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giovedì 18 ottobre 2012

Vidi: La stretta del lupo di Francesca Battistella


E' di prossima uscita presso la casa editrice Scrittura & Scritture il nuovo libro di Francesca Battistella: La stretta del lupo.
Una storia ambientata "dalle mie parti", nel senso che il set scelto dall'autrice per raccontare la vicenda è quello di Orta e delle zone limitrofe. Un libro che si preannuncia molto interessante, protagonista della vicenda una profiler... donna!
TRAMA
Ambientato tra il Lago D’Orta e Massa Lubrense al tempo dei festeggiamenti dei 150 dell’Unità d’Italia. Estate. Tutti si apprestano a vivere la bella stagione. Teresa è alle prese con i lavori alla villa mentre Niki è immersa nei preparativi delle mostre d’arte nella sua galleria. A Massa Lubrense invece Alfredo riceve una telefonata inattesa. Il clima sereno e vacanziero viene però turbato da uno strano omicidio, che fa riaffiorare casi sapientemente insabbiati. Un assassino seriale è tornato ad uccidere sulle sponde del lago. La ricerca del S.I. richiede l’intervento di Costanza Ravizza, una delle prime profiler italiane. Costanza opera alla sua maniera, altro che profiler di Criminal Mind! avvalendosi anche di chi ha uno speciale dono nel capire l’animo umano. A complicare tutto i tormenti dell’erudito professor Barberis, la gelosia di Esterina, la bella titolare del bar ristorante di “Ai due santi”, i serpeggianti pettegolezzi su Alberto, l’affascinante medico, il passato misterioso di Claudio, raffinato intenditore di arte contemporanea. Un gustoso e vivace giallo con personaggi esilaranti e oscuri, contornato da cene frizzanti, vernissage e gare di catamarani che non farà rimpiangere i tratti sornioni e divertiti propri dell’autrice del fortunato “Re di bastoni, in piedi”.

L'AUTRICE
Francesca Battistella vive sul Lago d’Orta. Ha trascorso quattro anni a testa in giù (Nuova Zelanda) dove ha insegnato lingua italiana e storia contemporanea presso la Auckland University. Attrice di cinema d’avanguardia negli anni ’70 e ’80, ha alcune grandi passioni: i viaggi, ballare l’hip hop come Michael Jackson, leggere disperatamente e, naturalmente, scrivere. Suo il precedente e fortunato, di critica e di pubblico, Re di bastoni, in piedi selezionato nel 2011 dal TorinoFilmLab per un adattamento in sceneggiatura cinematografica.

domenica 14 ottobre 2012

Cena tra amici di Alexandre de La Patèlliere: recensione!

Essendo tornata ad essere borgomanerese (a tempo tutt'ora indeterminato, nel senso che fino alla laurea sono qui e poi si vedrà) ho deciso di dedicarmi alle attività culturali proposte nella zona. Non che ci sia l'offerta che trovavo a Torino, di Circolo dei Lettori ahimè ce ne è solo uno e anche il Cinema Massimo è difficile da esportare. Ma a Borgomanero ogni anno viene proposto il cineforum e quest'anno mi sono iscritta. Per quanto possibile cercherò di recensire tutti i film scelti, a dire il vero alcuni li ho già visti, ma rivederli non fa mai male.


Cominciamo subito questa avventura con il primo film: Cena tra amici (Le prénom) di Alexandre de La Patèlliere.
Paragonato a Carnage e alla Cena dei cretini, per via della struttura che vede appunto un gruppo di amici che si riuniscono per cena, questo film non è una di quelle commediole francesi tutte amour, amour, Paris et mon amour. Parigi c'è, l'amore anche, ma sono ingredienti gestiti e serviti in modo differente. Tutto ha inizio con una bugia, un pretesto per aprire una discussione. Vincent, affascinante agente immobiliare (che è anche la voce narrante del film) dice di voler dare un nome X al figlio che sta per nascere. Non ve lo rivelo, perché nel trailer stesso non viene mai detto. Il nome è talmente impensabile e improponibile, da scatenare le ire del cognato Pierre che indignato prova in tutti i modi a dissuaderlo. Questa bugia darà il via a una serie di altre discussioni che arriveranno a rompere l'equilibrio della famiglia, fino a rivelazioni imbarazzanti e davvero inattese. Un film divertente costruito con un'ironia sottile e a tratti filosofica, ma senza troppe pretese; i personaggi sono attentamente caratterizzati e il modo in cui si muovono nello spazio segue la narrazione e preannuncia momenti di rappacificamento a momenti di guerra totale. Salotto, cucina, sala da pranzo, sono questi gli spazi abitati dai personaggi, c'è chi li vive tutti come Elizabeth e il marito Pierre, mentre agli ospiti è concesso di sostare solo in alcuni. 
Onestamente non saprei dire se la scelta dei luoghi e delle discussioni sia casuale oppure posta in relazione alle stanze in cui si muovono. Di certo l'atrio è il momento dell'accoglienza, poi nel salotto abbiamo l'aperitivo e il post cena, nella sala da pranzo si consuma il pasto. Le discussioni avvengono in tutte le stanze, iniziano in salotto, proseguono nella sala da pranzo, alcune nascono nella sala da pranzo e altre proseguono in salotto in un crescendo di insulti e di rivelazioni.

Sono molto contenta di aver cominciato così il cineforum di quest'anno, Cena tra amici è stato un film davvero piacevole da vedere e che la sala ha apprezzato davvero molto.
Onestamente non sono una grande estimatrice dei film francesi, ma questo mi ha davvero colpito piacevolmente e ora, sotto con il prossimo film che sarà: Diaz - Non pulire questo sangue di Daniele Vicari

Alla prossima recensione! 

