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lunedì 21 aprile 2014

I 100 libri di una vita

Bei tempi quelli in cui su questo blog compariva la lista dei 100 libri da leggere secondo la BBC. Era il mio periodo delle liste e quel periodo perdura fino ad ora. 
Amazon probabilmente oltre ad analizzare i dati delle mie navigazioni e a suggerirmi i nuovi acquisti sulla base di quello che ho precedentemente acquistato, l'altro giorno mi ha inviato una mail e come me milioni di altri utenti avranno avuto la fortuna di riceverla. 
Il titolo era chiaro, semplice: LAMPANTE

I 100 libri di una vita

Accipicchia! Ho pensato. 
Chissà cosa consiglia di leggere Amazon, come se la mia lista di libri avesse bisogno di essere ripopolata.
Sono andata a farmi un giro (se volete fatelo anche voi cliccando QUI) e ho scoperto che i parametri di Amazon sono un filino stranotti
Per esempio il primo libro della lista è Cent'anni di solitudine che mi ha fatto pensare subito alla recente scomparsa del suo autore, Gabriel Garcìa Màrquez, ma tutto sommato, rispetto la scelta. Ma mettere nella lista anche Noi siamo infinito, La profezia dell'Armadillo (che ho e ho letto, ho riso un sacco e mi piace molto!) non vi sembra un filino fuori luogo? 
La lista è alquanto strana e non ha davvero niente a che vedere con quella della BBC, certo alcuni titoli sono presenti in entrambe, ma quella di Amazon è davvero...strampalata. 
Chiude la carrellata di titoli il primo libro di Harry Potter. 
Facendo due rapidi calcoli ho notato di aver letto solo 13 dei 100 libri suggeriti, una media davvero bassa. Altri sono nella famigerata lista di quelli che vorrei leggere, altri ancora rientrano tra quelli che non leggerò mai...poi ci sono quelli che ho iniziato ma che non riesco ad andare avanti a leggere. 
E voi cosa ne pensate?
Quanti ne avete letti?
Avanti, condividete la vostra lista! 

martedì 5 marzo 2013

Uno splendido disastro di Jamie McGuire: recensione!

