lunedì 18 luglio 2011

The Truman Show

Siamo veramente stanchi di vedere attori che ci danno false emozioni, 
esauriti da spettacoli pirotecnici o effetti speciali.
Anche se il mondo in cui si muove è in effetti per certi versi fittizio,
simulato, non troverete nulla in Truman che non sia veritiero. 
Non c'è copione, non esistono dogmi. 
Non sarà sempre Shakespeare, ma è autentico. 
È la sua vita. (Christof)

"Il Truman Show è uno stile di vita." Nei primi minuti di film in cui vengono intervistati degli attori, uno di loro recita questa frase. Noi spettatori, che stiamo dall'altra parte dello schermo cinematografico non comprendiamo quello che gli spettatori raccontati in quel film riescono a comprendere a pieno da questa battuta. La risposta però non tarda ad arrivare, infatti nel giro di pochi minuti vengono proiettati in un mondo, decisamente troppo bello per essere vero, che ci racconta la storia di un uomo: Truman Burbank, trentenne, sposato con Meryl, grande amico di Marlon che vive a Seahaven e sembra abbia una vita in loop, tremendamente ripetititiva. 
Fin dalle prime inquadrature del film ci rendiamo conto che i punti di vista sono alquanto strani per una pellicola cinematografica: certo! La regia è prettamente televisiva, la macchina da presa si fa sentire, si fa notare, essa spia, si avvicina con evidenti carrellate, si intrufola in luoghi in cui il punto di vista umano non potrà mai accedere: Truman è spiato in ogni luogo, in ogni momento della sua vita senza saperlo.

Il delirio di onnipotenza di Christof.
La storia del Truman Show nasce fondamentalmente da un delirio di onnipotenza di Christof, regista e ideatore del programma. Premesso che ogni scrittore o autore ha in se un piccolo briciolo di senso di onnipotenza nel momento in cui si mette a creare mondi, luoghi e personaggi, in Christof questo briciolo di onnipotenza è più grande della media nazionale e internazionale.
Quando noi arriviamo nella storia ci troviamo di fronte ad un pacchetto mediatico che continua le sue trasmissioni da ormai decine di anni, trenta, come gli anni di Truman, bambino prescelto poichè nato per primo in un gruppo di gravidanze non gradite: un rifiuto del mondo che viene "salvato" da Christof, il regista, e innestato in un mondo fittizio, paradisiaco, è il mondo come dovrebbe essere, falso sì perchè tutti intorno a Truman sono attori, ma non è poi tanto più falso del mondo vero, ci dice Christof, che si sente un piccolo dio quando gestisce il suo programma dalla luna. 

Riporto a questo punto una parte del dialogo finale del film:
Truman: Chi sei tu?
Christof: Sono il creatore... di uno show televisivo che dà speranza, gioia ed esalta milioni di persone.
Truman: E io chi sono?
Christof: Tu sei la star!
Truman: Non c'era niente di vero?
Christof: Tu eri vero! Per questo era cosi bello guardarti. Ascoltami Truman, là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te... le stesse ipocrisie, gli stessi inganni; ma nel mio mondo tu non hai niente da temere...



Truman il protagonista senza scelta che rivendica il suo diritto di scegliere.
Il film ci racconta la storia di una vita preconfezionata, diretta da un regista di nome Christof che solo noi e il pubblico dello show conoscono. Niente è lasciato al caso, sanno chi sposerà Truman, di chi si innamorerà, di chi sarà amico, cosa studierà....
Egli è quindi un uomo senza possibilità di scelta, ma lungo il film egli diventa l'uomo artefice del proprio destino: Christof non può sapere quello che pensa perchè non ha una telecamera nel suo cervello. Truman quindi diventa eroe e si salva entrando nel mondo vero, prendendo in mano la propria vita, rivendicando il suo diritto di scelta.

Truman costretto a Seahaven.
Il problema principale però, spiega Christof, è sempre stato quello di costringere Truman sull'isola, ecco allora la morte del padre avvenuta in mare che traumatizza Truman al punto da non voler più salire su un mezzo di trasporto marittimo, voli per le Fiji che risultano pieni, bus che non partono. 
La vita di Truman diventa quindi una vita ripetitiva, in loop. Tutti i giorni sembrano uguali, stessi luoghi, stessi movimenti e addirittura stessi discorsi.


