lunedì 26 novembre 2012

La cugina americana di Francesca Segal: recensione!

E' difficile recensire questo libro, perché non so dirvi se mi sia piaciuto o meno.
La cugina americana di Francesca Segal è un libro che parla di dovere e passione, li mette in rapporto e fa scegliere al protagonista, Adam, tra i due. Ho impiegato un po' di tempo a leggere questo libro, non perché fosse lungo (il che è anche vero, ma c'è di peggio), ma perché leggendolo io attendevo solo una cosa: che Adam tradisse Rachel con la cugina Ellie, la cugina americana appunto. So che molte di voi diranno: ma come? Ma povera Rachel! Ma non si è mai sentito un discorso così da parte di una donna!
Allora, carissimi lettori, a me Rachel sta proprio antipatica. E' una di quelle classiche donne da romanzi rosa, in attesa del vero amore, che pensano solo a sposarsi, con questo non voglio dire che è un male, anzi, ben per lei se ha trovato l'uomo ideale in Adam, ma...che noia mortale!
Insomma, è una storia di un libro e se nemmeno nei libri possiamo provare l'ebbrezza del tradimento, che poi a un certo punto questo avviene, scusatemi lo spoiler, ma da lì in avanti. 
Dunque tradimento a parte, non è un brutto libro, anzi! E' ben scritto, molto scorrevole, l'autrice ha ottime abilità narrative e i passaggi tra la prima, la seconda e la terza parte del libro sono resi con dei salti temporali degni di un film. Il montaggio è ben studiato e anche gli stessi personaggi sono caratterizzati in modo realistico.
Io ho avuto questa sensazione di orticaria dall'inizio: e insomma, tradiscila! Rachel è una palla colossale! Scusate il gergo scurrile e poco consono a una donzella, forse ho letto questo libro in un momento sbagliato della mia vita, o forse semplicemente mi aspettavo dell'altro, molto altro. 
Ne parlavo proprio con la responsabile della rubrica Books di ArtInTime e lei, che l'aveva già terminato quando le facevo queste osservazioni, diceva: "Vai avanti, vai avanti!" Effettivamente andando avanti migliora...un pochetto.
A libro terminato poi, per carità: tanto di cappello ad Adam che sceglie di restare con la moglie (scusate se vi svelo un sacco di cose, ma serve!) e quindi si guadagna duecento punti di stima per questa scelta che stride con quello che accade oggi nel mondo. Però io sono in una fase "leggo tutto in modo negativo" e vi dirò: che il finale è aperto e lascia pensare che Adam e Ellie si rivedranno e succederà dell'altro. E' troppo ovvio e benpensante il finale di questo libro.
Parentesi, poi io sarei la prima a strozzare le persone in caso di tradimento, per cui non so nemmeno bene perché volessi il tradimento a tutti i costi, forse solo perché Adam è chiaramente infelice, ma sono anche domande ovvie, credo, le sue, tipiche di chi sta per sposarsi. 
A conclusione di questa recensione, che ammetto è una cozzaglia di pensieri, posso dire che in qualsiasi caso il lo leggerei questo libro, può anche farvi bene! 

Alla prossima!




venerdì 23 novembre 2012

Sono (anche) su Tumblr



Qualcuno di voi sicuramente l'avrà già notato, altri ancora no, ma da qualche mese ho scelto di riprendere il mio blog su Tumblr, creato secoli fa e presto abbandonato. Voi direte: ma non ti bastava Life in Technicolor?
Effettivamente sì, ma mi piaceva un sacco Tumblr perché posso aggiornarlo dall'iPad, mentre sono in viaggio, senza problemi di formattazione, è diventato una specie di taccuino dove posto foto, scrivo qualche pensiero, qualche appunto, qualche citazione. L'ho chiamato Life in Technicolor #2 proprio perché rappresenta un'estensione di questo blog, il suo dietro le quinte, i percorsi che mi portano anche a fare determinate scelte di cui poi scrivo qui, i pensieri che mi crucciano a mezzanotte.
Non viene aggiornato con grande frequenza, dipende un po' dallo stato dell'ispirazione, volevo addirittura farlo bilingue, ma la cosa diventava un po' complicata...visto che quando devo scrivere in Inglese, penso in Italiano...e mi complico la vita in modo allucinante!