Ho letto Uno splendido disastro di Jamie McGuire tutto d'un fiato. La storia scorre molto bene, è una lettura piacevole, è piuttosto ben scritto. Il libro racconta le vicende di Abby e Travis, due giovani apparentemente agli antipodi ma che tutti capiscono fin dalle prime righe che sono destinati a stare insieme. Abby è in fuga da un passato che rimane oscuro al lettore per molto tempo, ma sembra che esso sia destinato a riemergere proprio nel momento in cui conosce Travis e inizia ad interessarsi a lui. Tra balli, inviti a cena, serate in confraternita, mense universitarie e tanti pettegolezzi la loro storia nasce in modo bizzarro e ha degli sviluppi a dir poco strampalati.
Un prodotto editoriale molto interessante, eppure ci sono dei piccoli nei che onestamente mi hanno portata a pormi qualche domanda. Con questo non voglio dire che il libro non mi è piaciuto, anzi l'ho letto in un paio di giorni! Ma ho qualcosina da ridire su certe scelte, delle semplici critiche.
In primo luogo il passato di Abby. Carina l'idea di un passato oscuro, è sicuramente uno di quei nodi che porta il lettore ad avanzare nella storia e che fa sì che una storia d'amore possa scadere nel banale, ma non convince.
Abby è in fuga dai genitori e stando a quanto scritto dall'autrice, ha rubato il patrimonio di famiglia, o meglio del padre, grande e noto giocatore di poker, quando aveva solo 13 anni.
Quindi una ragazzina di 13 anni è riuscita a fregare il più famoso giocatore di poker del mondo. Potrebbe anche essere, è un romanzo, quindi nulla lo vieta solo che il fatto che lei sia scappata di casa a 13 anni e sia stata cresciuta un po' dalla mafia, un po' dai genitori della migliore amica...è poco credibile.
Per non parlare poi del mafioso che non fa paura nemmeno a Titti! Insomma, non mi è mai capitato di avere a che fare con un mafioso che praticamente non gira armato e ha degli scagnozzi che a loro volta non girano armati e si fanno mettere al tappeto da Travis, un ragazzo che partecipa a degli incontri di box clandestina, che vince qualsiasi incontro e che non si allena mai se non con i fratelli. Tutte queste cose non stanno molto in piedi. Tornando al boss della mafia, quando propone a Travis di battersi per lui e il ragazzo alla fine rifiuta l'offerta e in quattro e quattr'otto si libera di questo tizio che sembrava sul punto di uccidere il padre di Abby, perché lui è un mafioso cattivissimo e crudelissimo. E non reagisce al NO di Travis? Ho i miei dubbi.
Il fatto che Travis poi vinca tutti gli incontri, mi sarei aspettata almeno una sconfitta, soprattutto nell'ultimo incontro che sfocia nel tragico, oltretutto a mio parere evitabile.
Altra cosa un po' banale è il fatto che guarda caso il padre e i fratelli di Travis sono degli appassionati giocatori di poker. Certo, l'autrice doveva svelare in qualche modo il passato di Abby, ma io avrei scelto un'altra strada, tipo una partita di poker tra compagni di università? Oppure nella confraternita. 
L'amore che Travis prova nei confronti di Abby poi mi lascia largamente perplessa, ma questo non è colpa dell'autrice, lei ci racconta comunque una storia d'amore morbosa, che a mio parere lascia quasi senza fiato: é asfissiante. Travis non vive senza Abby, che poi questa dovrebbe essere l'essenza dell'amore, è quello che ci hanno raccontato le fiabe, ma il modo in cui viene costruita e resa questa relazione fa venire i brividi. 
Riassumendo, il libro in sé è interessante, ha una buona struttura, è bilanciato nelle sue parti, nel senso che non si ha l'impressione che l'autrice si perda nelle parole per allungare la vicenda di proposito, è ben fatto, solo che ha questi piccoli nei che non lo rendono propriamente un capolavoro.
Questo ovviamente è un mio parere, perfettamente contestabile. Anzi, se avete letto Uno splendido disastro mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se sono io ad essere tremendamente pignola o se alcuni di questi punti hanno lasciato perplessi anche voi.
Se invece non lo avete ancora letto, vi posso dire che comunque non ve ne pentirete, perché ripeto (sono noiosa) la struttura narrativa regge, quindi non è da ascrivere a quei libri insopportabili che "fanno prudere le mani" e viene voglia di chiuderli dopo le prime venti pagine. Anzi! Trascina il lettore, si lascia leggere, l'autrice riesce a raccontare molto bene le vicende, le fa vivere, le rende vive. 
Quindi non mi resta che dirvi: buona lettura, se deciderete di leggerlo, oppure buon commento se già lo avete letto e volete lasciarmi una vostra opinione qui sotto.
Alla prossima!

VOTO:


lunedì 4 giugno 2012

Vidi: Per l'amore basta un click di Rainbow Rowell

Un libro interessante è stato pubblicato da Piemme, uno di quei libri in grado di strapparti un sorriso e che a noi donne piacciono, secondo anche il sano principio che "non si può legger sempre e solo Guerra e Pace", è giusto anche staccare un attimo e dedicarsi alla letteratura o meglio a letture meno impegnate.
Letture e non letteratura non per una questione di razzismo verso la scrittrice, ma perché non spetta a me decidere se questa sia o meno letteratura. Di certo è narrativa o comunque sia è un libro che essendo pubblicato ha trovato un suo posto nell'olimpo degli scrittori.
Ma ora bando alle ciance e leggiamo la trama, che io vedrei molto bene trasformata in un bel film divertente. 
Il libro si chiama Per l'@more basta un clic e già la @ e il clic ci fanno intuire i mezzi utilizzati dagli innamorati in questo libro.

