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venerdì 5 luglio 2013

L'uomo d'acciaio - Man of Steel: recensione!

Una parola: delusione. Sì, credo sia questa l'espressione più adatta per descrivere il mio stato d'animo post visione del nuovo Superman, oh scusate, L'uomo d'acciaio.
Speravo nel filmone DC che mi avrebbe appassionata a questo personaggio.
Speravo di
trovare una storia avvincente.
Speravo.
Poi l'ho guardato.
Comincia con un parto, la madre naturale di Kal-El lo sta mettendo al mondo, i bambini su Krypton non nascono in modo naturale da anni e anni. Quel bambino nasce in un momento tragico, sono gli ultimi giorni di Krypton, ecco perché una madre un padre si vedono costretti ad allontanarlo da loro e a mandarlo sulla Terra. Fino a qui niente di nuovo. I cattivi-super-cattivi capitanati da Zod ci sono, si fanno il loro millennio (?) sabbatico in un buco nero e poi risbucano sulla terra quando Superman ha 33 anni. E già qui casca l'asino. Anzi, il supereroe.
33 anni. Chi altro si immolava a 33 anni? Ora, non voglio scandalizzare i cattolici benpensanti, perché io per prima sono credente, ma non è la mia fede ad avermi fatto fare quest'associazione. Un sacco di critici lo hanno detto e scritto. 
Insomma: Superman diventa Superman a 33 anni. Molto bene. 
Incontra il padre in una navicella nascosta sotto una montagna ben 20.000 anni fa. Il tutto era ovviamente stato scoperto dall'esercito americano che aveva già messo il luogo sotto isolamento e ri-ovviamente nello stesso luogo c'è anche Lois. Molto bene. Dopo parliamo di Lois. 
Torniamo alla navicella.
Sta cosa nascosta sotto la montagna nasconde il fantasma di Jor-El il babbo di Kal-El-che-bel! (Scusatemi!). Insomma il fantasma, che è ovviamente (abuserò di questa parola, sappiatelo) più figo di quello del babbo di Amleto, è lì grazie a una fantastica penna usb, o un suo prototipo kryptoniano su cui c'è stampata la S, Clark/Kal conosce così suo padre e conosce il suo simbolo: la famosa S che significa SPERANZA. Perché su Krypton la parola speranza comincia con S, come in Italia, figo no? No, perché quella simpaticona di Lois, che onestamente temevo si mettesse a cantare qualcosa in stile Enchanted, gli fa notare che sulla Terra quella è una S: "Da noi è una esse!". Bravissima, nobel al dialoghista per questa battuta.
Insomma Superman trova simbolo, costume e spasimante da salvare, si perché Lois in tutto il film è buona solo a fare danni e a farsi salvare all'ultimo da Superman. Ovviamente.
La storia prosegue, c'è una bella dose di flashback dove scopriamo che Kevin Kostner è il padre putativo di Kal-el e ha chiamato il figlio Clark che di cognome fa Kent e abitano tutti insieme appassionatamente in una fattoria nel Kansas, hanno un cane di nome Pippo e quando c'è l'arcobaleno cantano "Somewhere over the rainbow..." e ovviamente odiano i tornado.
(Tagliate il pezzo di Somewhere...)
I tornado  Anzi, il tornado e il cane, che non si chiama Pippo. Scena: la famiglia Kent è sul tipico mezzo di trasporto del Kansas (pickup) e mentre sono in coda (famoso traffico della campagna del Kansas) arriva un tornado. E fino a qui, cioè fino al tornado, ci crediamo pure noi. Cosa succede a questo punto?
Ovviamente tutti fuggono dalle loro auto e si mettono al riparo 3 metri prima dove c'è un ponte, che prima non c'era. Però...il cane! Il povero, piccolo cane rimane in macchina. Ora va bene che ci spiace che gli animali soffrano, ma sta scena è penosa. Mr Kent va a prendere il cane, ovviamente sulla macchina è caduto un catorcio trasportato dal tornado e non è la casa di Dorothy, la macchina si "smaciulla", ma è il padre di Clark, salva il cane, esce e...fissa il figlio. Non corre, no, gli dice che non vuole essere salvato, deve lasciare che gli eventi abbiano il loro corso. Tre minuti in cui tu dici: "Cavolo, corri e salvati!". No. In tre minuti Clark capisce il perché della sua esistenza, mentre lo spettatore manda a stendere gli sceneggiatori. Ovviamente sono scelte.
La storia prosegue, i cattivoni ormai hanno trovato la retta via e sono usciti dal buco nero, si sono decongelati e vogliono Kal-El-quanto-sei-bel!
Sono disposti a tutto perché dentro di lui Lui-Jo ha depositato gli schizzi per la nuova collezione moda estate 2014.....oh no, scusate Jor-El ha codificato il DNA di tutti gli abitanti di Krypton (fotogramma di globuli rossi...). Kal-El doveva essere il tramite tra le due razze: i kryptoniani e gli umani: cheffigata!
Zod-il-cattivo, che vuole ovviamente conquistare il mondo e farne quello che vuole lui, vuole prendere Superman per questo benedetto DNA. Superman però tra un salvataggio della madre, della fidanzata cretina, una distruzione di mezza città e di una industria che sembrava la cugina di una centrale nucleare, ha capito come risolvere la situazione. Aggiungerei: ovviamente!
Dimenticavo, in mezzo al caos ovviamente era stato coinvolto anche l'esercito americano.
Per farla breve (che sennò sto post diventa un poema) Superman esclama una cosa tipo: "la navetta con cui sono arrivato utilizza la propulsione fantasma che è la stessa che usa il nostro super nemico, quindi se noi mettiamo una navetta contro l'altra, generiamo un buco nero dove far finire dentro quei cattivoni dei kryptoniani e io vinco!" E tu non fai in tempo a dire: "Da dove gli è uscita?" che il militare-capo accetta la proposta e lui ammiccante dice a Lois di allontanarsi un "pochino" perché deve alzarsi in volo. Ovviamente.
Da qui in avanti, gli ultimi 30 minuti di film sono la fiera delle battute.
Tra le tante è bene ricordare:

Lois: "Sai, dicono che dopo il primo bacio è tutto in discesa"

ClarkSuperman: "Sicuramente vale solo quando baci un umano" 

Le esperienze di Clark!


