domenica 29 settembre 2013

Firenze nel cuor #2: Santa Croce

Continua il tour fiorentino e questa volta si passa al secondo giorno a Firenze. 
Dopo la deludente visita agli Uffizi, per i motivi vi invito a leggere il post, il secondo giorno abbiamo deciso di spingerci sulle orme di Dante
Già il sabato avevamo notato la quantità di terzine dantesche che accompagnano le persone lungo le strade di Firenze, la presenza del sommo poeta è forte nella città dei Medici, ma lo è ancora di più quando si giunge a casa sua. Abbiamo scelto di non visitarla dentro, ma soltanto di guardarla da fuori. Onestamente la visita non costa molto, ma avevamo pianificato di andare a Santa Croce. 
Dopo il passaggio (con inchino mentale) di fronte alla casa di Dante, ci siamo recate presso la chiesa di Santa Margherita, dove riposa Beatrice Portinari. Sono rimasta molto colpita da questa piccola e, permettere, insignificante chiesetta, pressoché dimenticata lì nella Firenze più vecchia, tra le pietre medievali. Beatrice riposa qui, mi sono detta, quella donna che ha fatto innamorare Dante, quella donna angelica, da lui tanto cantata, la donna che lui incontrerà nel suo viaggio della Divina Commedia
Ammetto che mi ha fatto veramente impressione stare lì di fronte a quella tomba in quella chiesa buia e affollata. Guardavo la cesta degli innamorati non corrisposti, altro che lucchetti sul ponte Milvio! Quello è l'altro lato della medaglia. 
Chiunque può andare là e aprire quei biglietti. Ma per fare? Manca il coraggio.

Uscite da Santa Margherita, dopo un pranzo fiorentino, abbiamo raggiunto santa Croce. Ammetto che la coda esterna ci ha un po' fatto passare la voglia di entrare, ma dopo averla circumnavigata, abbiamo voluto provarci. Un quarto d'ora di tempo e avevamo il biglietto. 
E quale meraviglia!
Non c'è niente di più bello a mio parere. Nel rivedere i dipinti di Giotto mi sono sentita proiettata ad Assisi, nella basilica superiore. Nel camminare tra le tombe di coloro che hanno reso grande l'Italia....mancavano le parole. Galileo Galilei, Alfieri, Leon Battista Alberti, Foscolo, Michelangelo, Leonardo, Machiavelli, Rossini e molti altri ancora. Le loro spoglie erano lì avvolte e custodite da quei blocchi marmorei, le statue li raffiguravano forti e vigorosi, giovani e possenti. E allora come non ripensare a Foscolo e al suo carme


Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a' regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l'arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
sotto l'etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all'Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!

Dopo il giro alla parte interna, abbiamo proseguito nella Cappella dei Pazzi, quelli della congiura che si studia a scuola e poi le altre parti del convento...meravigliose, con splendide opere d'arte! Un gioiellino immerso nella caoticità di Firenze, un luogo scelto da Benigni per recitare la Divina Commedia, una tappa a mio parere ancora non commerciale, come lo sono gli Uffizi e il Duomo.  
Un luogo sicuramente da visitare se andate a Firenze. 
Consigliatissima è anche Santa Maria Novella, altra chiesa ricca di opere d'arte che sicuramente merita di essere visitata!
Altra tappa è Orsanmichele, la chiesa delle arti, un po' buia ma gratuita e molto caratteristica, collocata in un classico luogo dove non ti aspetti di trovare una chiesa. E' lì, in mezzo alle case, con il suo archetto rampante che appoggia sul palazzo di fronte. Così semplice e silenziosa, ma allo stesso tempo forte e davvero importante.
Nella nostra visita non è stato contemplato il Duomo. Abbiamo visto le porte del battistero, con le formelle del concorso del Ghiberti, abbiamo alzato il naso all'insù per soffermarci sulla statua dello Zuccone e per risalire ancora e ancora il campanile in tutta la sua maestosità. Il nostro sguardo si è soffermato su ogni minima scultura che adorna la facciata del Duomo, ma la visita a questo complesso è un piccolo investimento e richiede tanta, tanta pazienza. La piazza assomiglia a un mercato e ancora una volta bisogna stare più attenti al portafogli che alle bellezze architettoniche che ci circondano. Forse però questo è un po' il problema delle città d'arte. 

E voi ci siete mai stati a Firenze?
Cosa ne pensate?
Attendo di sentire qualche vostro racconto! 





