sabato 3 marzo 2012

La morte della farfalla



I ruggenti anni 20 non hanno mai smesso di affascinare, il loro ingredienti principali che spaziano dal Jazz, al Wisky e Gin, alle feste in stile Grande Gatsby, a pailettes, frange, piume e lustrini, sono elementi che creano un mistero e un alone di felicità e spensieratezza intorno ai personaggi che hanno vissuto e segnato profondamente quel periodo. Che sono nati in quegli anni e poi si sono incamminati lungo gli anni 30 raccontando senza timore la propria patria Americana.
Ammaliata da questo mondo, a noi così lontano, che possiamo rivivere solo dai film e dai romanzi mi sono persa anche io tra le pagine di un libro che, a mio parere, tutti dovrebbero leggere: Il Grande Gatsby. Un’opera brillante, significativa e rappresentativa di una generazione che ha abitato e cambiato l’America. Non è però di questo libro che vi voglio parlare, bensì del suo autore: Francis Scott Fitzgerald e della sua vita. Tutti noi probabilmente siamo entrati in contatto con le sue opere già al liceo, nel mio caso il vero incontro con Fitzgerald è avvenuto recentemente, la mia prof aveva prediletto Hemingway a lui. Scelta discutibile, ma sono gusti.
Dire che Fitzgerald è un bravo scrittore, equivale a dire che l’acqua è bagnata, penso che tutti siano coscienti di questo. Convinta di questa affermazione, ho voluto andare oltre e cercare l’uomo Fitzgerald, l’uomo dietro i suoi libri. E’ un percorso che ho intrapreso da poco e che, per motivi vari, viaggia a rilento. Influenzata forse da Midnight in Paris di Woody Allen mi sono resa conto di voler sapere di più su questo autore, in particolare sul suo rapporto con Zelda e dopo una prima, rapida e, ammetto, superficiale ricerca su internet mi sono imbattuta in un libro di Pietro Citati.
Premesso che io non sono un critico letterario e una studiosa di Fitzgerald, ho deciso di avvicinarmi a questo libro semplicemente per l’argomento trattato: Zelda e Francis Scott Fitzgerald, come recita il sottotitolo.
La vicenda narrata, a mio parere troppo velocemente, ci racconta la storia di due vite, tragicamente e magicamente intrecciate tra loro, due esseri incapaci di esistere in assenza dell’altro. Due entità che sono in grado di vivere al meglio solo se in presenza l’uno dell’altro. Ecco quindi che l’esistenza di Francis e Zelda trascorre tra case lussose, bicchieri di gin, gite, pagine dense d’inchiostro e tanta sofferenza.
Due personaggi belli e dannati, come sono stati definiti da molta critica letteraria, che hanno regalato molto al mondo letterario, non solo Francis con i suoi romanzi, ma tutto il fascino e il mistero delle loro vite è un romanzo degno di essere letto e conosciuto. Due vite terminate in tragedia, più o meno cercata, quella stessa tragedia che ha segnato il loro amore così denso di passione e così tormentato. 

La mia ricerca sulla storia dei Fitzgerald non si ferma qui e nemmeno la lettura delle opere di Francis. Sarà un viaggio molto interessante, lo sento!

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