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venerdì 28 agosto 2015

Taglia e cuci di Marjane Satrapi


Taglia e cuci, la disciplina olimpica prediletta dalle donne, è il titolo della nuovissima graphic novel di Marjane Satrapi, autrice e disegnatrice che io amo. Conosciuta per Persepolis, dal quale è stato tratto anche l'omonimo cartoon.

Se le tematiche di Persepolis potevano urtare lo spettatore a causa delle divergenze culturali e della difficoltà che gli occidentali hanno nel momento in cui cercano di comprendere la cultura mediorientale, ma anche a causa dei rischi corsi dalla stessa autrice per aver cercato di non nascondere il suo pensiero, con Taglia e cuci ci troviamo in tutt'altro ambiente.

La storia infatti è estremamente leggera e racconta una parte di cultura araba che si avvicina moltissimo a quella occidentale, il cosiddetto tè delle donne, quel momento durante il quale le donne della famiglia si incontrano e condividono problematiche quotidiane, legate alla casa, al marito e ai figli.

Si parla di rapporti sessuali, di donne che si pentono di non essere arrivate vergini al matrimonio e che temono repressioni da parte dello sposo nel momento in cui lo scoprirà. Marjane non ha paura di raccontare il dietro le quinte un po' anche "a luci rosse" della cultura araba. Una scelta a mio parere molto intelligente perché in questo modo l'autrice ci fa percepire che sotto quei veli che celano i volti si nascondono donne come noi.

Mi fa sorridere il pensiero che una scrittrice di Teheran, che si era rifugiata a Vienna per scappare dal regime degli Ayatollah e che ora abita in Francia, proprio quella Francia dilaniata oggi dagli attentati, non ha paura di raccontare senza veli le vicende delle famiglie arabe, nell'ottica proprio di dire che alla fine siamo tutti uomini e tutti donne con gli stessi problemi. 

C'è l'amore, il matrimonio combinato, il divorzio, il marito che ha l'amante... La spontaneità di Marjane è incredibile e a tratti viene da esclamare: "Che coraggio!"
Ebbene, ci vuole coraggio anche in questo. Molto coraggio.


Se il genere può interessarvi, vi consiglio di leggere anche Il Caffè delle donne di Widad Tamimi e di guardare il film Donne senza uomini di Shirin Neshat.

giovedì 19 settembre 2013

L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom: recensione!

Ho terminato L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom da quasi un mese, ma mi sono resa conto solo ora che non l'ho mai recensito.
Vedo di recuperare immediatamente.

L'uomo che voleva fermare il tempo è entrato nella mia libreria grazie a un'offerta su Libraccio, un'avventura non da poco per averlo, perché nel primo ordine non era stato incluso: era rovinato, quindi me ne hanno inviato un altro. 
Avevo visto questo libro alla Feltrinelli ed ero stata subito attratta dalla copertina e dagli orologi, tra le mie varie passioni, ho anche quella per gli orologi, non li colleziono, ma mi piacciono molto, in particolare i cipollotti da taschino che popolano appunto la copertina di questo libro.
La storia che Mitch Albom ci narra è davvero strana e molto semplice. Abbiamo un protagonista principale: Dor e altri due protagonisti che entrano in gioco dopo e si chiamano Sarah E Victor.
Dor è un uomo che in seguito alla malattia della moglie, durante la quale aveva espresso il desiderio di avere più tempo, si ritrova improvvisamente al di fuori del tempo, rinchiuso in una caverna ad ascoltare le voci del mondo che come lui chiedono e pregano per avere più o meno tempo.
Sarah e Victor sono due di queste voci. Una ragazzina che vuole bruciare il tempo e un anziano che vuole avere più tempo, ma la sua malattia glielo ruba giorno dopo giorno.
Una storia che assomiglia a una parabola, Dor infatti farà comprendere ai due l'importanza del tempo vissuto attimo per attimo, senza affannarsi troppo per il futuro, ma allo stesso tempo imparerà lui l'importanza del tempo. Un racconto con un profondo spirito religioso, che è perfettamente in linea con lo scrittore molto credente.
Che dire...mi è piaciuto molto come libro perché è una storia bella, positiva, che dà un senso di serenità, una lettura molto veloce di poche pagine, ma che effettivamente fa riflettere molto. Sinceramente non è un libro che porta il lettore a domandarsi: "Cosa accadrà dopo?", scorre piacevolmente e attraverso la sua scrittura Mitch Albom riesce a far gustare al lettore ogni istante, facendogli vivere proprio la morale che egli sceglie di inserire nella sua storia.
Bisogna essere credenti per leggerlo?
Onestamente no. Per quanto siano evidenti i riferimenti alla religione cristiana e la figura di Dio sia facilmente individuabile, non credo possa risultare urtante per il lettore agnostico o ateo, sicuramente il lettore credente potrebbe ritrovarsi di più su alcuni punti e meno su altri. 
E' sicuramente un libro che fa riflettere, porta il lettore a pensare. Tutti litigano quotidianamente con il tempo, a volte sembra non passare più, altre volte sembra passare troppo in fretta, insomma, ammettiamolo: siamo tutti ossessionati dagli orologi. 
Non negatelo.

