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sabato 14 aprile 2012

How I Met: Squeegee Boogie


Dopo mesi di ricerca, sono riuscita a trovare (tramite un link pubblicato dalla stessa autrice sul sul Blog) una versione pdf di Squeegee Boogie di Federica Frezza e, collaudando il mio iPad, me lo sono divorata!

Mi sono imbattuta in Federica Frezza quasi per caso, spinta dalla volontà di imparare a truccarmi come una persona normale, ho trovato il suo canale di youtube Bluebeam310, da quello poi sono incappata in Prismatic310, canale che parla principalmente di recensioni di Libri, Film e serie televisive ed è qui che ho sentito nominare per la prima volta Squeegee Boogie.

Squeegee Boogie è l'opera prima di Federica e racconta la storia di Virginia, una ragazza laureata in medicina ma che non vuole fare il medico, ha da poco interrotto il suo fidanzamento con Filippo, con il quale conviveva ed erano prossimi alle nozze. Per Virginia è quindi il momento di ricominciare a riprendere in mano la sua vita e con delle amiche come Sara, Vittoria ed Eva, insieme ai ragazzi, al magico Peter è impossibile per lei annoiarsi. Deve prima di tutto trovarsi un lavoro per mantenersi, dopo qualche mese di cattività presso un'agenzia di assicurazioni, ecco il grande salto: la sua tesi di laurea verrà pubblicata da una casa editrice e si occuperà di una rubrica per il giornale gestito dai giovani talenti che pubblica la stessa casa editrice. E' il lavoro che ha sempre voluto fare, la giornalista musicale, ma il mondo di Vi, così la chiamano gli amici, sta cambiando moltissimo, si cresce, ci si innamora, ci si disinnamora, si creano storie belle e brutte, si consolidano amicizie e si scoprono meravigliose persone, anime gemelle che spesso ci stanno accanto e non riusciamo a vedere. Peter, entrato nella vita di Vi quasi per caso, sembra stato creato proprio per mettere nella vita della ragazza quella magia, quella poesia che tutti vorrebbero, forse incredibilmente troppa. 

Un libro da leggere soprattutto se conoscete questa youtuber perché ho trovato davvero molto di lei in queste pagine, le parole sono pesate meravigliosamente, collocate in modo da prendere per mano il lettore, farlo salire in macchina a sentire il suono dei tergicristalli (Squeegee, squeegee), scendere, andare in saletta dai ragazzi, ascoltarli suonare fino a tarda notte e poi ancora le chiacchierate in stile girls (chi di voi ragazze non perde ore e ore a cicolare con le amiche?), i pranzi a casa, i consigli di mamma e papà, i sogni le speranze.
Un libro vivo, che, credetemi, mi ha subito incantata e rapita, quanto hanno fatto recentemente i libri di Nicholls, scrittore che a Federica piace molto. Mi piace l'idea di associarli per il loro speciale stile di scrittura, per l'abilità a presentare e rendere vivi i personaggi, per la capacità, appunto, di incantare il lettore. Penso che questa scrittrice possa dare molto all'editoria Italiana!

Ho apprezzato moltissimo la quantità di citazioni e aneddoti inseriti nei vari capitoli del libro, che sembrano i titoli di una vera e propria sinfonia, a riprova che Federica è assidua lettrice, ascoltatrice di musica, spettatrice cinematografica, ma non di quelli blandi, di quelli seri da cui tutti noi dovremmo un po' prendere esempio.

Spero di leggere presto il suo nuovo libro, che da quanto ho capito è stato terminato questa settimana grazie ad un suo post su facebook: 


Se vi capiterà di leggere questo libro, che credo attualmente sia reperibile solo in ebook, beh buona lettura e fatemi sapere! 
See you and stay tuned!

venerdì 11 novembre 2011

So...kiss me!

