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lunedì 1 luglio 2013

Se i tuoi occhi un giorno di Bartolomeo Smaldone: recensione!

Se i tuoi occhi un giorno è il primo romanzo di Bartolomeo Smaldone, edito da Gelsorosso
La storia che lo scrittore sceglie di raccontarci in questo libro, ci porta a scoprire le vicende di un uomo che scopre un manoscritto dove è narrata la vicenda di Ambra e Fara, due donne, a dire la verità in principio due ragazze, che capiscono di amarsi. La loro relazione però non è ben vista nel paese, nata all'interno delle pareti dell'oratorio, si vedono costrette a rinunciare al loro amore, arrivando addirittura a sposarsi, nel caso di Ambra, perché costretta dalla famiglia.
"Meglio un figlio morto, piuttosto che un figlio omosessuale" è una massima che ancora oggi si sente uscire dalle bocche di molta gente, a volte anche da quelle di persone che si definiscono emancipate. Nella Bari degli anni 60 era difficile accettare che due donne scegliessero di stare insieme per amore, non è solo il paese a non accettare questa relazione, ma il parroco e poi il vescovo, quindi la chiesa, vengono coinvolti in prima persona poiché le due giovani sono ragazze del coro, Ambra è l'organista della parrocchia, uno scandalo per quei luoghi.
A fare da cornice a questa storia che è di fatto il cuore del romanzo, è la vicenda di Vittorio, che come dicevo prima; egli ritrova al lavoro, durante lo smistamento delle lettere, il manoscritto. Vittorio potrebbe sembrare solo un espediente all'interno della vicenda, un modo quasi manzoniano per motivare il manoscritto, eppure non è così. La funzione di Vittorio non è solamente quella del lettore, egli sta vivendo in un periodo particolare della sua vita, il prologo e i primi capitoli ci raccontano la sua storia, narrata in prima persona, comprendiamo subito che il protagonista ha avuto una relazione terminata male con una donna, Lara, si è laureato in giurisprudenza, ma ha preferito lavorare come postino, un modo per far soffrire i genitori. Vittorio ha avuto un rapporto difficile con il padre, ma ormai non può più rimediare: è morto, quindi vive con questo rimorso, sente la necessità di fargli le sue scuse. 
Tra i numerosi personaggi che costellano la vita di Vittorio e che vengono citati nei primi capitoli del libro, c'è Paolo. Viene introdotto nella vicenda come il migliore amico del protagonista, una persona con la quale ha condiviso molto. Mettendo in relazione la vicenda di Vittorio con quella di Ambra, a mio parere si arriva a dare ben altro ruolo a Paolo alla fine del libro, o se non si vuole, è impossibile non farsi qualche domanda sulla relazione vera che intercorre tra lui e Vittorio. Il protagonista certo, parla di se stesso, ma a mio parere nel suo poetico modo di esprimersi, tende ad incantare il lettore, lo fa perdere nella poesia delle frasi, delle parole, servendo dei piccoli indizi che però non portano ufficialmente a uno svelamento del mistero. La storia di Ambra e Fara rappresenta un riscatto per la vita di Vittorio, una rivelazione che lo aiuterà a costruire il suo futuro, lavorativo e a mio parere anche sentimentale. 
Se i tuoi occhi un giorno è un romanzo piacevolmente complesso, scritto molto bene, con grande poesia, ricordo che Bartolomeo Smaldone ha pubblicato delle raccolte di poesie e credo che questo si senta nella narrazione che spesso raggiunge livelli molto alti e ha la capacità di affascinare il lettore con grande romanticismo. Egli accompagna il lettore in punta di piedi a conoscere i suoi personaggi, con grande dolcezza, senza essere irruente, con parole dosate e ben pesate, nulla è fuori luogo, ma tutto è perfettamente calcolato, metricamente inserito nelle vicende. 
Mi è rimasta molto impressa, e credo che la porterò con me, la scena iniziale quando incontra Lara sotto casa della ragazza; egli si dilunga nel racconto del volo di una mosca, che si poggia sulla maniglia, un particolare di poco conto, ma che inserito in questo punto e letto in relazione alla storia con Lara, dimostra la profondità e le abilità di questo scrittore che vengono confermate in corso d'opera con attente descrizioni non solo fisiche, ma soprattutto psichiche dei personaggi.
Credo che Se i tuoi occhi un giorno sia un libro che meriti di essere letto, un piccolo gioiellino di uno scrittore pugliese che deve essere conosciuto anche nel resto dell'Italia...e non solo! 