TRAMA


Ci sono confidenze che non possono proprio aspettare la pausa caffè. Lo sanno bene Beth e Jeniffer, colleghe e amiche alla redazione del «Courier». Meno male che c’è la posta elettronica dell’ufficio per discutere ampiamente di fidanzati artisti che si fanno mantenere, allarmi gravidanza, imbarazzanti abiti da damigella per matrimoni in cui non sei mai tu la sposa.Peccato, però, che la direzione del quotidiano abbia deciso di installare un sistema che monitora i computer dei dipendenti per evitare che si facciano i fatti propri nelle ore di lavoro. Ogni volta che un messaggio presenta una parola sospetta, finisce dritto dritto nella casella di posta di un temutissimo, quanto sconosciuto, controllore.La spia che si muove nell’ombra si chiama Lincoln: nerd dall’animo romantico, plurilaureato dal cuore infranto, non s’immaginava certo di dover ficcare il naso nelle e-mail dei colleghi quando ha risposto a un annuncio per un impiego da “addetto alla sicurezza informatica”. Ma se vuole andare via di casa (quando hai ventotto anni e sei americano, vivere ancora con tua madre è praticamente un reato), qualcosa deve pur guadagnare.Per fortuna, la corrispondenza tra Beth e Jennifer, che infrange regolarmente le direttive del giornale, gli tiene compagnia nei monotoni turni di notte. E lui, venendo meno ai suoi obblighi, nel loro caso non manda mai note di rimprovero. Perché le due ragazze sono inoffensive e simpatiche, le loro storie lo divertono e lo appassionano. E perché ben presto si accorge di essere innamorato di Beth, senza averla mai vista. Ormai troppo preso per tirarsi indietro, non gli resterà che vincere la timidezza e uscire allo scoperto: ma come si fa a dichiarare un amore virtuale?Equivoci, batticuore e colpi di fulmine elettronici. Perché a volte, all’amore, non servono sguardi: basta un clic.



La trama si presenta molto giovane, frizzante e sicuramente promette di divertire il lettore. Sicuramente è un libro da leggere durante l'estate, magari al mare sotto l'ombrellone. La storia infondo non è così poco credibile...anzi, magari a qualcuno è capitata veramente una vicenda del genere.
Quasi quasi, lo metto in lista!


giovedì 10 maggio 2012

Vidi: La ricamatrice di segreti di Kate Alcott

Curiosando qua e là, trallallerò trallallà...mi imbatto in un titolo di Tre60 che probabilmente molti di voi avranno già visto. 

TRAMA:

Il sogno del Titanic e il dramma vissuto dai suoi passeggeri letto dagli occhi sognanti di una cameriera che ha il miraggio dell’America. La ricamatrice di segreti della giornalista americana Kate Alcott è un romanzo che parte da una verità storica per raccontare le differenze di classe e le aspirazioni della futura middle class statunitense. E’ il 1912 quando Tess Collins, una giovane cameriera a servizio di una famiglia ricca di Cherbourg in Francia, viene a sapere che una nave partirà dal porto per condurre, i fortunati che riusciranno a pagare il pedaggio, alla volta di New York. Per Tess è l’opportunità di avere un futuro migliore e di realizzare il più grande dei suoi desideri: raggiungere il grandioso mondo della moda. La giovane riesce a salire a bordo del Titanic e la fortuna le sorride quando il suo cammino incrocia quello di Lady Lucile Duff Gordon, una celebre stilista, e riesce persino a farsi assumere dalla signora come cameriera. Per l’ambiziosa protagonista si apre un mondo sconosciuto e lussuosissimo fatto di feste, vestiti meravigliosi, gioielli e saloni sempre splendidi. Il Titanic era infatti stato costruito soprattutto per la classe dirigente americana e europea che avrebbe affrontato il lungo viaggio, con un’attenzione particolare al mobilio e alle cabine di lusso. La Alcott prende così spunto dalla realtà e la intreccia con la finzione descrivendo accuratamente la situazione socio-politica a bordo della grande nave divenuta tristemente famosa e prendendo come co-protagonista un personaggio realmente esistito: la stilista Lucile Duff Gordon. Nel frattempo i sogni di Tess sembrano diventare realtà quando conosce il giovane mozzo Jim Bonney che riesce a conquistare il cuore della ragazza. Tutto sembra perfetto: l’incontro con l’importante protagonista della moda e l’amore, ma dopo pochi giorni dalla partenza la nave impatta sull’iceberg e nel giro di poche ore la nave affonda. Lady Lucile nella realtà riuscirà a mettersi in salvo con il marito, finendo però, al suo arrivo in America, in un turbinio di scandali, per aver pagato il personale di bordo in cambio del permesso di usufruire di una scialuppa. Ma in La ricamatrice di segreti riusciranno anche Tess e Jim a salvarsi e come finirà il processo contro la famiglia Gordon? 


