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sabato 5 settembre 2015

A Torino a girovagare

Sono tornata a Torino, nella mia splendida Torino per ritrovare gli amici che avevo salutato sei mesi fa, amici ai quali avevo detto un "arrivederci, a presto!" che stava tardando ad arrivare.
Ma alla fine ce l'ho fatta.
Sono riuscita a tornare a respirare quell'aria sabauda che tanto mancava.

Torino è bella proprio perché ha un'eleganza sua, ha charme, ha un suo stile che la rende unica e estremamente diversa da Milano.
Non tutti la amano perché ritenuta troppo provinciale, forse a me piace per questo perché nella sua grandezza è piccola e nella sua piccolezza è grande!

Ho girovagato per quelle vie che vedevo ogni giorno, tra agende da cercare, centrifugati di frutta e mercatini delle pulci.
Ho fatto poi una puntatina in un luogo meraviglioso, il Sermig che si trova a Porta Palazzo presso l'Arsenale della Pace.

Poi microgite fuori porta a Venaria prima e Rivoli, splendide città che fanno corona alla mia Torino.

Non ho comprato libri, questa volta. Perché ne avevo presi un paio a Milano qualche giorno fa.

Solo un'agendina e dei Post It da Tiger, una splendida penna Legami alla Mondadori e gli elastici da Melissa Erboristeria.

E poi ho fatto una scorpacciata di BELLE PERSONE, che forse è la cosa più importante.

Ecco qui qualche scatto dal Sermig:





E domenica per concludere...gita a Orta San Giulio, sul Lago d'Orta! 





Se poi volete seguirmi a livello "fotografico", cercatemi su Instagram fra_unaerredueti

mercoledì 19 agosto 2015

Viaggi ne abbiamo?

Okay Fra.
E' estate.
Hai ridato vita al blog.
Hai fatto una settimana di ferie...at home (più qualche parentesi montana - vedi foto - e outlet).
Hai quasi finito lo stage-profit
E prima di iniziare l'altro stage, quello nonprofit, devi trovare qualcosa da fare.

Palestra?
Piscina?
Shopping?
Libri da leggere?
Un viaggio?

Un viaggio.
Sì, ma dove?

Questa è la triste storia di come la qui presente sognò per 5 secondi di andare a Edimburgo a settembre e poi si è ripiegata su se stessa e ha deciso di non andarci causa: costo elevato dei biglietti aerei. Fine della storia. 
Meglio delle fiabe brevi di Scottecs. 

Edimburgo.
Avete presente che figata supersonica è quel posto?
No dico, i castelli, le rovine gotiche, gli spazi verdi della Scozia.
Figata.

E invece no. Per ora devo continuare a guardarmeli dalla pagina di Facebook su Edimburgo. 
Poco figata. 
Ma prima o poi ci vado eh!


Stazione di York

Insomma, in un 2015 durante il quale ho ingrassato Trenitalia e ho viaggiato un sacco con il Frecciarossa, un voletto da qualche parte ci starebbe anche. 
Magari un weekend.
Magari una gita a Londra.
Magari una gita a Parigi.
Magari...MAGARI!

Di posti da visitare ne avrei a bizzeffe. Devo solo scegliere quando e trovare dei buoni compagni di viaggio.

E una volta scelta la meta: guida turistica, bagagli da preparare e sorrisi a non finire.

Dovrei pure fare il Passaporto, che per quanto io viaggi sempre in paesi perfettamente raggiungibili con una banale carta d'Identità, la mia esperienza in Inghilterra mi ha insegnato che il Passaporto is better. Difficilmente falsificabile e ottimo per le foto su Instagram. 
Ovviamente sul secondo punto sto scherzando, ma ho visto gente postare la foto su Instagram in cui sfoggiava il Passaporto con all'interno i biglietti per un volo per Roma. 
Ah, partiva da Milano Malpensa.
Figo eh?

A parte questo, nella mia To do List di vita devo inserire il passaporto. 
E' demodè non averlo, quasi quanto non postare almeno una foto al giorno su Instagram. 


Manchester - Museum of science and industry (MOSI)

martedì 18 agosto 2015

Gli affari miei!

Ero a Torino. Sì quando ho iniziato questo blog ero a Torino. A Torino ho:
- studiato
- fatto uno stage
- lavorato

Ora sono a Novara per uno stage.
E metà a Forlì per un master.
Con il cuore sempre in Inghilterra, perché un anno fa sono stata a Manchester e ho visto anche York e ho capito che l'Inghilterra avrà sempre su di me un potere rigenerativo senza pari. 
Eccomi a Manchester (sono quella con la maglia rigata bianca e fucsia ovviamente! 

A breve sarò a Milano.
Pendolare.
Per lo stage legato al master.