VOTO:


Nota per i followers

Se i tuoi occhi un giorno mi è stato regalato da Carla di Gelsorosso al Salone del Libro di Torino, la ringrazio non solo per avermi donato questo volume, dandomi così la possibilità di leggere un romanzo di tale bellezza, ma in particolar modo per avermi ospitata (e sopportata) allo stand durante i giorni del Salone. 
E' il secondo libro edito da Gelsorosso che sono riuscita a leggere, il primo era stato Domani No di Cristiano Carriero, completamente differente da Se i tuoi occhi un giorno, eppure anche quello molto interessante e consigliato. 
Queste due letture mi confermano che al Salone del Libro è bene curiosare nell'Incubatore per conoscere case editrici nuove e scrittori emergenti e poco conosciuti, spesso si ha la fortuna di scoprire storie e di conoscere persone molto interessanti. Grazie Gelsorosso!!

sabato 25 maggio 2013

Il metodo della bomba atomica di Noemi Cuffia: recensione!

Appena ho saputo che Noemi Cuffia, alias Tazzina di Caffè, avrebbe pubblicato un libro, mi sono detta: devo assolutamente leggerlo
Seguo da diverso tempo il suo blog Tazzina di Caffè e apprezzo molto il suo stile e il suo modo di porsi nei confronti dei libri. Letture e tazzine di caffè sono gli ingredienti base del suo blog e sono due cose che personalmente adoro. 
Prima di andare al Salone del Libro ho saputo che il libro di Noemi sarebbe stato presentato lì per la prima volta, in quello stesso Salone per il quale lei era blogger ufficiale. In men che non si dica avevo già la mia scaletta di cose da fare in mente:
- acquistare il libro
- conoscere Noemi
- farmi autografare il libro
- partecipare alla presentazione.

A Salone concluso posso essere orgogliosa di me stessa perché sono riuscita a fare tutte le cose che avevo messo sulla lista. 
Conoscere Noemi è stata la prima di queste, mi ha colpito la sua semplicità, la sua spontaneità e anche la sua timidezza. Ho acquistato il libro in una piovosa e temporalosa domenica pomeriggio presso lo stand della casa editrice: LiberAria, che (voglio dirlo!) al salone effettuava lo sconto del 10%. (Parentesi polemica: viva i piccoli editori, che nonostante tutto fanno un po' di sconto sui loro libri!) 
Alla presentazione ho avuto modo di farmi rapire dalla storia, prima ancora di cominciare a leggere il libro, mi sono emozionata nel vedere Noemi emozionata, proprio nel momento in cui mandava nel mondo il suo libro, lo raccontava al pubblico per la prima volta. 
Il momento dell'autografo poi non lo scorderò mai, credo di aver avuto la fortuna di partecipare a una sessione di autografo itinerante. Noemi ha iniziato a scrivermi la dedica nello spazio incontri, purtroppo stavamo sforando dai minuti a disposizione, quindi i ragazzi addetti alla sala ci hanno gentilmente chiesto di uscire per poter procedere con gli appuntamenti in scaletta. Noemi si è alzata e, con i fan al seguito (credetemi, eravamo parecchi!!!), ci ha portati allo stand di LiberAria e ha terminato la dedica sul mio libro. 
Terminato il salone sono tornata a casa e dopo un paio di giorni ho cominciato Il metodo della bomba atomica

Ho apprezzato moltissimo lo stile usato da Noemi, la scrittura molto dinamica e ricca di azione, che trasporta il lettore nel mondo di Celeste regalandogli pagina dopo pagina numerosi colpi di scena. Non vorrei scendere troppo nei particolari per evitare di farvi anticipazioni, cercherò quindi di raccontarvelo senza raccontarlo (chiaro no?).

Celeste e Leone sono i due protagonisti del libro, sono innamorati, corrono attraverso i parchi di Torino, questa città che però è solo una cornice di poco conto nella storia. Certo, Noemi ci nomina dei luoghi e delle vie precise, ma per il resto è una città come tante altre. La storia si sofferma principalmente sui personaggi, su Celeste e il suo blog di fiori, sulla sua tachicardia, i battiti del cuore che raccontano i suoi stati d'animo, le sue  piccole manie che costringono Leone ad inventarsi "il metodo della bomba atomica" pur di smuovere questa ragazza da casa. Se Celeste è tachicardica, Leone è bradicardico, due opposti che riescono ad incontrarsi solo nella corsa, il momento durante il quale i due cuori battono insieme. Durante la presentazione Noemi ha voluto specificare il perché di questa scelta, la corsa rappresenta il momento dell'amore, quando Celeste e Leone corrono sono vicini e i loro cuori appunto battono contemporaneamente allo stesso ritmo, come se stessero facendo l'amore.