VOTO: 

mercoledì 18 settembre 2013

Storie di libri e di pasta abbandonata!

Carissimo lettore, 
prima di procedere nella lettura ti avviso che questo post si dividerà in due parti, una più "seria" (nei limiti del possibile) e una più frivola.

Qui comincia quella seria, se preferisci quella frivola...passa oltre!

Come preannunciato in un post di qualche giorno fa, domenica se non sbaglio, oggi è uscito il nuovo libro di Silvia Avallone, scrittrice di Acciaio. Edito da Rizzoli, il nuovo romanzo si chiama Marina Bellezza e ovviamente l'ho già acquistato, visto che alla Feltrinelli era scontato del 15%, non sarà stato un grande risparmio, ma in qualsiasi caso...buttali via!
Purtroppo entrare alla Feltrinelli è sempre un motivo di spendere soldi. Dopo aver acciuffato Marina Bellezza, mentre due tipe parlavano di un sito sul quale dare i voti ai film e una diceva all'altra: "No, ma io i voti non li doooo!", ho continuato il mio viaggio tra gli scaffali, ho cercato di evitare il mondo collaterale che esiste alla Feltrinelli (biscotti, zainetti, astucci, penne, quaderni e agende) e ho ripercorso tutto il reparto di letteratura fino alla lettera V.

Cosa stavo cercando?

Il libro di Boris Vian che tutte le mie amiche blogger mi hanno consigliato di leggere assolutissimamente. Vi avevo scritto che ho recentemente visto il film (potrete leggere la recensione su ArtInTime di ottobre!) e l'ho trovato...meraviglioso, quindi non ho potuto fare a meno di acquistare anche il libro: voglio leggerlo!
Ieri sera poi, a causa di un gruppo di lettura che oggi mi è stato sconsigliato per vari motivi, ho voluto investire ben 1,99€ per acquistare un ebook che onestamente mi mancava. Non ho mai letto nulla di Virgina Woolf, ho comprato questa primavera Una stanza tutta per sé in edizione Newton e Compton da 0,99 (sì, uno di quei tanto criticati Newton e Compton che per me onestamente sono una benedizione) ed è in attesa di essere letto, ieri sera poi ho visto che il Mammut della Newton e Compton in versione ebook costava così poco, allora ho pensato di prenderlo. Riuscirò a leggere qualcosa della Wolf?
La mole di libri cresce in modo esponenziale...aiuto!
Fine parte "seria"!