Firenze nel cuor #1: gli Uffizi

Dopo una settimana torno a scrivere sul blog, torno a scrivere per raccontare un po' il mio weekend fiorentino, che si è svolto il 21 e 22 settembre scorsi.
Ero già stata a Firenze un po' di anni fa con i miei genitori, ammetto che come città non mi è mai piaciuta più di tanto, dicono che dopo aver visto Roma è difficile trovare qualcosa di ugualmente bello e io quell'anno Roma l'avevo ben presente, a causa della recente gita del liceo. Roma è qualcosa di unico, ho ritrovato la sua bellezza solo in due altre città fino ad ora: Londra e Torino. Sono città con un carattere, uno stile che si manifesta in ogni strada, in ogni palazzo. Le mie considerazioni ovviamente sono riferite al centro città, si sa che le periferie sono periferie in ogni parte del mondo.
Ma torniamo al weekend fiorentino.
Quest'estate ho letto il libro di Dan Brown e vi posso assicurare che quando mi ritrovo faccia a faccia con un suo romanzo, il caro e buon Brown è in grado di incantarmi. Prima di andare a Roma avevo letto Angeli e Demoni e questa volta ho letto Inferno che mi ha appunto convinta ad andare a Firenze. 
Quindi sabato 21 la sveglia mi ha trascinata giù dal letto alle ore 5 per andare a prendere un treno con la mia amica di avventure taurinensi. Poche ore di tempo ed eravamo nella città di Dante.

Si sa che vedere una città in un weekend è difficilissimo, ma avevamo già ipotizzato due o tre cose da vedere assolutamente e poi...avevamo deciso che "si faceva quel che si poteva", senza troppe pretese. Se dovete andare a Firenze una cosa che vi voglio raccomandare è di prenotare prima il biglietto per gli Uffizi, l'unico posto che richiede davvero una prenotazione anticipata. Biglietto Uffizi+mostra+prevendita: 11 euro, gratuito per studenti iscritti alle care e vecchie facoltà di Architettura, Beni culturali e Scienze della Formazione. Gratuito poi si fa per dire, perché pagano i 4 euro di prevendita.

A parte ciò, devo dire che sono molto puntuali se si prenota, ci si mette in coda e all'orario prestabilito fanno entrare il gruppone. Il problema sorge una volta varcata la soglia.
Dopo il consueto bagno di metal detector e controlli vari, con guardie che guardano il cellulare invece del televisore dove vedono ai raggi x cosa stai cercando di introdurre nel museo, ad accogliervi troverete un intricato percorso dove è possibile lasciare lo zaino e recuperare una radiolina che spiega i quadri aggiungo anche che in questo punto è anche possibile andare in bagno.
E...da qui...si entra!
Ed ecco che il turista è accolto dalle rampe delle scale.
Gradino dopo gradino, di quelli bassi che ti insacchi e ti stanchi più del normale, si raggiunge il piano superiore dove appunto sono custodite le meravigliose opere pittoriche e scultoree che tutti noi abbiamo studiato sui banchi di scuola
Accolte da un clima a dir poco torrido, non mi sarei meravigliata di a vedere un giaguaro sbucare da dietro un quadro di Piero della Francesca, abbiamo cominciato la nostra visita.
E qui scusate ma io ho qualche appunto da fare all'organizzazione.
Dato che non ci hanno dato una mappa...i rischi di perdersi qualche stanza sono a dir poco alti. Sono segnalate malissimo per non parlare della quantità assurda di turisti che si accalcano davanti alle opere più famose. Il Tondo Doni di Michelangelo l'ho visto a distanza di sicurezza, ovvero dalla porta della sala. La primavera e La venere di Botticelli idem, facendo anche lo slalom tra gruppi di turisti e famigliole che si attardavano con il naso all'insù con le radioline incollate all'orecchio.
Giunte poi al Laocoonte, dove mi sono fermata in silenzio a vedere la plasticità di questo blocco marmoreo e la sua imponenza mozzafiato, dove ogni muscolo è contratto al punto giusto in questa lotta eterna, ho visto cosa ci stava attendendo: la terrazza panoramica.
"Siamo alla Rinascente di Milano?" mi sono domandata. 
Peggio.
Turisti che alle 16 e 30 stavano seduti ai tavolini con il bicchiere dello Spritz, americani che mi domandavano gentilmente di scattargli una foto includendo la torre di Palazzo Vecchio, la cupola di Santa Maria del Fiore e loro due a figura intera. Ora, figliuoli, con la macchina fotografica compatta non riuscivo nemmeno a prendere loro e la torre di Palazzo Vecchio. Fortuna che erano americani pacifisti e si sono arresi senza troppi problemi di fronte alla palese impossibilità di fotografare loro con dietro tutta Firenze.
Terminata la terrazza mi sono posta un problema di fondo: dove cavolo era questa mostra intitolata Il gran principe Ferdinando de' Medici Collezionista e Mecenate che avevamo compresa nel biglietto?

Al piano inferiore. Che domande!

Scendiamo ai piani bassi, dove il clima era umano e facciamo un tour anche di questa mostra. Ci siamo perse. Gira di qua, gira di là, ma se poi vado di qui come torno di là, okay seguo i numeri, no ma non si capisce nulla...insomma un disastro, senza contare il fatto che stavamo pure cercando di seminare una comitiva straniera che si muoveva tipo "mandria di mucche". 