Celeste è un personaggio davvero affascinante, è difficile comprenderla interamente fino a quando non si arriva all'ultima pagina del libro, è bello lasciarsi stupire dai suoi pensieri, restare, oserei dire, turbati di fronte alle sue scelte, costringersi a giustificare i suoi comportamenti che probabilmente sono tali a causa di fatti che hanno segnato fortemente la sua vita. Celeste è una pianta delicata all'apparenza, ma è tremendamente complessa. Vorrei essere un'esperta di fiori per dirvi a quale pianta assomiglia, ma non ho il pollice verde e fino ad ora posso vantarmi solo di aver mantenuto in vita un ciclamino da gennaio ad oggi.  

Una storia ben costruita con una trama molto ben studiata e raccontata, personalmente ho apprezzato moltissimo la scelta di inserire i battiti del cuore, credo sia un modo molto diretto per comunicare al lettore come effettivamente si stia sentendo Celeste e con lei gli altri personaggi. Il cuore è il muscolo centrale del corpo ed è lo specchio dei nostri stati d'animo, amore, paura, preoccupazione vengono introiettati dal cuore e si trasformano in un diverso ritmo cardiaco. 

Tra una corsa e l'altra e un ritmo cardiaco che sale e scende, si arriva verso il finale di questo libro che, fidatevi, vi stupirà. Il metodo della bomba atomica è davvero un ottimo esordio per Noemi, spero di poter leggere presto un suo nuovo libro. Nell'attesa mi dovrò accontentare dei post sul blog.

VOTO:


mercoledì 1 maggio 2013

45 mq - La misura di un sogno di Sara Lorenzini. recensione!

Ho deciso di leggere questo libro perché sembrava avesse minimamente a che fare con questo periodo della mia vita, il vivere fuori sede, il recente trasloco in un appartamento da 50 mq (!) condiviso con un'amica, per evitare di finire a vivere con chissà chi, sono tutti gli ingredienti che mi hanno portata a cliccare il tasto acquista su Amazon. 
La storia di Neve, dei soldi ereditati dal nonno, della sua amica Marta fidanzata con Gianfi, di Omar e di quella stronza di Viola sono tutte cose che mi hanno creato una vera e propria dipendenza dal libro. Ho apprezzato moltissimo lo stile di Sara Lorenzini, la sua scrittura fresca e brillante, tipica di una under 30, la voce di Neve è credibile, le storie sono vere.
Geniale la trovata della stagista-stragista, nella quale mi sono rivista parzialmente, visto che io sono una tirocinante in questo periodo della mia vita.
Insomma molti ingredienti buoni, ma a metà è successo qualcosa che mi ha un po' bloccata. E questo qualcosa è la figura di Pietro
Premessa: da qui in avanti partiranno molti spoiler. Non ditemi che non vi avevo avvisati! 
Dunque: si capisce che Neve e Pietro si metteranno insieme, eccome se si capisce! La scelta di far riportare il coupon a lei mentre si trova dal dentista è alquanto assurda e fa capire cosa accadrà dopo. 
Sto ragazzo che si trova sotto il sedere il coupon e senza sapere come si chiami lei, glielo porta dal dentista, dopo che si sono visti tre nanosecondi al parco. Allora è bellissima come storia, qualsiasi ragazza vorrebbe un uomo come Pietro, ma ahimè è proprio roba da libro, non è per niente reale questo e soprattutto ci fa capire molto riguardo lo sviluppo della storia, il tutto quando si è a metà libro. Roba da prenderlo e buttarlo dalla finestra. Ci sono lettori che abbandonano il campo per molto meno.
Detto questo, per il resto il libro mi è piaciuto molto, le scene di vita quotidiana a casa di Neve, l'idea della famiglia che si è ricreata a Roma attraverso gli amici, le relazioni che intercorrono tra loro, sono tutte cose molto ben costruite, molto interessanti. Pietro ahimè è un po' poco credibile in quel contesto di vita vera.
Ora magari l'intento della scrittrice era proprio questo, però...Pietro mente ai suoi proprietari della casa dicendo di non venderla ma di aspettare perché la voleva comprare la sua futura sposa, alias Neve che non sa nemmeno da che parte è girata, è appena fuggita da Roma per raggiungere i suoi in Molise e soprattutto non è mai uscita con Pietro. Pietro le spiega di aver usato questo escamotage per bloccare la casa e infondo, lei non lo sa ancora, ma si sposeranno, perché lui se lo sente.
Su questa cosa di dire a una ragazza: SPOSAMI al primo appuntamento o comunque quando ancora non la si conosce troppo bene, gli sceneggiatori americani ci hanno creato un personaggio Ted di How I Met Your Mother, tenero, adorabile, ma non puoi dire SPOSAMI a una ragazza dopo poco che l'hai conosciuta. Non sta in piedi. 
Certo, sarebbe bellissimo, poetico, romantico, ma ahimè è finto. 
Probabilmente sono cinica, ho perso il romanticismo per strada o non so cosa...ma ecco, un libro che mi stava piacendo molto, è stato rovinato da questo piccolo neo. 
Tutto sommato l'intero pacchetto merita, ma magari potevano studiarsi meglio con l'editor la figura di Pietro.
Un'ultima cosa: il finale resta aperto, ci sarà un seguito? Per ora è possibile scaricarsi un ebook gratuito che è un manuale di sopravvivenza scritto dalla protagonista del libro. 
Ho già anche quello, appena avrò tempo vi dirò qualcosa.
Alla prossima e scusatemi se ultimamente sono latitante, ma la mia vita è leggermente cambiata in questi ultimi mesi, quindi devo imparare a riorganizzare il mio tempo.

