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giovedì 18 giugno 2015

Cielo di Sabbia di Joe R. Lansdale: recensione!


Sabbia e cavallette, sono queste le cose che accolgono il lettore quando inizia a leggere Cielo di sabbia di Joe R. Lansdale.
Il romanzo comincia in Oklaoma, in un periodo storico molto importante per il mondo intero: siamo nel pieno della Grande Depressione, la gente è divenuta povera, le banche sistanno mangiando tutto e quello che non divorano loro finisce in pasto alle cavallette. Jack, il protagonista del romanzo si ritrova improvvisamente solo al mondo, in una grande fattoria in mezzo a una tempesta di sabbia. Dopo aver sepolto i suoi genitori la sua vita cambia radicalmente, proprio quel vento folle che si abbatte sulle terre dell'Oklaoma gli restituirà due volti noti: Jane e suo fratello Tony con i quali comincia una grande avventura ricca di incontri pericolosi, gangster e scorribande sui treni.
Jack, Jane e Tony sono quegli orfani della Grande Depressione, orfani che il cinema americano ha raccontato in film come Wild Boys of the road di William Wellman, che attualmente esiste solo in lingua originale, ma che se riuscite a reperirlo è sicuramente molto interessante perché restituisce uno spaccato chiaro e realistico di questo periodo storico.
Joe R. Lansdale sceglie di raccontare questa storia partendo da fatti veri, storie che gli sono state regalate da diverse persone che le hanno vissute in prima persona. La voce narrante è quella di Jack, è lui che ci accompagna nel suo mondo, che ci racconta il suo vissuto senza alcun filtro. Le gioie e i dolori vengono descritti allo stesso modo, sono numerose le morti raccontate nel libro, avvenimenti che dovrebbero turbare un comune bambino, ma i ragazzi di Cielo di sabbia sono piccoli uomini e piccole donne che guidano e si atteggiano già da grandi, non lo fanno per gioco! E' la vita che li ha portati a fare delle scelte chiare, è la vita che li ha costretti a seppellire i genitori, rubare un auto, scappare con solo delle scatolette di carne nella sacca. La loro fanciullezza emerge quando possono spendere quei pochi spiccioli per comprarsi una Cocacola alla stazione di servizio.
Connessioni cinematografiche:
- Wild boys of the road - William Wellman 1933
- Strada sbarrata - William Wyler 1937
- Angeli con la faccia sporca - William Wellman 1938

lunedì 15 giugno 2015

Ever, ever...AFTER! Delle fanfiction e della letteratura.

Io le scrivevo le fanfiction. Ebbene, lo ammetto. In attesa del quinto libro di Harry Potter mi ero iscritta a una specie di forum che si chiamava "Lo scrigno di Silente", avevo inserito ben due ipotetici quinto libro di Harry Potter. Nella prima fanfiction avevo ipotizzato l'esistenza di una figlia di Sirius Black, Alissa docente di Difesa contro le arti oscure a Horwarts, della stessa età di Harry Potter, ma diventata docente perché estremamente geniale e superiore a tutti per intelligenza. Personaggio esagerato e estremamente sopra le righe, ho ritentato con una seconda fanfiction dove Sirius aveva due figlie gemelle: Alissa e Amanda. Ovviamente la prima era a Grifondoro, la seconda a Serpeverde. Insomma, ne ho inventate di ogni e ai tempi avevo anche stampato una copia della prima storia da regalare alla mia migliore amica, così poteva leggerla durante il suo viaggio in Inghilterra.
Queste cose forse potrebbero essere definite: BANALI nel 2015, eppure la settimana scorsa mentre ascoltavo Pinocchio su Radio Deejay (con la Pina e Diego dalle 6...) sono rimasta incuriosita dalla presenza di un'autrice americana, tale Anna Todd, autrice di After, caso editoriale dell'anno e altri bla, bla, bla. 