E ancora:
Clark/Superman: "Tu sei un mostro Zod!"
Che prosegue con un "E io ti fermerò!"
Per concludere con:
Zod: "Può finire solo in due modi Kal, o con la mia morte o con la tua!" 
Ovviamente.
La fiera dell'ovvio.
Insomma, tra battute ovvie e ovviamente vari si arriva alla fine quando Zod ovviamente perde, la città viene ovviamente demolita, gusto autodistruttivo degli americani, e ovviamente Superman si allea con l'esercito americano.
Finalmente dulcis in FINDUS dopo 130 minuti di ovviamente...Clark torna con la madre sulla tomba del padre. Ovviamente in questi luoghi si svolgono i discorsi della vita.
"Cosa farai ora?" domanda in soldoni la madre.
"Un lavoro che mi permetta di tenere le orecchie ben aperte" risponde Superman.
Ovvero?
Cioè lo so che fa il giornalista, ma con un movimento di camera studiato ad hoc arriviamo in ufficio al Daily Planet, vediamo il viscido collega di Lois provarci con lei e poi Clark in giacca, cravatta e occhiali. Ovviamente ci sarà un sequel e forse si cambierà nella cabina telefonica.
L'unica cosa che ha capito Superman in questo film...è che le mutande deve metterle sotto il costume.
Ovviamente non mi è piaciuto molto. Spero che a voi sia andata meglio.
Ovviamente siete liberi di commentare, nel bene e nel male.
Scusate la mia ovvia prolissità e ovviamente ci si dà appuntamento al prossimo post.


P.S. So che Clark Kent abita nel Kansas, non vorrei mai che qualcuno mi prenda per pazza. Solo che potevano fare un bel film, invece hanno preso un pacchetto di stereotipi e lo hanno riversato in una sceneggiatura e quindi in un film. Tutto sommato mi spiace. Solo che...è davvero difficile dire che sia un buon lavoro. Per lo meno...dal mio punto di vista, ovviamente! 

giovedì 6 giugno 2013

Revenge Wears Prada: wait for it!

Dato che la lista dei libri potrebbe disgraziatamente terminare (ma quando mai?) è necessario allora portarsi avanti con il lavoro e iniziare a guardare cosa è uscito in libreria all'estero. 
Notizia di qualche settimana fa è l'arrivo dell'attesissimo seguito de Il diavolo veste Prada di Lauren Weisberger, che si chiamerà Revenge Wears Prada (La vendetta veste Prada). Ovviamente mi sono subito preoccupata di segnarmelo nella lista delle cose che vorrò e dovrò leggere. Mentre qui nel bel paese dobbiamo ancora avere la possibilità di leggerlo in italiano, in America si parla già di sequel del primo film, voci di corridoio dicono che sono numerose le case cinematografiche che si sono proposte per acquistare i diritti del romanzo e la stessa Anne Hathaway pare abbia dichiarato di essere felice di poter tornare ad interpretare Andy.
Me lo auguro!
Nella sua leggerezza ho trovato il libro molto piacevole, una simpatica lettura poco impegnativa, ma non di quelle che fanno venire l'orticaria e che sono uno spreco di tempo. Anche se so che molti potrebbero dire che non è "quel grande libro", ma la mia filosofia ormai la conoscerete: ogni tanto questi libri servono. Non si può andare avanti a Proust e Kant!
Anche il film certo non è una grande opera cinematografica, ma aveva il pregio di essere ben fatto e di avere un cast spettacolare, Meryl Streep in prima linea, che ha regalato un'interpretazione magistrale della terribile Miranda.
Sinceramente è uno di quei pochi film che ho il piacere di rivedere, nonostante, appunto, la sua leggerezza. 

Ma quando arriverà in Italia e...quale colore avrà la copertina, visto che all'estero è uscito con due versioni, una bianca e una rossa? Il primo romanzo era stato editato da Piemme e così tutti gli altri della Weisberger...stalkeriamo la casa editrice! No, sto scherzando! Non sia mai! 
Spero di scoprirlo presto, sono ancora più curiosa di tutti voi messi insieme, già mi vedo correre in libreria per comprarlo!
Restate sintonizzati, anzi direi...PIANTONATE LA SCRIVANIA! 
(Spero l'abbiate capita...io adoro questa frase!!! Soprattutto la scena!)

