giovedì 26 aprile 2012

Vidi: Manhattan Transfer - John Dos Passos

Finalmente arriva anche in Italia la versione integrale del celeberrimo libro di John Dos Passos: Manhattan Transfer edito da Baldini Castoldi Dalai.
Mi ispira un sacco perché Dos Passos è uno degli scrittori che hanno segnato la letteratura internazionale insieme ai miei amati Francis Scott Fitzgerald ed Ernst Hemingway. 



TRAMA:
Un romanzo lirico e visionario i cui protagonisti si agitano e si perdono nell’ansia di stare al passo con la metropoli americana. Come la Parigi di Baudelaire, la Londra di Eliot e la Berlino di Döblin, la New York di Dos Passos è un universo esiziale, realistico e fantastico al tempo stesso. Uno dei romanzi più importanti del Novecento americano che solo oggi, per la prima volta, viene proposto in «versione completa », essendo finora sempre uscito nella traduzione degli anni Trenta, caduta sotto la scure della censura fascista.


L'AUTORE
John Dos Passos, nato a Chicago nel 1896 e morto a Baltimora nel 1970, è stato con Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald uno degli scrittori più importanti della cosiddetta «generazione perduta». Ammirato da Edmund Wilson, apprezzato da André Gide, esaltato da Jean-Paul Sartre per Manhattan Transfer e la trilogia USA (42° Parallelo, 1919, Un mucchio di quattrini) fu a lungo ingiustamente dimenticato. Di lui, Dalai editore, oltre a questa nuova edizione di Manhattan Transfer, ha pubblicato i romanzi Tempi migliori (2004), La riscoperta dell’America (2006) e la raccolta dei suoi reportage di guerra Servizio speciale (2008).

Che dire, questo romanzo mi ispira molto in primis perché è l'edizione integrale non tagliuzzata dalla censura fascista, in secondo luogo parla di Manhattan, nella metropoli americana e ritengo che sulla rappresentazione della città nelle varie epoche ci sia molto di che imparare, in terzo luogo sto facendo una tesi sugli anni 30, poi sapete della mia folle passione per Fitzgerald...insomma, voglio assolutamente leggerlo. Sono 400 pagine, ma secondo me merita, non ho ancora trovato un autore della "generazione perduta" che abbia pubblicato un libro per parlare di...NIENTE! 


lunedì 23 aprile 2012

La luce sugli oceani: wait for it!

Dalla pagina di Facebook di Garzanti oggi mi sono imbattuta in questo interessantissimo libro che uscirà nelle librerie il 3 maggio 2012.



IN LIBRERIA A PARTIRE DA: 3 maggio 2012

TRAMA

Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdere lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due ocenai, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra, abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà solo che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy.




Romanzo d'esordio dell'autrice M. L. Stedman, il libro è già un bestseller all'estero ed è molto atteso in Italia. Sono davvero curiosa di leggerlo!


Tutto questo mi appartiene: recensione!

Tutto questo mi appartiene è il romanzo di esordio di Petra Hulova pubblicato in Italia nella collezione Tartaruga di Baldini Castoldi e Dalai. 
Sono stata fin da subito incuriosita da questo titolo e soprattutto da questa scrittrice visto il grande successo riscontrato in molti paesi stranieri:


20.000 COPIE VENDUTE IN REPUBBLICA CECA.
TRADOTTO IN FRANCIA, PAESI BASSI, GERMANIA,
STATI UNITI, SVEZIA, UNGHERIA, POLONIA E TURCHIA
 
La maggior parte degli scrittori non eguaglierà mai il livello di questo debutto.≫ Tvar
Il modo di scrivere di Petra Hulova ricorda Hrabal Bohumil e ancora più, Jachym Topol, per la sua scrittura visionaria e immaginativa.≫ Babylon
Un’opera meravigliosa e a suo modo un miracolo.≫ Týden
Un esordio intenso che dimostra grande caparbietà.≫ Die Zeit
Una scrittura tormentata e complessa, ma di grande interesse. Una scrittrice di sicuro avvenire.
Il Piccolo
Il romanzo di Petra Hulova descrive il declino di una società schiacciata dalla povertà e dal cemento. Ogni donna, anche senza parole, anche senza ritmo, intona lo stesso lento, melodioso lamento. Questo e il segreto dell’autrice.≫ Figaro Litteraire