VOTO:






sabato 15 settembre 2012

Morire dal ridere di Antonietta Usardi: recensione!

Ho terminato ieri sera Morire dal ridere di Antonietta Usardi
Non sapevo sinceramente cosa aspettarmi da questo libro, la copertina dice che è un Horror e sinceramente io non sono una grande appassionata di questo genere. Appena ho iniziato a leggere le prime pagine ho potuto constatare che c'è sì un retroscena che vuole essere horror, ma...c'è qualcosa che lo rende piacevole, meno spaventoso e davvero interessante. 
Morire dal ridere narra la storia di una famiglia che ha un negozio di oggetti per suicidarsi a Milano, vicino a Chinatown. I loro clienti sono persone che cercano un modo per morire: chi in modo economico, chi velocemente, che in modo teatrale...insomma hanno un metodo di suicidio per tutti i gusti. Ovviamente la famiglia stessa vive con l'idea che il suicidio non sia niente di così negativo, è un diritto che le persone hanno e la morte non è spaventosa, anzi è bella, affascinante e soprattutto per loro è un business!
Ma la vita di questa famiglia cambia quando arriva a casa loro Robespierre, il nipotino rimasto orfano, un bimbo dai capelli rossi, con le lentiggini e che sprizza gioia da tutti i pori. Il suo pensiero si contrappone fortemente a quello degli zii e creerà non poco scompiglio nella famiglia.
Antonietta Usardi riesce a regalarci un'opera divertente, il suo stile di scrittura è scorrevole e piacevole e riesce a esorcizzare la paura della morte e il suicidio. Morire dal ridere di fatto è una fiaba moderna che consiglierei a tutti quelli che sono sempre di cattivo umore, tristi e depressi: c'è sempre un motivo per sorridere nella propria vita!
Non è un libro corposo, lo potete leggere tranquillamente tutto d'un fiato, e sinceramente ve lo consiglio perché è davvero un'esperienza piacevole, per lo meno, io ho gradito molto, che fa anche riflettere e pensare su queste tematiche. 


Questo libro mi è stato gentilmente inviato dall'autrice. Colgo l'occasione per ringraziarla e per augurarle in bocca al lupo per tutto!


VOTO


martedì 11 settembre 2012

Il cavaliere d'Africa di Ilaria Goffredo: Recensione!