L'AUTRICE:

Kate Alcott si è laureata presso la University of Oregon e, per anni, ha lavorato come giornalista a Chicago, per poi diventare inviata di politica a Washington, dove vive col marito e quattro figlie.

domenica 6 maggio 2012

La notte inglese di Arturo Cattaneo: Recensione!

Due sere fa ho terminato la lettura dell'ultimo libro di Arturo Cattaneo: La notte inglese edizione Mondadori. Sono stata incuriosita da questo libro perché dalla trama avevo letto che era ambientato appunto in England, la mia amata isoletta, quindi mi sono avventurata nella lettura. Che dire?
Dunque, iniziamo con una premessa: spero di essere chiara e concisa.
La scrittura di Cattaneo è decisamente scorrevole, ben calibrata, bellissima l'idea di inserire frasi in Inglese, modi di dire, giochi di parole.
Molto bella l'idea della struttura, un climax crescente di una serata che attraverso le varie bevande Sherry, Red Wine, Port and Madeira, High spirits, giunta al suo apice cade a precipizio con un altro rapido climax, questa volta appunto decrescente, per ricadere nel Milk della mattina dopo. La vicenda narrata dura una notte intera, è il Society Dinner del St. Andrew's e il lettore viene accompagnato all'interno della serata, incontra i personaggi che caratterizzano queste feste e li conosce nelle relazioni che hanno costruito con Rick, di Milano, che è in Inghilterra per studi. 
Molti di voi probabilmente diranno: "Che noia, un libro che parla praticamente di una serata di cinque/sei ore...", è proprio questo il punto: non è una noia! Cattaneo riempie le vicende di Flashback vissuti dal protagonista, di pensieri, sensazioni, riesce a restituirci l'intera vicenda come se anche noi fossimo lì a degustare il Sherry a stomaco vuoto, a vedere i ragazzi che da sobri lentamente iniziano a diventare ubriachi, disinibiti con le ragazze e pronti a prendersi anche quella notte, perché tutti i Society Dinner possono diventare La Notte, il momento in cui nascono amori, ne muoiono altri, succedono cose che probabilmente senza l'effetto dell'alcool non sarebbero successe mai. 
Passato e presente si intrecciano al punto giusto per regalarci sensazioni e stralci di vita vissuta che ben si affiancano alle vicende della cena del college, ai pensieri di Rick e ai comportamenti dei suoi amici. 
Mi è piaciuto?
Qui la risposta è difficile da dare...sinceramente nel percorso verso il Milk della mattina dopo accadono talmente tante cose che sembra ad un certo punto di essere finiti in un girone, in una danza macabra, oserei dire, in cui tutti riescono bene o male ad ottenere quello che vogliono, se non direttamente, riescono attraverso altre vie. Chi resta fuori dalla danza, dal girone è quello che si chiude in camera e la mattina dopo viene trovato in camera in una situazione che dimostra l'altro lato del Society Dinner: la depressione, la disperazione. [SPOILER ALERT: l'amico di Rick, Geoffrey, la mattina dopo viene trovato dallo stesso Rick in camera con i polsi tagliati]
Un libro che dietro la frivolezza del Society Dinner racconta la crudeltà del mondo giovanile, di chi non si sente adatto, di chi lotta per una ragazza ma non riesce ad averla.
Dalla sua impostazione sembra quasi sia un'opera in più atti, cinque, scanditi dalle bevande che sono il filtro magico che fa mutare gli animi e i sentimenti.
Da leggere? Secondo me sì, innanzi tutto per la scrittura di Cattaneo che onestamente apprezzo molto, in secondo luogo se amate le storie ambientate nei college e se anche voi, come la sottoscritta, siete England-patici allora è un libro che potrebbe sicuramente interessarvi. 
Qualcuno di voi lo ha già letto? Fatemi sapere! 