mercoledì 24 ottobre 2012

Acquistai: On The Road di Jack Kerouac

Ieri giretto in libreria, da Libraccio e poi da Feltrinelli e...non resisto! Compro On The Road, ma non la versione commerciale che hanno editato ora in occasione dell'uscita del film, ho preso la versione senza la ragazzina di Twilight in copertina con una oscena tinta bionda, ho preso quella che vedete nella foto, con tanti bei saggi critici all'inizio e una bella postfazione di Fernanda Pivano. 
Ho voluto prendere questo primo perché costava uguale all'altro, secondo perché la copertina dell'altro non mi piaceva: metti che il film mi fa schifo? Onestamente non sto sentendo molte recensioni positive in merito e visto che molti mi hanno più volte detto che On The Road è un libro che ti segna la vita, che ti rimane impresso che non puoi far altro che amare... La presenza della vampiretta bionda non aiuta molto, nel senso che non promette per niente bene! Quindi credo che non guarderò questo film al cinema, anche perché dalle mie parti probabilmente non arriverà mai, ma lo guarderò poi in dvd. So di aver sviluppato un'innata forma di razzismo nei confronti di Kristen Stewart, ma obiettivamente, cari lettori, quella ragazza è espressiva quanto un cactus (nel senso che un cactus ha più espressioni di lei...).
Poi per carità, magari qui fa la performance del secolo, il che sarebbe alquanto preoccupante, ma credo che questo non capiterà. 
Detto ciò vi lascio alla trama del libro e fatemi sapere se lo avete già letto, se avete visto il film, se vi siete rifiutati...attendo info!
Grazie!

TRAMA
Dean e Sal (trasfigurazioni letterarie di Neal Cassady e Jack Kerouac) si mettono in viaggio, animati da una infinita ansia di vita e di esperienza, sulle interminabili highways dell'America e del Messico. "On the Road" ne registra le tappe, le rivelazioni, gli incontri, regalandoci una storia di grande autenticità artistica ed esistenziale. Romanzo dell'amicizia e delle difficoltà dell'amore, della ricerca di sé, del desiderio di appartenenza, narrazione dell'ansia di un andare senza fine che cancelli l'ombra della noia e quella più grande e oscura della morte, "On the Road" dà corpo a tutti i grandi miti dell'America e della civiltà occidentale.

lunedì 1 ottobre 2012

666 Park Avenue S01 E01

Non è ancora arrivata in Italia, ma è possibile reperirla in streaming e credetemi: ne vale davvero la pena! 
Di cosa sto parlando?
Della nuova serie tv che, secondo me, stregherà l'America e non solo: 666 Park Avenue.
La storia è tratta dai libri scritti da Gabriella Pierce e narra le vicende che si svolgono all'interno di un condominio lussuoso, il Drake, al numero 999 di Park Avenue, un luogo misterioso, oscuro ricco di segreti, in cui si intessono storie di vivi e di morti. 
Jane e Harry sono una coppia giovane e squattrinata che dal Queens (dove viveva Betty di Ugly Betty, che cito volontariamente vista la presenza di Vanessa Williams, nota anche per Desperate Housewives) va a New York ad amministrare questo meraviglioso condominio. 
Ovviamente dietro al lusso sfrenato si nascondono misteri e nefandezze di ogni genere, dagli assassini ai ladruncoli di condominio, passando per provocanti assistenti che abitano nel vicinato, squattrinati sceneggiatori della off-Broadway e donne in carriera.
Un mix perfetto capitanato dalla coppia che possiede il Drake, i coniugi Doran interpretati dalla Williams e da un reduce di Lost: Terry O'Quinn.


Sono reduce dalla visione dell'episodio pilota e che dire: promette davvero bene! Diciamo che ha in sè tre di quegli elementi che fanno già partire come vincente un prodotto d'intrattenimento:
- soldi
- sangue
- sesso
Se i primi due si sono visti alla grande, infatti il lusso del Drake dimostra che al suo proprietario i soldi non mancano e la moglie, Olivia, è disposta a spendere 4000 $ per il vestito da sera della sua nuova amministratrice (il tutto con un doppio fine, di certo), la parte "sesso" ancora manca, è stata evocata un briciolo di sensualità e le giuste provocazioni, che presentano i personaggi e chiariscono quali sono i loro punti forti e le loro debolezze.

Scritta da David Wilcox (noto per Fringe e Life on Mars) 666 Park Avenue è una serie tv tutta da vedere e da gustare, sono tanti i misteri da scoprire che presenta questo episodio, è inevitabile vedere il seguito!

Il sito italiano: http://www.666parkavenue.it/ 

Alla prossima!



martedì 4 settembre 2012

George R.R. Martin and I

Ebbene sì, compare Martin sul mio blog, ma prima che sia troppo tardi vi avviso, cari lettori: non ho mai letto nulla di Martin.
Ora, osservando la foto subito qui sotto vi farete delle domande, vediamo se riesco a precedervi:
1. Perché fa un post su Martin?
2. Perché ha un libro di Martin?
3. Perché il libro di Martin è sopra quattro libri einaudi?
4. Perché c'è una copia di Vogue di questo mese?
5. Che cosa sta cercando di dirci?