Quando Ilaria mi ha inviato questo libro ero un po' incerta su quello che avrei trovato nelle sue pagine, mi risultava difficile capire chi fosse questo "Cavaliere d'Africa" del titolo, non so perché mi sono venuti in mente echi del film Il paziente inglese (che se non avete visto vi consiglio, anche se ha ben poco a che vedere con questo libro, sono io che a volte associo cose che non hanno niente a che vedere). 
Leggendo la trama però mi sono subito resa conto che l'Africa in questione era lo stato del Kenya, dove la protagonista, Selene, si reca in gita premio per insegnare Italiano ai ragazzi della scuola. Questo libro è un viaggio fisico e personale, un diario, una storia d'amore: l'amore è duplice, l'amore per Edward che raggiunge livelli quasi celestiali, come se il loro fosse un incontro tra due anime e l'amore per un popolo e un paese duro e povero come il Kenya.
E' un libro che alterna momenti di gioia totale a momenti di sconforto, Selene non nasconde mai i suoi stati d'animo di fronte alle vicende crudi e tristi che si presentano davanti ai suoi occhi, così come non li nasconde quando sta con Edward. Come ho detto prima, è un viaggio perché per Selene ogni giorno, ogni istante è un momento di confronto con la sua vita in Italia, la relazione che nasce con Edward l'aiuterà a comprendere maggiormente l'Africa e le sue usanze, sarà un modo per prendere coscienza delle differenze che separano il terzo mondo dal mondo civilizzato. Il loro amore rappresenta l'incontro tra due culture che normalmente si combattono, ma che evidentemente possono convivere e camminare insieme aiutandosi l'un l'altro. Non voglio dilungarmi troppo e scendere nei particolari per permettere ad ognuno di voi lettori di lasciarsi trasportare da Selene ed Edward nell'Africa che solitamente noi non vediamo e che conosciamo solo in modo stereotipato. 

Si capisce perfettamente che l'autrice ha vissuto in prima persona molti dei fatti narrati, dalle sue parole percepiamo un grande amore nel descrivere i Kenioti, le loro abitazioni e il loro modo di vivere, ci sono numerosi dialoghi anche in lingua originale che evidenziano anche quanto Selene/Ilaria sia voluta entrare nel mondo e nella cultura di questo stato. 
Credo sia un libro che presenta diversi livelli di lettura, la lettura base forse potrebbe fermarsi alla storia d'amore, ma il retroscena che l'abbraccia presenta un mondo da scoprire e da comprendere, da cui lasciarsi incantare. 
Ogni pagina ci racconta il mal d'Africa che ha colpito l'autrice, come lei stessa ricorda nella sua biografia: "non passa giorno in cui io non pensi all'Africa". Io in Africa non sono mai andata, ma non è la prima volta che sento queste parole, credo sia davvero un mondo da scoprire, da amare e da cui lasciarsi...contagiare!

Alla prossima!

VOTO




venerdì 27 luglio 2012

Vidi: Morire dal ridere di Antonietta Usardi


Sono molto incuriosita dal libro di Antonietta Usardi intitolato Morire dal ridere, non solo per la singolare copertina, ma anche per l'interessante trama ambientata nella Chinatown di Milano! 
Eccovi la presentazione.

Il romanzo, opera prima di Antonietta Usardi, ci trasporta piacevolmente nella Chinatown di Milano, il quartiere Paolo Sarpi, per farci conoscere un negozio molto particolare, Una volta e per Sempre, che produce e vende oggettistica per suicidi.
In questo luogo surreale, in cui realtà e fantasia si mescolano, troviamo una famiglia convinta che l’esistenza non offra altro che dolore e disperazione ed un bambino, con un nome da rivoluzionario, deciso a dimostrare che la vita può offrire molto altro.

TRAMA
Milano. La famiglia di Vincent e Amelia gestisce da molti anni a Chinatown un
negozio per suicidi e nella vita non sembra vedere altro che dolore e sofferenza.
Un giorno di ottobre piomba nella pace domestica il nipote, il piccolo Robespierre, amante della vita, che con tutto il candore dell'infanzia si propone un'attenta e scrupolosa opera di ottimistico sabotaggio ai danni dell’attività degli zii.

…Il giorno in cui il piccolo Robespierre arriva a bottega è una soleggiata mattina autunnale, di quelle che da queste parti capitano una volta ogni tanto durante
l’anno.
Il bambino, cinque anni compiuti il primo aprile, porta in dote, come unico bagaglio, una valigia di velluto nero da cui sbuca un indecoroso pigiama giallo canarino, una borsa piena di libri da colorare, una lettera per gli zii, che da quel momento in poi saranno i suoi tutori legali fino alla maggiore età, una chioma arruffata di riccioli color carota dalla sfumatura impresentabile e un sorriso così beato stampato sulla faccia che nemmeno il Signore Iddio l’ultimo giorno della
creazione….