Dei film ci rimangono impresse molte cose: storie, luoghi, volti, espressioni, vicende, abiti, appartamenti, ma c'è qualcosa che Hollywood e il cinema in generale lasciano sempre nella memoria dei romantici. Non sono le storie d'amore, ma i baci, quei baci sospirati, attesi, interrotti...che quando finalmente esplodono fanno sbocciare un mega sorriso sulle nostre labbra e si fissano nella memoria per sempre.
I baci di Hollywood sono molti, diversi li uso ogni tanto come foto del mio profilo su facebook, visto che oggi mi sento romantica, eccovi una carrellata degli indimenticabili, non sono tutti i baci più famosi, ma sono quelli che mi sono venuti in mente oggi.
A partire dai Lumiere si attraversa un po' la storia del cinema, ricordando i momenti più romantici....Scusate se è un post della serie: "Tagliatemi le vene" ma il bacio di Colazione da Tiffany mi ha contagiata!

 
The Kiss - 1896

The Son of the Sheik - 1926


Gone with Wind - 1939


Notorious - 1946


To Have and Have not -1944


Someone like it hot - 1959


 Breakfast at Tiffany's - 1961


 Pride and Prejudice - 2005



Purtroppo non trovo i baci di molte altre coppie famose, che voglio ricordare così:

Bringing up Baby - 1938


His Girl Friday - 1940


Casablanca - 1942


Singing in the rain - 1952


Annie All - 1977


E poi il bacio indimenticato:




 So di aver dimenticato molti baci, ma se volete...suggerite pure!!

mercoledì 14 settembre 2011

Un po' di Montale...

Oggi iniziando il capitolo del nuovo libro per l'esame (Il concetto di modernità nel cinema di Giorgio deVincenti) mi sono imbattuta in una poesia che voglio qui riportarvi. Nel libro è citata solo la prima strofa, ma qui voglio postarla tutta.

I Limoni
 
Ascoltami, i poeti laureati

si muovono soltanto fra le piante

dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.

lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi

fossi dove in pozzanghere

mezzo seccate agguantanoi ragazzi

qualche sparuta anguilla:

le viuzze che seguono i ciglioni,

discendono tra i ciuffi delle canne

e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli

si spengono inghiottite dall'azzurro:

più chiaro si ascolta il susurro

dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,

e i sensi di quest'odore

che non sa staccarsi da terra

e piove in petto una dolcezza inquieta.

Qui delle divertite passioni

per miracolo tace la guerra,

qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza

ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose

s'abbandonano e sembrano vicine

a tradire il loro ultimo segreto,

talora ci si aspetta

di scoprire uno sbaglio di Natura,

il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,

il filo da disbrogliare che finalmente ci metta

nel mezzo di una verità.

Lo sguardo fruga d'intorno,

la mente indaga accorda disunisce

nel profumo che dilaga

quando il giorno piú languisce.

Sono i silenzi in cui si vede

in ogni ombra umana che si allontana

qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo

nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.

giovedì 30 giugno 2011

Inkheart

Sto per iniziare una nuova avventura, o meglio, per riprenderla. Avevo già iniziato qualche mese fa Cuore d'Inchiostro, ma dopo aver visto il film penso che lo leggerò davvero.
Perchè?
Perchè è fantastico il fatto che i personaggi possano uscire dai libri e prendere vita!!!
Perchè amo i libri e ho sempre immaginato di entrare ad Hogwarts, prendere un the con la Mc Grannit, bere una Burrobirra con Ron, volare con Peter Pan, combattere i Pirati, aiutare i topini a cucire il vestito di Cenerentola, picchiare le sorellastre, andare con Pinocchio nel paese del balocchi, finire in un uragano che mi portava via da casa (non dal Kansas perchè non ci abito)...insomma, avrei sempre voluto conoscere i personaggi di un libro.
Un altro motivo che mi porta a leggere questo libro è il seguente: ogni capitolo è introdotto dalla citazione di un altro libro, citazioni che voglio incollarvi qui sotto. Alcuni libri tra quelli citati li ho letti, altri provvederò nelle prossime 30 vite...non riuscirò mai a leggere tutto!!! 

N.B. Questo post non è da leggere, diciamo che vi conviene copiarlo e incollarlo su una pag di word o openoffice e salvarlo sul vostro pc per consultazioni future!