Morale della storia, terminiamo anche questa mostra e chiudiamo la nostra visita con i pittori stranieri. Minuto di silenzio di fronte al quadro di Rembrandt in cui ritrae se stesso. 
Usciamo, dopo la consueta visita al bookshop.
Pessima impressione questi Uffizi, ovviamente non per le opere, sia mai, ma per la gestione rischia di mettere in secondo piano le opere e di far dimenticare la bellezza di questi luoghi.
Un appunto sui responsabili delle sale, persi a farsi letteralmente i cavoli loro, maleducati e poco inclini a dare aiuti ai turisti, tanto che mi sono chiesta: ma sono pagate queste persone? Non credo che tutti siano così, ma ho avuto a che fare con due o tre di loro per chiedere dov'era finita la stanza con le opere di Botticelli e sembrava gli stessi chiedendo se l'acqua era bagnata. Ora, so che probabilmente è una domanda sciocca, ma insomma...senza mappa!!! E' davvero un labirinto! 


Gli Uffizi sono un patrimonio e allora valorizziamoli, lavoriamo tutti nell'ottica di rendere migliore questo patrimonio, gli assistenti delle sale non devono essere scontrosi, devono accogliere i turisti, non devono fare la settimana enigmistica!!! Devono collaborare con il pubblico e soprattutto devono controllare che nessuno dia fuoco alle opere oppure tiri fuori una bomboletta e ci scriva sopra! Per carità se uno si avvicina più del dovuto comincia a bippare ogni cosa nella stanza, ma se in 101 sale ci sono 101 addetti, evidentemente servono a qualcosa! Immagino sia un lavoro noioso...ma nessuno li obbliga a farlo!
Insomma, un gioiellino che rischia di perdersi....che peccato!!!

La prima puntata del weekend fiorentino termina qui, ma a breve sarà on line la seconda! Stay tuned!! 



giovedì 19 settembre 2013

L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom: recensione!

Ho terminato L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom da quasi un mese, ma mi sono resa conto solo ora che non l'ho mai recensito.
Vedo di recuperare immediatamente.

L'uomo che voleva fermare il tempo è entrato nella mia libreria grazie a un'offerta su Libraccio, un'avventura non da poco per averlo, perché nel primo ordine non era stato incluso: era rovinato, quindi me ne hanno inviato un altro. 
Avevo visto questo libro alla Feltrinelli ed ero stata subito attratta dalla copertina e dagli orologi, tra le mie varie passioni, ho anche quella per gli orologi, non li colleziono, ma mi piacciono molto, in particolare i cipollotti da taschino che popolano appunto la copertina di questo libro.
La storia che Mitch Albom ci narra è davvero strana e molto semplice. Abbiamo un protagonista principale: Dor e altri due protagonisti che entrano in gioco dopo e si chiamano Sarah E Victor.
Dor è un uomo che in seguito alla malattia della moglie, durante la quale aveva espresso il desiderio di avere più tempo, si ritrova improvvisamente al di fuori del tempo, rinchiuso in una caverna ad ascoltare le voci del mondo che come lui chiedono e pregano per avere più o meno tempo.
Sarah e Victor sono due di queste voci. Una ragazzina che vuole bruciare il tempo e un anziano che vuole avere più tempo, ma la sua malattia glielo ruba giorno dopo giorno.
Una storia che assomiglia a una parabola, Dor infatti farà comprendere ai due l'importanza del tempo vissuto attimo per attimo, senza affannarsi troppo per il futuro, ma allo stesso tempo imparerà lui l'importanza del tempo. Un racconto con un profondo spirito religioso, che è perfettamente in linea con lo scrittore molto credente.
Che dire...mi è piaciuto molto come libro perché è una storia bella, positiva, che dà un senso di serenità, una lettura molto veloce di poche pagine, ma che effettivamente fa riflettere molto. Sinceramente non è un libro che porta il lettore a domandarsi: "Cosa accadrà dopo?", scorre piacevolmente e attraverso la sua scrittura Mitch Albom riesce a far gustare al lettore ogni istante, facendogli vivere proprio la morale che egli sceglie di inserire nella sua storia.
Bisogna essere credenti per leggerlo?
Onestamente no. Per quanto siano evidenti i riferimenti alla religione cristiana e la figura di Dio sia facilmente individuabile, non credo possa risultare urtante per il lettore agnostico o ateo, sicuramente il lettore credente potrebbe ritrovarsi di più su alcuni punti e meno su altri. 
E' sicuramente un libro che fa riflettere, porta il lettore a pensare. Tutti litigano quotidianamente con il tempo, a volte sembra non passare più, altre volte sembra passare troppo in fretta, insomma, ammettiamolo: siamo tutti ossessionati dagli orologi. 
Non negatelo.

VOTO: 

mercoledì 18 settembre 2013

Storie di libri e di pasta abbandonata!

Carissimo lettore, 
prima di procedere nella lettura ti avviso che questo post si dividerà in due parti, una più "seria" (nei limiti del possibile) e una più frivola.

Qui comincia quella seria, se preferisci quella frivola...passa oltre!