L'AUTRICE
Antonietta Usardi, milanese di nascita, si dedica da anni con passione alla scrittura e si occupa con successo di MilanoMagazine, giornale online dedicato a tutte le novità e a tutti gli eventi in città (www.milanomagazine.wordpress.com)

Il libro è disponibile in tutte le librerie in versione cartacea oppure in versione e-book nei migliori store online.

lunedì 11 giugno 2012

Il riflesso dell'anima di Leda Muraro: recensione!

Ieri sera ho terminato, tra una lacrimuccia e l'altra il bellissimo libro di Leda Muraro: Il riflesso dell'anima, che avevo presentato QUI.

La storia comincia con un giovane Lorenzo che studia all'università e vuole diventare dottore, è innamorato di Lena, ma capire quanto lei sia importante per lui non gli risulta molto semplice. Una mattina si sveglia e si ritrova intrappolato nel corpo di un uomo anziano, ecco che comincia una ricerca attraverso la quale Lorenzo cerca di capire come è finito in quel corpo e soprattutto che cosa ne è stato di tutta la sua vita passata? Dove sono finiti i suoi affetti di un tempo?
Il riflesso dell'anima è un libro di una delicatezza impressionante, Leda Muraro, del 1985, è una scrittrice giovane che sceglie di raccontarci una storia che di fatto non parla di giovani e di ragazzi, ma parla di un signore anziano in cerca del suo passato. Trovo che l'abilità di Leda sia nel rendere molto bene un'età che lei stessa non ha ancora vissuto: la vecchiaia, il momento del tramonto, in cui tutto volge alla fine. Il momento in cui si fanno i conti con il passato e si tirano le somme del proprio vissuto. E' anche il momento della malattia che non è semplice da accettare: il corpo invecchia, si rallenta l'andatura, le ossa non sono più resistenti, ma lo spirito resta giovane. 
E' molto bello vedere come Lorenzo ricostruisce la sua vita attraverso i ricordi, tracce lasciate dai suoi cari, attraverso i racconti delle figlie.
La dolcezza e la poesia che Leda utilizza per raccontare la vicenda di Lorenzo in alcuni punti porta il lettore a commuoversi, infondo tutti temiamo la vecchiaia eppure Leda la descrive tranquillamente, perché essa è parte della vita di ogni persona un punto a cui tutti, o quasi, arriviamo.
Mentre leggevo il libro cercavo un po' di capire come potesse andare avanti, cosa potesse succedere e riflettevo su questo status di Lorenzo e sul subito mi sono domandata se fosse Alzheimer. Personalmente ritengo che questa sia una delle malattie più brutte che possano capitare durante la vecchiaia, non solo per chi ne è affetto, ma anche per chi sta intorno al malato. Non riconoscere i propri cari è svilente.
Penso che Il riflesso dell'Anima sia un libro che faccia riflettere molto i giovani, una riflessione che ci fa capire che quello che noi scriviamo nel nostro presente porterà ad un certo tipo di futuro. Ogni giorno ci vengono proposte delle scelte, dei bivi che ci porteranno a qualcosa, il messaggio di questo libro credo sia quello di vivere, vivere sempre, vivere amando e soprattutto vivere i sogni cercando il più possibile di farli diventare realtà.
Lorenzo non si è mai arreso davanti a niente, nemmeno davanti a ostacoli insormontabili e questo gli ha permesso di riuscire nella sua vita non solo lavorativa, ma anche affettiva. Certo, le sconfitte non sono mancate, ma nonostante tutto sembrano sconfitte dettate non da momenti di distrazione o di smarrimento, molte sono dettati da un eccesso di amore nei confronti di qualcuno.

Il riflesso dell'Anima è un libro che mi ha riempito il cuore. Quando sono arrivata alla fine ero triste, la lacrimuccia era in agguato, ma non era una tristezza negativa, era una tristezza costruttiva, un trampolino di lancio che ti dice: tu hai 20 anni, 30 anni...puoi fare molto, puoi fare della tua vita un capolavoro, come hanno fatto Leda e Lorenzo (chiedo perdono per lo spoiler). Un altro motivo per cui questo libro mi è piaciuto molto è perché mi ha fatto rivivere i miei nonni o molte persone anziane, le loro difficoltà a livello motorio, i loro limiti e la loro voglia magari di fare cose che il fisico non riesce più a sopportare. 
Leggere questo libro come una parabola moderna per qualcuno può sembrare eccessivo, ma non per me. Complimenti Leda per questa piccola perla.