Passiamo ora alla parte un po' più frivola, che ormai sta diventando un must di questi ultimi giorni: le mie passeggiate poco letterarie per Torino.
Ovviamente anche oggi il tragitto lavoro-casa è stato costellato di incontri ravvicinati del terzo tipo.
Vi dirò, appena partita sembrava destinato a non portare niente di nuovo. Invece..tutto cominciò non appena terminai la telefonata con mia mamma...
Sono andata Porta Nuova per andare alla Feltrinelli, se non hai letto il pezzo sopra, volevo prendere il libro della Avallone, già che ero in quella zona sono andata in Farmacia, questa mattina mi sono svegliata con un "merdaviglioso" mal di gola, sì ho scritto merdaviglioso! Necessitavo di qualcosa per placarlo un po', quindi: gitona in farmacia, durante la quale mi sono guadagnata un "Grande!" da un simpatico farmacista che mi ha ringraziata per avergli dato i 2,35 euro per aiutarlo con il resto.
Uscita dalla Farmacia, tappa Feltrinelli e tappa Tezenis. Esco.
Missione calze: sono a corto di calzini!
Un po' svogliata vado alla Coin dove mi imbatto in centinaia di trucchi, che evito come la peste nera, pensando alla quantità di cosmetici che ho già a casa e inizio a spulciare tra le calze: velocemente realizzo che quelle di H&M costano meno e sono più resistenti. Domani andrò da H&M. Oggi no.

Esco da Coin, dopo aver fatto un tour ai piani bassi in mezzo alla biancheria da casa e dopo essermi innamorata di quei duecentro o trecento completi letto di colori grigio, beige, ecru...forse quando avrò una casa tutta mia, forse.
Insomma, m'incammino verso casa ricordandomi di passare al supermercato a prendere l'insalata per domani.
Cammino, cammino, non succede nulla, non incontro nessuno di potenzialmente fulminato. Manifesto, solo mentalmente, profonda stima per una sciura che gira con i sandali mentre io sono iperbardata e ho pure il raffreddore.

Continuo a camminare.

Resto imbambolata come al solito davanti agli skaters a Piazzale Valdo Fusi, voglio rinascere skater! Penso.
Passa un uomo su una bici elettrica. Voglio una bici elettrica.
Passa una donna su una bici, sfoggiando una mega Louis Vuitton. Non voglio una mega Louis Vuitton.

Continuo a camminare.

Ecco l'alieno.
Su un davanzale del mega palazzo del Museo della scienza vedo questo:


Sì, sono due teglie di Pasta con sugo ai piselli. Abbandonate lì, su un davanzale. La logica di tutto questo? Inspiegabile.
Fotografo e passo oltre. La perplessità permane. 
Continuo a camminare.
Vedo ben tre donne incinte una dietro l'altra. Faranno un corso pre parto in zona? Speriamo!
La signora davanti a me ferma una delle donne incinta. Una di quelle che durante la gravidanza non mette un etto e viene definita una donna: "tutta pancia".
Non capisco cosa le dice la signora davanti a me ma sento molto bene la futura mamma che le risponde: "Me lo chiedono in molti, è solo uno!"
Ma questa ha fermato una sconosciuta per chiederle quanti pargoli portava in grembo? Mi mancava!
Vado al supermercato. Niente serial killer del rasoio
Esco dal supermercato, rivedo la donna "tutta pancia". 
Entro in casa e realizzo che mi sono dimenticata di comprare la pastina, avevo voglia di minestra. Grazie raffreddore per avermi fatto venire questa voglia malsana.
Scelgo di optare per un risotto per cena. 
Che tutto sommato esce come nella foto, forse è un tantino cremoso.
Il segreto del riso, dice Alessandro Borghese, è la tostatura. Per quanto mi riguarda aggiungereri anche una sana botta di culo per le dosi dell'acqua. Fare il riso per una persona è complesso, soprattutto azzeccare le quantità giuste!
Insomma, questa è stata la mia giornata. Ora sono reduce da un Benactiv e ho una sete tremenda e ti dicono di non bere altrimenti passa l'effetto...e che cavolo! Vado a stendere i jeans. Alla prossima! 


martedì 2 luglio 2013

Non so più cosa leggere!