Se avete piacere di seguirmi, questo è il link: 


Vi aspetto anche su Tumblr!
A presto, cari follower!


mercoledì 21 novembre 2012

Ebook gratis (o quasi!)

Ammettiamolo, gli ebook iniziano a piacere
Piacciono a chi deve viaggiare, a chi legge quantità industriali di libri, a chi vuole diventare un lettore ecologico. 
Piacciono a chi legge anche in lingua straniera e a chi ha fretta di avere tra le mani l'ultimo libro del suo scrittore preferito.
Piacciono a chi deve iniziare cinque libri prima di trovare quello adatto a lui e a chi vorrebbe possedere tutti i libri del mondo.
Non piacciono a chi rimane cronicamente legato alla carta e a chi non ha mai provato l'ebbrezza di viaggiare con i Pilastri della Terra in borsa.
Non piacciono a chi crede che l'ebook reader renda ciechi e a chi non ha tempo di documentarsi su internet per scoprire che l'ebook reader non è retroilluminato e quindi regala un piacere di lettura naturale.
Non piacciono a chi vorrebbe leggerli ma si trova disarmato davanti ai prezzi degli ebook. E questo è proprio il punto di partenza di oggi: diciamolo chiaramente, alcuni ebook costano ancora troppo! Lo dicevo l'altro giorno chiacchierando su face con un'amica-cibernetica, per chi legge molti libri (come noi blogger) gli ebook potrebbero essere una soluzione economica e che non occupa spazio, ma che prezzi, che prezzi!

Eppure, un modo c'è per risparmiare!
Se qualcuno pensa che io stia per scrivere un manifesto pro pirateria, si sbaglia di grosso! 
Esistono molti siti che propongono quotidianamente sconti sugli ebook, basta iscriversi e il gioco è fatto. Personalmente da qualche settimana tengo sotto controllo questi due siti: 
http://www.ebookgratis.it/ --> potete seguirlo su twitter per restare sempre aggiornati.
http://www.bookrepublic.it/ --> se vi iscrivete alla newsletter verrete aggiornati ogni giorno con le novità editoriali.
Spesso si trovano anche gli ebook gratuiti, altre volte si tratta di libri scontati, ma che pagate 0,99€, o 1,99€ o 2,99€, non sono mai prezzi eccessivi tipo 11,99€ che onestamente ritengo assurdo come prezzo per un ebook (quando il libro cartaceo costa pochi euro di più!).
So che questo discorso potrebbe non piacere agli editori, ma il lo dico principalmente agli studenti: l'ebook reader serve e potete anche risparmiare. Non voglio sembrare il Beppe Grillo della situazione, ma penso che in tempi di crisi bisogna farsi due calcoli. Qualche benpensante ora dirà: "Sì ma il lettore di ebook costa minimo 79 €!" verissimo, ma lo ammortizzate, fidatevi! Di sicuro più di due anni vi resiste, se non ci credete fatevi un giro su internet, oppure chiedete a chi lo usa in modo intensivo, ho sentito davvero pochissime lamentele in merito. Sono tantissime le persone che lo possiedono e che lo usano quotidianamente, fatevi un giro sulla metro londinese, ma anche in quelle italiane iniziano a farsi vedere.
Per ora io leggo da iPad e vi assicuro che a lungo andare può dare fastidio...quindi spero prossimamente di riuscire a prendere il Kindle. Per ora acquisto i libri sul Kindle store in modo da metterli nel cloud, così li avrò anche sull'ebook reader, però so che Kindle è uno degli ebook reader, ce ne sono molti altri. Quale sia il migliore? Dipende dalle vostre esigenze.

Un'ultima battuta, il libro a me piace sempre cartaceo...però se è un modo per risparmiare...ci faccio un pensierino!


