sabato 28 gennaio 2012

Fernanda Pivano

Saltando di POST IN FRASCA, il nuovo post di oggi non ha niente a che vedere con quello di ieri e nemmeno con quello di domani. Già perchè io "c'ho i poteri" e già so di cosa parlerò domani.
Scherzi a parte, oggi vi voglio raccontare una cosa che mi ha fatto commuovere. 
E' la storia di una donna, un personaggio a cui dobbiamo dire migliaia di GRAZIE ogni giorno, e dobbiamo ringraziarla soprattutto se siamo accaniti lettori delle opere in cui lei "ci ha messo lo zampino".
Il soggetto in questione è Fernanda Pivano, la traduttrice di Fitzgerald, Hemingway....e di molta altra letteratura. Ieri sera, mentre fissavo l'orologio che mi comunicava che era l'una passata, non riuscivo a chiudere occhio. Così ho deciso di recuperare dal "loculo-Mondadori" della mia libreria Addio alle armi di Ernest Hemingway. Devo essere sincera: l'avevo iniziato al liceo e poi l'ho abbandonato. E' imbarazzante, lo so, ma davvero non ero riuscita a leggerlo, ma da ieri sera, grazie a Franca Pivano, ho deciso di riprovarci!
Perchè, vi domanderete.
Beh, è molto semplice.
Ho scoperto che un professore del D'Azeglio di Torino, il ben noto Cesare Pavese, aveva portato a Fernanda Pivano una copia di Addio alle armi per mostrarle la differenza tra la letteratura americana e quella inglese. Innamoratasi di quello stile, decise di fare la traduttrice, mestiere a lei sconosciuto. Iniziò presso Mondadori, durante la Seconda Guerra Mondiale venne arrestata per aver tradotto libri non amati dallo stato italiano, come ad esempio Addio alle armi che parlava della sconfitta di Caporetto. Terminata la guerra era stata contattata dallo stesso Hemingway, e raggiuntolo in albergo, lo scrittore la ringraziò per il suo lavoro. Quando Einaudi decise di pubblicare i romanzi di Hemingway, lo stesso la scelse come traduttrice anche presso questa casa editrice. 
E' meraviglioso lasciarsi trasportare dal racconto della Pivano che con grande enfasi riesce a comunicare al lettore il suo amore per la letteratura americana e la sua grande passione per Ernest Hemingway. 
Queste parole così contagiose valgono di più di tutti: "E' da leggere!" che un professore di lettere può dire. Grazie Fernanda!! 

venerdì 27 gennaio 2012

How I Met...Chiara Ferragni!


E' sempre così: quando si è sotto esami il cervello, che dovrebbe concentrarsi sugli argomenti studiati, tende a porre quesiti che prima d'ora non avevano mai sollevato il neurone dormiente.
Gli imput, quando si è sotto esame, vengono recepiti a tempo ZERO e nel giro di qualche nanosecondo si è su internet a cercare cose, nomi, date, luoghi, oggetti. Insomma, studiare lontano dal pc, ma lontano, lontano: serve!
L'imput raccolto questa settimana si chiama: The Blonde Salad. Do you kow her? Chiara Ferragni.
Se come me avete campato benissimo fino a martedì (credo) senza sapere niente di lei, ne sono fiera e se ancora ora il nome non dice nulla, beh, chiudete questo blog e andate a fare altro. Via! Sciò!
Per chi invece come me ha voglia di "raccogliere l'imput", lanciatomi da una ragazza del Collegio, beh, può proseguire la lettura.

Chi è costei?
Brevemente è una fashion blogger di 24 anni. Alta, magra e bionda. La donna P-E-R-F-E-T-T-A. La sua fortuna, oltre al fisico da modella, risiede in un conto bancario di un certo valore e un blog di moda: The Blonde Salad. Insomma, grazie a questo blog è diventata un'esperta di moda, acclamata dai fan di tutto il mondo - già perchè il blog è scritto in Inglese e Italiano - e corteggiata da diversi stilisti che le inviano capi costosi da indossare, fotografare, recensire, sfoggiare e quindi credo gettare. A meno che abbia una casa-armadio per ritirarli tutti.
Addirittura le hanno dato una Maserati da provare...una Maserati! 
A parte ciò ha anche disegnato una sua collezione di scarpe...lol! Oh scusate l'esclamazione, ma ci stava!

Caso localizzato? Pofferbacco NO!
L'Italia come al solito è il fanalino di coda dei fashion blogger!!!
Pensate che all'estero ce ne sono già molti altri che hanno soppiantato le prime file delle sfilate di moda!
Leggete questo vecchio articolo sul Corriere della Sera--> CLICCA!
E potete trovare il loro elenco qui--> CLICCA!
Morale della favola.
Questi fashion blogger sono i nuovi tester degli stilisti. Hanno soldi da spendere, amano vestirsi alla moda, sanno decidere cosa è in e cosa è out. Detta tra noi pure Anna Wintur potrebbe sbiancare e diventare riccia di fronte a questi ragazzetti. Già ragazzetti perchè sono piccoli, anche di 13 anni e si professano grandi esperti! Spesso non hanno nemmeno un titolo di studio nel settore del pret a porter!