Paura eh!
Credo che in 25 (domani 26) anni di veneranda età non mi sia mai capitato di dire una frase del genere. No, perché al massimo ho esclamato cose tipo: "Non so da che parte iniziare!!!", con più di 300 libri parcheggiati solo in camera mia, è sempre stato difficile trovarsi senza letture. 
La settimana scorsa, passeggiando per Torino, ho avuto la disgraziatissima idea di fare un giro da Feltrinelli e da Libraccio: ormai vige la legge "Quello che non compri te lo scrivi sul memo del cell". Sono uscita da Feltrinelli con L'infinito viaggiare di Claudio Magris (scontavano i libri Mondadori!) e con Il lato positivo di Matthew Quick da Libraccio. Il secondo non era nemmeno usato! Preso a prezzo pieno, mentre ero da Libraccio ho provato a fare un giro sul sito per vedere se avevo possibilità di trovarlo usato: nada, quindi ho optato per prenderlo a prezzo pieno.
Non soddisfatta per i due libri, ho pensato di rimpolpare anche la libreria digitale comprando Inferno di Dan Brown (sì, ho ceduto anche io), Agata Raisin e la quiche letale di Beaton M.C. e La metamorfosi di Kafka.
Potevo mai fermarmi qui?
Ovviamente no.
Ieri ho avuto la brillante idea di organizzare un ordine su Libraccio in collaborazione con la mia amica.
Bottino: 
N.P. di Banana Yoshimoto
Perduti tra le pagine di Margherita Oggero
La sarneghera di  Laura Mühlbauer
Instant Love di Luca Bianchini
Tu sai chi sono io di Paola Jacobbi
L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom

Finito? Quasi!
Ultimo volume da aggiungere in libreria, che ho acquistato più per un "compito delle vacanze", è Revenge Wears Prada - The Devil Returns di Lauren Weisberger, in Inglese. L'ho iniziato, lo capisco e ne sono colpita!

Riguardo la questione: "Libri appuntati sul cell", vorrei farvi notare che avevo visto mesi fa in libreria L'uomo che voleva fermare il tempo. A tal proposito voglio fare una parentesi: ritengo siano eccessivamente costosi certi libri, a volte ricorro agli ebook (vedi il caso Dan Brown), ma nel caso di questo libro l'ebook era costoso, troppo costoso. Ho deciso di aspettare e di prenderlo usato. Tanto si sa, i libri di Libraccio sono spesso in ottimo stato, praticamente nuovi. Ammetto che ormai mi sto muovendo in questo modo. Trovo un libro che mi interessa, guardo il prezzo e valuto. Non è che non voglio spendere per i libri, ma cerco di risparmiare. Certo, ci sono sempre le biblioteche, ma in periodi di crisi raramente hanno le ultime uscite. Quindi...siano benedetti il memo sul cell e poi Libraccio, un binomio perfetto per sopravvivere alla crisi. 

Morale della storia: perché tutti questi libri? Ad agosto lavorerò, sarò quindi a Torino e mi sono preparata per bene per le vacanze, nel caso in cui la programmazione televisiva sarà pietosa, cosa che già sospetto, i libri mi terranno compagnia, mi faranno dimenticare il caldo, almeno si spera, e mi trasporteranno in mondi paralleli. Sono folle, I know! Ma bisogna pur sopravvivere, no?
Probabilmente finirò a Natale di leggerli...ma ce la posso fare! 

Un'ultima nota: chiacchierando con un amico, che legge molta letteratura con la L maiuscola, mi è venuta voglia di leggere un altro libro di Camus, avevo letto Lo Straniero, ora continuo con La peste e poi Moravia: Gli indifferenti e La noia. Avevo letto La Romana, quando ancora questo blog non esisteva, e mi era piaciuto molto. Proviamo a vedere cosa succederà con questi due.  

giovedì 13 settembre 2012

Pigchic di Demetra Dossi: recensione!

Ormai è chiaro: di libri in stile Il diavolo veste Prada non ne ho mai abbastanza! L'ultimo entrato sulla mia libreria non è nuovo, ma è stato ripubblicato quest'estate nella collana dei libri estivi di A. Il libro in questione si chiama Pigchic ed è stato scritto dalla blogger Demetra Dossi.


L'ho letto tutto d'un fiato in treno, non è un libro spesso, ma è un ottimo compagno di viaggio perché vi permette di trascorrere delle ore divertenti e piacevoli mentre lo leggete. Il pregio di questo libro, che non presenta una storia complessa, è quello di raccontare la vita di una fashion blogger in erba, Dafne, del suo gatto Paolo e del suo fidanzato Andrea con scene esilaranti, momenti di cadute di stile (e non solo di stile!) e momenti di crescita sia lavorativa che personale. Incontri più o meno piacevoli e alcuni sorprendenti come quello con Valeria, nota fashion blogger che rimanda sicuramente a Chiara Ferragni.  Il tutto per rincorrere quel posto tanto sognato di stagista a Gevou, rivista di moda gestita da Ludmilla Wintour, sorella gemella della ben nota Anne.