Carissimi giovani che transitate da queste parti: andiamo con ordine e risponderò a tutto.
Mesi fa, quando è uscita alla tele la serie del Trono di Spade, avevo da poco scoperto che esistesse il libro. Convinta di "potercela fare" a leggere i libri prima di vedere la serie ho iniziato l'ardua ricerca in libreria. Dico ardua perché i mesi prima dell'uscita della serie, a Torino i libri di Martin in edizione singola, quindi tutti separati, erano INTROVABILI.
Per lo meno...alla Feltrinelli. 
C'era in compenso la pratica versione "vocabolario della lingua italiana" delle dimensioni del Signore degli Anelli, costo iper conveniente, per carità: ma mi spiegate dove sia la trasportabilità di quel libro? Anche se me lo leggo a casa sul divano...rischio comunque di mandare in cancrena le gambe e le braccia! Certe scelte editoriali non le capisco proprio.
Morale della storia mi rassegno.
Mesi dopo, tornando in libreria trovo questo libro qui fotografato. Due libri insieme Il trono di spade più Il grande inverno che compongono A Game of Thrones, peso medio (ma comunque ingombro significativo, beati ebook!!) 15 euro. Decido di prenderlo, tanto ancora una volta era introvabile il primo libro separato dal resto... 
Che dire..a parte che la copertina è vittima della serie (io volevo l'altra quando ancora i personaggi non avevano un volto in carne ed ossa), non sono ancora riuscita a leggerlo. O meglio...non riesco a dire: lo leggo.
Sono spaventata da quello che verrà...insomma, la serie è iniziata, ci sono un sacco di libri che devo ancora recuperare, ben dodici e l'idea di partire oggi da zero: mi mette ANSIA!
E' vero che non mi corre dietro nessuno, ma io ho letto tutti gli Harry Potter man mano, leggerli a pacchetto concluso...potrebbe sembrare spaventoso! E non sono poi nemmeno così tanti! 
Poi magari quando lo comincerò...resterò folgorata e me lo divorerò, uno dietro l'altro!!!
Ma non so...non so... Forse sbaglio e forse mi sto perdendo davvero una bella storia, voi che dite?
Attendo i vostri consigli!!
Ah, quasi dimenticavo...perché la foto sopra?
Beh, volevo farvi vedere lo spessore rispetto agli altri libri e rispetto a Vogue di Settembre, in qualsiasi caso la rivista pesa di più di questo libro...mamma mia!

A presto!


domenica 2 settembre 2012

La zona morta di Stephen King: recensione!

La zona morta di Stephen King, è stato citato in un post come lettura on the road del mese scorso, è stato davvero una piacevole scoperta. L'ho già detto, ma ci tengo a ripeterlo e non mi vergogno a dirlo, non avevo mai letto nulla di Stephen King, avevo visto diversi film tratti dai suoi libri, ma mai mi era capitato di leggere un suo romanzo. Ad essere sincera qualche anno fa avevo iniziato a leggere Gli occhi del drago, poi l'ho abbandonato, ma non perché non mi piacesse...semplicemente non ero in vena.

Mi sono imbattuta in questo libro dopo la gita al libraccio di Torino insieme alla mia amica Ida e sono davvero contenta di averlo acquistato. Inizio subito con il dire che non è un libro recente, anzi è del 1979, la storia stessa è datata perché è legata alle elezioni presidenziali del 1978 (se non sbaglio), eppure...è davvero un libro da leggere.
Lo stile di Stephen King è meraviglioso, la sua scrittura rapisce il lettore e lo trasporta nelle vicende che crea, che intreccia, con personaggi mai scontati, con piccole scene che a volte sembrano campate in aria, ma poi pochi capitoli dopo scopri che quello che ti aveva detto cento pagine prima è la chiave dell'enigma, e quel personaggio che sembrava un santo è in realtà il più grande serial killer della storia.
La zona morta racconta la storia di Johnny Smith, un uomo che in seguito ad un brutto incidente, dopo essere rimasto in coma per diversi anni, quando si risveglia non si ritrova solo a dover fare i conti con il mondo che è andato avanti mentre lui dormiva, ma la sua psiche, il suo cervello ha subito dei danni che non sono propriamente comuni. Egli riesce a predire le cose, vede situazioni che gli altri non possono vedere, scruta nelle vite della gente semplicemente dopo un semplice contatto. Se fino a qui la storia sembra essere un'emerita cavolata, perché so che qualcuno potrebbe pensarla così, vi assicuro che non siamo davanti a uno di quei libri che vogliono elogiare i santoni, tutt'altro. Il dono di Johnny è fondamentalmente un'ascia a doppio taglio, qualcosa che distrugge invece di arricchirlo di potere, lui non vorrebbe avere la fortuna di vedere oltre, vorrebbe essere una persona normale...ma soprattutto come potrebbe utilizzare bene questo, chiamiamolo così, potere?
Ecco che la vita di una persona normale, la storia con la "s" minuscola si intreccia con la Storia (con la S maiuscola) dell'America della fine degli anni 70, le elezioni sono in corso e si sa che la campagna elettorale americana è on the road e porta i candidati in giro per gli stati per farsi conoscere. La gente ovviamente propende verso chi sembra promettere cose più favorevoli, ma non sempre i politici predicano e razzolano allo stesso modo, anzi!
Johnny insomma da insegnante di una scuola diventerà prima di tutto una specie di profeta e poi dopo essersi sottratto a questa vita come deciderà di vivere?
Ammetto di non essermi addentrata troppo nei particolari, ma vorrei evitare gli spoiler, ne faccio solo uno piccolo, piccolo: onestamente pensavo che la vicenda si concludesse dopo la prima missione di Johnny, quindi una volta individuato l'omicida, in realtà a quel punto il meglio deve ancora venire. Credo che questa sia la palese dimostrazione che Stephen King sia un genio, uno scrittore da ammirare e da studiare! Infatti ho già recuperato Misery da leggere e poi il suo celebre On Writing che è un libro/manuale che racconta un po' il suo rapporto con la scrittura, magari ve lo recensirò!
Carissimo Stephen, che ti piaccia o no...hai una nuova fan

VOTO


giovedì 24 maggio 2012

The Great Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

Goodmorning readers! How are you? Today we are going to talk about a new movie, The Great Gatsby directed by Baz Luhrmann! The film is set to be released in Real D 3D and 2D cinemas on December 25, 2012 by Warner Bros. Pictures. In Italy is set on January 18, 2013. Ohi, Ohi!
This is the trailer! Enjoy it!