Cari giornalisti di moda, vi sono vicina. Cercate di incollarvi alla sedia. E' giusto aprire alle nuove generazioni, ma almeno facciamoli studiacchiare un po' e facciamoglieli sudare sti posti. Si passa da un estremo all'altro: o grazie a yt e ai blog si diventa i guru del secolo, oppure grazie ad una laurea si finisce a lavare i cessi. W il mondo civilizzato!

Ora vi saluto, vado a studiarmi l'ultima collezione di Armani.......


P.S. Delusi dal titolo? No Chiara Ferragni non l'ho conosciuta...però mi piaceva il gioco di parole.... 

27 gennaio: RICORDARE!

Nessuna parola può descrivere quello che è stato, ma per questo non deve essere dimenticato.

Ricordate e raccontate per ricordare!









Oltre ai contributi fotografici, ecco un documentario Nuit e bruillard di Alain Resnais.






giovedì 26 gennaio 2012

L'insostenibile leggerezza del...libro elettronico!


Secoli or sono avevo pubblicato un post CLICCA in cui mi dichiaravo scettica nei confronti dei libri elettronici, gli ebook. Non c'è contatto con la carta, ti scassi gli occhi...eccetera, le solite cose che trovate un po' su tutti i siti degli amanti della carta. Ai tempi ero stata costretta a recuperare "I racconti dell'età del Jazz" in versione elettronica poiché mi serviva nel giro di poco tempo.
Oggi a distanza di quasi un anno vi racconto com'è andata.
Nel giro di pochi giorni, a causa della scarsa praticità della lettura da schermo del portatile, sono andata a comperarlo in libreria. 
Dov'è il problema?
Il problema è che non si può leggere un ebook dal portatile: scomodo da portare nel letto, formato fuori dai normali standard dei libri, peso non indifferente, scalda un sacco!!!
Allora che fare?
Un simpatico lettore ai tempi mi aveva consigliato Kindle, il celebre ebook reader di Amazon. 99€. 
Sapete una cosa: la spiegazione si fa lunga, fatevi un tè e mettetevi comodi.

Premesse

  • Io leggo molti libri, spesso 2 o 3 in contemporanea. 
  • In questo periodo sto trasportando fisicamente libri per tesi, esami etc etc, tornando a casa nel weekend porto diverse cose, nel caso in cui non abbia voglia di leggere/studiarne una, c'è sempre l'altra ad aspettarmi. 
  • Passo all'incirca 3/4 ore la settimana sul treno e solitamente o leggo o ascolto musica.
  • Ho troppi, davvero troppi libri. Sono più di 300 solo quelli da leggere (devo aggiornare il censimento) a cui vanno aggiunti quelli di cinema. I libri sono belli, ma occupano spazio.
  • Adoro leggere in poltrona, nel letto...insomma in luoghi comodi. 
Insomma, con queste premesse la risposta logica è: comprati un ebook reader. 
Ma qui subentrano le domande.

Domande
  • 99€ per Kindle. Ma è valido sto Kindle?
  • Costo ebook, alcuni convengono altri no..

Dubbi, perplessità e riflessioni

Non so se i libri siano destinati a sparire, credo di no, però sono convinta che man mano che il tempo avanza si tende ad andare verso il libro elettronico. Per una questione di praticità e trasportabilità. 
Così come si tenderà ad andare verso i tablet, simpatici aggeggi studiati per chi viaggia, lavora o vuole semplicemente tenersi in braccio il dispositivo: cosa infattibile con un portatile pesante e che scalda. 
Il punto che permane sempre è quello legato alla vista: secondo i venditori tutti gli schermi sono ottimizzati per la lettura, da Kindle all'Ipad che ha addirittura una regolazione della luminosità. Il punto è che non credo sia possibile leggere un libro elettronico per dieci ore di fila, ma dubito di essere arrivata a tanto con i libri cartacei. 

L'acquisto
L'idea di comperare un lettore di ebook mi intriga, nonostante io abbia sempre fatto le crociate, però mi rendo conto che trasportarsi molti libri in pochi grammi è utile! Soprattutto se si viaggia.
Sfortunatamente la diffusione degli ebook non è ancora così grande da poter sostituire integralmente la propria biblioteca cartacea, ma oggi, mentre ero da Feltrinelli, ho individuato diversi libri con la segnalazione ebook sul retro della copertina. Stanno arrivando. Su Amazon potete anche richiedere il libro in ebook e poi teoricamente si spera che quando arriveranno ad un numero x di richieste, facciano uscire sto ebook!
E' utile se i libri che vi servono per la tesi sono in formato ebook, io ne consulto molti da google libri, soprattutto quando la pagina che mi serve è miracolosamente disponibile, cosa che alla triennale capitava più spesso, ora molto saltuariamente.