666 Park Avenue: cancellata!


Ebbene sì, avete letto bene il titolo. Hanno ufficialmente cancellato 666 Park Avenue a causa del rating troppo basso. 
Obiettivamente la storia forse si stava tirando per le lunghe, non era proprio così accattivante in alcuni punti, altri erano scontati, ma sicuramente ho visto di peggio. Mi dispiace che abbiano deciso di cancellarla dopo 7 episodi, a quanto pare arriveranno a 13 e poi dobbiamo dire addio al Drake e ai suoi misteri, sperando che qualcosa si capisca dalla 13...sempre che non sia stata già girata. 
Peccato, davvero un peccato. Possiamo sperare che venga acquistata da qualche altra emittente, altrimenti non potremo mai avere una risposta a tutti i perché che sono sorti durante la visione dei primi 7 episodi.  
Questa mattina cercavo l'ottavo, ma evidentemente non è ancora on line....oppure non l'hanno ancora trasmesso, non so! Ad essere onesta era la prima volta che guardavo una serie mentre usciva in America e molto probabilmente sono stata io a portargli sfortuna, quindi ora non so come funzioni: mandano lo stesso gli altri episodi o prima riformulano e scelgono una collocazione nella programmazione settimanale e poi proseguono fino ad arrivare al tredicesimo?
Se sapete come funziona fatemi sapere! 
A presto!

martedì 20 novembre 2012

Mokita di Federica Frezza: recensione!

Lo ammetto. Ho divorato Mokita. Sono stata una lettrice affamata, affamata di una nuova avventura made Federica Frezza, ho acquistato il libro dal Kindle Store, l'ho scaricato e dopo cinque secondi avevo iniziato a leggerlo.
Rapita.
Non c'è verso. E' questo l'effetto che mi fanno i libri di Federica, mi era capitato con Sqeegee Boogie, mi è ricapitato con Mokita. 
Lo stile di Federica è sempre in grado di rapirti e trasportarti nel suo mondo, nei pensieri dei suoi personaggi e nelle vicende che vivono.
R. fa l'investigatrice privata, non ci è dato sapere il suo nome fino ad un determinato punto del libro, è una ragazza con una vita difficile, un passato poco piacevole, un fratello gemello, Riccardo, molti amici e amiche, un ex impiego interessante: il poker.
Tra un'indagine e l'altra, R. alterna le lezioni di Poker, le uscite con gli amici, le affermazioni del collega Mattia (che in alcuni momenti vi sembreranno incredibilmente...utili) e Mokita.
Cos'è una Mokita?
Cito da Mokita: 
"C'è una parola in Nuova Guinea, mokita. E' una verità che tutti conoscono ma di cui nessuno parla. Un segreto risaputo. Come per esempio tutti sanno che Tizia ci sta provando con Caio ma nessuno lo dice. Il solo concetto è una contraddizione. E' la vittoria assoluta del non detto." 
Insomma, io ho capito questo (Federica, non volermene...): Mokita diventa quindi per R. una voce altra, una specie di coscienza che si pone quelle domande che tendono a distruggere qualcosa che altri dicono. Quella frase che vorresti dire, ma che non puoi, perché c'è un senso di rispetto che prevale, perché sei ancora in grado di tenere a freno la lingua. R. si ritrova spesso a fare affermazioni classificate come Mokita. Credo che ognuno di noi abbia le sue forme di Mokita. Ieri ero in segreteria all'Università e mi sono domandata perché dovessi crociare "Sessione di Laurea Straordinaria" quando in realtà la sessione viene chiamata da tutti "Sessione invernale" ecco una piccola Mokita. Oppure ancora, cito dal libro, "Perché si chiamano secchi se dentro ci tieni l'acqua?".
Il lavoro di R. quindi si intreccia alle storie dei suoi amici e alla sua relazione con MJC, conosciuto per caso in una chat su internet, una storia che qualsiasi persona dotata di buonsenso non prenderebbe sul serio, non si sa mai chi c'è dall'altra parte della chat, magari potrebbe essere un maniaco. Eppure R. è trascinata da qualcosa, ci sono degli indizi che la spingono a scrivere a questo personaggio e a capire di più su di lui. Lei però è una donna che ha imparato a controllare le sue emozioni, una giocatrice di poker che non vuole far trapelare nulla dalle sue espressioni facciali e quindi è in grado di congelare i suoi sentimenti, di essere glaciale per non mostrare quello che sta provando, quindi costruisce un personaggio, Zoe, per conoscere meglio MJC.
Non voglio dire altro per non svelarvi troppe cose.
Mokita è un libro che parte in modo strano, prosegue in modo brillante, per concludere con un finale con i fiocchi! Un'altra ottima prova di narrativa per Federica che ci regala un romanzo giovane, frizzante, fresco e avvincente. 
Leggetelo, non ve ne pentirete!