Buongiorno carissimi lettori! No, non avete sbagliato blog! E' che quando sento puzza di Fitzgerald impazzisco, non capisco più nulla e inizio a blaterare in English!


Insomma, il 18 gennaio 2013, praticamente domani sob!, uscirà nelle sale italiane Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann.
So che da qui al 18 gennaio possono succedere molte cose, secondo alcuni il 22 dicembre finirà il mondo, ma per chi è convinto che i Maya si sbagliassero, che poi detta bene i Maya non hanno mai parlato di 22 dicembre, prenda in mano l'agenda e si segni la data X.
Il film uscirà in 3D, ma anche in 2D e questo è il trailer!! Vi avviso che visto una volta, continuerete a riguardarlo, ad ascoltarlo, perché non solo l'impatto visivo è pazzesco, ma le musiche prendono un sacco!!! 


Il video qui sopra proviene direttamente dal canale YT di Tiffany, perché vi segnalo questa cosa?
Beh, proprio questa mattina ho scoperto che Tiffany ha realizzato molti dei gioielli utilizzati nel film, come dichiarano appunto sul loro canale: "Tiffany collaborated with producer-director Baz Luhrmann and costume designer Catherine Martin to create the spectacular jewels for the highly anticipated new film featuring Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan and Tobey Maguire. "The Great Gatsby" debuts in theaters December 25, 2012. © 2012 Warner Bros. Ent."

Il problema che mi sono posta subito dopo aver visto il trailer però è il seguente: come colmare l'attesa da qui al 18 gennaio?
Beh, potete vedervi tutti i film del mondo, potete fare qualsiasi cosa, giocare a carte, andare in vacanza...ma se volete prepararvi degnamente alla visione, propongo un menù a cui non potrete di certo rinunciare!

--> Lettura del Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
--> Visione del Grande Gatsby, quello con Robert Redford del 1974 diretto da Jack Clayton 
--> Lettura di varie altre opere dello stesso autore, ad esempio i Racconti dell'età del Jazz, uno al giorno per conoscere il mondo dei ruggenti anni 20 in cui Fitzgerald è cresciuto
--> Lettura del libro di Pietro Citati La morte della farfalla ed. Mondadori che racconta la vita dei Fitzgerald, Francis e la moglie Zelda
--> Visione del film di Woody Allen, Midnight in Paris, anche se a Fitzgerald sono dedicate poche scene, ma tutto aiuta per rivivere l'atmosfera.
--> Altro...che vi dirò pian piano!

venerdì 11 maggio 2012

The Avengers: recensione!

Mercoledì 9 maggio sono finalmente riuscita ad andare al cinema a vedere The Avengers, film che attendevo praticamente dall'anno scorso e a cui mi ero preparata guardando tutte le pellicole che gravitavano attorno a quello che doveva essere IL FILM dei supereroi Marvel. A dire il vero non li ho visti proprio tutti tutti, per esempio Hulk non l'ho minimamente considerato e mi manca Iron Man 2, ma diciamo che i concetti base li sapevo e comunque andando al cinema con Alessia (una mia compagna di corso molto nerd che scrive su questo blog di Zombie) grande esperta di Supereroi. 
Dopo aver pagato il biglietto per lo spettacolo in 3D, dopo aver preso possesso del posto a sedere, dopo aver visto tutti i trailer in 2D che precedevano la pellicola: è cominciato IL FILM. Inforcati gli occhialini siamo stati proiettati nel mondo Marvel, finalmente!
La storia si sa: Loki, fratellastro di Thor si è alleato con i Chitauri, acerrimi nemici degli Asgardiani e della Terra, vogliono impossessarsi del Tesseract che all'inizio del film è nelle mani dello S.H.I.E.L.D. ma che dopo solo 5 minuti di film finisce nelle mani di Loki. Pellicola finita? No! Sia mai! Ora bisogna salvare la Terra, ma le povere armi degli umani non possono nulla contro Loki e la sua mazza da hokey, ehm pardon, scettro. Quindi lo S.H.I.E.L.D. decide di chiamare loro: i Superheroes! 
Arrivano quindi gradualmente:
- Hulk
- Captain America
- Iron Man
- Thor
e al loro fianco si schiera anche la Vedova Nera-Natasha Romanoff e poi, quando torna buono, anche Legolas Hi-Tech: Clint Burton-Occhio di Falco.
Ovviamente la formazione della squadra non è stata così semplice, certo, Nick Fury è un capo carismatico, un po' ambiguo, ma che sa cosa vuole, ma portare un gruppo di supereroi su un'astronave volante, una portaerei con le ali...e sperare che accettino di piegarsi alla volontà dello S.H.I.E.L.D. senza fare troppe domande è un po' assurdo, soprattutto sperare che vadano immediatamente d'amore e d'accordo e alla fine naturalmente l'alleanza tra gli Avengers ci sarà, altrimenti il film non s'aveva da fare.
Trama a parte, che non voglio raccontare eccessivamente per non spoilerarla troppo, devo dire che nonostante la durata quasi colossale del film, non ci si rende minimamente conto delle due ore e mezza che trascorrono tra esplosioni, mantelli, tutine aderenti, muscoli, battute di Iron Man, scene d'azione mozzafiato, Hulk in versione più razionale che mai.
Un film commerciale, certo, ma che ha il merito di catturare lo spettatore e di trasportarlo all'interno della vicenda, coadiuvato anche da un 3D che per questa volta non voglio criticare. Certo, non è fondamentale, ma in alcuni punti rende parecchio!
Vorrei però portare la vostra attenzione su alcuni piccoli punti:
--> Tentativo di Nick Fury di fermare un aereo che sta per lanciare un razzo nucleare su Manhattan:
Allora, gli aerei pronti a decollare sono due. Il primo viene colpito all'ala da un bazooka, o qualcosa di simile ed è fermato in un nanosecondo: ovviamente. Il secondo riesce a decollare e Nick Fury cerca di sparargli con una normalissima pistola....Ora, perché non prendi una fionda già che ci sei?
--> Distruzione di Manhattan:
Credo che New York, in particolare Manhattan sia stata distrutta in un numero imprecisato di pellicole, una città che si presta ad essere demolita e soprattutto invasa dagli alieni. Al di là dell'ironia, penso sia una questione di mentalità americana: Manhattan è il cuore di New York e New York è il cuore dell'America, se gli Stati Uniti vengono colpiti lì, l'offesa è maggiore. Estremizzando, non vedrei fuori luogo un collegamento con l'attentato dell'11 settembre come tentativo di colpire al cuore degli USA.
--> La Vedova Nera:
Non ho ancora ben chiari i suoi poteri, ma è un personaggio molto interessante, a cui presta il volto Scarlett Johanson, un'attrice che trovo molto brava e in grado di gestire la sua provocante sensualità in modo magistrale: altro che la Jolie!!
--> La razionalità di Hulk:
Forse su questo dovrei scrivere un post a parte...ma per farla breve, credo sia molto interessante come viene trattato questo personaggio, il più pericoloso dei supereroi perché apparentemente incontenibile, ma in realtà dimostra essere il più cosciente del proprio potere distruttivo tant'è vero che non ricerca mai lo scontro come Iron Man e Captain America. Il suo segreto: è sempre arrabbiato. Hulk sa controllarsi, ci è riuscito! 
--> L'arciere
Bellissimo anche questo personaggio, un po' sborone e secondo me sentimentalmente coinvolto con la bella Vedova Nera. Domanda: ma le frecce sono infinite?
--> Zia Robin!
Allora, non prendetemi per matta, ma questa esclamazione ha accompagnato tutto il film quando veniva inquadrata l'assistente di Nick Fury che è Robin di How I Met Your Mother. Che strano vederla con le vesti della soldatessa! Su questo personaggio io ho fatto una scommessa: a causa di uno sguardo malandrino con Captain America...mi aspetto sviluppi nel sequel!!
-->Il sequel! 
E' ufficiale, notizia di questi giorni: ci sarà il sequel!
A dire il vero io lo stavo già urlando come se fosse cosa certa quando sono uscita dalla sala, vista la scena dopo i titoli di coda...poi dico: come si fa a non farci un sequel?