Un libro con una presentazione di questo genere non può che promettere bene! 
Tutto questo mi appartiene è un romanzo corale di una famiglia, sono donne che si raccontano, che narrano le loro vicende, i loro sogni, le loro speranze, i loro amori.
Si comincia con la narrazione di Dzaja, poi si prosegue con sua figlia Dolgorma, quindi si fa un salto nel passato con la narrazione della nonna, madre di Dzaja, Alta, seguono Ojuna, Nara e di nuovo Dzaja. Interamente ambientato in Mongolia veniamo a conoscere le tradizioni, le leggende e i luoghi di questa terra che a noi Italiani o Europei resta abbastanza sconosciuta, ci troviamo in un territorio al confine con la Cina, un posto di contaminazione quindi culturale e anche di razza. I figli a volte nascono con gli occhi a mandorla, come Dzaja e Nara che sono delle erlic (impure, bastarde), non hanno lo stesso padre di Ojuna e Magi, ma nonostante questo sono state accolte ugualmente nella gher (tenda-casa) insieme alle altre figlie. 
Un romanzo difficile in cui viene messo fortemente in evidenza il divario che intercorre tra le terre ai piedi delle Montagne Rosse, popolate da gente povera e dedita a seguire il bestiame, e la città, luogo della perversione, del peccato dove una ragazza non può uscire viva. 
La scrittura di Petra Hulova è molto scorrevole, dinamica e riesce a trasportare il lettore attraverso mondi che non gli appartengono, accompagnandolo da una gher all'altra, nelle tavole calde e nei bordelli della città, riesce a dar voce coerentemente a diversi personaggi caratterizzandoli non solo sul loro modo di pensare, ma anche nello stile di raccontarsi.

Da leggere:
Sì, se amate storie di terre lontane, storie di famiglie, di tradizioni.
No, se cercate un romanzo semplice e divertente.

Secondo la mia modestissima opinione, è un libro molto interessante, da leggere assolutamente! 



domenica 22 aprile 2012

Emma Travet: the meeting!

