« [...] noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero,
ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare »
ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare »
(Esiodo, Teogonia, incipit, 27-28)
Da qualche anno a questa parte seguo con un occhio di attenzione quello che succede nel mondo dell'editoria, quali sono i libri più venduti, più criticati, più chiacchierati, più premiati. Tra i premi noti in Italia c'è il Premio Strega che da quando esiste è stato consegnato a scrittori che hanno fortemente segnato la storia della nostra letteratura italiana.

Non è matematico che uno scrittore mantenga sempre lo stesso livello artistico in tutte le sue produzioni, ecco perchè nel caso dei concorsi letterari è bene considerare il libro come opera di Tizio, opera, non come Tizio scrive sempre così. Detto questo bisogna anche considerare il periodo storico, chi viene selezionato, le altre proposte letterarie, insomma tutto quello che ruota intorno al concorso. E infine c'è un tassello che è a dir poco fondamentale: l'apprezzamento da parte del lettore.
L'apprezzamento da parte del lettore è sicuramente qualcosa di molto relativo, che varia da persona a persona, varia anche a seconda di quello che sta vivendo colui che si imbatte in quel libro. Sento spesso, e penso di essere parecchio d'accordo con questa tesi, che i libri devono essere letti nei periodi giusti, è vero! Pensate a quante volte avete abbandonato un libro perchè non riuscivate proprio ad andare oltre ad un determinato punto, poi la seconda volta che lo avete preso in mano lo avete divorato nel giro di pochi giorni. Certo, ci sono poi anche libri totalmente incompatibili con i vostri gusti, che solitamente non riescono ad "andare avanti" nemmeno al secondo, terzo (se c'è) tentativo.
I gusti letterari quindi, come tutti i gusti, sono qualcosa di altamente relativo. Se per me Zafon scrive in modo meraviglioso, state pur certi che per qualcun altro è letteratura da ombrellone e nemmeno Moccia scrive così male. Ammetto che quest'ultima affermazione è azzardata...ma passatemela solo come esempio per riflettere insieme.

Concludendo questa lunghissima riflessione posso dire che non bisogna aver paura di dire "questo mi piace" il problema è che bisogna sempre dire il perchè e questo perchè deve essere fondato e scientificamente dimostrabile. Se ad esempio dite: "Mi piace Moccia per il grande approfondimento psicologico dei personaggi", beh, sappiate che i personaggi di questo scrittore hanno lo stesso approfondimento psicologico di Pimpa, quindi forse quest'affermazione non verrà accettata positivamente dal resto del pubblico.
Insomma, non abbiate paura di crearvi delle vostre gallerie artistiche, una per ogni disciplina, una per ogni musa!
Sono davvero alla fine ora e vi lascio con i nomi delle sette muse greche che erano le protettrici delle arti.
- Calliope, colei che ha bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
- Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
- Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
- Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
- Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
- Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
- Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
- Tersicore, che si diletta nella danza, la Danza, con plettro e lira;
- Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo.
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