Morale della storia: se non si era capito, questo film mi è piaciuto un sacco!
So che questa recensione non ha niente di serio o professionale, chiedo scusa, ma credetemi è impossibile contenere la mia energia (sono un Tesseract ambulante!) post visione di The Avengers!
Se potete, correte al cinema a vederlo. Se l'avete già visto..cosa ne pensate?
A presto!!!

P.S. Chiedo scusa ai coinquilini di Alessia per aver turbato la loro visione del film con tanti simpatici commenti! Eheheh! 

VOTO




martedì 8 maggio 2012

Attendendo The Avengers

So che in questi ultimi mesi sto parlando solo di libri, e con chi mi conosce live parlo solo di musical, ma oggi finalmente torno al blog per parlarvi di un film, cioè, a dire il vero per esprimervi la mia voglia di andare al cinema a vedere The Avengers. Non sono ancora riuscita a vederlo, a causa dei musical, ma la causa era più che giusta, quindi nessun rimpianto, anzi! 
Però domani è il giorno, salvo cambiamenti o intoppi dell'ultimo secondo, finalmente potrò vedere i mitici supereroi tutti insieme combattere per salvare la terra.
Ho già sentito i primi commenti degli amici maschi:
"Figo!"
"Stupendo!"
"Meraviglioso!!"
"Oddio, vai a vederlooooo!!!!!"
e delle amiche femmine:
"Ma quanto è razionale Hulk?"
Beh insomma, attualmente non ho ancora opinioni in merito se non tante e tante aspettative, pertanto spero di non esserne delusa visto che è un film che sto aspettando dall'anno scorso!
Quindi restate sintonizzati sul mio blog, a breve spero di riuscire a scrivere una review cinematografica così che il pubblico che mi segue solitamente per i film possa sentirsi nuovamente preso in considerazione. Ragazzi, non mi sono dimenticata di voi, ma mi sono lasciata prendere un po' (tanto!) dai libri... 

Prima di salutarvi però una piccola nota: forse molti di voi si saranno domandati come mai io non abbia scritto nulla sull'uscita di Titanic in 3D. Onestamente non ho voluto vederlo di proposito in primis perché non ho una grande simpatia per Cameron. Grande genio a livello tecnologico, un po' meno per quanto riguarda la narrazione, cosa per altro dimostrata ampiamente da Avatar-Pochaontas nello spazio. So però che è stato molto apprezzato e che a quanto pare ne valeva davvero la pena... sapete che a me il 3D non convince molto. Se vado a vedere un film in 3D, come nel caso di The Avengers, è solo perché sono costretta, perché è una tamarrata, perché è nato per essere in 3D e altro. Sinceramente dall'uomo che per primo ha fatto un film con il nuovo 3D digitale, un film pensato per essere in 3D, non mi sarei mai aspettata una rimasterizzazione di un vecchio successo. 
A questo punto però vi confesso una cosa. Sono incuriosita invece da Guerre Stellari in 3D perché secondo me potrebbe davvero valorizzare il film questa nuova tecnologia. Forse mi sbaglio...però, se riuscirò ad andare a vederli capirò se la mia affermazione è vera o meno.
Che dire, stay tuned! 
See you! 



