Continua la caccia ai Legal Pad, questa volta il soggetto in questione è How I Meed Your Mother, precisamente la puntata 03 della prima stagione!!!!
Guardate un po' cos'ha il nostro amico sulla scrivania?
CAPTAIN AMERICA-Il primo vendicatore mi ha entusiasmato molto di più, ma non poi così tanto. Diciamocelo, lui sarà anche la torcia dei Fantastici 4, ma almeno non sembra fuggito da Highlander come Thor. Un supereroe strano, certo, un ragazzo [spoiler] che da priccolo nanerottolo insignificante diventa il biondino figo e affascinante. E anche qua, niente di nuovo. Diciamo che è la storia che caratterizza un po' tutti i supereroi, in questo caso però è interessante vedere il contesto di nascita che più che mai è legato alla storia vera dell'America. Ci troviamo infatti durante la Seconda Guerra Mondiale e tutti i giovani maschi americani tentano di arruolarsi. Steve, futuro Captain America, non ha i requisiti adatti, ma al quinto tentativo viene notato da uno scienziato, tale Abraham Erskine, interpretato da Stanley Tucci (mega sorrisone per chi ha visto Il Diavolo veste Prada), che vuole farne una macchina da guerra.
Molti di voi probabilmente penseranno che questo ragionamento non abbia senso, ma io rimango e rimarrò sempre del parere che deterimante cose si leggono e si studiano durante gli anni delle superiori, a prescindere dalla scuola o da quello che si vuole fare in futuro. La cultura deve essere parte di ogni individuo, gli scienziati devono sapere chi era Verga, così come i letterati devono sapere chi era Einstein. Poi gli studi settoriali li porteranno o meno ad approfondire un determinato argomento, ma ci sono dei mattoni fondamentali che tutti dobbiamo avere. Non è un caso che oltre oceano, dai nostri tanto odiati e tanto amati amici americani, al primo anno di università, a prescindere dalla facoltà, si fa un corso di letteratura in cui vengono selezionati dei libri di letteratura canonici che uno studente deve conoscere. Così anche quelli che sono a Wall Street hanno letto almeno qualcosa di Fitzgerald. La questione dell'essere canonico o meno poi è un argomento che non voglio approfondire ora, magari prossimamente.
"Date a girl who reads. Date a girl who spends her money on books
instead of clothes. She has problems with closet space because she has
too many books. Date a girl who has a list of books she wants to read,
who has had a library card since she was twelve. Find a girl who reads.
You’ll know that she does because she will always have an unread book in
her bag.She’s the one lovingly looking over the shelves in the
bookstore, the one who quietly cries out when she finds the book she
wants. You see the weird chick sniffing the pages of an old book in a
second hand book shop? That’s the reader. They can never resist smelling
the pages, especially when they are yellow. She’s the girl reading
while waiting in that coffee shop down the street. If you take a peek at
her mug, the non-dairy creamer is floating on top because she’s kind of
engrossed already. Lost in a world of the author’s making. Sit down.
She might give you a glare, as most girls who read do not like to be
interrupted. Ask her if she likes the book. Buy her another cup of
coffee. Let her know what you really think of Murakami. See if she got
through the first chapter of Fellowship. Understand that if she says she
understood James Joyce’s Ulysses she’s just saying that to sound
intelligent. Ask her if she loves Alice or she would like to be Alice.
It’s easy to date a girl who reads. Give her books for her birthday, for
Christmas and for anniversaries. Give her the gift of words, in poetry,
in song. Give her Neruda, Pound, Sexton, Cummings. Let her know that
you understand that words are love. Understand that she knows the
difference between books and reality but by god, she’s going to try to
make her life a little like her favorite book. It will never be your
fault if she does. She has to give it a shot somehow. Lie to her. If she
understands syntax, she will understand your need to lie. Behind words
are other things: motivation, value, nuance, dialogue. It will not be
the end of the world. Fail her. Because a girl who reads knows that
failure always leads up to the climax. Because girls who understand that
all things will come to end. That you can always write a sequel. That
you can begin again and again and still be the hero. That life is meant
to have a villain or two. Why be frightened of everything that you are
not? Girls who read understand that people, like characters, develop.
Except in the Twilightseries. If you find a girl who reads, keep her
close. When you find her up at 2 AM clutching a book to her chest and
weeping, make her a cup of tea and hold her. You may lose her for a
couple of hours but she will always come back to you. She’ll talk as if
the characters in the book are real, because for a while, they always
are. You will propose on a hot air balloon. Or during a rock concert. Or
very casually next time she’s sick. Over Skype. You will smile so hard
you will wonder why your heart hasn’t burst and bled out all over your
chest yet. You will write the story of your lives, have kids with
strange names and even stranger tastes. She will introduce your children
to the Cat in the Hat and Aslan, maybe in the same day. You will walk
the winters of your old age together and she will recite Keats under her
breath while you shake the snow off your boots. Date a girl who reads
because you deserve it. You deserve a girl who can give you the most
colorful life imaginable. If you can only give her monotony, and stale
hours and half-baked proposals, then you’re better off alone. If you
want the world and the worlds beyond it, date a girl who reads. Or
better yet, date a girl who writes."