Mercoledì 18 aprile ho avuto la fortuna di conoscere finalmente dal vivo Emma Travet, alias Erica Vagliengo, autrice di Voglio scrivere per Vanity Fair. L'evento è stato organizzato presso e dal Circolo dei lettori, punto culturale di Torino che personalmente amo non solo per la sua ragione di vita, ma anche per la bellezza di ogni sala che lo costituisce. Appena arrivata al Circolo avevo una missione: presentarmi a Erica, visto che la stessa mi aveva comunicato più volte su facebook che se avessi deciso di partecipare all'incontro mia sarei dovuta far conoscere. 
Varcare il portone di Palazzo Granieri della Rocca ti fa sentire intelligente, nel senso che non stai entrando in uno dei soliti posti mondani, già dal red carpet che si stende oltre il portone si capisce che lì dentro succede qualcosa di strano, di diverso.
La tua seconda prova di intelligenza la mostri quando digiti il codice sul campanello, codice che è inciso sull'apposita targhetta di ottone, ma il solo fatto di pigiare una sequenza di tasti in un palazzo di quel genere ti fa sentire più figo di James Bond e di tutti gli agenti speciali del mondo.
Una volta varcata la porta di legno e vetro ecco che compare davanti ai tuoi occhi: la meravigliosa scala, anche quella ricoperta da un fantastico tappeto rosso, e un gradino dopo l'altro si arriva finalmente alla sede del circolo al primo piano e da lì in avanti, non ce n'è per nessuno. Insomma dopo aver avuto tutta questa serie di sensazioni, che credetemi si ripete ogni volta che io vado al Circolo, sono arrivata nell'atrio e, dopo i consueti bagni di folla over 70, che ti fanno capire quanto sia bello essere in pensione, ecco che sulle sedie verde acido del bar vedo seduta Erica. Avevo visto le sue foto dalle varie interviste sul web, ma si sa che spesso non è così semplice associare un'immagine 2D a una in 3D.
Mi sono avvicinata e dopo un mio timido Ciao, Erica mi ha subito riconosciuta, che mito! E da lì mi ha invitato a sedermi al tavolino con la sua, chiamiamola, cricca di amici e fotografi, poi dopo pochi minuti ci ha regalato un fantastico tartufo della Galup. E beh, chi regala Tartufi , secondo la mia logica, può solo acquistare punti. Io AMO i tartufi di cioccolato!
Alle 18 poi ci siamo recati nella sala rossa, meraviglioso salotto del circolo: divani, sedie tavolini, tutto era disposto in modo che Erica potesse essere intervistata comodamente seduta ad un tavolino rotondo e il resto del pubblico potesse guardarla e ascoltarla in completo relax! Prima però di cominciare Erica ha distribuito a tutti i presenti i famosi tartufi, ottimo modo di cominciare e ottimo modo di presentarsi, infatti tutti hanno gradito il delizioso pensiero!
Mentre i denti sminuzzavano i dolcetti e assaporavano il cacao che li avvolge e che costituisce la maggior parte dell'impasto, l'intervista é cominciata, punto di partenza di tutto era ovviamente il libro scritto da Erica: Voglio scrivere per Vanity Fair e il progetto di comunicazione che ha costruito creando il personaggio di Emma Travet.
Le domande di Federico Audisio di Somma sono state molte, parecchio divertenti, si è passati dall'amore per il vintage al fidanzato e marito (di Emma) Marco, a un suo presunto tradimento, ai viaggi, alla data 11 settembre 2001 che nella vita di Erica ha inciso molto: infatti era in America quando sono crollate le Torri Gemelle. Largo spazio è stato dato anche alla nascita della vocazione di scrittrice nella sua vita, Erica ha raccontato di aver scritto diari fin dall'età di 13 anni.
Lia Bianco, amica di Erica, ha dato voce al romanzo, leggendo alcuni stralci dei punti più significativi, aiutando così i presenti a conoscere meglio lo stile e la storia narrata.
Un'oretta e tante simpatiche domande hanno fatto conoscere a pubblico non solo il libro, ma anche l'autrice, perché si sa che, quando si legge un libro, il rischio, che io stessa corro sempre, è quello di mitizzare l'autore, di crederlo lontano, gobbo, parzialmente cieco e racchiuso in una torre d'avorio circondato da carte, calamai, vocabolari e fogli, fogli e fogli, quintali di carta appallottolata e disordinata. Erica no! Penso abbia dimostrato e penso lo dimostri ogni giorno di essere una di noi, una giovane che ha la passione di scrivere e ci riesce anche bene! Erica non è cieca, non è gobba e non credo abbia una torre d'Avorio in cui rinchiudersi, Erica ci vede bene e il suo racconto del precariato lo mostra pagina dopo pagina, senza omissioni e tanti giri di parole.
Sono stata molto contenta di averla conosciuta da vivo e soprattutto di aver potuto toccare con mano quanto ci sia di Erica in Emma e di Emma in Erica.