VOTO




giovedì 23 giugno 2011

Aspettando Harry Potter...

Quando ero una giovane pargola spensierata, scoprii quei famigerati libri che narrano la storia del maghetto più famoso del mond: Harry Potter. Ogni anno si attendeva l'uscita del nuovo libro con grande ansia, si correva in libreria ad acquistarlo e poi....sotto con la lettura! In men che non si dica si arrivava all'ultima pagina, era quindi di fondamentale importanza colmare quel vuoto che si creava tra le varie uscite, bisognava trovare delle letture alternative. Lessi un sacco di libri in quel periodo! Ne provai di ogni genere, spessore, lunghezza, struttura, storia...no, a dire il vero la storia non è che variasse molto! Parlavano tutti di maghi o streghe, o esserini magici, o in qualsiasi caso avevano poco a che fare con la vita di tutti i giorni: i libri dovevano essere un momento di evasione, quindi tanto valeva leggere cose che narravano la vita dei mortali.
Fu così che scoprii tre scrittori interessanti: Eoin Colfer, Lemony Snicket e Diana Wynne Jones. Roald Dahl lo avevo scoperto prima di Harry Potter e anche lui mi accompagnò molto in quel periodo, ma questi furono tra gli scrittori che mi colpirono maggiormente.
Non so quanti di voi abbiano mai incontrato questi tre personaggi lungo la loro infanzia/adolescenza...vita. Sinceramente ora non so dirvi chi ho scoperto per primo, comincio però a parlarvi di Diana Wynne Jones. I nostri destini si incrociarono per caso, nel senso che feci una ricerca su internet interrogando il caro motore di ricerca dell'epoca (se non sbaglio ai tempi usavo Virgilio) e mi uscirono un sacco di proposte al vuoto creato dall'attesa dei nuovi libri della Rowling.
Così iniziai alla cieca a spulciare tra i vari titoli e, letta la trama de I maghi di Caprona, decisi di iniziare dalle opere di questa autrice soprattutto perchè questo libro è ambientato in Italia! 
In realtà questo è il terzo della serie di Chrestomanci, personaggio a cui è dedicata la maggiorparte delle opere della scrittrice, gli altri sono: Vita Stregata, Le vite perdute di Christopher Chant, Scherzi del destino, Strega di Classe. (da Wikipedia Inglese, le descrizioni dei libri, compresi quelli ancora non editi in Italia Charmed Life · The Lives of Christopher Chant · The Magicians of Caprona · Witch Week · Conrad's Fate · The Pinhoe Egg · Mixed Magic).
Non li ho letti tutti, solo alcuni soprattutto perchè erano molto, molto oscuri e parecchio crudi in alcuni punti, o almeno mi erano sembrati tali quando li ho conosciuti!

Incontrai poi, quasi contemporaneamente Lemony Snicket con i suoi fantastici 13 libri intitolati: Una serie di sfortunati eventi. Dai primi tre è stato tratto un pessimo film, che cerca di riproporre le avventure dei tre orfani Baudelaire, ma credetemi, i libri hanno ben altro stile!
Innanzi tutto è importante ricordare una cosa: Lemony Snicket non si chiama realmente così! E' un pseudonimo, non lo scoprii subito, uscirono molti libri prima che me ne accorsi, egli è molto bravo a mascherare questa sua identità infatti Lemony è un personaggio che cerca di raccontare le sfortunate vicende dei tre ragazzi, dedica tutti i libri a Beatrice, la cui identità è svelata a tratti lungo la vicenda.
I libri sono tutti strutturati indicativamente allo stesso modo, ma ogni volta lo smascheramento del conte Olaf risulta difficile non per i bambini, ma per gli adulti che sembrano indisposti a credere a quello che raccontano i Baudelaire, soprattutto il Conte Olaf è molo bravo a travestirsi, quindi bisogna conoscere bene i suoi tratti semantici e i suoi segni di riconoscimento per dire: è veramente lui! In realtà non sono libri fantasy, sono humor noir, molto interessanti soprattutto per quando riguarda la costruzione della vicenda e dei personaggi, forse un tantino eccessivi in alcuni punti, ma credetemi uno tira l'altro!!