Esiste Gevou?
Esiste Ludmilla?

Non importa, l'importante è capire come e quanto Dafne crede nel suo sogno, come decide di rincorrerlo e se ci riesce o meno. Onestamente, visto come finisce, mi aspetterei un seguito! (Demetra, scrivi un seguito?)


Ammetto di aver letto e visto di tutto sull'argomento moda in questi ultimi anni, le storie a volte si somigliano, ma c'è sempre quel qualcosa di diverso che vi strappa un sorriso e vi regala un momento di evasione.

Come avevo detto recensendo il libro Voglio scrivere per Vanity Fair, certo non siamo di fronte a quei libri tipo Guerra e Pace, ma ripeto che nella vita non si può sempre leggere tomi, mattoni, ogni tanto ci si può anche dedicare a letture più easy, che fanno tanto bene alla mente e al cuore.


Vi consiglio di leggere questo libro se:

- amate la moda

- volete una storia senza impegno

- avete davanti a voi un viaggio in treno

- avete anche voi come Dafne un sogno nel cassetto

- vi piace la moda ma non siete delle modelle e quindi non vi sta bene tutto, tutto, tutto


Libro sconsigliato:

- a chi si prende troppo sul serio

- a chi legge solo libri impegnati

- a chi non sa più sognare

- a chi non vuole dare una possibilità agli esordienti

- a chi crede che la moda sia una perdita di tempo

VOTO



venerdì 29 giugno 2012

Enzo Miccio scriverà un romanzo!

Ebbene sì, da quanto si dice e da quanto conferma lo stesso Miccio ad affaritaliani.it la sua prossima fatica sarebbe letteraria: l'uomo noto per "Ma come ti vesti?" e "Wedding planners" sbarca nella sezione romanzi delle librerie di tutt'Italia. Dopo due manuali uno legato appunto all'abbigliamento, scritto con Carla Gozzi, e l'altro sul matrimonio, ora Enzo ha deciso di diventare romanziere. Tranquilli, sembra solo un caso, ma a settembre il suo libro arriverà in libreria edito da Rizzoli e allora: apriti cielo, prevedo già un successone. 
Dai siti sembra esserci già una bozza di trama, che non promette la storia del secolo, ma che nonostante tutto sembra abbastanza interessante. 
TITOLO: Cercando Grace

TRAMA
"Virginia è una donna ricca, di grande fascino e gusto. Ma l'agiatezza le è utile soprattutto per dimenticare la sottile tristezza del cuore. Quando in un mercatino provenzale scopre il diario segreto della principessa Grace, comincia ad acquistare tutto ciò che in circolazione trova di suo. In questa maniacale ricerca di cimeli si imbatte in un sito che vende online parecchi, forse troppi, oggetti appartenuti alla principessa. Virginia vuole capire chi sta dietro a quella strana collezione e scoprirà anche che il suo cuore può ricominciare a sorridere. Dopo averlo incontrato per caso proprio in un mercatino', decide di confidarsi con Enzo. In un romanzo dolce e romantico come l'amore, al racconto di Virginia si intrecciano le pagine del diario della principessa Grace, che ne ripercorrono la vita".