Insomma, rileggendo questo delirio mi viene da dire solo una cosa: ho paura che prima o poi cederò agli ebook.
Sono più economici
Più leggeri
Più pratici
Ma continuerò a comperare i libri perché il contatto con la carta è qualcosa di meraviglioso. 
E voi, cosa pensate? Avete un ebook reader o simili?




Ah, dimenticavo! So che l'Ipad e Kindle sono stati pensati per due cose diverse...gli ho citati come esempi estremi di supporti di lettura. Ipad fa anche molto altro, non ho dubbi! Anzi, sto facendo battaglie per dimostrare la sua utilità che va ben oltre i giochini stupidi e i libri! 

mercoledì 25 gennaio 2012

Oscar 2012

Oggi proprio voglia zero di studiare...uff, l'esame si avvicina e la voglia, ahimè, si allontana. Tra le migliaia di pause fatte in giornata mi sono documentata sulle nomiation degli oscar che sono uscite ufficialmente ieri. Eccovi brevemente i candidati che ammetto di non aver elencato io, ma di averle rubate da cineblog.it per motivi di tempo. I film qui elencati non sono arrivati tutti in Italia, ma vi assicuro che quelli nominati come miglior film sono da vedere assolutamente, i trailer promettono molto, molto, molto bene!!!
Una piccola nota riguardo le nomination per i film di animazione che vedono tra i candidati "Il gatto con gli stivali". Come al solito quelli dell'Accademy devono aver fumato pesante, perchè nonostante non mi sia strapiaciuto, ma ritengo che Tin Tin sia nettamente superiore rispetto al Gatto, prima di tutto per la storia, poi per l'animazione.
MIGLIOR FILM
The Artist
The Descendants
Molto Forte, incredibilmente vicino
The Help
Hugo
Midnight in Paris
Moneyball
The Tree of Life
War Horse 

MIGLIOR REGIA
The Artist - Michel Hazanavicius
The Descendants - Alexander Payne
Hugo - Martin Scorsese
Midnight in Paris - Woody Allen
The Tree of Life - Terrence Malick

ATTORE PROTAGONISTA
Demián bichir - A Better Life
George Clooney - The Descendants
Jean Dujardin - The Artist
Gary Oldman - Tinker, Taylor, Soldier, Spy
Brad Pitt - Moneyball

ATTORE NON PROTAGONISTA
Kenneth Branagh - My Week with Marilyn
Jonah Hill - Moneyball
Nick Nolte - Warrior
Christopher Plummer - Beginners
Max von Sydow - Extremely Loud & Incredibly Close

ATTRICE PROTAGONISTA
Glenn Close - Albert Nobbs
Viola Davis - The Help
Rooney Mara - The Girl with the Dragon Tattoo
Meryl Streep - The Iron Lady
Michelle Williams - My Week with Marilyn

ATTRICE NON PROTAGONISTA
Bérénice Bejo - The Artist
Jessica Chastain - The Help
Melissa McCarthy - Bridesmaids
Janet McTeer - Albert Nobbs
Octavia Spencer - The Help

MIGLIOR FILM STRANIERO
Bullhead - Belgium
Footnote - Israele
In Darkness - Polonia
Monsieur Lazhar - Canada
A Separation - Iran

FILM D’ANIMAZIONE
A Cat in Paris
Chico & Rita
Kung Fu Panda 2
Il gatto con gli stivali
Rango 

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Man or Puppet - The Muppet
Real in Rio - Rio

martedì 17 gennaio 2012

Nomination BAFTA 2012

Ed ecco a voi le nomination per i BAFTA 2012, noti anche come premi Oscar inglesi!


Miglior Film
The Artist
The Descendants (Paradiso Amaro)
Drive
The Help
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)

Miglior film britannico
My Week With Marilyn
Senna
Shame
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
We Need To Talk About Kevin (E ora parliamo di Kevin)

Miglior regista, produttore o sceneggiatore britannico
Attack The BlockJoe Cornish (Director/Writer)
Black PondWill Sharpe (Director/Writer), Tom Kingsley (Director), Sarah Brocklehurst (Producer)
CoriolanusRalph Fiennes (Director)
SubmarineRichard Ayoade (Director/Writer)
TyrannosaurPaddy Considine (Director), Diarmid Scrimshaw (Producer)

• Miglior film non in lingua inglese
Incendies
Pina
Potiche
A Separation (Una separazione)
The Skin I Live In (La pelle che abito)

Documentario
George Harrison: Living In The Material World
Project Nim
Senna

Film d’animazione
Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno
Arthur Christmas (Il figlio di Babbo Natale)
Rango