giovedì 26 aprile 2012

Vidi: Manhattan Transfer - John Dos Passos

Finalmente arriva anche in Italia la versione integrale del celeberrimo libro di John Dos Passos: Manhattan Transfer edito da Baldini Castoldi Dalai.
Mi ispira un sacco perché Dos Passos è uno degli scrittori che hanno segnato la letteratura internazionale insieme ai miei amati Francis Scott Fitzgerald ed Ernst Hemingway. 



TRAMA:
Un romanzo lirico e visionario i cui protagonisti si agitano e si perdono nell’ansia di stare al passo con la metropoli americana. Come la Parigi di Baudelaire, la Londra di Eliot e la Berlino di Döblin, la New York di Dos Passos è un universo esiziale, realistico e fantastico al tempo stesso. Uno dei romanzi più importanti del Novecento americano che solo oggi, per la prima volta, viene proposto in «versione completa », essendo finora sempre uscito nella traduzione degli anni Trenta, caduta sotto la scure della censura fascista.


L'AUTORE
John Dos Passos, nato a Chicago nel 1896 e morto a Baltimora nel 1970, è stato con Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald uno degli scrittori più importanti della cosiddetta «generazione perduta». Ammirato da Edmund Wilson, apprezzato da André Gide, esaltato da Jean-Paul Sartre per Manhattan Transfer e la trilogia USA (42° Parallelo, 1919, Un mucchio di quattrini) fu a lungo ingiustamente dimenticato. Di lui, Dalai editore, oltre a questa nuova edizione di Manhattan Transfer, ha pubblicato i romanzi Tempi migliori (2004), La riscoperta dell’America (2006) e la raccolta dei suoi reportage di guerra Servizio speciale (2008).

Che dire, questo romanzo mi ispira molto in primis perché è l'edizione integrale non tagliuzzata dalla censura fascista, in secondo luogo parla di Manhattan, nella metropoli americana e ritengo che sulla rappresentazione della città nelle varie epoche ci sia molto di che imparare, in terzo luogo sto facendo una tesi sugli anni 30, poi sapete della mia folle passione per Fitzgerald...insomma, voglio assolutamente leggerlo. Sono 400 pagine, ma secondo me merita, non ho ancora trovato un autore della "generazione perduta" che abbia pubblicato un libro per parlare di...NIENTE! 


sabato 3 marzo 2012

La morte della farfalla



I ruggenti anni 20 non hanno mai smesso di affascinare, il loro ingredienti principali che spaziano dal Jazz, al Wisky e Gin, alle feste in stile Grande Gatsby, a pailettes, frange, piume e lustrini, sono elementi che creano un mistero e un alone di felicità e spensieratezza intorno ai personaggi che hanno vissuto e segnato profondamente quel periodo. Che sono nati in quegli anni e poi si sono incamminati lungo gli anni 30 raccontando senza timore la propria patria Americana.
Ammaliata da questo mondo, a noi così lontano, che possiamo rivivere solo dai film e dai romanzi mi sono persa anche io tra le pagine di un libro che, a mio parere, tutti dovrebbero leggere: Il Grande Gatsby. Un’opera brillante, significativa e rappresentativa di una generazione che ha abitato e cambiato l’America. Non è però di questo libro che vi voglio parlare, bensì del suo autore: Francis Scott Fitzgerald e della sua vita. Tutti noi probabilmente siamo entrati in contatto con le sue opere già al liceo, nel mio caso il vero incontro con Fitzgerald è avvenuto recentemente, la mia prof aveva prediletto Hemingway a lui. Scelta discutibile, ma sono gusti.
Dire che Fitzgerald è un bravo scrittore, equivale a dire che l’acqua è bagnata, penso che tutti siano coscienti di questo. Convinta di questa affermazione, ho voluto andare oltre e cercare l’uomo Fitzgerald, l’uomo dietro i suoi libri. E’ un percorso che ho intrapreso da poco e che, per motivi vari, viaggia a rilento. Influenzata forse da Midnight in Paris di Woody Allen mi sono resa conto di voler sapere di più su questo autore, in particolare sul suo rapporto con Zelda e dopo una prima, rapida e, ammetto, superficiale ricerca su internet mi sono imbattuta in un libro di Pietro Citati.
Premesso che io non sono un critico letterario e una studiosa di Fitzgerald, ho deciso di avvicinarmi a questo libro semplicemente per l’argomento trattato: Zelda e Francis Scott Fitzgerald, come recita il sottotitolo.
La vicenda narrata, a mio parere troppo velocemente, ci racconta la storia di due vite, tragicamente e magicamente intrecciate tra loro, due esseri incapaci di esistere in assenza dell’altro. Due entità che sono in grado di vivere al meglio solo se in presenza l’uno dell’altro. Ecco quindi che l’esistenza di Francis e Zelda trascorre tra case lussose, bicchieri di gin, gite, pagine dense d’inchiostro e tanta sofferenza.
Due personaggi belli e dannati, come sono stati definiti da molta critica letteraria, che hanno regalato molto al mondo letterario, non solo Francis con i suoi romanzi, ma tutto il fascino e il mistero delle loro vite è un romanzo degno di essere letto e conosciuto. Due vite terminate in tragedia, più o meno cercata, quella stessa tragedia che ha segnato il loro amore così denso di passione e così tormentato. 