Se sia vera o meno non si sa, ma Enzo ha pubblicato sulla pagina facebook il link dove era riportata anche questa, quindi ci sono buone possibilità che non sia un fake.
Per ora, dalle sue dichiarazioni, sembra non sia ancora stato scritto il finale della storia: ebbene, Rizzoli pubblica a scatola chiusa, infondo Enzo ha un nome, quindi di sicuro qualche centinaia di migliaia di copie le venderà!
Protagonista, a quanto sembra, di questa avventura è la Principessa Grace Kelly, donna elegantissima e bellissima, attrice, principessa e madre, tragicamente scomparsa in un incidente d'auto.
Sinceramente sono curiosa di leggerlo, lo ammetto, principalmente perché appunto c'è Grace Kelly che mi attrae molto come figura, so già che butterò via tempo e soldi e che molti di voi staranno scuotendo la testa in questo momento...scusate! Mi incuriosisce anche sapere come scrive Enzo Miccio, un conto è redarre un manuale, un altro è raccontare una storia, magari poi ha pure il ghost writer perché il tempo per scrivere non so dove lo trovi... 
Comunque sappiate che nel caso in cui io decida o riesca a dedicargli del tempo, ve lo recensirò assolutamente, così potrete decidere se è o meno una lettura da fare. Tanto lo sapete che io e le Kinsellate andiamo molto d'accordo e poi ricordiamoci sempre che è bene avere una conoscenza ampia degli autori che le case editrici decidono di pubblicare, in modo da analizzare perché la gente decide di spendere i soldi per leggere i loro libri. 
Ovviamente so che potrei vivere senza questo libro, ma...mi intriga!
Miccio comunque non sembra essere preoccupato del giudizio della critica e qui viene proprio da dire: "Tanto vendi comunque, critica o non critica!". Sarà il caso editoriale dell'anno dopo Cinquanta sfumature di grigio e declinazioni di colore varie, venderà talmente tante copie che Moccia probabilmente sarà costretto a scrivere altre tre o quattro avventure dei suoi "giooooovvani" (Baby, Step e i nipoti, perché i primi due avranno 80 anni). Poveretto, ora che è sindaco avrà anche meno tempo. Dovrò leggerlo poi per una persona, una mia amica lettrice, Chiara, che si è subito affrettata a postarmi il link in bacheca per avvisarmi sulla nuova news di Miccio. Chiara, tranquilla, lo leggo anche solo per te! 




giovedì 14 giugno 2012

La cinquina del Premio Strega 2012

Appena mi sono svegliata sono corsa a cercare notizie e ora eccomi qui ad aggiornare il blog con la cinquina dei finalisti del Premio Strega 2012.


Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie) di Emanuele Trevi con voti 92
Roma, primi anni Novanta. Mentre i sogni del Novecento volgono a una fine inesorabile e Berlusconi si avvia a prendere il potere, uno scrittore trentenne cinico e ingenuo, sbadato e profondo assieme trova lavoro in un archivio, il Fondo Pier Paolo Pasolini. Su quel dedalo di carte racchiuso in un palazzone del quartiere Prati, regna una bisbetica Laura Betti sul viale del tramonto: ma l'incontro con la folle eroina di questo libro, sedicente eppure autentica erede spirituale del poeta friulano, equivale per il giovane a un incontro con Pasolini stesso, come se l'attrice di "Teorema" fosse plasmata, posseduta dalla sua presenza viva, dal suo itinerario privato di indefesso sperimentatore sessuale e dalla sua vicenda pubblica d'arte, eresia e provocazione. "Qualcosa di scritto" racconta la linea d'ombra di questo contagio e l'inevitabile congedo da esso - un congedo dall'adolescenza e da un'intera epoca; ma racconta anche un'altra vicenda, quella di un'iniziazione ai misteri, di un accesso ai più riposti ed eterni segreti della vita. Una storia nascosta in "Petrolio", il romanzo incompiuto di Pasolini che vide la luce nel 1992 e che rivive qui in un'interpretazione radicale e illuminante. Una storia che condurrà il lettore per due volte in Grecia, alla sacra Eleusi: come guida, prima il libro postumo di Pier Paolo Pasolini, poi il disincanto della nostra epoca - in cui può tuttavia brillare ancora il paradossale lampo del mistero.
Il silenzio dell’onda (Rizzoli) di Gianrico Carofiglio con voti 70
Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con Emma, come lui danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.


Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori) di Alessandro Piperno con voti 68
Inseparabili. Questo sono sempre stati l'uno per l'altro i fratelli Pontecorvo, Filippo e Samuel. Come i pappagallini che non sanno vivere se non sono insieme. Come i buffi e pennuti supereroi ritratti nel primo fumetto che Filippo ha disegnato con la sua matita destinata a diventare famosa. A nulla valgono le differenze: l'indolenza di Filippo - refrattario a qualsiasi attività non riguardi donne, cibo e fumetti - opposta alla determinazione di Samuel, brillante negli studi, impacciato nell'arte amatoria, avviato a un'ambiziosa carriera nel mondo della finanza. Ma ecco che i loro destini sembrano invertirsi e qualcosa per la prima volta si incrina. In un breve volgere di mesi, Filippo diventa molto più che famoso: il suo cartoon di denuncia sull'infanzia violata, acclamato da pubblico e critica dopo un trionfale passaggio a Cannes, fa di lui il simbolo, l'icona in cui tutti hanno bisogno di riconoscersi. Contemporaneamente Samuel vive giorni di crisi, tra un investimento a rischio e un'impasse sentimentale sempre più catastrofica: alla vigilia delle nozze ha perso la testa per Ludovica, introversa rampolla della Milano più elegante con un debole per l'autoerotismo. Nemmeno l'eccezionale, incrollabile Rachel, la "mame" che veglia su di loro da quando li ha messi al mondo, può fermare la corsa vertiginosa dei suoi ragazzi lungo il piano inclinato dell'esistenza. Forse, però, potrà difendere fino all'ultimo il segreto impronunciabile che li riguarda tutti...
Nel tempo di mezzo (Einaudi) di Marcello Fois con voti 64
Vincenzo Chironi mette piede per la prima volta sull'Isola di Sardegna - "una zattera in mezzo al Mediterraneo" - nel 1943, l'anno della fame e della malaria. Con sé ha solo un vecchio documento che certifica la sua data di nascita e il suo nome, ma per scoprire chi è lui veramente dovrà intraprendere un viaggio ancora più faticoso di quello affrontato col piroscafo che l'ha condotto fin li. A Nuoro trova ad attenderlo il nonno, Michele Angelo maestro del ferro, che gli farà da padre e da complice in parti uguali -, e soprattutto sua zia Marianna, che vede nell'inaspettato arrivo del nipote l'opportunità per riscattare un'esistenza puntellata dalla malasorte. Anni dopo, quando ormai a Nuoro la presenza di Vincenzo Chironi sembra scontata, naturale come il mare e le rocce, la forza del sangue torna a far sentire il suo richiamo. Perché quando Vincenzo conosce Cecilia, che ha "gli occhi di un colore che non si può spiegare", innamorarsi di lei gli sembra l'unica cosa possibile. Anche se è promessa sposa di Nicola, con cui lui è mezzo parente... Se è vero che "la disobbedienza chiama il castigo", forse è anche vero che quell'amore è l'ultimo anello di una catena destinata a non aver fine. Dopo l'epopea di "Stirpe", Marcello Fois - con una lingua capace di abbracciare l'alto e il basso, e di potenziare lo scorrere del tempo - dipinge un mondo in cui i paesaggi sono vivi come i personaggi che li abitano.
La colpa (Newton Compton) di Lorenza Ghinelli con voti 38
Estefan nasconde un segreto inconfessabile, un macabro ricordo d'infanzia che lo perseguita. Forse si è macchiato di un crimine atroce, oppure è vittima di una memoria bugiarda, che distorce la realtà. Ma nella realtà, qual è la colpa per cui sua madre e suo padre hanno smesso di amarlo? Anche Martino, il suo migliore amico, custodisce un terribile segreto, una verità sconvolgente che nessuno deve conoscere. Il male che condividono li ha resi complici. Il male che condividono li ha uniti in un legame indissolubile. Non si confidano, chiusi in un silenzio che saranno costretti a infrangere solo quando il passato minaccerà di tornare. Finché un giorno la strada di Estefan si incrocia con quella di Greta, una bambina di appena nove anni che ha perso entrambi i genitori. Cresciuta in campagna, circondata da una decadente periferia industriale, vive come prigioniera nella casa del nonno. Il loro incontro, figlio dell'ennesimo episodio violento, sarà il primo passo verso la redenzione. "La colpa" è un romanzo graffante e diretto che parla del dolore dell'infanzia ignorato dal mondo adulto e della possibilità di riscattarsi, nonostante tutto.
Per sapere il nome del vincitore di questa edizione dobbiamo attendere giovedì 5 luglio. 



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