Regista
Michel HazanaviciusThe Artist
Nicolas Winding RefnDrive
Martin ScorseseHugo
Tomas AlfredsonTinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
Lynne RamsayWe Need To Talk About Kevin (E ora parliamo di Kevin)

Sceneggiatura originale
Michel HazanaviciusThe Artist
Annie Mumolo, Kristen WiigBridesmaids (Le amiche della sposa)
John Michael McDonaghThe Guard
Abi MorganThe Iron Lady
Woody AllenMidnight In Paris

Sceneggiatura non originale (adattamento)
The Descendants (Paradiso Amaro)
The Help
The Ides Of March (Le idi di marzo)
Moneyball (L’arte di vincere)
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)

Attore protagonista
Brad PittMoneyball (L’arte di vincere)
Gary OldmanTinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
George ClooneyThe Descendants (Paradiso Amaro)
Jean DujardinThe Artist
Michael FassbenderShame

Attrice Protagonista
Meryl StreepThe Iron Lady
Berenice BejoThe Artist
Michelle WilliamsMy Week with Marilyn
Tilda SwintonWe Need to Talk About Kevin (E ora parliamo di Kevin)
Viola DavisThe Help

Attore non protagonista
Christopher PlummerBeginners
Jim BroadbentThe Iron Lady
Jonah HillMoneyball (L’arte di vincere)
Kenneth BranaghMy Week with Marilyn
Philip Seymour HoffmanThe Ides of March (Le idi di Marzo)

Attrice non protagonista
Carey MulliganDrive
Jessica ChastainThe Help
Judi DenchMy Week with Marilyn
Melissa McCarthyBridesmaids (Le amiche della sposa)
Octavia SpencerThe Help

Colonna sonora originale
The ArtistLudovic Bource
The Girl With The Dragon Tattoo (Uomini che odiano le donne)Trent Reznor, Atticus Ross
HugoHoward Shore
Tinker Tailor Soldier Spy (La sposa)- Alberto Iglesias
War HorseJohn Williams

Fotografia
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
The Artist
The Girl With The Dragon Tattoo (Uomini che odiano le donne)
Hugo
War Horse

Montaggio
The Artist
Drive
Hugo
Senna
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)

Scenografia
The Artist
Harry Potter e i doni della morte – Parte 2
Hugo – Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
War Horse

Costumi
My Week With Marilyn
The Artist
Hugo
Jane Eyre
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)

Trucco e Parrucco
The Artist
Harry Potter And The Deathly Hallows Part 2
Hugo
The Iron Lady
My Week With Marilyn

Sonoro
The Artist
Harry Potter And The Deathly Hallows
Hugo
Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)
War Horse

Effetti speciali
The Adventures Of Tintin: The Secret Of The Unicorn
Harry Potter And The Deathly Hallows Part 2
Hugo
Rise Of The Planet Of The Apes
War Horse

Corto d’animazione
Abuelas
Bobby Yeah
A Morning Stroll

Cortometraggio
Chalk
Mwansa The Great
Only Sound Remains
Pitch Black Heist
Two And Two

The Orange Wednesdays Rising Star Award (voted for by the public)
Adam Deacon
Chris Hemsworth
Chris O’Dowd
Eddie Redmayne
Tom Hiddleston


Chi vincerà? Restate sintonizzati per avere tutte le risposte!
A presto!!!

lunedì 16 gennaio 2012

Benedetta Parodi e la sua cucina

Vi ricordate i tempi in cui la Parodi cucinava in 10 minuti scarsi a Studio Aperto? Beh, quei tempi ormai non ci sono più, ora si è guadagnata un'ora di programma su La7 e oltre a cucinare insegna a preparare la tavola e spesso con gli ospiti dà dritte su composizioni floreali, cocktail e quant'altro.
Sono state molte le critiche nei suoi confronti per la sua dubbia abilità culinaria: non solo per le sue ricette in cui burro, olio e uova spopolano in dosi massicce, ma anche per come si muove in cucina.
Effettivamente la cucina della parodi e da ascrivere ai metodi culinari del "su su, facciamo anpressa", piatti pratici, veloci, in cui le verdure sono cammuffate per farle mangiare ai bambini, dove a volte gli ingredienti tipo la pasta frolla sono già pronti perchè acquistati al supermercato. Premesso che non ci voglia proprio nulla ad impastare un po' di pasta frolla, Benedetta Parodi incarna perfettamente la donna di oggi, perennemente in lotta tra lavoro e figli, cucina e lavatrici, macchie e colloqui con le insegnanti. Tutto deve essere spiccio, pratico, ma deve fare scena, deve saper incantare quegli amici che hanno il coraggio di venire a cena da te nonostante i tuoi figli siano insopportabili e ti distruggano ogni cosa nel raggio di 20 metri.
Benedetta è la mamma del 2012, che davanti alle telecamere dice che non porta i figli al Mc, ma che poi si scopre che in casi estremi anche il poco nostrano hamburger con patatine diventa un piatto adatto a riempire i pancini dei pargoli, a patto che il giorno dopo mangino le polpettine di spinaci.
Alter ego della Parodi è la Clerici che in cucina sembra un muratore alle prime armi in un cantiere, ogni oggetto utilizzato in cucina diventa un elemento di arredo di cattivo gusto e solitamente regalato dalla fan che la seguono da casa...de gustibus. 
Poi ci sono quei programmi un po' più seri, c'è Alessandro Borghese, che con quattro patate e un po' di prezzemolo ti ripropone un'insalata di patate che mangiava il Duca Pincopallino in America mentre giocava a golf.
Che dire, ormai tutti vogliono diventare cuochi ed evidentemente ci riescono anche! Ormai è normale sentire la gente che dice:  "Ma che buona questa torta! Di chi è la ricetta?" e l'altra ti risponde: "Ma della Parodi, ovvio!". La domanda a questo punto sorge spontanea: la Parodi riformerà il nostro modo di cucinare?
Lo scopriremo solo vivendo, direi, anche se spero che questo non avvenga mai!