Come preannunciato in un post di qualche giorno fa, domenica se non sbaglio, oggi è uscito il nuovo libro di Silvia Avallone, scrittrice di Acciaio. Edito da Rizzoli, il nuovo romanzo si chiama Marina Bellezza e ovviamente l'ho già acquistato, visto che alla Feltrinelli era scontato del 15%, non sarà stato un grande risparmio, ma in qualsiasi caso...buttali via!
Purtroppo entrare alla Feltrinelli è sempre un motivo di spendere soldi. Dopo aver acciuffato Marina Bellezza, mentre due tipe parlavano di un sito sul quale dare i voti ai film e una diceva all'altra: "No, ma io i voti non li doooo!", ho continuato il mio viaggio tra gli scaffali, ho cercato di evitare il mondo collaterale che esiste alla Feltrinelli (biscotti, zainetti, astucci, penne, quaderni e agende) e ho ripercorso tutto il reparto di letteratura fino alla lettera V.

Cosa stavo cercando?

Il libro di Boris Vian che tutte le mie amiche blogger mi hanno consigliato di leggere assolutissimamente. Vi avevo scritto che ho recentemente visto il film (potrete leggere la recensione su ArtInTime di ottobre!) e l'ho trovato...meraviglioso, quindi non ho potuto fare a meno di acquistare anche il libro: voglio leggerlo!
Ieri sera poi, a causa di un gruppo di lettura che oggi mi è stato sconsigliato per vari motivi, ho voluto investire ben 1,99€ per acquistare un ebook che onestamente mi mancava. Non ho mai letto nulla di Virgina Woolf, ho comprato questa primavera Una stanza tutta per sé in edizione Newton e Compton da 0,99 (sì, uno di quei tanto criticati Newton e Compton che per me onestamente sono una benedizione) ed è in attesa di essere letto, ieri sera poi ho visto che il Mammut della Newton e Compton in versione ebook costava così poco, allora ho pensato di prenderlo. Riuscirò a leggere qualcosa della Wolf?
La mole di libri cresce in modo esponenziale...aiuto!
Fine parte "seria"!

Passiamo ora alla parte un po' più frivola, che ormai sta diventando un must di questi ultimi giorni: le mie passeggiate poco letterarie per Torino.
Ovviamente anche oggi il tragitto lavoro-casa è stato costellato di incontri ravvicinati del terzo tipo.
Vi dirò, appena partita sembrava destinato a non portare niente di nuovo. Invece..tutto cominciò non appena terminai la telefonata con mia mamma...
Sono andata Porta Nuova per andare alla Feltrinelli, se non hai letto il pezzo sopra, volevo prendere il libro della Avallone, già che ero in quella zona sono andata in Farmacia, questa mattina mi sono svegliata con un "merdaviglioso" mal di gola, sì ho scritto merdaviglioso! Necessitavo di qualcosa per placarlo un po', quindi: gitona in farmacia, durante la quale mi sono guadagnata un "Grande!" da un simpatico farmacista che mi ha ringraziata per avergli dato i 2,35 euro per aiutarlo con il resto.
Uscita dalla Farmacia, tappa Feltrinelli e tappa Tezenis. Esco.
Missione calze: sono a corto di calzini!
Un po' svogliata vado alla Coin dove mi imbatto in centinaia di trucchi, che evito come la peste nera, pensando alla quantità di cosmetici che ho già a casa e inizio a spulciare tra le calze: velocemente realizzo che quelle di H&M costano meno e sono più resistenti. Domani andrò da H&M. Oggi no.

Esco da Coin, dopo aver fatto un tour ai piani bassi in mezzo alla biancheria da casa e dopo essermi innamorata di quei duecentro o trecento completi letto di colori grigio, beige, ecru...forse quando avrò una casa tutta mia, forse.
Insomma, m'incammino verso casa ricordandomi di passare al supermercato a prendere l'insalata per domani.
Cammino, cammino, non succede nulla, non incontro nessuno di potenzialmente fulminato. Manifesto, solo mentalmente, profonda stima per una sciura che gira con i sandali mentre io sono iperbardata e ho pure il raffreddore.

Continuo a camminare.

Resto imbambolata come al solito davanti agli skaters a Piazzale Valdo Fusi, voglio rinascere skater! Penso.
Passa un uomo su una bici elettrica. Voglio una bici elettrica.
Passa una donna su una bici, sfoggiando una mega Louis Vuitton. Non voglio una mega Louis Vuitton.

Continuo a camminare.