Ultimo, ma non meno importante fu l'incontro con Eoin Colfer e il suo amico Artemis Fowl. Vi dirò la sincera verità, il primo impatto con questo libro fu alquanto vomitevole, visto che il primo volume della prima edizione era oro e sbarluccicoso...veramente inguardabile! Fortunatamente mi è sempre stato insegnato che un libro non si giudica dalla copertina, quindi, sorpassato il primo ostacolo, finii in un mondo unico e davvero interessante. Mondo in cui sguazzo ancora oggi, visto che proprio ieri sera ho terminato il quinto volume della serie del ladro più geniale di tutti i tempi. Questo libro mi è subito piaciuto perchè iniziava dal punto di vista del cattivo, cosa rarissima nell'universo letterario per bambini, divorai i volumi uno dopo l'altro, pensavo non potesse avere molto successo e invece scoprii che Mr Colfer era il secondo scrittore più venduto del Regno Unito, ovviamente il primo posto lo deteneva la Rowling!
Peccato non sia stato ugualmente considerato in Italia! L'intera vicenta è un mix di magia, tecnologia, elfi, folletti, nani, guardie del corpo, residenze da miliardari, viaggi nel sottosuolo, insomma, una serie interessante dalla quale si diceva dovesse essere tratto un film, ma in realtà ad oggi non è ancora uscito nulla...PECCATO! Speriamo in bene per il futuro!
Questo post è diventato un papiro! Spero sia stato interessante, intanto noi bravi fan di Harry attendiamo l'ultimo pezzo del settimo film, il 7B diciamo, solo per concludere dicendo: "Meglio il libro!". E' vero, il libro è sempre meglio, ma sono anche media diversi ed è impossibile riproporre centinaia di pagine in due ore di film, molte cose si perdono. Non voglio dilungarmi troppo a proposito dei film: questa è un'altra storia, e perchè no, magari un altro post!
Ora vi saluto e vado a trascorrere un bel pomeriggio in compagnia di Greimas e della Semiotica!
Al prossimo post e...
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sabato 11 giugno 2011

Costruiamo la biblioteca REPUBBLICANA!!!!



Lo so, è un po' NERD!!! =)
Ma voi la state facendo la raccolta di Repubblica? 
Se trovo altre 7 persone (3 le ho già, contando anche me!) apro un club di lettura!!! 
Leggiamo un libro a settimana e poi ne parliamo insieme!!!  

Direttamente dal mondo del tubo, lo spot dell'iniziativa!



Navigando sul sito di Repubblica, nella sezione dedicata a questa raccolta, che si chiama appunto I GRANDI DELLA NARRATIVA, ho trovato un saggio che presenta l'opera intera. Vi invito a leggerlo, perchè se siete amanti della letteratura, queste parole vi piaceranno moltissimo!! 
Per leggerlo clicca QUI


mercoledì 18 maggio 2011

GONE WITH THE WIND

Non so se succede anche a voi, ma ultimamente il mio tempo per leggere si è ridotto parecchio. Quando ero più piccola passavo interi pomeriggi immersa nella lettura, oppure, alle superiori, pranzavo velocemente per leggermi qualche pagina del libro prima di cominciare a studiare. 
Ora che sono all'università leggo molto meno, eppure il numero di libri che vorrei leggere cresce in modo smisurato giorno dopo giorno. (Scusate se ho usato 200 volte la parola leggere...ma sono a corto di termini oggi...)
A causa di queste varie premesse, sono ancora in fase-lettura Kundera: L'insostenibile leggerezza dell'essere. Libro stupendo, meraviglioso! Che merita di essere letto tutto d'un fiato, cosa che io non sto facendo. L'ho quasi finito, ma tra esami, film da vedere, libri da leggere per gli esami, libri in più che leggo per "sfizio personale" (ovvero libri di saggistica o storia del cinema o biografie di registi), alla sera, prima di andare a dormire, non mi viene proprio la voglia di leggermi altro, ho sonno! Ed ecco a voi LA MORTE DELLA CULTURA. Spero di recuperare durante l'estate....