domenica 15 gennaio 2012

Claudio Magris

Giovedì scorso, 12 gennaio 2012, nel mio Collegio c'è stata una serata revival, è tornato infatti a "casa" un uomo che in collegio ha trascorso i suoi cinque anni di studi Torinesi: Claudio Magris.
E' stato bello vedere e ascoltare come egli, Triestino, ha deciso di studiare a Torino, ha scelto lettere piuttosto che cinema a Roma e poi ha seguito la strada delle letterature germaniche.
E' stato bello sentir parlare della Torino che fu...quando negli anni 60 si andava al cinema a vedere Fino all'ultimo respiro di Godard, ci si arrabbiava di fronte a coste scontate, si fondavano riviste, i giovani avevano maggiore fiducia nel futuro, non si parlava così tanto di fughe di cervelli all'estero.Laureatosi a Torino in letterature germaniche con una tesi intitolata: Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, ha ottenuto quindi, dopo tutto il percorso richiesto dal caso, titolare della cattedra di letterature germaniche prima a Torino, poi a Trieste. Nel 2007 è stato anche nominato come possibile vincitore del Nobel per la letteratura.
Io e le altre mie amiche presenti in sala al sentire questo racconto, essendo tutte iscritte a facoltà umanistiche (lettere, filosofia e dams cinema) ci siamo domandate se quella Torino esiste ancora. La domanda è stata fatta anche a Magris: quella Torino non esiste più, ma nessuna città italiana ha preso il suo posto, perchè Torino è diventata quella Torino solo in virtù di ciò che ha vissuto. 
Torino certo non ha l'importanza di Milano, eppure di storie ne ha da raccontare anche lei, storie di sogni realizzati, storie che hanno rivoluzionato il pensiero e le ideologie politiche italiane. 
Magris ama Torino e le sue parole lo fanno capire senza dubbio. Quando scriveva andava da Fiorio, in via Po, aveva il suo tavolo, amava scrivere in mezzo alla gente, certo non doveva esserci troppa confusione, ma il bello di lavorare nei bar è che subito capisci l'interesse che la gente ha per le persone che scrivono: nessuna. Insomma, diventa una palestra di vita. E ha ragione, cavolo!
Ora abita a Trieste, ma non può fare a meno di tornare nella sua Torino ogni tanto, per salutare i vecchi amici, per rivedere i vecchi luoghi. 
Un personaggio molto interessante, molto colto ma allo stesso tempo di un'umiltà incredibile, quasi spiazzante che sicuramente dovrebbe insegnare molto agli studenti di oggi. 

giovedì 12 gennaio 2012

J. Edgar

Clint torna al cinema con una nuova pellicola tutt'altro che leggera e tranquilla. Questa volta ha scelto di parlarci ancora della cara e vecchia storia Americana e di uno dei personaggi che l'hanno segnata in modo indelebile: J. Edgar Hoover, che forse a noi Italiani non dirà nulla, ma potremmo definirlo: l'uomo delle impronte digitali...ma non solo!
La storia di Edgar Hoover che ci narra Clint Eastwood abbraccia quel periodo storico dell'America che va dalla seconda parte degli anni 20 ai primi anni 70. Un personaggio che ha visto due Guerre Mondiali, la Grande Depressione in seguito al crollo di Wall Street, la guerra al Comunismo, la guerra ai Gangster...eccetera eccetera. Un personaggio che ha dedicato la sua vita al Federal Bureau of Investigation, quella che tutti chiamano FBI riformandolo a partire dal procedimento per reperire gli indizi durante le indagini, in seguito egli inserì degli scienziati per lavorare sulle prove in modo scientifico e analitico, iniziò a creare il grande database centrale delle impronte digitali in modo da registare tutti in un modo sicuro e inequivocabile. 
Allo stesso tempo però un uomo pieno di mistero, di fascicoli confidential (strettamente riservati) che riuscivano a tenere a bada personaggi di grande spicco come i presidenti degli Stati Uniti d'America, dimostrando quindi di avere più potere dell'uomo della Casa Bianca. 
Insomma, la quantità di materiale su J. Edgar Hoover è immensa e lo si nota anche dalla densità del film stesso che in due ore circa racconta molti e molti degli avvenimenti più salienti che hanno segnato la carriera di questo personaggio. Un film da vedere con grande attenzione per non perdersi assolutamente i passaggi e proprio per questo motivo è uno di quei film aperti, nel senso che lo spettatore dovrebbe uscire dalla sala pieno di domande a cui vorrà dare una risposta attraverso la visione di altri film sull'argomento oppure la lettura di libri incentrati su questo personaggio o sul periodo storico da lui vissuto.
Un'altra grande prova di abilità dimostrata da Clint Eastwood che per la prima volta si trova a lavorare con Leonardo di Caprio. Riguardo a quest'ultimo penso che ormai si sia pienamente ricattato dall'essere solo un belloccio qualsiasi di Hollywood, infatti è migliorato molto negli ultimi film, diventando un attore degno di nota.