Giusto per farvi ridere: pensavo che il nome Mokita avesse a che fare con il caffè...ma si può essere più scemi?

My Day in photos

Rubo questa fantastica idea da Sistiana, cantante che adoro.
Rompo un po' gli schemi tipici di Life in Technicolor per comunicarvi una cosa importante!

Ieri sono stata a Torino per il mio solito colloquio con la relatrice della tesi, terminato questo avevo una missione: consegnare la modulistica della laurea in segreteria, entro le 11 altrimenti l'avrei trovata chiusa, quindi dovevo scendere un altro giorno...e onestamente 18,20 euro si treno non mi andava di spenderli. Quindi ho fatto tutto di corsa e sono riuscita a consegnare tutto e a ottenere il mitico timbro sul libretto. PERCORSO DI STUDIO COMPLETATO che sensazione di libertà! 
Ora manca solo la consegna tesi entrò il sei gennaio e poi evidentemente...mi laureo! Concluderò quindi la mia carriera universitaria e ammetto che questo mi preoccupa parecchio, ma non voglio pensarci troppo e mi godo questi ultimi mesi da iscritta a UniTo.


Dopo aver pranzato con la mia amica Ida, mi sono incamminata verso Porta Nuova, dopo essere riuscita a dribblare Libraccio, due Feltrinelli, una Mondadori, una Fnac, diversi giornalai è svariati negozi di abbigliamento. Non sono riuscita ahimè però a resistere a tutto.
Una volta fatto il biglietto in stazione ho fatto un giro in un negozietto che vende prodotti di Goodwin. Non so se conoscete questa marca, ma è molto carina e i gioielli sono sfiziosi ed economici, l'ho conosciuta per caso, ma nel tempo mi sono collezionata quattro collane e due paia di orecchini. Oggi ne ho comprati altri due che erano scontati (li vedete nella foto!).


Le chiavi e i vestitini!

I vestitini, perché mi piacevano molto, le chiavi....perché è una storia lunga che ha a che are con un racconto lungo che avevo scritto tempo fa e che aveva a che fare con le chiavi, inoltre avevo già una collana con molte chiavi...quindi penso di aver fatto un nell'abbinamento!


Non c'erano ahimè ciondoli e orecchini a forma di libro. A dire il vero ero entrata perché cercavo una collana tipo quella della protagonista di 666 Park Avenue, la serie tv (oltretutto ho appena saputo che chiuderà! Mannaggia!), la ragazza indossa una collana molto vintage, con un cammeo, una di quelle da nonna insomma dove potevi mettere una foto all'interno. Si, non è che sia quello splendore di collana, ma a me piace! Una cosa tipo quella che vedete in questa foto qui sotto e che ho sottratto a questo sito: http://assets.misshobby.com/item_photo_97403_zoom.jpg 


Forse il ciondolo è un po' grosso, ma era per farvi capire di cosa parlavo.
L'avevo anche trovata, ma non mi piaceva il ciondolo, era un po' grezzo, in alternativa c'era più lunga, ma con un ciondolo enorme che onestamente trovavo un po' insulso... Quindi ho puntato sugli orecchini.
Credo che non vi interesserà nulla di quello che ho scritto, ma pazienza...era giusto per chiacchierare un po'! 
Questa settimana non ho acquistato libri: ma ho già in wish list un po' di cose da tempo! Sto solo sperando di trovarle usate, scusatemi ma non voglio investire dei capitali.
A presto cari lettori e grazie a tutti i follower che si sono aggiunti nell'ultima settimana, state davvero crescendo di numero! Grazie, grazie, grazie!





sabato 17 novembre 2012

Vidi: Mokita di Federica Frezza

Ieri, venerdì 16 novembre 2012, è uscito il nuovo libro di Federica Frezza che vi avevo preannunciato sulla fanpage, titolo: Mokita! (Il punto esclamativo non fa parte del titolo)
Ammetto che attendevo da tempo questo nuovo libro di Fede, dopo aver letto Squeegee Boogie sono stata contagiata dalla sua scrittura, quindi non ho potuto fare a meno di acquistarlo subito sul Kindle Store di Amazon. (Ma come direbbe Fede, se vuoi la versione cartacea la trovi QUI)
Eccovi la sua scheda e dopo qualche commento on the road! 

