, da gente che parla lingue diverse.
Nessuno viene risparmiato in questo libro di denuncia, una parola è spesa anche a sfavore degli stilisti che tiravano il prezzo dei tessuti per poi rivenderli sotto forma di cappotti a quattro volte il valore effettivo.
Un libro, ripeto, duro che non si limita ad urlare contro chi ha visto e non ha fatto nulla, un libro però che prende in considerazione anche gli operai, non solo gli imprenditori, un libro che trasuda amore per Prato, per i Pratesi, ma amore per la nostra cara e vecchia Italia, patria tanto amata quanto odiata da molti. Un libro che guarda caso vince il premio Strega in un periodo di crisi, nell'anno dei 150 anni. 
All'inizio pensavo di non leggerlo perchè temevo fosse troppo saggistico, invece è importante leggerlo perchè fa riflettere, ci fa pensare, ricorda quello che eravamo e che non possiamo più essere.
Leggetelo e quando leggerete sulle etichette delle grandi marche "Made in China" vi arrabbierete ancora di più!

venerdì 2 settembre 2011

Mi dia...1 kg di libri!

Ieri sera, mentre mi dilettavo a spostare file sull'hard disk esterno e mentre mi aggiornavo su vari argomenti con la mia solita amica, mi è arrivato un messaggio sul cell che mi ha fatto sorridere: [da LibreCOOP] EBBENE SI',LA CULTURA HA UN PESO!...acquista 1 kg di libri nelle LIBRERIE COOP dal 2 al 9 settembre e avrai il 15% di SCONTO. Non cumulabile con altre promo. 
Simpatici vero?
Già mi vedo entrare nella libreria Coop....
[effetto cinematografico che annuncia l'inizio di un sogno]
Io: Buongiorno!
Commesso: Buongiorno, in cosa posso esserle utile?
Io: Mi dia..1 kg di libri! Buoni eh, mi raccomando!
Commesso: Cosa preferisce? Prodotti italiani?
Io: Mah, non saprei..cos'ha di interessante?
Commesso: Qualche premio Strega degli ultimi anni?
Io: No, quelli li ho già...
Commesso: Allora un bel libro di Salinger?
Io: No senta, mi metta Dorian Gray, qualcosa della Morante...e cos'ha di Eco?
Commsso: Ho il Nome della Rosa, Il cimitero di Praga, Baudolino e bene o male tutti i suoi saggi...
Io: Mi metta Lector in fabula se ce l'ha...
Commesso: Ce l'ho..eccolo!
Io: Quanto ho ancora di peso?
Commesso: mezzo chilo circa..
Io: Guerra e pace in un'edizione leggera ce l'ha? Sa...vorrei far stare altro in quel mezzo chilo...
[fine sogno]
E così via fino al kg, insomma è un'iniziativa interessante no?
Non credo che però passerò alle librerie Coop...ho già un sacco di libri da leggere! Questa offerta potrebbe solo innalzare la catasta sul comodino, ormai diventato ideologico per motivi logistici....
Devo tenermi lontano da queste tentazioni ed esaurire i manoscritti cartacei già collezionati da mesi e mesi! 