mercoledì 11 gennaio 2012

Cinema muto: che paura! #2

La paura del silenzio

Continua la rassegna sul cinema muto, ma questa volta non si parla di storia, ma provo a ipotizzare perchè il cinema muto fa così paura.
Molti mi rispondono che il suo: "non essere parlato" spaventa. Normalmente la reazione a fronte di queste parole è una bella risata seguita da un "Ma no, dai!", pensando effettivamente a tale affermazione devo dire che non è poi così ridicola come sembra.
La nostra vita è una cozzaglia di suoni, rumori, voci che spesso mettono in secondo piano ciò che vediamo e osserviamo. E' difficile fermarsi e osservare soltanto. Figuriamoci poi quando l'impegno richiede di stare fermi al buio per più di un'ora. Penso che mai come adesso la società abbia bisogno di Silenzio, di film muti. La società deve tornare ad osservare, a parlare con le immagini a raccontare con le immagini, deve tornare a saper leggere le immagini. 
Il cinema è scrittura attraverso le immagini, il dialogo dovrebbe essere accessorio, dovrebbe esserci una scrittura a livello di figure che viaggia in parallelo con una pista sonora: la pellicola. Il bravo regista usa la macchina da presa come se fosse una penna e racconta. Nessun dialogo potrebbe sostituire la forza delle immagini, potrebbe solo precisare alcune cose che risultano impercettibili. 
Non bisogna avere paura del silenzio, il silenzio è come la noia, fa pensare e ci obbliga a fermarci a riflettere. Il silenzio non è vuoto o vertigine, è sì assenza di parola, ma nel caso del cinema muto è presenza forte di immagine. Ogni inquadratura, ogni scena, ogni oggetto racconta, niente è lasciato al caso. 
Tutto questo succede anche nei film dei grandi registi che riescono ancora a far parlare le immagini, è solo che è difficile leggerli perchè oggi non siamo più tanto abituati a chiederci "cosa sta dicendo" una cosa che non parla. 
Allora, invece di spaventarci di fronte ai film muti, proviamo ad approcciarci a loro utilizzando un altro senso: la vista. 



Benvenuti al Sud

So di essere in ritardo sui tempi, ma finalmente ieri sera, tra un film anni 30 e l'altro, sono riuscita a vedere un film Italiano. Chi mi conosce bene sa che non sono propriamente un'amante dei film made in Italy, però devo dire che quello di ieri sera mi è piaciuto. 
Il prodotto in questione è Benvenuti al Sud. Probabilmente molti di voi diranno: certo che ti è piaciuto, di fatto è francese. E' vero, è una specie di remake o reimpastamento di un prodotto francese, ma è decisamente carico di connotazioni nazionali e clichè della nostra piccola penisola.
All'apparenza può sembrare un film pieno di battute su terroni e polentoni, mozzarelle vs gorgonzola e tutto il resto, ma infondo, se ci pensiamo bene, noi italiani siamo un po' così, sia al nord che al sud. Siamo falsi e cortesi in piemonte e pieni di sole e allegria a Napoli, come dice Mattia nel film: "Un forestiero quando viene al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne va!".
A livello registico riconosco che non è niente di che, ma le scelte dei luoghi sono favolose e anche la storia è divertente e l'attenzione non cala mai. Non rivoluzionerà la storia del cinema, ma almeno fa ridere senza essere volgare e senza mostrare donnine mezze nude come fanno di solito i mitici Vanzina e i loro amici di merende.
Un prodotto simpatico e competitivo. Quest'anno arriverà anche Benvenuti al Nord, vediamo cosa succederà ai nostri amici!