Prima di andare al Circolo un'amica mi ha scritto un SMS: "Speriamo non sia una delusione!" Purtroppo è vero, spesso ci facciamo delle idee sugli scrittori che non coincidono con la realtà, quando poi abbiamo la fortuna di conoscerli veramente. Fin da quando sono piccola ho un sogno, poter conoscere la Rowling, ma viste certe esperienze di conoscenza degli scrittori...preferirei mantenere il beneficio del dubbio, a meno che sia come Erica: una persona vera, spontanea e non costruita secondo canoni dettati da qualche manciata di libri venduti. Già perchè come dice sempre mio papà non è il titolo che onora l'uomo, ma è l'uomo che onora il titolo. Grazie Emma/Erica per il bellissimo incontro. Ora attendo il secondo libro, perché dai minuscoli spoiler fatti durante l'intervista...ci sarà di che divertirsi!

venerdì 20 aprile 2012

La notte inglese di Arturo Cattaneo

Voi tutti conoscerete la mia passione per il mondo anglosassone, per Londra e le cittadine britanniche. Sfogliando il catalogo Mondadori mi sono imbattuta in questo libro che mi ispira un sacco! La trama promette davvero bene: il mondo dei College, la crescita, i balli, un mondo che noi Italiani conosciamo grazie ai film e alla letteratura, ma che ben pochi hanno avuto la fortuna o sfortuna di frequentare. 


TRAMA:
Una sera d'estate tiepida e piena di promesse, a Cambridge, tra le palazzine austere e i prati verdissimi dei college. Riccardo ha diciannove anni e si sta preparando a uno degli eventi più importanti della vita studentesca: il Society Night Dinner, la cena di gala che si svolge secondo regole uguali da secoli. Quando il Master pronuncia la frase di rito "Follow me, boy sì", il sipario si apre e gli ospiti sciamano nel salone ovattato di legno chiaro e tendaggi di velluto: circondati dalle foto in bianco e nero delle generazioni che li hanno preceduti, i partecipanti si accingono a una cena che si ripete uguale a se stessa da tempo immemorabile ma insieme è il preludio a una notte destinata a rimanere unica - inimitabile come la giovinezza. Gradualmente, l'ufficialità lascia il posto a un carnevale che annulla gerarchie e rituali: la piccola umanità racchiusa nel college - etero e gay, laici e credenti, adulti e soprattutto giovani di ogni nazionalità - è investita da una corrente crescente di erotismo ed ebbrezza. Per Riccardo, studente italiano la cui brillante intelligenza nasconde il segreto tarlo di un'inadeguatezza, il girotondo sempre più veloce dei volti, dei dialoghi, degli sguardi ha in serbo una rivelazione: tra le pieghe di questa notte veloce l'amore è in agguato, irridente e imprendibile, assoluto e perentorio come solo a vent'anni. In quel teatro naturale che è un college di Cambridge, Riccardo sta prendendo le distanze dall'Italia e dalla famiglia, scoprendo se stesso...

L'AUTORE:
Arturo Cattaneo è nato a Milano, dove insegna Letteratura inglese all'università Cattolica. È stato giornalista professionista. Ha pubblicato vari saggi e volumi sui rapporti tra cultura italiana e cultura inglese, tra cui Chi stramalediva gli inglesi (Vita e Pensiero, 2007). Nel 2010 è uscito il romanzo Ci vediamo a settembre (Sedizioni).


La notte inglese di Arturo Cattaneo è pubblicato da Mondadori.

giovedì 19 aprile 2012

I finalisti del premio Strega 2012

Ecco a voi l'elenco dei dodici finalisti del premio Strega 2012


  1. La logica del desiderio di Giuseppe Aloe (Giulio PerroneEditore)
  2. Il silenzio dell’onda di Gianrico Carofiglio (Rizzoli)
  3. Così in terra di Davide Enia (Dalai editore)
  4. Nel tempo di mezzo di Marcello Fois (Einaudi)
  5. La colpa di Lorenza Ghinelli (Newton Compton)
  6. Malacrianza di Giovanni Greco (Nutrimenti)
  7. Il corridoio di legno di Giorgio Manacorda (Voland)
  8. La rabbia di Marco Mantello (Transeuropa)
  9. La scomparsa di Lauren Armstrong di Gaia Manzini (Fandango)
  10. La sesta stagione di Carlo Pedini (Cavallo di Ferro)
  11. Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi di Alessandro Piperno (Mondadori)
  12. Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie)






mercoledì 18 aprile 2012

How I Met...Emma T. (promo!)