TRAMA

Un’investigatrice privata, nell’immaginario comune, tutto fa fuorché annoiarsi. Ma R. non è solo un’investigatrice: è soprattutto una giovane donna che lotta con se stessa per affermarsi, capirsi, definirsi, scindersi (nell’alter ego elettronico e la personalità reale, tangibile, ad esempio). Una giovane donna che, dall’atmosfera apparentemente “leggera” dell’inizio, ci trascina in un incubo inaspettato, coinvolgendoci emotivamente, ma soprattutto impedendoci di staccare gli occhi dalle pagine che ne raccontano le avventure.


L'AUTRICE
Non trovando una biografia ufficiale di Federica, vi rimando al suo SITO dove troverete tutto quello che che c'è da sapere su di lei. Potete seguirla su Facebook, Twitter, Tumblr, Youtube (e qui davvero MERITA!)

Trovo sia un personaggio molto interessante, eclettico e geniale, mai scontata, grande lettrice, molto critica (nel senso positivo), amante dei gatti. L'ho conosciuta grazie ai suoi meravigliosi video di make up che da più di un anno non fa più, ma l'avevo conosciuta anche per le recensioni di film e libri, che continua a fare tutt'ora. E' sempre una voce interessante, brillante e innovativa
Vive a Londra, è bilingue, fattore che le permette di conoscere due culture, quella italiana e quella inglese, cosa a mio parere meravigliosa per uno che vuole fare lo scrittore.
Seguitela, non ve ne pentirete.

Riguardo a Mokita, che dire, so che c'entra il poker in qualche modo, lo so perché avevo visto un vecchio video di Federica in cui parlava della sua attività di scrittrice. Aveva spiegato di essersi "studiata" il poker proprio per Mokita.
Ieri ho iniziato il libro ma non ho ancora abbastanza materiale per darvi un giudizio, anzi, credo che mi sbilancerò completamente a libro concluso. Per ora sono all'inizio e posso dire, alla milanese, che "La Fede è sempre la Fede" e fin dalle prime pagine mi sembra di sentire la sua voce quando lo leggo.

E voi conoscete Federica Frezza? Attendevate Mokita?

La prefazione del libro è stata scritta da Chiara Poli, chi è? Eccovi il suo BLOG! Trovo sia scritta in modo dolcissimo ricca di parole stupende che rispecchiano perfettamente il mio pensiero su Federica e sulla sua bravura! Dopo averla letta divorerete Mokita ancora più in fretta!

P.S. per Federica Frezza--> Scusa se ti chiamo "Fede", so che non ci conosciamo, ma spero non ti dispiaccia!


mercoledì 14 novembre 2012

Muses di Francesco Falconi: recensione!