Ecco l'alieno.
Su un davanzale del mega palazzo del Museo della scienza vedo questo:


Sì, sono due teglie di Pasta con sugo ai piselli. Abbandonate lì, su un davanzale. La logica di tutto questo? Inspiegabile.
Fotografo e passo oltre. La perplessità permane. 
Continuo a camminare.
Vedo ben tre donne incinte una dietro l'altra. Faranno un corso pre parto in zona? Speriamo!
La signora davanti a me ferma una delle donne incinta. Una di quelle che durante la gravidanza non mette un etto e viene definita una donna: "tutta pancia".
Non capisco cosa le dice la signora davanti a me ma sento molto bene la futura mamma che le risponde: "Me lo chiedono in molti, è solo uno!"
Ma questa ha fermato una sconosciuta per chiederle quanti pargoli portava in grembo? Mi mancava!
Vado al supermercato. Niente serial killer del rasoio
Esco dal supermercato, rivedo la donna "tutta pancia". 
Entro in casa e realizzo che mi sono dimenticata di comprare la pastina, avevo voglia di minestra. Grazie raffreddore per avermi fatto venire questa voglia malsana.
Scelgo di optare per un risotto per cena. 
Che tutto sommato esce come nella foto, forse è un tantino cremoso.
Il segreto del riso, dice Alessandro Borghese, è la tostatura. Per quanto mi riguarda aggiungereri anche una sana botta di culo per le dosi dell'acqua. Fare il riso per una persona è complesso, soprattutto azzeccare le quantità giuste!
Insomma, questa è stata la mia giornata. Ora sono reduce da un Benactiv e ho una sete tremenda e ti dicono di non bere altrimenti passa l'effetto...e che cavolo! Vado a stendere i jeans. Alla prossima! 


Equazione perfetta?

E dopo i libri diamoci all'algebra. Col cavolo!
Ragassuole, aguzzate la vista e seguite il ragionamento per capire cosa mi è capitato.
Mentre deambulavo lungo la solita strada, stessa strada, stesso posto, stessa gente, mi dico: cambiamo traiettoria.
Dopo un rapido salto in farmacia, dove mi hanno fatto una tessera fedeltà (che mi mancava!), ho cambiato il mio solito percorso per tornare a casa e gira di qua e gira di là...ad un certo punto mi imbatto nel suo sosia:



In versione più bella.
Che corre verso di me.
Gulp!
Ma...ad un certo punto...lui scivola. 
Imbarazzo!
Mannaggia alle scarpe di cuoio! Fortunatamente si regge in piedi e non cade rovinosamente a terra.
Attraversa la strada correndo (uomo atletico, corre sempre)...e sale su questa




con stampato sulle portiere questo



Era uno scherzo vero?

Nota: all'isolato successivo si ferma per farmi attraversare la strada.
Beh, pensavo mi stirasse!


lunedì 16 settembre 2013

Ottimi spunti per un libro thriller!


Se vi state domandando dove siano finiti i post dove recensisco libri e film, state sereni, prima o poi torneranno!

Nel frattempo cerco di intrattenervi con questi siparietti quotidiani, perché, anche se tutti tendono a negarlo, a Torino succedono davvero cose strane.
Nelle mie peregrinazioni verso il luogo del lavoro, che detta così sembra sia lontano chilometri e chilometri, e siccome questa cosa mi diverte, ve lo lascio credere, insomma...dicevo, nelle mie peregrinazioni lungo la via che mi conduce alla scrivania vedo cose di ogni genere. Ho visto cose che voi umani...eccetera.

Per esempio passo davanti a una panetteria che non vende pane ma solo grissini e schiacciate e che alle 9 meno un quarto è chiusa e alle 18 e 15 è aperta ma con il banco del pane vuoto, tranne appunto per le schiacciate e i grissini.
Passo davanti a un supermercato che ancora faccio fatica ad individuare, nel senso che fino a quando non ci sono davanti non riesco a capire che è fisicamente lì (forse questo è un problema mio...). 
Passo davanti alla scuola dove girano Fuoriclasse e ho visto il set allestito.
Passo davanti al parco Cavour, che con le sue tre statue in fila...verrebbe voglia di centrarle tutte con una pallina da golf.
Passo davanti a un pub-fast food, uno di quelli dove ogni cosa sembra uscita dal set di un film western, quando vai in bagno c'è Toro seduto stampato sulla porta e almeno un panino si chiama Dakota. 

E poi incrocio gente strana.

Stasera c'era un tizio che sembrava scappato dagli anni 30 con una macchina in stile anni 70.
Ma l'Oscar delle stranezze di questo 16 settembre va al signore al supermercato. Altro luogo ad alto tasso di gente simpatica e potenzialmente sociopatica, allucinante, pericolosa, spaventosa. 
Premessa.
Tra le mie varie follie, c'è quella di curiosare la spesa degli altri, a volte è utile, ti fa venire in mente cosa hai dimenticato, altre volte ti ritrovi a chiedere: "Ma cosa deve farci con quelle cose?". Lo so che se uno ha bisogno le pile, le sottilette e l'ammorbidente, evidentemente aveva il telecomando scarico, voleva farsi un toast e gli asciugamani erano simili alla carta vetrata e quindi si compra queste tre cose, ma ogni tanto capitano degli abbinamenti strani, soprattutto quando si è in coda nei grandi supermercati. Solitamente in questi casi si trova davanti a noi un signore che compra 10 vasi per i fiori e il filo per rammendare, oppure non so la colla stick e 3 hg di prosciutto. Va bene, il discorso non sta in piedi, ma provate per divertimento ad abbinare le cose acquistate...c'è di che divertirsi! 