La giornata di oggi è stata a dir poco STRAPIENA!

Ore 15 ero alla Bibliomediateca Mario Gromo per la presentazione del libro Perché noir. Come funziona un genere cinematografico, di Locatelli Massimo professore presso l'Università Cattolica di Milano, libro di cinema, quindi è frutto di una ricerca e non è uno dei soliti romanzi che consiglio qui sul mio blog. Penso che leggerò questo libro, in particolare perché tocca un periodo successivo a quello su cui sto scrivendo la mia tesi di magistrale, ovvero gli anni 30, e soprattutto perché gli anni 30 sono un po' il luogo dove il noir si è parzialmente creato. 
Ore 18 poi ero in centro, sempre a Torino in via Bogino nel MERAVIGLIOSO circolo dei Lettori perché dovevo conoscere una persona: Erica Vagliengo, l'autrice di Voglio scrivere per Vanity Fair. Ho assistito alla sua intervista, di cui vi parlerò nello specifico in un futuro post (appena riuscirò a trovare una buona connessione wi-fi per passarmi l'unica foto dall'iPad al PC). Vi dico solo che è stato un incontro divertentissimo, spumeggiante, brillante, in perfetto stile Emma T. Il tutto addolcito con meravigliosi e dolcissimi Tartufi di Galup. Buonissimi!!! 
Ma non voglio dilungarmi ora nei dettagli vari ed eventuali! Come avrete letto questo è un postPromo, quindi vi lascio con una foto alla sala dove eravamo e una foto alla mia borsa, molto apprezzata da Erica! E ricevere i complimenti da lei mi ha veramente emozionata!!!!!!






P.S. La foto della borsa è stata scattata poche ore dopo l'acquisto, pregasi notare il cartellino ciondolante ancora appeso...

lunedì 16 aprile 2012

Titanic. La vera storia

In questi giorni è al cinema Titanic in 3D, quest'anno ricorrono i 100 anni da quando il grande transatlantico subì il ben noto incidente, contrariamente a quanti molti pensano,  non solo Cameron ha voluto rendere omaggio a una dei più grandi disastri marini di tutti i tempi. Nel campo letterario i libri su quest'argomento si sprecano, incuriosita dalla mole di volumi prodotti sul Titanic ne ho individuato uno: Titanic. La vera storia di Lord Walter. Edito da Giunti.

In realtà non è un libro recente, la prima edizione è del 1995, ma mi interessa come l'autore ha scelto di ripercorrere la vicenda. 


Trama
Quello di Walter Lord è il resoconto più fedele e toccante del disastro del secolo. A "Titanic. La vera storia" fanno infatti riferimento tutti i film e gli spettacoli che rievocano la notte del 14 aprile 1912, e le nove interminabili ore trascorse tra l'urto contro l'iceberg, alle 23,40, e le 8,50 della mattina, quando il transatlantico si inabissò per sempre. Quella tragedia continua a commuovere il mondo intero: delle 2207 persone a bordo di quella nave "inaffondabile", se ne salvarono solo 705. Intervistando i superstiti con la spregiudicatezza e lo scrupolo del grande giornalista, ricostruendo i fatti con la precisione dello storico, Lord racconta in presa diretta l'affondamento del "Titanic". Illustra i risvolti tecnici, chiarisce dubbi e misteri; e soprattutto dà la parola a chi ha vissuto quell'evento in prima persona.

Insomma, una narrazione interessante che ripercorre le ultime ore dei naufraghi del Titanic.
Lo avete mai letto? Lo conoscete?