P.S. Nella foto vedete il retro della tesserina del cineforum, con l'elenco dei film e la tabellina delle spunte. Spero di riuscire a vederli tutti e soprattutto spero di riuscire a recensirveli sempre!

martedì 24 luglio 2012

Rivalutare la provincia

Quando si nomina la parola cultura in Italia succede di tutto: c'è chi nomina le ultime letture fatte, chi parla degli ultimi film visti, chi dice di essere stato a teatro, c'è chi erige monumenti ad autori più o meno degni di essere chiamati tali e chi si scanna per dire che infondo i Vanzina raccontano poi le storie del nostro tempo: cosa fanno di male?
Siamo il paese di Michelangelo, Leonardo, Dante, Manzoni, Carducci, Montale, Goldoni, Verga, Verdi, Rossini...eppure c'è qualcosa che non va!
Mettetevi comodi, vi racconto una storia.



A Borgomanero, dove abito io, c'erano una volta, quando ero bambina due cinema: il Cinema Moderno in centro città e il Cinema Teatro Nuovo in "periferia". Solitamente io frequentavo il secondo perché ospitava una programmazione più adatta alla famiglia, non che l'altro fosse un cinema a luci rosse, ma i film che aveva in cartellone erano più impegnativi, sotto Natale, ahimè, avevano il posto fisso i Vanzina, ma avevano proiettato anche Titanic là dentro.

Quando sono cresciuta e facevo le medie sono finalmente riuscita ad andare là al cinema: ho visto "Amici   ahrarara" dei Fichi D'India, film 'monnezza per qualcuno, ma esperienze che prima o poi ci sono nella vita di ogni spettatore. Sono entrata e mi sono sentita grande, perché finalmente andavo nel cinema dei grandi,  era come vedere finalmente al cinema un film con attori in carne e ossa, altra esperienza che mi ha segnato infatti ricordo che la transizione del cartoon al film vero è avvenuta con Stewart Little, un ottimo compromesso direi.

Qualche anno fa il cinema ha chiuso e ora è lì a pochi metri di distanza da uno dei quattro corsi principali, dimenticato da tutto e da tutti. Le vetrine delle locandine giacciono vuote da tempo, tutto si è fermato là dentro. Mi ricordo che era strutturato in platea e galleria, io mi ero avventurata al secondo piano in occasione della mia unica visione del film e mi ricordo che c'era una vera e propria balconata con la ringhiera. Era già decadente ai tempi, 11 anni fa...non oso immaginare come sia diventato ora.

Eppure dispiace. 
Questa mattina ci sono passata davanti e...l'edificio si presentava vuoto. Mi dispiace non essere riuscita a fotografare il timpano che si erge sulla cima dello stabile. Incuriosita dalla struttura sono andata a curiosare qua e là per vedere il perché di questa architettura insolita per il centro di Borgomanero ed ecco la risposta QUI su questo blog. 
Sapete, sarebbe bello ristrutturarlo, riportarlo al suo splendore di un tempo, ma come trovare i fondi? E soprattutto riaprirlo per cosa? Conosco la realtà sorta da pochi anni al Teatro Rosmini e mi dicevano che non è semplice interessare i Borgomaneresi al Teatro. Li capisco! C'è gente che reputa complessi i Musical inglesi e badate bene, non in inglese, ma di origine inglese e quindi tradotti in Italiano. Si fa fatica a riempire il Teatro Nazionale di Milano. Noi Italiani ci lagniamo tanto della tivù di stato, ma spendere 10 euro per andare a vedere uno spettacolo è qualcosa di fantascientifico! Ho sentito gente che si lamentava e diceva che i biglietti del teatro costano, andare al cinema costa meno. 
Certo, si fa anche più in fretta a farsi un panino che a preparare un piatto di pasta, ma stiamo parlando di due cose differenti. Avete idea di che distribuzione abbia uno spettacolo teatrale e quale sia quella di uno cinematografico? Sono paragoni che non hanno senso!
Abbiamo luoghi bellissimi in Italia eppure conosciamo a memoria Londra, Parigi, New York...ma non siamo mai stati a Venezia, Firenze.
Mangiamo al Mc Donald ma non sappiamo quale sia il vero sapore del pane di Altamura.
Guardiamo tutti i film di Woody Allen, ma non sappiamo chi sia Dino Risi.
Abbiamo letto i libri di Stephen King, ma mai niente di Calvino.
Abbiamo centinaia di teatri, ma il divano di casa è sempre più comodo.
Siamo bravi a lamentarci, ma noi nel nostro piccolo non siamo disposti a cambiare.
L'identità di una nazione riparte anche da qui, dalla sua cultura, dalle sue radici: i Finlandesi pagherebbero oro per avere quello che abbiamo noi e noi lo gettiamo via come un ferro vecchio, una scarpa bucata, un oggetto inutile.

In periferia non c'è vita, ma spesso non siamo nemmeno disposti a crearcela. 
Se non siamo noi ragazzi, noi giovani i primi a voler rivalutare le nostre zone, i primi a volerle rilanciare, i primi a viverle...per la nostra Italia non c'è futuro e la provincia sarà sempre e più provincia!
Prima di salutarvi vi lascio un altro link, sempre al blog di cui vi accennavo sopra: CLICCA!
Dimenticavo, io parlo dei giovani..ma credo che anche gli adulti potrebbero fare la loro parte!

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