Se sei un sognatore, fatti avanti
se sei un sognatore, un mentitore
un desideratore, un compratore di elisir d'amore...
Se sei un fingitore, vieni al mio focolare:
dobbiamo tessere storie con fili luccicanti.
Vieni avanti!
Vieni avanti!
[ Shel Silverstein, Strada con uscita. Poesie e disegni ]

La luna si rifletteva nell'occhio del cavallo a dondolo, e anche in quello del topolino, quando Tolly lo tirò fuori da sotto il cuscino. Tic-tac, tic-tac faceva l'orologio, tutto il resto era silenzio. A un tratto, o così parve di udire al bambino, uno scalpiccio: piccoli piedi che correvano scalzi attraverso la stanza. Una risatina, un sussurro e poi un altro rumore, come il frusciare delle pagine di un grosso libro.
 [ Lucy M. Boston, The Children of Green Knowe ]


- Ma come fanno quei poveri bambini senza libri di fiabe? - gli chiese Naftali.
Allora Reb Zebulun gli rispose: - Devono arrangiarsi. Le storie non sono mica come il pane, si riesce a vivere anche senza.
- Io non ci riuscirei - rispose il ragazzo.
[ Isaac Bashevis Singer, Naftali il cantastorie e il suo cavallo Sus ]

- E oltre il Bosco Selvaggio? - chiese Talpa.
- C'è il Vasto Mondo - disse Topo. - Ma quello non ci riguarda.

[ Kenneth Grahame, Il vento nei salici ]

Del tarlo instancabile si sa
Che anche il più bel libro devasterà
All'arte insensibile, quel suo dente scempio solo sa fare
Di poeti, patrioti, saggi, santi e il resto
Né ingegno né sapienza ha cura di risparmiare
Se il perché conoscere volete
Il miglior motivo qui da me avrete:
Del misero verme il pane è codesto
[ J. Doraston, A Passion for Books ]
Che il libro rubato o prestato e non restituito si muti in serpe e stritoli nelle sue spire il ladro.
Di pietra dovrà costui diventare, che le sue membra si riducano in polvere.
Languire in agonia dovrà, e pietà gridare,
che le sue sofferenze perdurino fino all'ultimo rantolo di morte.
Che le sue viscere siano rose dai vermi e, quando infine giungerà il giorno del giudizio, che le fiamme dell'inferno lo consumino per l'eternità.
[ Maledizione contro i ladri di libri - A History of Reading, Alberto Manguel ]

domenica 26 giugno 2011

Dr. Jekyll and Mr. Hyde



Prosegue la raccolta di Repubblica, e dopo i primi 3 volumi, negli ultimi due sabati sono usciti: Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hide e Fuga senza fine.

Nella giornata di ieri, presa da un impeto di LETTURA OSSESSIVA, ho letteralmente divorato il libro di Stevenson, lo avevo studiato al liceo per il tema del doppio che è decisamente centrale in tutto il libro, ma non avevo mai avuto occasione di leggerlo.
Lo pensavo molto più complicato ed intricato, lungo e lento; non è sicuramente una lettura iper soft, non è Moccia, ma è molto piacevole e scorrevole: l'unica pecca è che tutti noi siamo, involontariamente, lettori onniscenti. Se sapete chi sono questo Jekyll e questo Hyde avete già in mano il cuore del libro, insomma sapete già come va a finire. Nonostante questo, è un libro che merita di essere letto e che collocherei tra i 100 da leggere assolutamente nel corso della propria vita, è una pietra miliare nella storia della letteratura, scritto nel periodo positivista, quando, come dice molto bene Ammaniti nella prefazione dell'edizione di Repubblica, era presente nella società "l'idea positivista che svela l'ambizione ottocentesca di manipolare, attraverso la scienza, la psiche umana separando la porzione cattiva da quella buona come fossero fette di una torta.".
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è proprio questo: una dimostrazione di come sia possibile che all'interno di una stessa persona possano coesistere allo stesso tempo il bene e il male. L'uno non vive senza l'altro, sono inseparabili.

Sinceramente mi aspettavo che il libro cominciasse dalla nascita vera e propria di Hyde, non mi aspettavo di capitare già in media res, nel corso di una specie di indagine condotta dall'avvocato Utterson, amico del dottor Jekyll, al quale toccherà capire cosa sta accadendo all'amico chimico e soprattutto chi è questo mostruoso Mr Hyde che incute panico e terrore in tutta Londra.