mercoledì 31 agosto 2011

Le nuove forme di schiavitù

Tutte noi donne siamo patite per lo shopping, acquistiamo i capi che ci piacciono e spesso quelli che sembrano avere un ottimo rapporto qualità prezzo. In alcuni casi si punta sulle griffe, in altri sulle catene di abbigliamento come H&M, Camaieu, Promode, Tezenis, Calzedonia, Intimissimi, Pimkie, Jennifer, Stradivarius, Zara... Sono tutte catene che promettono di vestire la donna metropolitana, semplice, che vuole essere alla moda spendendo cifre non eccessive, variando i colori del proprio armadio da una stagione all'altra, variando magari le calzature, gli accessori. Acquistiamo senza porci eccessivi problemi riguardo il "come e da chi vengono realizzati" determinati capi, sperando che chi sta a capo della catena abbia il buon senso di non farci indossare cose tinte con sostanze nocive oppure realizzate da persone sfruttate. Uno spera che nel nome, ci sia anche una garanzia di una politica lavorativa seria  che rispetti non solo dell'ambiente che in questi ultimi anni sembra al centro delle attenzioni di mezzo mondo, ma soprattutto l'individuo che produce il capo. Sfortunatamente non è sempre così e le notizie dei giornali di oggi lo dimostrano, purtroppo!
Chiacchierando con una mia amica su facebook mi ha detto: "Hai letto di Zara?", io completamente all'oscuro da tutto le chiedo informazioni e dopo avermi indicato la bacheca di un amico comune ho notato che aveva postato questo link che vi invito a visitare: CLICCA!!! Insomma, il mitico colosso di abbigliamento spagnolo non ha tutte le carte in regola, a quanto pare nelle sue officine sudamericane, in Brasile per la precisione, si lavora in condizioni precarie e soprattutto sfruttando i bambini. Certe cose uno non vorrebbe mai scoprirle, ma purtroppo accadono tutti i giorni. Il problema è che noi che stiamo dall'altra parte restiamo un po' spiazzati domandandoci come dobbiamo comportarci nei confronti del colosso che alla fine, diciamola chiaramente, esiste grazie a noi consumatori!
Qualche anno fa avevo sentito questioni di questo genere legate ad altri due colossi, questa volta del mondo alimentare: la Nestlè e la Chiquita. 
La Nestlè nel 2005 era stata accusata di sfruttare il lavoro minorile in Africa, qui l'articolo: CLICCA!!! 
La proposta avanzata ai consumatori era stata quella di boicottare i prodotti Nestlè, a casa mia abbiamo smesso di consumare qualsiasi genere alimentare marchiato così.
La Chiquita che condannava i suoi lavoratori ad orari massacranti, condizioni precarie e soprattutto metteva in serio pericolo la loro salute bagnando, durante l'orario di lavoro, i campi con i pesticidi. Mettendo anche in pericolo la salute del consumatore stesso. (CLICCA per un piccolo approfondimento!) I mercati equosolidali si sono uniti contro questo colosso proponendo in alternativa la vendita delle loro banane coltivate in ambiente umanamente sostenibili e che tenevano in considerazione il lavoratore tanto quanto il consumatore. In casa da me questo tipo di banane non vengono più acquistate.
Un altro colosso poco affine alla tutela dei diritti dei lavoratori è la mitica CocaCola, la quale, si racconta, paghi i suoi lavoratori, in particolare questo accade nei paesi sottosviluppati, in bottiglie di CocaCola, i poveretti sono così costretti a rivenderla per avere in mano dei soldi per mantenere i famigliari.
Ma rifiutarsi di acquistare una determinata marca è in qualche modo una forma di protesta adeguata, che può effettivamente ledere ai piani alti? Bella domanda! Certo, se tutto il mondo boicottasse all'improvviso la Nestlè o la Chiquita, o Zara, di sicuro ci sarebbe un crollo nelle vendite, ma non so se questo farà capire alle alte dirigenze che la loro politica è sbagliata, e soprattutto è impensabile che tutto il mondo riesca ad unirsi per questo. E' bene quindi che i tribunali, che si prendono carico di questi processi, trovino un modo efficace per condannare chi commette queste ingiustizie. Noi come consumatori possiamo evitarli, certo! Forse dobbiamo chiedere maggiori controlli che prima di tutto aiutino i lavoratori, che facciano in modo che i bambini studino e non lavorino se sono in età scolastica, che aiutino anche noi a non cadere vittime di questi abusi di potere, in modo che non ci ritroviamo a sponsorizzarli involontariamente acquistando i loro prodotti. Attualmente noi possiamo decidere di non acquistare i marchi di cui conosciamo la storia commerciale e soprattutto la politica, ma sono certa che purtroppo sono molti i marchi che non sono proprio corretti nei confronti dei loro lavoratori, dobbiamo solo sperare che con il tempo vengano trovati e soprattutto che sia comunicato chiaramente ai consumatori! Insomma, si fanno politiche per dimostrare che i cosmetici non sono testati sugli animali, possibile che non si riesca a regolamentare lo sfruttamento lavorativo nel 2011, non solo dei bambini, ma anche degli adulti?


mercoledì 27 luglio 2011

APPELLO UMANITARIO PRO AFRICA

Non sono solita chiedere qualcosa attraverso il mio blog, ma se oggi e nei prossimi giorni passate di qua, vi invito ad informarvi riguardo quello che sta accadendo in Africa.