Non ho mai amato Milano, anzi. L'ho sempre trovata un po' troppo sopra le righe per i miei gusti, troppo...troppo insomma. Irraggiungibile, assurda, caotica, sporca... ma in questo 2015 mi sono un po' ricreduta.

Sarà l'effetto Expo, non so...ma già a fine 2014 in occasione di una gita a Milano con le colleghe torinesi ho avuto modo di vedere quegli scorci che mai avevo scoperto. Posso dire che non avevo mai visitato Milano. Ne sono certa e ancora oggi posso dire che non la conosco. Per esempio: quant'è bella la Darsena? 

Ci sono stata quest'anno per motivi lavorativi legati allo stage, per sopralluoghi e per i colloqui del master. Ho preso la metro da sola, ebbene sì, ho preso l'aereo da sola, la metro di Torino da sola...ma mai, mai la metro di Milano. E la rifuggivo come la peste nera. Caso umano? Non credo di essere l'unica, anzi se anche tu sei come me...scrivimi un commento, così non ci sentiamo soli!

Insomma, dicevo Milano.

Milano, la città dove le idee possono crescere, dice la mia Moleskine edizione limitata per Expo 2015.



Sarà vero?

Non lo so, ma questa Milano quest'anno mi sta perseguitando.

Dovrò fare la pendolare e se il pendolarismo non fa per me sento già puzza di scatoloni e scotch. Ma non voglio pensarci.

Dovrò fare la pendolare e già penso di dover rispolverare il kit di sopravvivenza del pendolare che avevo riposto nell'armadio nel 2009, quando ho decretato chiusa la mia vita da pendolare Borgomanero-Torino.

Lo rispolvererò? 

Ai tempi ero una studentessa. Eastpack imperava
Zaino, tracolla, astuccio, portafogli.

Sono quasi passati 10 anni. Argh! 

Insomma, il kit nel frattempo è defunto.
Zaino: rottamato!
Borsa a tracolla: donata al fratello!
Borsa a spalla: assolutamente scomoda, acquistata solo perché "faceva moda" andare in giro gobbi!

Insomma, non ho un kit!
Ma ci sto lavorando.
Non ci credete?

Dieci anni dopo mi riscopro:
- eticamente impegnata
- dresscodizzata
- businessizzata
- più pratica
- ecologica
- ugualmente scema (dovevo scriverlo prima che qualcuno si prendesse male!)
- autrice di www.unaerredueti.it (pubblicità progresso! Almeno sapete che cosa sto facendo della mia vita!)

E come faccio a mettere insieme tutte queste cose? Non se puede! 
Ma ho riassunto tutto nel: bagaglio 3mendo.
Borsa in pvc riciclato, made in Italy, comoda, pratica, urban, di design (che a Milano è una parola inflazionata quanto gianduiotto a Torino), lavabile...
Riuscirò mai a trovarla?



La capostipite di queste borse è la Freitag: costosa! Molto costosa! E svizzera.
Io voglio una cosa Made in Italy, perché voglio sostenere il nostro bellissimo paese. 
Sono patriottista, devo aggiungerlo alla lista sopra. Oltre che nostalgica e campanilista...

Ci sono anche un sacco di altri brand italiani di borse in pvc simili alla Freitag.

Hukke
GarbageLab
Recycledbag 
RiamaBag

Insomma, la borsa in pvc piace e secondo me sarà apprezzata sempre di più. Scommettiamo?
Intanto la Full Spot ha lanciato la O-Folder, la borsa lavabile e di plastica piace, soprattutto se giri in città e la strusci contro le persone, sui mezzi, per terra...
La borsa di plastica la appoggi ovunque, un po' di sgrassatore e taaac...ripulita! 

Non ci credi?
Provala! 




sabato 1 dicembre 2012

Quando meno te lo aspetti...compri un'agenda!

Questo è un post della serie: 
pochi libri, pochi film...tanti cavoli miei! 
Se non vi va, 
spero di rifarmi con il prossimo! 

Sono un po' latitante in questo ultimo periodo perché sto terminando di scrivere la mia tesi di laurea magistrale e quindi cerco di dedicare la mia scrittura a quella, nella speranza di produrre qualcosa di decente e leggibile. Non ho intenzione di abbandonare il blog, perché ormai è diventato un punto fisso e anche se non riesco più ad aggiornarlo così spesso come facevo qualche mese fa, se avrete un po' di pazienza cercherò di raccontarvi il più possibile le mie letture e le mie visioni cinematografiche.
Purtroppo sto guardando davvero pochi film e sto leggendo pochissimo, mi dispiace perché sto accumulando un sacco di libri sul comodino e il tempo è sempre meno, in più questa settimana.... sorpresa! 
Una notizia inaspettata mi ha "sconvolto" piacevolmente i piani. Altolà, non sto per sposarmi, non sono incinta, ma semplicemente ho ricevuto un'offerta di lavoro che mi richiederà il trasferimento a Torino.