martedì 10 gennaio 2012

Il gatto con gli stivali

Se avete amato il personaggio de Il gatto con gli stivali di Shrek, beh, evitate di andare al cinema a vedere il gatto con gli stivali. Molti di voi sicuramente avranno deciso, come la sottoscritta di gettare al vento una manciata di euro in favore del tenero gattino dagli occhi dolci in 3D. Pessima idea. Veramente.
Salvo qualche sporadica battuta in cui effettivamente si può ridere, questo film è una cozzaglia di cose già viste, rimescolate malamente e servite tiepide. Praticamente 'na schifezza. Unica nota positiva è la battuta che cita il Fight Club, ma che abbiamo colto solo io e la mia amica su tutta la sala: ovvio, è un film per bambini! Chi di loro ha dei genitori così folli che gli hanno permesso di vedere alla veneranda età di 8 anni Fight Club? Nessuno.
Ecco perchè due gaie risate sono risuonate nella sala silenziosa quella sera.
Cari autori del Gatto con gli stivali, la prossima volta scrivete un cartone animato da zero e scegliete dei personaggi più carini, l'uovo con seri complessi di inferiorità è tremendo ed è la brutta copia di Prof, di Mignolo e Prof. Per non parlare di questo fagiolo magico già utilizzato da Walt Disney in un cartone animato dal titolo: "Topolino e il fagiolo magico", per la serie "noi ci distacchiamo dalla Disney".
E dire che dal trailer sembrava un film carino, peccato che le battute più divertenti e le scene più entusiasmanti erano tutte concentrate in quei due minuti, tranne quella di Fight Club.
Simpatica la scelta del gatto "Ooooh" che già va per la maggiore su youtube e facebook, che dite, facciamo un film pure su di lui? 
Che delusione!

lunedì 9 gennaio 2012

Cinema muto: che paura! #1

Anno nuovo ETICHETTA NUOVA! Cinema muto: che paura! E' il nuovo argomento di cui tratterà questo blog, siete pronti a rimettere in discussione quello che vedete? Preparatevi ad un viaggio oltre i confini della visione!!

Alzi la mano chi tra voi guarda un film muto per diletto personale. Suppongo che quelli che hanno alzato uno dei due arti anteriori siano davvero pochi, ma spero che dopo questo post molti di voi possano alzare non solo una, ma entrambe le mani per declamare con orgoglio che voi guardate un cinema muto come se fosse sonoro.
Bene, inizio subito col dire che se siete appassionati di cinema non potete bypassare la visione del cinema pre-1927, ovvero pre-avvento del sonoro. E' come se iniziaste a studiare storia dall'Impero romano senza considerare quello che c'è stato prima, per esempio i Greci. Se siete davvero degli amanti del cinema, è interessantissimo notare e analizzare come il linguaggio cinematografico si è evoluto ed è cambiato nel corso degli anni.
Per esempio, tutti saprete che il cinema è nato nel 1895. Bene, il 28 dicembre 1895 si è svolta la prima proiezione pubblica tenuta dai fratelli più celebri del secolo passato: i Lumiere. Per giungere però a questo, di acqua ne è passata sotto i ponti, c'è tutto un pre-1895 che potrebbe far impallidire anche coloro che si professano esperti di cinema perchè vanno puntualmente a vedere un film in sala ogni settimana.
Ma non è del pre-1895 che voglio parlarvi. Non voglio tediarvi con scatole ottiche, zootropi e altre macchinette scientifiche, trascinamenti, punzonamenti, foto, cavalli e quant'altro. Andiamo al 1895 e ai nostri fratelli Lumiere che arrivarono per primi a registrare il loro brevetto, mentre oltreoceano Edison stava già partorendo idee simili, in contemporanea agli Skladanovskij in Germania che erano giunti anche loro a creare un affaretto che funzionava con una pellicola. 
Insomma, alla fine del 1800, era delle grandi invenzioni e delle grandi rivoluzioni tecnologiche, tra mongolfiere, treni, energia elettrica e quant'altro, il mondo era in subbuglio, c'era voglia di creare. E così fu creato il cinema. Arte del movimento. 
Ma non voglio nemmeno raccontarvi la storia dei Lumiere.
Insomma, sta di fatto che loro accesero una miccia, che oggi brucia ancora. 
Da quel momento il mondo intero iniziò a produrre film muti, pellicole di ogni genere.
Per iniziare questa serie di post sul cinema muto, vi propongo alcuni cortometraggi dei Lumiere. 
Da notare la posizione fissa della macchina da presa e la ripresa continuata, senza interruzione. Le riprese dei due fratelli sono sempre state definite di stampo prettamente documentaristico, in quanto erano incentrate principalmente sulla ripresa di scene di vita quotidiane non costruide ad hoc per il cinema.