Concludendo cito nuovamente la prefazione del libro e quindi le parole di Ammaniti, che a parer mio esprimono molto bene l'essenza del libro: Il bene e il male sono due serpenti che copulano intrecciandosi nel profondo della nostra anima. Uno è velenoso e l’altro è innocuo ma se li sciogliamo quello velenoso ci morderà.



martedì 21 giugno 2011

E il MATURAR m'è dolce in questo mare...

C'è nell'aria l'estate, ma si sa che con i primi giorni d'estate, nell'aria c'è anche il sapore della "maturità", o come si dice ora, dell'Esame di stato.
Se ripenso a come ho vissuto io l'Esame di Stato, mi viene da ridere, per non piangere!
Sono stati dei giorni di totale terrore psicologico, preceduti da cinque anni di liceo in cui il terrore psicologico veniva fatto anche dai banchi delle aule che ci hanno ospitati. Altro che "Notte prima degli esami-Oggi" dove Vaporidis la notte prima degli esami la passa in treno con l'amata e si ritrova a Milano, poi la mattina raggiunge Roma a bordo di un camion! 
La sera prima del mio tema, Venditti ha dedicato a tutti i maturandi la sua canzone, spero non vi capiti la stessa cosa!!! Poi ero talmente agitata che tra un po' non ricordavo nemmeno come mi chiamavo! Unica nota positiva di quei giorni: giocava la nazionale e quell'anno ha pure vinto il mondiale!!!
L'esame di stato è il primo grande esame che affrontiamo nella nostra vita, vi assicuro che all'università ho penato molto meno! Sarà che mi piace quello che studio, ma sicuramente vivo ogni appello con il sorriso e senza terrore psicologico: se non va come voglio, rifiuto il voto e torno l'appello successivo. La mitica maturità invece è il versione "o la va o la spacca", prendi quello che viene, un po' come la vita, peccato che con questo diamine di sistema escogitato dai vari ministri dell'Istruzione sia diventato una specie di Roulette Russa dove anche il secchione più secchione si gioca tutto in quattro giorni (qualcuno in più nei licei Artistici).
Pensateci, per assurdo una persona può fare schifo per cinque anni e alla maturità può tranquillamente prendere un voto superiore al 70: l'esame di stato rappresenta la vita di tutti i giorni ed in particolar modo è la dimostrazione pratica che la meritocrazia in Italia non esiste.
Per non parlare poi delle proposte ministeriali, dove 4 anni su 3 (notate la proporzione!!!) sbagliano le tracce, inseriscono versioni piene di buchi (crux desperationis †), non hanno minimamente idea dei programmi della quinta superiore...eccetera!
Lo spauracchio comune rimane sempre la terza prova, a meno che qualche santo non dica prima le materie, è peggio di un quizzettone televisivo! Premesso che esistono tre tipologie della prova, immensa cavolata visto che non si possono mettere sullo stesso piano tema, quesiti aperti e quesiti a risposta multipla, a parer mio rappresenta la tipica prova del "di tutto un po' di più non so". Dovrebbe avere un cappello introduttivo tipo questo: "Vomita in queste pagine tutta la scienza infusa o studiata che hai appreso durante questo ultimo anno. Per l'intercessione di San Giuseppe da Copertino, che la forza sia con te!".
Detto questo, consiglio ai maturandi di prendere il tutto con filosofia, lasciate da parte il panico, evitate esperienze mistiche in queste ultime ore, non bevete troppa caffeina, non credete ai toto tema (che sbagliano sempre), siate voi stessi, il tutto PER QUANTO POSSIBILE!! 
Cercate di fare di questo ostacolo il vostro trampolino di lancio. 
In bocca al lupo maturandi 2011 e che San Giuseppe da Copertino e la forza siano con voi!!!

N.B. Se una volta terminate le prove vi rendete conto che il Ministero è stato più stronzo del solito, scaricate la foto qui sotto, stampatela e giocateci a freccette! 