Non voglio dilungarmi troppo e anticipare perché è tutto ufficioso e sulla via per ufficializzarsi, siccome ancora non ci credo...non vedo davvero l'ora di vedere il tutto scritto nero su bianco. L'idea di tornare a Torino, come immaginerete, se mi seguite da più tempo, mi affascina un sacco e mi rende tremendamente felice, soprattutto perché sarò in appartamento, insomma una casa! Io che ho sempre vissuto in collegio...beh, vuol dire tanto! E' un cambiamento abnorme!

Inoltre non sarò da sola, ma sarà con me un'amica che nomino spesso da queste parti, ma anche di questo vi racconterò strada facendo, soprattutto quando avrò una casa, un tetto sulla testa...eccetera eccetera. Magari poi vi faccio una foto? Non so... (Sono euforica!)
Insomma, aria di novità e sconvolgimenti piacevoli. Si preannuncia un 2013 torinese e ancora non ci credo e soprattutto non sto nella pelle!
Penso che se mi dovessero telefonare e dirmi: "Era uno scherzo!" beh..potrebbe essere una delusione allucinante, un trauma ineguagliabile.
Scusate se vi ho anticipato le cose un po' alla "più o meno", ma non posso dilungarmi troppo, ma prometto che appena tutto sarà più chiaro e sarò certa al 100% (cosa che accadrà solo dopo il primo giorno di lavoro) perché davvero, stento a crederci, vi farò un mega post per raccontarvi tutto.
A questo punto vi chiederete, ma le foto dell'agenda?
Beh, la storia è lunga e coinvolge due amiche (nessuna delle due sarà la coinquilina) Barbara e Ida. Entrambe hanno acquistato già da qualche mese, io mi sono detta e ho detto a entrambe che non avrei preso l'agenda quest'anno...tanto essendo a casa, poi con l'ipad, non mi sarebbe servita.
A quanto pare...non sarò proprio a casa, quindi giovedì tra un appartamento e l'altro sono andata alla libreriacoop di Torino con la coinquilina (oh, ma chi sarà mai?) e l'ho acquistata, anche perché scarrozzarsi ogni giorno l'ipad...dato che qualche settimana fa mi è cascato ammaccandosi...ma funziona eh!  

Ora vi saluto.
A presto, cari lettori e...abbiate pazienza! Ve pregoooo! 




venerdì 4 novembre 2011

Reading...Myself!

Tutti durante i loro viaggi in treno trovano un passatempo per non annoiarsi troppo, quando si viagga in compagnia, si chiacchiera di un po' di tutto, ci si aggiorna sui gossip e sui pettegolezzi vari. Quando si viaggia da soli penso che avere un buon libro o un mp3 a portata di mano sia a dir poco fondamentale. In viaggio mi piace ascoltare musica e osservare il paesaggio che passa fuori dal finestrino, oppure controllo il comportamento delle altre persone. A dire il vero questa seconda cosa la faccio da quando ho scoperto che è un ottimo modo per scovare soggetti interessanti, sembra strano, ma si capiscono diverse cose dalle persone solo attraverso l'attenta osservazione del loro comportamento. 
Tornando a noi, durante uno dei miei ultimi viaggi in treno ho deciso di leggere il nuovo giornale tutto al femminile: myself. Costava solo 1,50 €, visto che MarieClaire non aveva gadget interessanti e che non mi andava di dedicarmi a letture impegnative, beh, faceva proprio al caso mio.
Devo dire che probabilmente non avrei mai comperato questo giornale se non fosse per la sua pubblicità televisiva che mi faceva ricordare quella di una compagnia telefonica. 
Che dire del giornale in sè?
Innanzi tutto è un mensile, costo 2,50€ (questa volta era in promozione) è all'incirca una via di mezzo tra tutte le riviste per donne, da Vanity Fair a D di Repubblica, passando attraverso Velvet e La prova del cuoco. Insomma è multitasking, dedicato alla donna multitasking, la donna che ha una vita tutt'altro che rilassante, la donna che è sempre impegnata in qualcosa, la donna che si divide tra lavoro, casa e famiglia. Sembra quasi che Myself voglia dire che c'è un po' di Ann Wintour e un po' di Benedetta Parodi in ognuna di noi. Ecco quindi che con Myself tutte le donne vanno d'accordo, perchè infondo siamo tutte uguali e abbiamo tutte le stesse esigenze. 
Forse fino a qui non c'è niente di nuovo sotto il sole, ma è interessante il modo in cui è strutturato il giornale, che è molto fresco, giovane e immediato.
Ciliegina sulla torta è la rubrica finale gestita da Gianrico Carofiglio.
Probabilmente lo ricomprerò anche il prossimo mese per vedere come se la cavano con il secondo numero, visto che il primo era di presentazione.

P.S. Notate la foto scattata con il mio mitico LG!!

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