La mia ricerca sulla storia dei Fitzgerald non si ferma qui e nemmeno la lettura delle opere di Francis. Sarà un viaggio molto interessante, lo sento!

mercoledì 25 gennaio 2012

Oscar 2012

Oggi proprio voglia zero di studiare...uff, l'esame si avvicina e la voglia, ahimè, si allontana. Tra le migliaia di pause fatte in giornata mi sono documentata sulle nomiation degli oscar che sono uscite ufficialmente ieri. Eccovi brevemente i candidati che ammetto di non aver elencato io, ma di averle rubate da cineblog.it per motivi di tempo. I film qui elencati non sono arrivati tutti in Italia, ma vi assicuro che quelli nominati come miglior film sono da vedere assolutamente, i trailer promettono molto, molto, molto bene!!!
Una piccola nota riguardo le nomination per i film di animazione che vedono tra i candidati "Il gatto con gli stivali". Come al solito quelli dell'Accademy devono aver fumato pesante, perchè nonostante non mi sia strapiaciuto, ma ritengo che Tin Tin sia nettamente superiore rispetto al Gatto, prima di tutto per la storia, poi per l'animazione.
MIGLIOR FILM
The Artist
The Descendants
Molto Forte, incredibilmente vicino
The Help
Hugo
Midnight in Paris
Moneyball
The Tree of Life
War Horse 

MIGLIOR REGIA
The Artist - Michel Hazanavicius
The Descendants - Alexander Payne
Hugo - Martin Scorsese
Midnight in Paris - Woody Allen
The Tree of Life - Terrence Malick

ATTORE PROTAGONISTA
Demián bichir - A Better Life
George Clooney - The Descendants
Jean Dujardin - The Artist
Gary Oldman - Tinker, Taylor, Soldier, Spy
Brad Pitt - Moneyball

ATTORE NON PROTAGONISTA
Kenneth Branagh - My Week with Marilyn
Jonah Hill - Moneyball
Nick Nolte - Warrior
Christopher Plummer - Beginners
Max von Sydow - Extremely Loud & Incredibly Close

ATTRICE PROTAGONISTA
Glenn Close - Albert Nobbs
Viola Davis - The Help
Rooney Mara - The Girl with the Dragon Tattoo
Meryl Streep - The Iron Lady
Michelle Williams - My Week with Marilyn

ATTRICE NON PROTAGONISTA
Bérénice Bejo - The Artist
Jessica Chastain - The Help
Melissa McCarthy - Bridesmaids
Janet McTeer - Albert Nobbs
Octavia Spencer - The Help

MIGLIOR FILM STRANIERO
Bullhead - Belgium
Footnote - Israele
In Darkness - Polonia
Monsieur Lazhar - Canada
A Separation - Iran

FILM D’ANIMAZIONE
A Cat in Paris
Chico & Rita
Kung Fu Panda 2
Il gatto con gli stivali
Rango 

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Man or Puppet - The Muppet
Real in Rio - Rio

giovedì 12 gennaio 2012

J. Edgar

Clint torna al cinema con una nuova pellicola tutt'altro che leggera e tranquilla. Questa volta ha scelto di parlarci ancora della cara e vecchia storia Americana e di uno dei personaggi che l'hanno segnata in modo indelebile: J. Edgar Hoover, che forse a noi Italiani non dirà nulla, ma potremmo definirlo: l'uomo delle impronte digitali...ma non solo!
La storia di Edgar Hoover che ci narra Clint Eastwood abbraccia quel periodo storico dell'America che va dalla seconda parte degli anni 20 ai primi anni 70. Un personaggio che ha visto due Guerre Mondiali, la Grande Depressione in seguito al crollo di Wall Street, la guerra al Comunismo, la guerra ai Gangster...eccetera eccetera. Un personaggio che ha dedicato la sua vita al Federal Bureau of Investigation, quella che tutti chiamano FBI riformandolo a partire dal procedimento per reperire gli indizi durante le indagini, in seguito egli inserì degli scienziati per lavorare sulle prove in modo scientifico e analitico, iniziò a creare il grande database centrale delle impronte digitali in modo da registare tutti in un modo sicuro e inequivocabile. 
Allo stesso tempo però un uomo pieno di mistero, di fascicoli confidential (strettamente riservati) che riuscivano a tenere a bada personaggi di grande spicco come i presidenti degli Stati Uniti d'America, dimostrando quindi di avere più potere dell'uomo della Casa Bianca. 
Insomma, la quantità di materiale su J. Edgar Hoover è immensa e lo si nota anche dalla densità del film stesso che in due ore circa racconta molti e molti degli avvenimenti più salienti che hanno segnato la carriera di questo personaggio. Un film da vedere con grande attenzione per non perdersi assolutamente i passaggi e proprio per questo motivo è uno di quei film aperti, nel senso che lo spettatore dovrebbe uscire dalla sala pieno di domande a cui vorrà dare una risposta attraverso la visione di altri film sull'argomento oppure la lettura di libri incentrati su questo personaggio o sul periodo storico da lui vissuto.
Un'altra grande prova di abilità dimostrata da Clint Eastwood che per la prima volta si trova a lavorare con Leonardo di Caprio. Riguardo a quest'ultimo penso che ormai si sia pienamente ricattato dall'essere solo un belloccio qualsiasi di Hollywood, infatti è migliorato molto negli ultimi film, diventando un attore degno di nota.


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