Caso editoriale dell'anno?
Sentiamo un po' cosa raccontano.
Ebbene, molti di voi sanno già dove voglio andare a finire, altri si staranno chiedendo il perché di questo mio volo pindarico, ma ci sto arrivando. 
After è praticamente il frutto di una fanfiction, una storia scritta sul cellulare mentre l'autrice era in coda alla posta, con tutti gli errori che si possono fare quando si digita su uno smartphone.

Un nuovo stile di scrittura?
Certo le tecnologie ci hanno insegnato a scrivere dove meglio crediamo, ci danno la possibilità di chiacchierare con i nostri amici mentre siamo nei luoghi più disparati della terra o nelle situazioni più imbarazzanti (fanciulle, alzi la mano chi non ha mai messaggiato mentre era dall'estetista a fare la ceretta!), ma il problema è la qualità della scrittura.
Se sono dall'estetista a fare la ceretta al massimo posso parlare di cavolate con l'amica, di certo non mi metto a fare un'analisi della Critica della ragion pura, così come quando sono in Posta al massimo posso appuntarmi qualche scena o magari qualche descrizione di personaggio traendo anche spunto dalla fauna presente intorno a me. 
Scrivere un romanzo mentre si è in coda per pagare la bolletta della luce è davvero complesso, complimenti quindi ad Anna Todd se ci è riuscita. 

Ma avrà riletto prima di postare?
La mia maestra diceva sempre: "Rileggete prima di consegnare!" Anna avrà riletto il suo elaborato?
Dubito. Come puoi rileggere un episodio che scrivi di getto sul cellulare? Non lo rileggi e quindi chiedi, come ha fatto proprio Anna, la clemenza ai tuoi lettori. Scrivo da uno smartphone, sapete che il touch non è proprio il massimo per scrivere papiri. 

Ma questa modernità ci aggrada?
Quando è nata la stampa a caratteri mobili, nel mondo si è generato il disagio. La morte della cultura. Sicuramente la macchina da scrivere non sarà stata accolta con grande entusiasmo e nemmeno i pc all'inizio. Invenzioni nate per semplificare la vita dell'uomo ma che a volte rischiano di far perdere il significato delle cose. 
Sono molti gli scrittori che si sono dotati di Ipad oltre al pc, per scrivere in viaggio, per scrivere in bagno, per scrivere ovunque, eppure il caro e vecchio taccuino, nel mio caso la Moleskine, non può morire. La gioia di scrivere a mano, la bellezza di riempire di lettere un foglio bianco...che cosa vintage. Eppure molti scrittori preferiscono scrivere a mano per insegnare al cervello a rallentare, per fissare meglio le cose. 

Insomma come mi schiero con questa fanfiction?
Prima di tutto ci tengo a precisare che io sono pro fanfiction, perché sono una forma di scrittura carina e secondo me dovrebbero essere utilizzate anche nelle scuole perché se ben fatte, ti obbligano a studiare il personaggio che vuoi utilizzare come protagonista. In quanto fanfiction partono da cose che già esistono e quindi ci si deve mettere nei panni di qualcosa di già pronto, cercando di farlo diventare nostro. Pensate a una fanfiction su Dracula o sui Malavoglia o su Mattia Pascal...che meraviglia sarebbe. 
E invece la Todd ci scrive un fanfiction sul cantante degli One Direction. Carina pure questa come idea, a parte che non è Bono degli U2, ma il problema, il quid che mi blocca è la questione: scritta con il cellulare mentre ero in coda alle poste. Sono vecchia, lo so, ma queste forme di scrittura non mi "aggradano" più di tanto. 
Detto questo, sicuramente mi scaricherò l'estratto su Kindle perché sono curiosa di leggerla. Una volta trasformata in libro la fanfiction è stata epurata dagli errori, quindi non leggeremo cose tipo "pwrché" oppure "premdi ol larre" ecco.

E voi cosa ne pensate delle fanfiction? Leggerete After?
Fatemi sapere! 

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