Eccovi in breve il problema riassumendo l'articolo di Repubblica scritto da  CARLO CIAVONI QUI:
Somalia, dilaga la disperazione tra la gente Milioni di persone hanno bisogno di tutto
Ci sono oltre 3,7 milioni di persone che hanno bisogno di essere assistite in tutto e per tutto, perché non hanno letteralmente più nulla: un tetto, del cibo, l'acqua, cure mediche.  "Se non interveniamo subito - ha spiegato il coordinatore dell'ufficio dell'Onu in Somalia, Mark Bowden - la carestia si estenderà a tutte le otto regioni del Sud della Somalia nei prossimi due mesi".

lunedì 25 luglio 2011

Io, Me e Harry Potter

Ho finalmente visto la seconda parte del settimo episodio di Harry Potter...che dire: oltre ad essere finita la serie cartacea, anche quella su cellulosa è arrivata al mitico THE END. 
Ricordo che avevo 12 anni quando scoprii Harry Potter, il maghetto con la cicatrice sulla fronte; i miei compagni delle medie non capivano cosa mai trovassi di così bello in quei libri: che domande! Sempre a 12 anni attendevo con ansia che iniziassero le riprese del primo film, trascorsi l'estate dei 14 anni a spulciare sui siti inglesi per carpire notizie sulle riprese, mi connettevo rigorosamente dopo le 18.30 e scaricavo foto delle location o delle prime riprese sul set.
Ero un'invasata...e lo sono stata per tutti gli anni a venire e lo sono ancora oggi. Non mi vergogno a dirlo: come ci sono gli invasati per Star Wars, per Il signore degli anelli, per Ritorno al futuro, per Matrix, per altre migliaia di saghe cartacee o di cellulosa, è lecito anche essere invasati di Harry Potter.
Vi dirò: sono addirittura gelosa dell'immaginazione della Rowling! Anche di quella di Lewis, di Tolkien, di Colfer e di tutti quelli scrittori che sono stati in grado, o sono comunque in grado di creare un mondo che diciamo abbia un senso e riescono a trasferirlo nelle menti dei lettori, tanto che, tali lettori, poi vorrebbero vivere in quel mondo. Cioè...è grandioso!
Ricordo che attendevo con ansia l'uscita di ogni film, ho addirittura scritto due fan fiction in attesa del quinto libro, avevo ipotizzato una figlia di Sirius Black, nella prima fan fiction e nella seconda due figlie, una a Grifondoro (Alissa) e una a Serpeverde (Amanda). Ero talmente invasata che la mia migliore amica delle medie mi aveva regalato un Sorting Hat, ovvero il cappello parlante, in versione portachiavi, avevo ricamato a punto croce Hermione che leggeva i libri all'interno di una sfera di cristallo.....cose da panico!
Ora mi limito a sfoggiare la mia collezione di libri di Harry in Italiano e a lato quelli in inglese che sto collezionando lentamente, poi ci sono i 3 approfondimenti: Le fiabe di Beda il Bardo, Il Quidditch attraverso i secoli, Animali fantastici dove trovarli, poi I magici mondi di Harry Potter e La strega dietro Harry Potter. Mi mancano solo quei libri di costume della serie: Quante volte andava in bagno Harry Potter e simili.
Eh, noi povera generazione Potteriana!
Mi domando chi riuscirà a superare questo caso editoriale del nuovo millennio! Non è semplice creare cose del genere! A lei è bastato un viaggio in treno per avere in mano la storia: io se viaggio in treno riesco solo a dormire oppure a sentire la gente che si lamenta con Trenitalia... Forse bisogna trasferirsi in Inghilterra per aumentare la creatività? Di sicuro Londra è un'ottima fonte di ispirazione, ricordo che quest'inverno passeggiando per la City ogni isolato ripetevo alla mia amica: "Ora capisco perchè Harry Potter è nato qui" "Ora capisco perchè la Rowling ha scritto quelle cose!" 
Ebbene sì, ognuno di noi è figlio in primis dello spirito del tempo, ma ancora prima di in primis, del luogo dove cresce: è inevitabile! Pensate cosa potrebbe inventarsi uno svizzero. In Svizzera la pace regna sovrana da secoli: che motivo ci sarebbe di scrivere una storia che parla del bene che lotta contro il male? Nessuna. Ecco perchè a scuola la letteratura Svizzera non viene considerata! 
Detto questo, credo di essermi dilungata fin troppo sulla relazione che intercorre tra me e l' Harry cartaceo. Riguardo i film cosa posso dire...li ho visti tutti al cinema, attendendoli, come detto sopra, con grande ansia. Sapevo che ogni film tratto da un libro causa un taglia e cuci immane della storia, se dopo aver visto il primo mi sono incavolata per le omissioni e le scelte effettuate, dal secondo in poi ho iniziato ad accettare il pensiero dello sceneggiatore. Purtroppo il maghetto che avevo costruito nella mia mente attraverso i romanzi era impossibile da rivedere sullo schermo, quello era il mio Harry, era la mia Hogwarts, era la mia personalissima lettura del libro. Quello che noi vediamo sono scelte effettuate dagli sceneggiatori in chiave cinematografica, credo con approvazione della Rowling.
Si sa che il libro è meglio, ma ricordiamoci sempre che il confronto tra i due media non regge, diciamo che il film non esaurisce la storia di Harry e apre molti interrogativi, che sì vengono risolti nell'ultimo capitolo su celluloide, ma se uno vuole davvero conoscere la storia di Harry, si arma di santa pazienza e si legge i libri. Se vuole essere annoverato tra i fan potteriani deve leggere la storia di Harry!
Credo di essermi largamente espressa su Harry... detto questo: buona visione e buona lettura!