Volevo leggere Muses di Francesco Falconi da un po' di mesi, finalmente sono riuscita e vi dirò: davvero, non mi aspettavo proprio una trama così...geniale e brillante!
Che le muse fossero al centro di questo libro era pressoché ovvio, visto appunto il titolo, ma è meraviglioso vedere come vengono inserite nella narrazione, come l'autore gioca con la mitologia e la insegna al lettore.
Andiamo con ordine.
Tutto comincia con Alice, una giovane ragazza ribelle, che non si trova bene con i suoi genitori, la madre è succube del marito, un uomo molto violento. Un giorno, in seguito a un incidente, scopre di essere stata adottata: spaventata, ma allo stesso tempo felice per questa scoperta (non si trova bene con i genitori adottivi), decide di partire per Londra per ricongiungersi con la zia, dal momento che la madre naturale è morta. Il ricongiungimento avverrà dopo poche pagine, ma con esso Alice verrà a scoprire la sua vera natura.
Fin da piccola ha sempre avuto a che fare con un amico immaginario, una voce che le parlava è che ha soprannominato "Angelo oscuro", una voce cattiva che sembra venire in suo aiuto proprio nei momenti in cui si trova in situazioni pericolose o che a lei non sembrano giuste.
L'idea di questa voce mi ha fatto immediatamente pensare al musical di Andrew Lloyd Webber "The Phantom of the Opera" in cui la voce del Fantasma istruisce Christine nel canto e lei stessa viene definita angelo, "Sing, my Angel!" dice il fantasma proprio nella canzone "The Phantom of the Opera.". A conferma della mia idea viene poi proprio citato il film alla fine del libro, ma non vi dico il come o il perché, leggetelo e lo saprete!
Una storia incredibile, mai scontata che mi piace vedere come dichiarazione d'amore verso l'arte, verso gli artisti, le loro stranezze, ma anche la loro importanza nel mondo, perché attraverso le loro opere possono davvero trasmettere molte emozioni, sentimenti.
Alice poi è un personaggio intrigante, che cambia davvero molto lungo la narrazione, che all'inizio può sembrare anche un po' antipatico e distaccato, una specie di automa che non riesce a prendere in mano seriamente la sua vita. Non nego che all'inizio mi sembrava un po' antipatica, eppure ho continuato a leggere perché volevo capire dove volesse arrivare la storia. Ora che l'ho terminato, posso assicurarvi che dopo poche pagine la mia antipatia verso Alice si è trasformata in simpatia, assolutamente.
Alice va nel paese delle meraviglie, accetta di attraversare quello specchio che corrisponde con il momento in cui prende coscienza di sé e del suo passato, non si ferma ad osservare il suo riflesso, va in profondità ed è quello che deve fare il lettore: se uno si ferma all'apparenza di Alice sbaglia, Alice è ben altro.
La scrittura di Francesco Falconi è in grado di catturare il lettore e di trasportarlo nel mondo di Alice, di incollarlo alle pagine e di farlo staccare solo alla fine...forse! Perché una volta terminato è stato davvero difficile chiudere il libro. Ho riletto ancora il finale una volta, ho ripercorso l'ultimo capitolo...
Penso sia un libro molto interessante, classificato come Young adult, ma di fatto leggibile tranquillamente anche da persone più grandicelle, senza avere la sensazione di leggere un libro che non è stato scritto appositamente per loro.

E voi avete letto Muses?

VOTO:


Cesare deve morire: recensione!

Quando era uscito al cinema non ero riuscita a vederlo, abitavo ancora a Torino e c'era la possibilità di vedere il film e poi di assistere al dibattito con i fratelli Taviani, ora che l'ho visto posso dire che mi mangio davvero le mani all'idea di essermelo perso.
Cesare deve morire dei fratelli Taviani è una di quelle pellicole che ti fa dire: sono orgoglioso di essere italiano! È un gioiello, una perla rara nel marasma delle pellicole italiane, un prodotto da guardare e riguardare, da mostrare ai ragazzi e su cui riflettere.
Narra il backstage della messa in scena dello spettacolo tratto dalla tragedia di Shakespeare: Giulio Cesare, ma questo spettacolo non sarà messo in scena in un teatro qualsiasi, si tratta di un carcere, Rebibbia, gli attori sono carcerati. Ci sono narcotrafficanti, assassini, ladri che tutti insieme guidati dal maestro di teatro mettono in scena questa tragedia.
Non mancano ovviamente le riflessioni che possono nascere da un film girato in carcere e da uno spettacolo che mette in scena un tradimento, delle alleanze degne dei clan della malavita e di un assassinio. La profondità con la quale questi detenuti interpretano i personaggi, la professionalità che hanno nel dare voce a ognuno di loro (rigorosamente nel dialetto del proprio paese) è davvero molto toccante.
L'arte diventa per loro un momento di libertà, un'ora d'aria, un modo per andare oltre quelle mura della prigione. Si può essere d'accordo o meno su questi laboratori, questi svaghi che vengono concessi ai detenuti nelle carceri, non voglio schierarmi né a favore, né contro, sono sicuramente mezzi di espressione interessanti e anche sistemi, se vogliamo, catartici, perché attraverso Cesare e Bruto i detenuti rivivono momenti della loro vita, ripercorrono vere e proprie frasi dette dai loro amici, come accadrà proprio al detenuto che interpreta Bruto.
Non mancano ovviamente gli screzi tra loro, scontri inevitabili che nascono tra carcerati, regolazioni di conti che già esistevano prima ancora di essere rinchiusi, o nati proprio all'interno di quelle mura.
Oltre alla messa in scena dello spettacolo, i Taviani scelgono di mostrare tutto il lavoro che fanno i singoli mentre studiano il copione e sono nelle loro celle, alla sera, quando fissano il soffitto, ci fanno sentire i loro pensieri e un carcerato ricorda che chi dorme sul letto più alto, quel soffitto lo vede ancora più vicino. 
Mi è venuto in mente il libro Lo straniero di Albert Camus, il quale, rinchiuso nel carcere sottolinea proprio quanto tempo trascorra un detenuto a fissare il soffitto. So che la citazione potrebbe sembrare un po' campata in aria, ma i capitoli finali riflettono molto sulla questione: "Vita in carcere". Sfortunatamente non ho una copia del libro per verificare perché lo avevo preso in prestito dalla biblioteca...altrimenti avrei inerito volentieri la citazione.
Consiglio davvero di vedere questa pellicola perché merita, non mi stupisco che sia stata scelta per rappresentare l'Italia agli Oscar.
Prima di chiudere vi lascio con una frase che fa davvero riflettere molto, viene pronunciata dall'attore-detenuto che interpreta Cassio: "Da quando ho conosciuto l'arte, questa cella è diventata una prigione."