Il libro non è facilmente reperibile quindi vi metto il link della pagina dell'autrice dove segnala i siti presso i quali è acquistabile: CLICCA!

VOTO


sabato 9 giugno 2012

Letture on the road

Sapete che mi piace iniziare un sacco di libri insieme e anche in questi mesi il mio modus legendi (si dice così?) non è variato.
In lettura in contemporanea ho:
Dark Shadows di Lara Parker edizioni Tre60 
Scritto in modo scorrevole, nonostante la sua mole infinita di pagine si lascia leggere piacevolmente.

Tra donne sole di Cesare Pavese edizioni Einaudi
Libro che sto leggendo per un esame, da questo è stato tratto il film Le amiche di Antonioni, regista per me abbastanza complesso e...leggermente criptico. Il libro è ambientato a Torino, città amata da Pavese in cui ha anche abitato dall'età di 7 anni circa. 
Di Pavese ho letto anche La casa in collina e La luna e i falò, che dire a me come scrittore non dispiace per niente.

Il riflesso dell'anima di Leda Muraro edizioni Zerounoundici (0111) 
Leda è una scrittrice esordiente di 27 anni, Il riflesso dell'anima è la sua opera prima e...mi sta prendendo! Sono vicina a uno dei primi momenti X che ti incollano al libro e non ti fanno staccare più fino almeno a quando non vedi la parola FINE.
Mi piace, mi piace, mi piace! Ve lo consiglio!
La Zeroundici è una casa editrice piccola che io onestamente non conoscevo, ma che devo dire ha un catalogo molto interessante. Questo è il suo sito: CLICCA!
Siccome il libro magari non è proprio di facile reperibilità, dal sito dell'autrice ho visto che segnala che è acquistabile a questi link, addirittura Leda ha indicato il tempo che ci vuole perché il libro arrivi.


LIBRERIA FANTASY consegna immediata
IBS tempo stimato 3 settimane
WEBSTER tempo stimato 3 settimane
DEASTORE tempo stimato 15 giorni lavorativi
Una piccola nota: Libreria Fantasy è la web-libreria di Leda che vende principalmente libri fantasy. Questa ragazza è geniale!

Ma ammetto anche di aver leggiucchiato anche qualche pagina iniziale di Muses (ho scaricato l'anteprima sull'iPad) Un diamante da Tiffany, Multiversum...insomma, ho buttato un po' di sguardi in giro.
Ci sono poi molte nuove uscite interessanti...insomma, si preannuncia un'estate librosa! 

giovedì 7 giugno 2012

Vidi: Il mondo è nella testa di Christopjh Poschenrieder

Prossimamente in libreria Il mondo è nella testa di Christopjh Poschenrieder edizioni Mondadori. Se siete amanti della filosofia potrebbe essere un ottimo libro da leggere, chissà!

TRAMA
Vita, amore, filosofia in un delizioso romanzo e tableau storico centrato sulla figura del giovane Schopenhauer. Arthur Schopenhauer è furioso. Ha appena consegnato I l mondo come volontà e rappresentazione e l’editore ne rimanda a chissà quando la pubblicazione. Meglio andarsene allora, lasciarsi alle spalle per un po’ la Germania. Parte per l’Italia con in tasca un biglietto firmato da Goethe, il genio umanistico che incanta l’intera Weimar, l’amico di famiglia che, con una punta di malizia, lo raccomanda a Lord Byron. Il poeta inglese, infatti, in quei mesi è a Venezia, ma con i suoi canti per le libertà dei popoli e i costumi disinvolti si è già fatto una cattiva fama, attirando su di sé l’occhio delle instancabili spie di Metternich. In viaggio con uno studente stravagante e un improbabile gruppo di Brahmani, il giovane Arthur si mette nei guai prima ancora di arrivare sulle rive del Tagliamento: la polizia austriaca non lo perde di vista, insospettita dalla compagnia e da quella sconveniente raccomandazione. Giunto a Venezia, contro ogni previsione Arthur non s i precipita a incontrare Byron, verso il quale nutre in fondo una certa gelosia. A catturarlo sono le calli, i campi e i labirinti lungo i canali, che nascondono i suoi movimenti e confondono gli inseguitori. Ma Arthur non riesce a passare del tutto inosservato. A trovarlo sono Ciccio, un cagnolino che gli farà da guida ovunque, la capricciosa cantante lirica Angelica Catalani e Tita, il gondoliere di Byron, che gli insegna il suo difficile mestiere. A incantarlo però sarà soprattutto Teresa, la ragazza che lavora per i vetrai di Murano e che lo costringerà a rivedere almeno un punto della sua visione del mondo: l’idea dell’amore. Unendo la grazia e l’ironia di una scrittura elegantemente felice, Christoph Poschenrieder dà vita al ritratto irriverente di uno dei personaggi più ammirati della cultura europea: uno Schopenhauer inedito, sempre in fuga dalla polizia, innamorato, misteriosamente affascinante. I suoi incontri con il ribelle Byron si susseguono sfuggenti fino all’ultimo, intrigante colloquio notturno, entrambi coperti dalle maschere del Carnevale. A quel punto è tardi, al giovane filosofo è arrivata una notizia catastrofica: il banchiere che amministra i beni di famiglia è fallito, tocca a lui precipitarsi a casa per cercare di salvare il salvabile. E scoprire che ne  è stato del suo libro, destinato a rivoluzionare il pensiero occidentale…