martedì 5 luglio 2011

The Wizard of Oz

Andrew Lloyd Webber ha partorito un'altra chicca del musical: The Wizard of Oz. Partendo dalle musiche ben note del celeberrimo film del 39 che ha lanciato la celeberrima Judy Garland, ha realizzato un fantastico musical che, a parer mio, è destinato a solcare i palcoscenici di tutto il mondo per diversi anni! Non sarebbe una cosa nuova per il compositore che vede uno dei suoi musical, The Phantom of the Opera, in continua rappresentazione dal 1986.
La scelta della Judy Garland della West End è stata affidata a delle selezioni televisive e la vincitrice è stata: Danielle Hope.
Dai filmati comparsi su youtube è possibile avere già delle anticipazioni sullo spettacolo, a meno che non abbiate già preso il primo volo per Londra per vederlo da vivo. Sinceramente spero di poterlo vedere perchè, dopo l'esperienza di Wicked, spero di avere altre occasioni nella mia vita per volare a Londra e vedermi qualche spettacolo: certo, costano...ma sono soldi ben spesi! Credetemi!
Calcolando che in Italia non si sa quando arriverà, se mai arriverà...potrebbe essere l'unico modo per vederlo!
Se pensate che io sia un'invasata, beh, potreste anche avere ragione. Di certo non apprezzo il musical italiano che ci hanno fatto vedere in questi anni, fortuna che la stage, a cominciare con la produzione de La Bella e la Bestia, ha iniziato a portare un po' della West End e di Broadway in Italia! Speriamo che la moda del musical all'inglese attecchisca presto nel nostro paese! 
Se ancora non siete convinti della netta superiorità del musical inglese rispetto al resto del mondo Musical, vi invito ad un simpatico confronto tra Somewhere Over the Rainbow del 1939 e quello del 2011. Che dire....GENIALE!!!