P.S. Questo film ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino e concorrerà per le nominations agli Oscar come miglior film straniero. Speriamo in bene!


VOTO:


domenica 11 novembre 2012

Le idi di marzo: recensione!

Sono un po' indietro con le recensioni, come noterete, ma pian piano recupererò, perché i film di questo cineforum sono uno più bello dell'altro e davvero sono contenta di essermi tesserata!
Avevo visto questo film tempo fa, l'ho rivisto al cineforum e non c'è verso: è proprio superbo!
Le Idi di marzo è un film di George Clooney, con George Clooney e Ryan Gosling, che narra il backstage della campagna elettorale di Mike Morris (George Clooney) un uomo che incanta le masse in cui Stephen Meyers crede fortemente, un uomo che sembra così tremendamente perfetto da rispecchiare la giustizia sia pubblica che privata.
Ma sarà proprio il privato a macchiare la figura di Mike agli occhi di Stephen.
Un film che rispecchia l'America e la sua politica, ricco di dialoghi, a volte anche difficili da seguire, un film in cui non bisogna dare niente per scontato perché fino alla fine non si sa cosa può accadere. Magistrali le interpretazioni di Clooney e Gosling che sono davvero il fiore all'occhiello di tutta questa vicenda, bravissimi anche gli altri attori, ma geniali gli sceneggiatori che riescono a restituire una vicenda tutt'altro che semplice, perfettamente calata nella storia che in America si ripete ogni quattro anni, che abbiamo appena vissuto, la corsa alla candidatura per le presidenziali. 
Da Italiani, viviamo sempre la vicenda in modo un po' mediato, attraverso i reportage dei giornalisti, ma per la nazione Americana tutto questo è quasi uno spettacolo, un momento patriottico, qualcosa a cui si deve partecipare. Uno stato può fare la differenza, può aiutare il candidato oppure ostacolare la sua elezione. Lo stato che viene conteso è l'Ohio, come viene spiegato all'inizio del film, e come abbiamo imparato in questi giorni post rielezione di Obama, è uno di quegli stati che se si riesce a conquistare possono quasi assicurare la vittoria completa. Per cercare di assicurarselo i metodi sono molteplici e i rispettivi staff dei candidati alle primarie devo sapersi muovere attentamente, senza provocare danni all'uomo che stanno sostenendo, devono tenere sotto controllo sondaggi, richieste degli alleati, grandi elettori, vicende personali del loro capo. La fiducia è alla base di tutto questo processo e quando questa viene meno la vita e il pensiero di Stephen cambieranno molto.
Sarà difficile fidarsi completamente di Morris, ma allo stesso tempo per Paul Zara (Philiph Seymour Hoffman) è difficile fidarsi di Stephen dopo che quest'ultimo ha deciso di incontrare Duffy in gran segreto.
Un film da vedere assolutamente, non a cuor leggero e non come passatempo, ma un bel film su cui riflettere che a me piace riassumere così: niente è come sembra e il titolo lo anticipa chiaramente! 
Buona visione! 

VOTO:


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