In lettura: Tutto questo mi appartiene


Il libro che mi sta accompagnando in questi giorni è: Tutto questo mi appartiene romanzo di esordio di Petra Hulovà. Scrittrice di origini ceche, in patria è molto amata e vi dirò, per ora (sono a pagina 105) il libro promette molto bene! Momentaneamente mi ispira per:

-l'ambientazione completamente sconosciuta a noi Italiani, il lettore straniero entra in contatto con usanze tipicamente mongole che, almeno a parere mio, sono parzialmente sconosciute
-la storia raccontata in modo molto scorrevole
-la scrittura è in grado di rapirvi 

Queste sono solo le prime impressioni!

In libreria a partire dal 17 aprile 2012

Trama

Alta, la madre, Dzaia, Nara, Ojuna, le figlie, e Dolgorma, la figlia di una delle tre. Cinque donne, cinque destini, cinque voci narranti che ci accompagnano nella loro storia famigliare ricca di segreti, tradimenti e tragedie, dalla steppa dura e selvaggia della Mongolia alle luci ingannevoli e seduttive della città, dalle tende tipiche del nomadismo mongolo ai prefabbricati della capitale. Dzaia è nata dalla passione di Alta per un cinese della Mongolia Interna, Nara dalla violenza subita da Alta da parte di un commerciante russo. Figlie illegittime della madre, e quindi di razza mista e impura, vivono nell’emarginazione sopportando derisioni e ingiustizie. Finchè, a seguito di una tragedia famigliare, le due sorelle lasciano le montagne rosse della steppa per trasferirsi in città, sotto la protezione dell’amata zia, scoprendo troppo tardi che la donna non ha da offrire loro nient’altro che un lavoro nel bordello che dirige. Nara si ritroverà a suo agio nella nuova vita, mentre Dzaia continuerà a vivere nella speranza e nel desiderio di affrancarsi e riscattarsi, anche per proteggere sua figlia Dolgorma, avuta da uno dei tanti clienti del bordello. Ojuna, l’unica figlia di stirpe pura, rimarrà nella steppa con i genitori, perpetuando, tra orgoglio e frustrazione, i valori e i modelli che fin da piccola le sono stati inculcati. Uno spaccato duro e poetico della società mongola, dove la divisione tra uomini e donne e i loro ruoli è ancora netta, tanto che persino le violenze sessuali vengono subite dalle donne come qualcosa da accettare con rassegnazione (Dzaia ad esempio subirà l’abuso del padre adottivo). Una saga famigliare che attraverso la voce di cinque donne racconta i problemi e le verità universali di chi è costretto ad adattarsi a una nuova condizione, abbandonando i propri costumi e le proprie radici, sebbene quelle radici siano l’unico appiglio per non impazzire. Una storia di amore e di passione, di segreti e tradimenti, di perdite e di tragedie, in cui la sconfitta non cancella la forza di andare avanti, nonostante tutto.


Petra Hulova, nata nel 1979, è la stella nascente del panorama letterario della Repubblica Ceca. Scrittrice molto versatile, ha già pubblicato cinque romanzi. Con questo libro ha vinto diversi premi, tra cui, nel 2003, il Magnesia Litera Award e il Lidove noviny (Libro dell’Anno). Per La Tartaruga edizioni nel 2009 è uscito Attraverso un vetro opaco, salutato con grande entusiasmo tra le Scritture Giovani al Festivaletteratura di Mantova.

Edizioni Baldini Castoldi e Dalai



Come al solito vi ricordo di seguire il mio blog per avere aggiornamenti sulla lettura del libro!!!

sabato 14 aprile 2012

How I Met: Squeegee Boogie


Dopo mesi di ricerca, sono riuscita a trovare (tramite un link pubblicato dalla stessa autrice sul sul Blog) una versione pdf di Squeegee Boogie di Federica Frezza e, collaudando il mio iPad, me lo sono divorata!

Mi sono imbattuta in Federica Frezza quasi per caso, spinta dalla volontà di imparare a truccarmi come una persona normale, ho trovato il suo canale di youtube Bluebeam310, da quello poi sono incappata in Prismatic310, canale che parla principalmente di recensioni di Libri, Film e serie televisive ed è qui che ho sentito nominare per la prima volta Squeegee Boogie.