Appena finirò Kundera però, sento già che il prossimo "mattone" su cui vorrei "lanciarmi" sarà Via col vento. L'ho cominciato in Inglese, a dire il vero la parola cominciato è forse un po' impropria, diciamo che ho provato a leggere le prime pagine, comprendendo abbastanza la vicenda, ma all'idea di leggere un libro in Inglese...mi veniva alquanto male! Quindi ho fatto un ordine su Ibs e mi sono fatta consegnare a casa il libro in italiano! Appena finito Kundera: spazio a Margaret Mitchell! 

Molte persone mi hanno detto che è un polpettone: che sorpresa! Non so se avete mai visto il film, non è certo una mocciata o un cinepanettone, ma sinceramente le quasi quattro ore non mi sono pesate per niente. E' pesante forse per le tematiche trattate, ma credetemi: ho visto di peggio, ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare. Se Via col vento è un film "pesante" provate a guardarvi "I cancelli del cielo", morirete!!!!!! (E qui quante volte ho ripetuto la parola pesante?)

A dire il vero io ho abbastanza sopportazione per i film lunghi, se so che un film è lungo la prendo con filosofia, non guardo MAI l'orologio e mi lascio trasportare dalla trama, se poi è veramente DELETERIO lo divido in due visioni, cosa che non si dovrebbe fare, ma se proprio non ce la fate....è un buon modo per arrivare alla fine!

Detto questo vi saluto e torno a studiare. Prometto però di farvi una recensione su Kundera appena lo finisco e una su Via col vento se mai vedrò la fine. Magari prima ve ne farò una sul film, prodotto Hollywoodiano di grande interesse e da non sottovalutare: 10 oscar non si vincono tutti i giorni, ma a parte questo, è stato realizzato nel 1939, anno moooolto particolare per Hollywood!
Non mi dilungo oltre!

Buona giornata, cari lettori!!!!

P.S. Siete liberi di commentare, criticare, insultare ogni post!


Margaret Mitchell legge la sua opera: Gone with the Wind del 1936

giovedì 27 gennaio 2011

...raccontare per ricordare...

MEMENTO dicevano i latini,  questo verbo dovremmo stamparcelo bene in testa anche oggi nell'era della comunicazione 2.0. Dobbiamo ricordare! Ricordare il passato, quello che è stato, come è stato e cosa ci ha insegnato. HISTORIA MAGISTRA VITAE diceva Cicerone, ma spesso lo dimentichiamo.
Oggi 27 gennaio è la giornata della memoria, non dobbiamo dimenticare la Shoah, non dobbiamo dimenticare questo momento molto triste della nostra storia mondiale. Raccontare per ricordare, aveva detto un anziano signore della mia zona quando parlava della Seconda Guerra Mondiale, sì, perchè è solo attraverso il racconto, attraverso la ripetizione che le cose non vanno dimenticate, che i fatti si ricordano in eterno!
I modi per non dimenicare oggi sono parecchi! Film, libri, foto, interviste, documentari... Quindi..leggiamo, guardiamo, osserviamo...ma soprattutto raccontiamo per ricordare!

Molte informazioni sulla Shoah e un elenco di libri sull'argomento li potere trovare sul sito Lager Nazisti.




mercoledì 26 gennaio 2011

Ziarati al Collegio Einaudi presenta "Il meccanico delle rose"