L'AUTORE

Christopjh Poschenrieder è nato a Boston nel 1964 e vive a Monaco di Baviera. Ha studiato filosofia, laureandosi con una tesi su Schopenhauer. Ha poi frequentato la Scuola di giornalismo della Columbia University di New York. Dal 1993 ha lavorato come giornalista free lance e come autore di documentari. Il mondo è nella testa è il suo primo romanzo.

venerdì 16 marzo 2012

Eloy Moreno

Questa mattina, leggendo la posta su gmail, mi sono imbattuta in una mail di un giovane scrittore esordiente: Eloy Moreno che mi chiedeva di recensire il suo libro sul mio blog.
Incuriosita da questa mail, mi sono documentata sull'autore grazie ai link che egli stesso mi ha indicato e ho scoperto una storia avvincente, di vero amore verso la parola scritta. Eloy Moreno è un informatico trentasettenne che ha scritto il romanzo che avrebbe da sempre voluto leggere, quando ha concluso la fase di stesura si è ritrovato con il classico problema che hanno tutti gli esordienti del mondo intero: come e dove farlo pubblicare?
Egli ha scelto di autopubblicarlo e autopromuoverlo, secondo il detto chi fa da sé fa per tre, con il titolo: El Bolìgrafo de Gel Verde. Dopo un primo periodo di scarso interesse e rifiuti da parte delle librerie che avrebbero dovuto ospitare l'evento, il libro è stato acquistato da Espasa una delle più prestigiose case editrici spagnole, che nel gennaio 2011 lo ha pubblicato  con una tiratura di 60.000 copie e dopo dieci mesi è arrivato alla undicesima edizione.
Insomma un grande successo editoriale e quest'anno è stato pubblicato anche da Corbaccio in Italia con il titolo: Ricomincio da te.
La trama sembra molto interessante e spero di esaurire presto i libri in coda per potermi dedicare alla lettura di questo. 
Dal sito di Corbaccio possiamo leggere questo:
"È un uomo come tanti. Una moglie, un figlio piccolo, un impiego in una società di software, colleghi, genitori, suoceri, giornate scandite dalla routine del lavoro, una vita famigliare ridotta a monosillabi di saluto la sera e la mattina, sempre più arida, sempre più marginale.
Eppure non è sempre stato così.
Da bambino aveva dei sogni: per esempio costruire un capanno per starci con il migliore amico. E quello è stato il suo primo e più grande fallimento: qualcosa è andato storto, quell'estate la sua infanzia è finita. Ma adesso sente che è arrivato il momento di riprendersi il tempo che ha perduto, di riconquistare l'amore della moglie, la stima di se stesso. Ha un piano per ricominciare, ma non osa nemmeno confessarlo alla moglie: ormai è così distante, indifferente, forse ha un altro. Lui sospetta di tutto e di tutti, si sente braccato a casa e in ufficio, organizza piani per vendicarsi di chi considera ormai i suoi ex: la sua ex moglie, i suoi ex amici, i suoi ex colleghi...
Ma il sogno rimane, e non è detto che nel modo più impensabile e assurdo non riesca a realizzarsi..."
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