Attori VS Vero Uomo
Il nome di Truman ci dice molto, esso è composto da un aggettivo più un sostantivo: True+man che tradotto nella nostra lingua significa Vero uomo. Egli è l'unico a non recitare nel Truman Show, è l'unico a vivere veramente. E' questa la forza del Truman Show. Gli altri attori recitano nel programma, ma poi hanno un periodo di ferie che gli permette di vivere nella vita vera.

"Dovere, Truman!"
La domanda che accompagna lo spettatore nel momento in cui si rende conto di essere in un reality è sicuramente: ma Truman non si è mai accorto di nulla?
Le occasioni ci sono state, molti si sono intrufolati nella calotta hollywoodiana del Truman Show e hanno provato a dire al protagonista: "Truman, sei in televisione!" ma con scarsi risultati, rischiando addirittura il linciaggio da parte della produzione! Non solo poi le persone hanno cercato di svelare il tranello, spesso la produzione stessa ha rischiato di farsi scoprire con delle piccole falle nel sistema: lampade da set che cadono e vengono giustificate come "pezzi di un aereo che volava sopra Seaheaven", le foto di Truman da piccolo che raccontano luoghi un po' fuori misura e in extremis l'agente che dopo aver riferito a Truman del problema alla centrale nucleare conclude dicendo: "Dovere, Truman!". Truman non gli aveva mai detto il suo nome. 

La pubblicità e i gadget.
Nomerosi poi sono gli spot pubblicitari inscritti nello show, il tosaerba, la forbice tutto fare, la cioccolata, i complessi residenziali, la birra... Le scene insomma vengono riempite da minispot, dichiarati o meno, in cui vengono messi in evidenza gli sponsor del programma. 
Inoltre, ogni cosa all'interno del Truman Show è in vendita: dai vestiti alle case, sintomo che quel mondo vuole essere posseduto da tutti poichè paradisiaco (Seaheaven) e tremendamente perfetto.

Le giustificazioni di Christof.
Nel finale del film Christof dice a Truman: "Il mondo, il posto in cui vivi tu, quello sì che è malato. Seahaven è come il mondo dovrebbe essere.". Egli cerca di dimostrare di aver fatto bene a sequestrare Truman per tutti quegli anni, egli gli ha dato una bella vita lontana dal mondo malato. Di fatto Christof è figlio di quel mondo malato e manifesta tale malattia rinchiudendo una persona in un set televisivo per decine di anni.

Conclusioni in libertà a partire dalla malattia del mondo vero.
The Truman Show è un film geniale, gestito magistralmente a livello registico, esso ci permette di riflettere sul sistema mediatico e non soltanto. 
Il mondo vero in The Truman Show è un manicomio a cielo aperto che si contrappone al paradiso utopistico a cielo chiuso di Seahaven, dove tutto è controllabile. Il delirio di onnipotenza di Christof è incentivato dagli ascolti televisivi che fanno si che il programma possa perdurare nel tempo, il pubblico stesso è quindi malato e  accetta quella follia che è il Truman Show, forse per la controllabilità che esiste in Seahaven. Di fatto è un pubblico vittima della televisione, che interrompe quello che sta facendo per guardare il programma, che cita e ricita le puntate vecchie, che sa tutto sulla vita di Truman, che fa delle puntate sulla sua sopravvivenza o meno al temporale indotto da Christof, un pubblico che, a show terminato, è subito capace di staccarsi per cercare sulla guida tv "Cosa danno ora..".
E' sicuramente una denuncia del mondo mediatico che, alla fine degli anni 90, iniziava a partorire i primi reality che spiavano delle persone inscatolate in studios televisivi adibiti ad appartamento; esso senza dubbio prende spunto da romanzi come 1984 (1948/49) di Orwell, ma secondo alcuni anche Tempo fuor di sesto (1959) di Philip Dick e il raccondo Tunnel sotto il mondo (1953) di Frederik Pohl .
La fortuna di questo film è sicuramente legata anche al personaggio di Truman, interpretato da Jim Carry che in questa pellicola interpreta uno dei suoi primi ruoli drammatici, performance attoriale premiata con il Golden Globe.

Un film sicuramente da vedere e rivedere! E soprattutto da citare! Arrivederci alla prossima cari lettori!

Caso mai non vi rivedessi, 
buon pomeriggio, 
buona sera e buona notte!
(Truman Burbank)
TRAILER ORIGINALE

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