Squeegee Boogie è l'opera prima di Federica e racconta la storia di Virginia, una ragazza laureata in medicina ma che non vuole fare il medico, ha da poco interrotto il suo fidanzamento con Filippo, con il quale conviveva ed erano prossimi alle nozze. Per Virginia è quindi il momento di ricominciare a riprendere in mano la sua vita e con delle amiche come Sara, Vittoria ed Eva, insieme ai ragazzi, al magico Peter è impossibile per lei annoiarsi. Deve prima di tutto trovarsi un lavoro per mantenersi, dopo qualche mese di cattività presso un'agenzia di assicurazioni, ecco il grande salto: la sua tesi di laurea verrà pubblicata da una casa editrice e si occuperà di una rubrica per il giornale gestito dai giovani talenti che pubblica la stessa casa editrice. E' il lavoro che ha sempre voluto fare, la giornalista musicale, ma il mondo di Vi, così la chiamano gli amici, sta cambiando moltissimo, si cresce, ci si innamora, ci si disinnamora, si creano storie belle e brutte, si consolidano amicizie e si scoprono meravigliose persone, anime gemelle che spesso ci stanno accanto e non riusciamo a vedere. Peter, entrato nella vita di Vi quasi per caso, sembra stato creato proprio per mettere nella vita della ragazza quella magia, quella poesia che tutti vorrebbero, forse incredibilmente troppa. 

Un libro da leggere soprattutto se conoscete questa youtuber perché ho trovato davvero molto di lei in queste pagine, le parole sono pesate meravigliosamente, collocate in modo da prendere per mano il lettore, farlo salire in macchina a sentire il suono dei tergicristalli (Squeegee, squeegee), scendere, andare in saletta dai ragazzi, ascoltarli suonare fino a tarda notte e poi ancora le chiacchierate in stile girls (chi di voi ragazze non perde ore e ore a cicolare con le amiche?), i pranzi a casa, i consigli di mamma e papà, i sogni le speranze.
Un libro vivo, che, credetemi, mi ha subito incantata e rapita, quanto hanno fatto recentemente i libri di Nicholls, scrittore che a Federica piace molto. Mi piace l'idea di associarli per il loro speciale stile di scrittura, per l'abilità a presentare e rendere vivi i personaggi, per la capacità, appunto, di incantare il lettore. Penso che questa scrittrice possa dare molto all'editoria Italiana!

Ho apprezzato moltissimo la quantità di citazioni e aneddoti inseriti nei vari capitoli del libro, che sembrano i titoli di una vera e propria sinfonia, a riprova che Federica è assidua lettrice, ascoltatrice di musica, spettatrice cinematografica, ma non di quelli blandi, di quelli seri da cui tutti noi dovremmo un po' prendere esempio.

Spero di leggere presto il suo nuovo libro, che da quanto ho capito è stato terminato questa settimana grazie ad un suo post su facebook: 


Se vi capiterà di leggere questo libro, che credo attualmente sia reperibile solo in ebook, beh buona lettura e fatemi sapere! 
See you and stay tuned!

mercoledì 4 aprile 2012

Ipaddizzata


Ebbene è finalmente giunto il tanto atteso iPad da cui vi sto scrivendo. Che dire... È davvero un mondo in miniatura, peccato non esistano ancora un'app per blogger da usare su iPad...ma spero arrivi presto. Ora sto usando quella pensata per iPhone, ma credetemi, non è per niente comoda. Ho visto che esiste Blogpress per iPad che ti consente di gestire blog di diverso genere, ma ovviamente è a pagamento e in questo momento la mia postepay è scarica, quindi per ora ci si accontenta. Prevedo che formatterò poi questo post dal pc perchè non sono certa di poterlo fare da qui...detto questo vi saluto perché non vedo l'ora di editarlo per vedere cosa esce!!!!


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