 

 Potete avere tutte le info che cercate direttamente sul sito del musical: The Wizard of Oz



giovedì 30 giugno 2011

Moda, Libri e Amazon

Da qualche mese finalmente possiamo acquistare in Italiano su Amazon grazie alla nascita di AMAZON.IT.
Ad essere sincera ho continuato, per diversi mesi ad acquistare su Ibs, ma ieri è partito ufficialmente dalla postazione del PC di casa il primo ordine (cumulativo) su Amazon. Cumulativo non per risparmiare sulle spese di spedizione, visto che oltre i 19 euro sono gratuite quelle con consegna in 3-5 giorni, ma per un senso collaborativo.
Cos'ho acquistato?
Beh, facciamo una piccola premessa. Partiamo dai tempi in cui camminavano ancora su questa terra i dinosauri.
Nel lontano 2006 è uscito nei migliori cinema di tutto il mondo un film tanto frivolo quanto interessante, sicuramente sarebbe passato inosservato se il regista non avesse scelto di far interpretare i ruoli principali ad attori del calibro di Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci e Simon Baker. Avrete ormai capito tutti che la pellicola in questione è Il Diavolo veste Prada. Tratto dal celeberrimo ed omonimo romanzo dell'americana Lauren Weisberger, il film, così come appunto il libro, parlano del mondo della moda ed in particolare del backstage di una famosa rivista di moda: Runway.
La giovane Andy (Anne Hathaway) diventa assistente della terribile direttrice di Runway: Miranda Prinsley (Maryl Streep) e viene trasportata in un mondo di tacchi, trucchi, stile, firme....moda insomma.
La domanda che tutti si sono posti uscendo dalla sala cinematografica è stata: ma quanto è vero in questo film?
Leggendo da Wikipedia (mio mentore!) la biografia dell'autrice scopriamo che la stessa da giovane, prima della laurea, aveva lavorato come assistente di Anne Wintour, la direttrice di Vogue America. Molti stilisti, soprattutto italiani (e dopo vi spiego perchè!) hanno detto che il Diavolo veste Prada è molto, molto realistico. Anne è Miranda al 100%!
Anne non ama particolarmente gli stilisti italiani, eccetto Miuccia Prada.
Anne gira mezzo mondo per vedere le sfilate di moda, ma in Italia a Milano si ferma pochi giorni, tanto che gli stilisti italiani fanno a gara per averla nelle sfilate.
Anne adora le modelle magre, tanto che è stata accusata di incentivare l'anoressia.
Anna non ha peli sulla lingua: quello che vuole fa, a costo di mettere i piedi in testa ai suoi amici.
Non ci credete?
La cartina di tornasole la troverete in un'altra pellicola, meno nota della seconda, ma ugualmente interessante. Il film in questione è un documentario del 2009: The September Issue, in cui viene raccontata la corsa alla preparazione della "Bibbia della moda di Settembre" il numero X che condizionerà le scelte della stagione successiva.
Tornando al principio di questo post vi spiego perchè ho scelto di leggere quel libro: premesso che all'inizio lo avevo un po' snobbato, mi interessa conoscere la vera storia de Il diavolo veste Prada, che sarà sicuramente più ricca di particolari rispetto alla trasposizione cinematografica. Anche se forse il film ha un maggiore impatto visivo. Detto questo, vi farò sapere.

Il secondo libro che ho prenotato è l'ultimo della serie Artemis Fowl di cui ho già parlato almeno quattromila volte, ma che non posso assolutamente non leggere. Il titolo è Artemis Fowl e il morbo di Atlantide. Chissà cosa combinerà il mitico Artemis questa volta...vediamo!!!

Ora vi saluto, vi ringrazio per aver letto anche quest'altro post!
Torno alle sudate carte, ammesso che riesca a combinare qualcosa perchè oggi proprio lo studio non rende!!!!
Un ultimo avviso, vi ricordo di cliccare su MI PIACE nella colonna alla vostra sinistra se volete essere aggiornati tramite facebook sulle vicissitudini di questo blog!




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