Alzi la mano chi non ha mai sentito nominare la scrittura creativa, penso che le mani alzate siano poche, almeno lo spero. Certo, in Italia la "moda" non è così diffusa come negli USA, ma pian piano stiamo capendo anche noi che la scrittura creativa è utile come sistema di stimolazione delle idee. E' una specie di palestra di allenamento. Come gli sportivi per arrivare alle Olimpiadi si allenano, così gli scrittori, o meglio, coloro che ambiscono a diventare scrittori devono allenarsi scrivendo. Ma scrivere per scrivere non basta, a volte penso sia necessario mettersi dei paletti, sperimentare, esercitarsi. Esistono molti e molti libri su questi argomenti, alcuni funzionano altri no, fondamentalmente i manuali servono e non servono, diciamo che bisogna saperne fare un giusto uso. Secondo il mio modestissimo ed insignificante parere ognuno di noi, dopo aver letto un certo numero di libri, e con letto non intendo leggiucchiato e con libri non intendo Moccia, è in grado di percepire determinati stratagemmi, determinati stili che contraddistinguono gli scrittori.
Noto che ultimamente certi scrittori perdono poco tempo a delineare i personaggi, creando esseri piatti e praticamente inesistenti nella vita di tutti i giorni. Se la scrittura trae spunto dalla vita, allora il personaggio deve trarre spunto dalla gente. Qualche anno fa leggendo la raccolta di scrittura creativa realizzata presso Deagostini dalla Holden di Torino, dicevano che lo scrittore gira tra la folla e prende appunti, ascolta, osserva e soprattutto assorbe.
Riguardo i sopra citati manuali, ne esistono di ogni genere, dai meno manuali, mi viene in mente la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari, a manuali veri e propri come quello edito da Dino Audino, Lezioni di scrittura creativa, che riporta le lezioni del Gotham Institute negli USA che dicono sia una delle più grandi ed importanti scuole di scrittura. Altro libro degno di nota è Il viaggio dell'eroe di Vogler, famoso ad Hollywood, ma anche tra i narratori perchè scritto con lo scopo di analizzare la figura del protagonista. Questi due libri dovrebbero arrivarmi presto da IBS, sono molto curiosa, soprattutto perchè il secondo che ho nominato dicono sia davvero un libro base per la formazione degli scrittori.
Fortunatamente Roald (scusate se lo chiamo per nome, ma infondo è un po' nostro amico) ha avuto un'infanzia e una vita decisamente avventurosa, letta a posteriori poi è praticamente come leggere uno dei suoi libri. Lungo la sua esistenza ha incontrato, a quanto dice, tutte quelle persone che hanno influenzato i suoi libri, è stato in collegi con persone che odiavano i bambini, ha partecipato a selezioni di gusti di cioccolato...insomma, ogni ingrediente delle sue storie è stato tratto dalla sua vita. Ecco perchè è consigliato ai veri fan. Di certo è una lettura un po' per ragazzi, ma rimango sempre del parere che ogni cosa se letta in determinati modi, non ha età. Non dico che è come Il piccolo principe, ma il principio è lo stesso.
Dobbiamo indignarci! Dobbiamo avere il coraggio di dire che a me il calciatore strapagato fa schifo! Stimo l'operaio che con 800€ al mese riesce a vivere, a sopravvivere, stimo le mamme o i papà rimasti soli ad accudire i figli, stimo le donne che scelgono di diventare mamme rinunciando a volte al lavoro. Non stimo le veline sculettanti e con il cervello pari a quello di uno scoiattolo, con tutto il rispetto per gli scoiattoli.
La settimana passata è stata un pullulare di letture, tutti romanzi brevi, certo, però tutti degni di nota e tutti di generi alquanto differenti.
In questi ultimi anni i premi strega sono stati molto discussi, soprattutto perchè assegnati a scrittori alle prime armi e quindi poco noti nel mondo letterario. Se sia giusto o meno io non lo so, certo è un premio significativo, ma come tutti i premi, a parte il Nobel forse, lascia il tempo che trova. Nel senso che se vinci il premio Strega non è detto che sei il nuovo Moravia, hai semplicemente scritto un libro che è piaciuto più di tutti quelli selezionati per il concorso. Con questo non voglio snobbare il premio Strega, non sia mai! Anzi, tanto di cappello a chi lo vince! Quello che voglio dire io è che vincere un premio così dopo il primo romanzo ti fa un certo effetto perchè se non sei una persona mentalmente posata, ti monti la testa e credi di essere il nuovo Fitzgerald della letteratura italiana, in versione non alcolizzata (per quanto possibile). Quindi si rischia di idolatrare più lo scrittore dell'opera in sè.
Qualche mese fa parlando con un don insegnante di Arte mi aveva detto che a parer suo il miglior modo per mettere in pratica un corso di arte era il seguente: al termine delle lezioni bisognava proporre agli allievi un budget da spendere in un negozio di antiquariato, in quel momento i ragazzi sarebbero stati liberi di acquistare quell'oggetto che dava loro delle sensazioni particolari, quell'oggetto particolare che secondo loro era degno di nota. Probabilmente su una classe di venti alunni sarebbero stati selezionati venti oggetti diversi, a questo punto sarebbe stato necessario spiegare perchè era successa questa cosa. Ognuno dei venti ragazzi ha dei gusti diversi, dei canoni di valutazione differenti, quello che è arte per me per te è feccia. Questo accade in tutte i campi in cui avviene una creazione artistica, in tutti i campi artistici: cinema, arte, letteratura, musica....
Mi sono resa conto che questo blog sta lentamente diventando una specie di moleskine, o, per dirla all'italiana, un taccuino dove appunto e approfondisco quello di cui parlo con gli amici, quello che trovo su altre pagine web, quello che scovosu youtube. Non so se la cosa possa piacervi o meno, ma io mi diverto parecchio. Oggi ad esempio il fulcro del post sarà costituito dalla FANFICTION, come avrete appunto letto dal titolo.