Tutti voi avrete di sicuro in casa un mobile che non sta facendo propriamente il lavoro per cui è stato progettato; anzi, in questo momento è stracarico di oggetti dal formato variabile, costituiti da un materiale chiamato... "carta". Solitamente questi oggetti sono disposti l'uno sopra l'altro e il loro numero cresce in modo variabile, di preciso esso aumenta ogni volta che vi imbattete in un nuovo TITOLO...di...libro!
Ebbene sì, gli oggetti sono i libri e il mobile in questione è il vostro comodino, che, come sento più volte dire, è sempre stracarico di libri, libri e libri che uno vorrebbe leggere, ma che di fatto non trova mai il tempo per farlo!
Purtroppo per voi, ma anche per me, questo blog non farà altro che accrescere il numero di libri che avrete già impilato là sopra! Se volete un consiglio, fate come faccio io: onde evitare spiacevoli inconvenienti (tipo il crollo improvviso della pila, oppure la mamma che vi ripete ossessivamente che la vostra camera è un deposito), abbandonate il sistema del comodino e affidatevi alle liste accuratamente elaborate grazie ad excell e poi stampate e appiccicate all'interno dell'anta dell'armadio. Ho dovuto ricorrere a questo sistema perchè nella mia camera a casa non ho un comodino e qui a Torino, nonostante ne possieda uno piuttosto spazioso, è un meraviglioso deposito per la polvere e quindi, per pulirlo più velocemente, lo tengo il più possibile vuoto! (Detta così sembra che io sia la persona più ordinata del mondo...grande errore!!!!!)
Tornando al motivo originario del post, ovvero la pila di libri sul comodino, che tende a crescere invece che diminuire, preparatevi a deporre un nuovo volume sulla catasta (e mi preparo anche io perchè di fatto non l'ho letto!!). Il libro in questione è Il meccanico delle rose di Hamid Ziarati, ed. Einaudi. Da un veloce giro su internet il libro viene consigliato da molti lettori e ha ricevuto diverse buone recensioni, inoltre, ho avuto la fortuna di partecipare ad un incontro con l'autore (questa sera presso il Collegio R. Einaudi di Torino)...per questi motivi voglio consigliarmelo e consigliarvelo

TRAMA
Akbar - che vive in un paese ai bordi del deserto dove si estrae la migliore essenza delle rose di Persia - è un capofamiglia religioso e rispettato e trova un modo tutto suo per rimediare ai torti del destino che gli ha rubato un figlio. Khodadad è appena un ragazzino quando fugge di casa in cerca di se stesso, nei giorni dell'anniversario del martirio dell'Imam Hossein e dei suoi settantadue seguaci. Donya ha conosciuto la felicità e la disperazione, prima di andare in sposa a un uomo che ha il doppio dei suoi anni. Mahtab stava per laurearsi in medicina e iniziare una nuova vita, quando è incappata nei Guardiani della Rivoluzione. Laleh ha il nome d'un fiore - quello del martirio - e forse è una "pazza d'amore": è lei, dal letto di un ospedale, in un lucido delirio, a tirare inconsapevolmente i fili di tutte le storie, e a restituire il volto contraddittorio del suo amato, il meccanico delle rose. Il quadro dunque è compiuto. Ma chi è al centro di quel quadro ? L'uomo che da il titolo al libro ha creduto - come tutti - di essere protagonista della sua vita, ed è stato una comparsa in quella degli altri. Quel che è certo è che sullo sfondo, dietro le tante figure, resta un Paese riconoscibilissimo ma mai nominato, per rispetto di chi - vivendo nei suoi confini - non può nominarlo.

Da mettere sulla pila dei libri perchè...
  • ...Hamid Ziarati è nato a Teheran, Iran e il libro è ambientato proprio in questo paese, che spesso noi occidentali conosciamo solo attraverso il filtro mediatico.
  • ...l'autore guarda con molta obiettività alla sua storia nazionale e, se avete la fortuna di partecipare ad un suo incontro, vi racconterà che la cultura e la religione islamica non sono proprio come noi le conosciamo...
  • ...dalle poche pagine che ho sentito leggere, è scritto molto bene!  Hamid Ziarati dimostra di conoscere in modo approfondito la lingua italiana, uilizzando termini ricercati che spesso non utilizziamo nemmeno noi!!!
  • ...sempre dalle pagine che ho sentito leggere, mi sono resa conto della notevole abilità descrittiva presentata dall'autore, abilità che definirei quasi cinematografica.
  • ...ha una struttura narrativa molto interessante, attraverso il racconto delle vite di cinque personaggi, conosciamo la vita del sesto, il protagonista.
Non so di preciso quando riuscirò a leggerlo, ma se qualcuno di voi lettori lo terminerà prima di me, o magari lo ha già terminato da un po', può comunicare la sua opinione commentando questo post!!! Grazie!!!


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