Tornando all'Oscar delle stranezze, questa sera mentre facevo la mia microspesa, il signore davanti a me ha esibito un manico di un rasoio al cassiere: "Avete le lamette? In alternativa compro direttamente un rasoio..basta che abbiate un rasoio!"
Cassiere: "Sì, un secondino che verifico..."
Il signore adocchia i rasoi alle spalle dell'altra cassiera: "Posso avvicinarmi?"
Cassiere: "Ma certo!"
Il signore si avvicina. Io intanto, titubante allungo la tessera fedeltà (per la prima volta nella mia vita era a portata di mano! Lacrimuccia!) e mormoro: "Non vorrei passare davanti al signore...".
Sia io che il cassiere controlliamo a che punto è la caccia al rasoio.
Alto mare.
Cassiere: "Passa tu, tranquilla!" 
Il tempo di passare i prodotti, pago, inizio a riempire la borsa, arriva l'uomo del rasoio.
Signore: "Prendo questo..."
Il cassiere lo passa sullo scanner e lo restituisce al signore.
Il signore paga e inizia ad aprire il rasoio: "Senta, mi tenga tutti sti pezzi..."
Il cassiere: "Ma almeno la base per appoggiarlo...magari le serve..."
Signore: "E per cosa? Per fare finta che sia un cellulare?"
Io intanto stavo insacchettando la mozzarella e lo yogurt Muller (da mettere per ultimo in borsa, perché è più pericoloso delle uova!).
Cassiere: "Ma è sicuro? Non le serve?"
Signore: "No, non faccio finta che sia un cellulare!"
Insacchetto lo yogurt e esco: "Ciao...buona serata!"
Il signore esce dietro di me.
E la fantasia va.
"Oddio, ma perché sto tizio non si è portato a casa il rasoio confezionato? Ma chi è il cugino di Jack lo squartatore?"
Giro la faccia: era ancora dietro di me!!!
Fortunatamente all'angolo abbiamo preso strade diverse, ma davvero: perché non si è tenuto la confezione? 
Che strano personaggio...eppure sembrava un signore normale. Ecco, appunto, tutte le storie brutte cominciano così.
Oggi ho capito una cosa:
bisogna diffidare di chi compra i rasoi e lascia la confezione al cassiere: non sai mai cosa vuole nascondere.
E soprattutto per l'ennesima volta mi sono detta: Fra, guardi troppi film. Come al solito!
In qualsiasi caso, sarebbe un inizio interessante per una bella storia macabra, che ne dite?

Basta, la smetto.
Alla prossima!

domenica 15 settembre 2013

Come quando fuori piove

Questa domenica è stata allucinante. Pioggia, freddo, un ottimo modo per salutare il caldo e l'estate e dare il benvenuto...all'autunno. 
Contrariamente a quanto vi ho scritto la settimana scorsa, sono a Torino anche stasera, domenica, io, il pc e la tv. E...Becoming Jane che (mentre sto pigiando i tasti per il post) deve ancora cominciare. 
Beh, Jane ha proprio deciso di accompagnare le mie domeniche sera Torinesi e il film di questa sera è davvero stupendo, amo James McAvoy! E' sicuramente nella rosa dei beati dei miei attori preferiti e in questo film è impossibile non innamorarsene. 
A parte questo, voglio dirvi che questa settimana nella mia libreria ci saranno due new entry: il nuovo libro di Silvia Avallone che si chiama Marina Bellezza (il primo, Acciaio, è uno dei primi che ho recensito sul mio blog!!) ed uscirà il 18 settembre e poi...ieri sera ho visto Mood Indigo, La schiuma dei giorni e sono rimasta estasiata! Quindi devo e sottolineo devo leggere assolutamente leggere La schiuma dei giorni di Boris Vian che mi hanno già detto che è stupendamente stupendo, un libro da non perdere e bla bla bla. 
Mentre pigio i tasti, Becoming Jane è iniziato...e non posso perdermelo assolutamente.
Quindi vi lascio due foto delle copertine dei due libri e vi auguro una buona serata. Intanto fuori ha finito di piovere e spero di risvegliarmi domani mattina con il sole!
Alla prossima, cari e fedeli lettori! 



domenica 8 settembre 2013

Sere d'estate #2

Secondo e ultimo appuntamento con sere d'estate: accendete la radio e al suono di "L'estate sta finendo, il caldo se ne va", posso ufficialmente dichiarare che le mie domeniche sera d'agosto trascorse a Torino davanti alla tv sono finite.
E' arrivato quindi il momento di ringraziare quanti hanno condiviso con me questi momenti tra il caldo e il buio, momenti che non erano limitati solo alla domenica sera, ma anche ad altre serate in settimana:

Ringrazio innanzi tutto il mio ventilatore, per avermi rinfrescato nelle sere di afa, nelle giornate torride, per avermi allietato tutti i film con il suo inconfondibile: "Flap-flap-flap!" 