La professione del critico


Per molti versi la professione del critico è facile: rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale. Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero. Ad esempio, nello scoprire e difendere il nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni: al nuovo servono sostenitori! Ieri sera mi sono imbattuto in qualcosa di nuovo, un pasto straordinario di provenienza assolutamente imprevedibile. Affermare che sia la cucina, sia il suo artefice abbiano messo in crisi le mie convinzioni sull'alta cucina, è a dir poco riduttivo: hanno scosso le fondamenta stesse del mio essere! In passato non ho fatto mistero del mio sdegno per il famoso motto dello chef Gusteau "Chiunque può cucinare!", ma ora, soltanto ora, comprendo appieno ciò che egli intendesse dire: non tutti possono diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque. È difficile immaginare origini più umili di quelle del genio che ora guida il ristorante Gusteau's e che secondo l'opinione di chi scrive, è niente di meno che il miglior chef di tutta la Francia! Tornerò presto al ristorante Gusteau's, di cui non sarò mai sazio. 
 Anton Ego


N.B. Questo post sarà sempre visualizzabile nella sezione "Il critico". 


sabato 11 giugno 2011

Costruiamo la biblioteca REPUBBLICANA!!!!



Lo so, è un po' NERD!!! =)
Ma voi la state facendo la raccolta di Repubblica? 
Se trovo altre 7 persone (3 le ho già, contando anche me!) apro un club di lettura!!! 
Leggiamo un libro a settimana e poi ne parliamo insieme!!!  

Direttamente dal mondo del tubo, lo spot dell'iniziativa!



Navigando sul sito di Repubblica, nella sezione dedicata a questa raccolta, che si chiama appunto I GRANDI DELLA NARRATIVA, ho trovato un saggio che presenta l'opera intera. Vi invito a leggerlo, perchè se siete amanti della letteratura, queste parole vi piaceranno moltissimo!! 
Per leggerlo clicca QUI


domenica 5 giugno 2011

LEGAL PAD in Hollywood Movies

Ovvero, i blocchi gialli che invadono le pellicole Hollywoodiane!

Guardando film in continuazione, piano piano ci si rende conto di quanto gli Americani, i Francesi, gli Italiani abbiano dei paletti fissi a livello di oggettistica. Se ormai l'arredamento più diffuso nelle opere italiane, opere tra virgolette, è tutto made in Ikea, gli Americani sono ancora più simpatici riguardo alla ripetitività dell'oggettistica.
Oltre ai più noti MacBook, che ormai sembrano essere in mano ad ogni americano, così come i Blackberry, c'è un oggetto che ricorre in moltissimi film, anzi due: i simpatici notes gialli e le annesse matite che usano per scriverci sopra.
Non so se ci avete mai fatto caso, ma i blocchi gialli ricorrono sempre in:
  • riunioni
  • momenti di studio
  • meeting di vario genere
  • quando qualsiasi personaggio deve annotare qualcosa
E' divertente notare che: SONO SEMPRE NUOVI, o comunque COMPLETI DI TUTTE LE PAGINE. Per scriverci sopra poi utilizzano delle simpatiche matite che hanno il gommino, naturalmente.
Tutta questa lunga premessa per dire che da oggi decreto aperta l'etichetta NOTES GIALLI, da ora in avanti cercherò di inserire tutti i fotogrammi dei film che mi vengono in mente che utilizzano questo simpatico oggetto. La ricerca è stata estesa al mondo delle series, che ultimamente in America sta avendo un grande, grande successo!
Iniziamo con i primi cinque esempi.

Da Wall Street il denaro non dorme mai, nelle prime sequenze del film si vede questo:



In Wall Street poi solo dal trailer guardate cosa c'è nel cerchiolino rosso:



Passiamo ora a L'uomo nell'ombra, cosa sbuca laggiù???



In The Social Network poi vediamo:

e a quanto pare nella stessa riunione non è l'unico blocco presente!!



Passando ad una serie, nel nostro caso Gilmore Girls (in Italiano Una mamma per amica)...guardate cosa succede sullo sfondo!


Che dire, questi blocchi gialli sono OVUNQUE! Ora non mi vengono in mente altri film, ma ce ne sono! Fidatevi! Vi aggiornerò man mano lungo la mia ricerca!
Stay tuned!!!

mercoledì 6 aprile 2011

Angelus Novus

C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo progresso, è questa tempesta. (Walter Benjamin)


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