E dopo i Lumiere, vediamo il padre del cinema fantascientifico, ecco un cortometraggio realizzato dal grande Melies intitolato Voyages dans la lune. Lo ricordiamo perchè egli, che di fatto era un mago, interrompeva la ripresa per inserire dei trucchetti, ad esempio aggiungere oggetti in scena, cambiarsi d'abito...eccetera. Non sono però solo gli "stop and go" che caratterizzano i corti di Melies, infatti le scene, come noterete, sono più di stampo teatrale e finzionistico, probabilmente influenzate anche dalle origini dello stesso "regista". Insomma, Melies aveva concepito il cinema come un oggetto di intrattenimento e non solo come testimonianza della vita reale.



Ovviamente la produzione dei Lumiere e di Melies non è limitata a quanto ho inserito qui sopra, esistono molti altri corti degni di essere visti, su You tube ne trovate diversi, buona ricerca e buon divertimento.
Al prossimo appuntamento!

domenica 8 gennaio 2012

Un invito...

INVITO!!!
Giovedì 19 gennaio alle ore 17 ci saranno i fratelli De Serio al Dams di Torino per raccontare il backstage, all'italiana è chiamato dietro le quinte, del loro primo film: Sette Opere di Misericordia nelle sale a partire dal 20 gennaio.
Per info: guardate l'immagine qui sotto!!!! 
 

venerdì 6 gennaio 2012

Anno nuovo, film nuovi!

L'anno nuovo è cominciato e come ogni anno è bello vedere cosa ci sarà prossimamente in cartellone. Il primo film da mettere in elenco tra quelli che dovrete, anzi dovremo vedere nel 2012, quindi non possiamo assolutamente perderlo, è J. Edgar del mitico e sempreterno Clint Eastwood. Protagonista della nuova pellicola dell'uomo dalle due espressioni è un attore che a parer mio rende più ora con qualche ruga e la pancia piuttosto che quando era un giovincello sbarbato e mingherlino: Leonardo Di Caprio. Già "musa" di Scorsese, meraviglioso in Inception, vediamo cosa combinerà sotto la direzione di Clint Eastwood.
L'anno proseguirà poi con:
The Iron Lady, film di Phyllida Lloyd  sulla terribile Margaret Tathcher
The Avengers, film conclusivo, punto di arrivo per tutti coloro che si sono sparati ogni film sui supereroi Marvel. Piccola nota, in italiano il titolo sarà: I vendicatori.
Ritorna poi il Tolkien della pellicola, Peter Jackson, con l'avventura che racconta come Bilbo è venuto in possesso dell'anello del Signore degli Anelli, dall'omonimo racconto rivedremo La Contea grazie a Lo Hobbit.
Sulla scia dei supereroi, sarà in sala Wonder Woman e poi l'attesissimo ultimo capitolo di Batman!
Guillermo del Toro ci stupirà (forse) con un film tratto da Dottor Jekyll e Mr Hyde, intitolato proprio....Dott. Jekyll e Mr Hyde.
Spielberg cosa ci propone per il nuovo anno? Beh, lui ci incanterà con War Horse e poi nel 2012 girerà un film su Lincoln che però temo sia da ascrivere ai film che usciranno nel 2013, ma mai dire mai!
Poi vedremo Man in Black III, Ghost Buster IIIThe Amazing Spiderman con Andrew Garfield nei panni dell'Uomo Ragno (e qui già le fan si accalcano mentalmente al botteghino), Terry Gillian poi ha realizzato The Man Who Killed Don Quixote, Woody ci farà vedere il suo decameron che a quanto pare sarà intitolato Nero Fiddled, J. J. Abrams ci regalerà Star Trek 2, sequel attesissimo, uscirà anche Madagascar 3, Prometheus di Ridley Scott, Underworld il risveglio in 3D, The Bourne Legacy, quarto capitolo della saga di Bourne, Ghost Rider: Spirit of Vengeance ...Insomma c'è un sacco di carne al fuoco per il nuovo anno!!! Vi consiglio di consultare questa pagina di mymovies per essere aggiornati sulle date di uscita--> QUI
E la Disney?
Ormai da mesi ha lanciato il trailer della sua prossima opera tutta made Disney-Pixar: Brave. I disegni promettono bene e se è la storia di una eroina, beh, allora merita di essere visto! Attendiamo i prossimi mesi!

Uscirà anche il sequel di Breaking Down, una delle saghe più assurde degli ultimi anni. La storia che nessuno vorrebbe mai avere scritto e nemmeno pensato che purtroppo fa sognare milioni di adolescenti (e non solo) in giro per il mondo. A questo punto, siccome so che i fans potrebbero iniziare ad insultarvi, spendo due parole per motivare la mia aberrazione nei confronti di questo prodotto.
1- Leggetevi Dracula
2- I vampiri sono affascinanti, ma non brillano al sole.
3- Perchè Bella si innamora di Edward? La risposta "perchè è figo" non è abbastanza per costruirci sopra una saga.

Non ho considerato i film italiani...chiedo venia, ma vi aggiornerò strada facendo. 
Detto questo, buon 2012 cinematografico e....restate sempre sintonizzati, perchè pian piano la lista si allungherà!!




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