Ringrazio il mio PC che compie pochi mesi di vita (non so bene quando), lo ringrazio per non essere più una stufetta come il mio vecchio HP, grazie per avere una batteria a lunga durata, per avere lo schermo opaco, per essere così sottile e leggero.

Ringrazio il mio divano (che non è assolutamente quello che vedete nella foto) per aver accolto le mie sante membra quando il caldo avvolgeva diabolicamente la magica Torino, per avermi ospitata, coccolata, rilassata.




Grazie a Mino (lui è originale), mascotte della casa, per avermi fatto da poggiatesta.


Grazie alle sorelle Bennet, che non hanno niente a che vedere con il supermercato. Vi ho fatte sposare ben tre volte in tre settimane, ringraziate Colin per questo, se non ci fosse stato lui, probabilmente mi sarei fermata al primo matrimonio.




Grazie alla scrittrice di Harry Potter, lei è sempre da ringraziare, è un must. La motivazione del ringraziamento è un po'..strana, ma cara Rowling, voglio dirti grazie perché mi hai allietato l'ora di cena una sola domenica, ma mi hai intrattenuta con la storia della tua famiglia, nel programma "Chi ti credi di essere". Una storia avvincente e molto interessante. 




Grazie a La Effe tv perché da quando esisti ho scoperto le fiction della BBC e un sacco di cose super interessanti, spero di trascorrere altre serate in tua compagnia. Serate durante le quali non trovo niente di meglio da fare, ovviamente. 


Grazie anche a Trenitalia, per una volta ha fatto il suo lavoro. Mi ha trasportata perfettamente in orario a Torino tutte le domeniche sera, non ho mai perso una coincidenza nonostante avessi solo 5 minuti per passare dal binario 9 al 3.




Grazie all'applicazione Treni, vi consiglio di scaricarla subito. Credo sia una delle applicazioni di cui ho abusato e di cui abuserò fino a quando sarà possibile. E' utilissima, potete sapere se il treno che dovete prendere è in ritardo oppure in anticipo, capita ogni tanto, ma capita. Funziona benissimo e mi hanno detto che la versione a pagamento si aggiorna nei casi di sciopero. Grazie a te, o creatore di questa app. Sei stato la salvezza delle mie gambe, quando scoprivo che il Milano-Torino era in ritardo, camminavo lentamente verso il binario e sorridevo quando vedevo la gente sfrecciare vicino a me. Sono soddisfazioni.
Ho anche provato a comunicare a qualcuno i dati riferiti da questa app, cercando di allietargli la domenica sera, ma non è stato molto apprezzato, o meglio...compreso.




Grazie a Castle. Amo quest'uomo. Non ho mai letto i "suoi" libri, ma un giorno o l'altro potrei lanciarmi. Una serie tv transmediale che merita di essere vista e anche studiata. Se esistono già degli studi sull'argomento fatemi sapere, sono molto curiosa di approfondire. Comunque ringrazio i creatori e Rai 2 per averla messa all'ora di cena, è splendido cenare con Niki e Richard e tutta la cricca della serie Tv.



Grazie anche al mio Kindle, per avermi intrattenuta, per avermi permesso di leggere con la luce spenta quando fuori c'erano 800°. Grazie per avermi trasportata dall'inferno taurinense...all'Inferno di Dan Brown e in altri mondi meravigliosi.


E poi grazie alla mia amica taurinense che ha condiviso con me merende, passeggiate, cene e apericena nella calda estate 2013. Grazie perché nonostante tutti i comfort elencati qui sopra, gli amici sono sempre la cosa migliore. Grazie anche a tutti quelli che mi hanno scritto in questa lunga estate, a quelli che ho rivisto nel weekend, a quelli che hanno messaggiato con me fino a notte tarda. Questi social e questi nuovi mezzi di comunicazione sono davvero utili in molti casi, non bisogna demonizzarli, bisogna saperli usare. 

Venezia 70 il verdetto finale: i vincitori!

Si conclude il Festival del Cinema di Venezia e si allunga la lista dei "film da vedere assolutamente".
Sono molti quelli che mi hanno incuriosito in questo festival, me li sono segnati tutti e sicuramente qualcuno finirà su www.artintime.it o sullo sfogliabile, vediamo un po' strada facendo cosa accadrà.
Intanto lode e onore al cinema italiano, ci riprendiamo il leone d'oro dopo 15 anni! E speriamo pure di migliorare un po' le produzioni nostrane e di valorizzare i film che meritano davvero!!

Non voglio dilungarmi troppo, vi lascio all'elenco dei premi e soprattutto vi chiedo: quali sono i film che vi incuriosiscono maggiormente?
I miei sono quelli con i tre asterischi ***....cercateli! 

Leone d'Oro
"Sacro GRA" di Gianfranco Rosi ***

Leone d'Argento
"Miss Violence" di Alexandros Avranas

Gran Premio
"Jiaoyou" di Tsiai Ming Liang

Coppa Volpi al Migliore Attore
Thamis Panou per "Miss Violence" di Alexandros Avranas

Coppa Volpi alla Migliore Attrice
Elena Cotta per "Via Castellana Bandiera" di Emma Dante***

Premio FIPRESCI
Miglior film Venezia 70: Tom à la ferme di Xavier Dolan

Miglior film Orizzonti e Settimana Internazionale della Critica: The Reunion (Återträffen) di Anna Odell

Premio SIGNIS
a Philomena di Stephen Frears
Menzione speciale a Ana Arabia di Amos Gitai

Leoncino d'Oro Agiscuola per il Cinema
a Sacro GRA di Gianfranco Rosi

Segnalazione Cinema for UNICEF a Philomena di Stephen Frears***

Premio Francesco Pasinetti
Miglior film a Still life di Uberto Pasolini

Migliori attori: Elena Cotta, Alba Rohrwacher e Antonio Albanese

Menzione speciale a Maria Rosaria Omaggio nel film Walesa. Man of Hope

Menzione speciale a Il terzo tempo di Enrico Maria Artale

Premio Brian
a Philomena di Stephen Frears

Premio Queer Lion
a Philomena di Stephen Frears

Premio Arca CinemaGiovani
Miglior film Venezia 70: Miss Violence di Alexandros Avranas

Miglior film italiano a Venezia: L'Arte della Felicità di Alessandro Rak***

Prix CICT-UNESCO “Enrico Fulchignoni”
a At Berkeley di Frederick Wiseman

Premio Christopher D. Smithers Foundation
a Joe di David Gordon Green

Premio CICAE - Cinema d’Arte e d’Essai
a Still Life di Uberto Pasolini

Premio FEDIC
a Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto

Menzione speciale a L’arte della felicità di Alessandro Rak

Premio Fondazione Mimmo Rotella
a L’intrepido di Gianni Amelio***

Future Film Festival Digital Award
a Gravity di Alfonso Cuarón***

Menzione speciale: The Zero Theorem di Terry Gilliam***

Premio P. Nazareno Taddei
a Philomena di Stephen Frears

Premio Lanterna Magica (CGS)
a L’intrepido di Gianni Amelio

Premio Open
a Serena Nonoper il film Venezia salva***

Premio Lina Mangiacapre
a Via Castellana Bandiera di Emma Dante

Menzione speciale a Traitors di Sean Gullette
e alle donne del gruppo Femen per film documentario Ukraina Ne Bordel di Kitty Green***

Mouse d'Oro
Mouse d'oro miglior film del Concorso: Philomena di Stephen Frears

Mouse d'argento miglior film fuori dalla competizione: At Berkeley di Frederick Wiseman***

Menzione speciale Mouse d’Oro a Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-liang

Menzione speciale Mouse d’argento a Die andere heimat – Cronik einer sehnsucht di Edgar Reitz.

UK-ITALY Creative Industries Award – Best Innovative Budget
a Il terzo tempo di Enrico Maria Artale***
a Medeas di Andrea Pallaoro***
e Kush di Shubhashish Bhutiani***

Premio Gillo Pontecorvo - Arcobaleno Latino

Miglior film di lingua latina: Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio***

Premio Gillo Pontecorvo - Arte e Industria a Walter Veltroni

Premio Giovani Giurati del Vittorio Veneto Film Festival
a Philomena di Stephen Frears

Menzione speciale all’Opera Prima: Via Castellana Bandiera di Emma Dante

Premio Cinematografico “Civitas Vitae prossima”
a Still life di Uberto Pasolini***

Premio Green Drop
a Ana Arabia di Amos Gitai***

Premio Soundtrack Stars
Premio per la miglior colonna sonora: Via Castellana Bandiera di Emma Dante

Premio speciale come miglior attore contemporaneo a Ryuichi Sakamoto

Premio Schermi di Qualità
a Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto***

Premio Ambiente WWF
a Amazonia di Thierry Ragobert

Premio del pubblico “RaroVideo” – Settimana della Critica
a Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto

Premio Europa Cinemas Label
Miglior Film Europeo alle Giornate degli Autori:La belle vie di Jean Denizot***

Menzione Speciale: Alienation di Milko Lazarov***

Premi Fedeora
Giornate Degli Autori
Miglior Film: Bethlehemdi Yuval Adler

Miglior regista esordiente: Milko Lazarov per Alienation

Menzione Speciale: La Belle Vie di Jean Denizot

Settimana Internazionale della Critica
Miglior Film: Class Enemydi Rok Bicek

Premio per la migliore fotografia: Inti Briones per Las Niñas Quispe di Sebastián Sepúlveda

Menzione Speciale: Giuseppe Battiston interprete in Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto

Menzione Speciale: Anna Odell per l'insieme del lavoro svolto in The Reunion

Premio per il miglior film europeo dell'area mediterranea: Miss Violence di Alexandros Avranas

Premio Bianchi
a Enzo d’Alò

Premio INTERFILM per la promozione del dialogo interreligioso
a Philomena di Stephen Frears

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