giovedì 13 settembre 2012

Tra donne sole di Cesare Pavese: recensione!

Tra donne sole di Cesare Pavese è uno dei libri del comodino 2012, anche questo letto per un esame. 

Clelia è una donna in carriera, di origine torinese, abita ormai da qualche anno a Roma dove lavora in una boutique. Ritorna a Torino per aprire un negozio di sartoria, inviata da Madame, il suo capo. Tornare a Torino per Clelia significa ritornare in quei luoghi dove è cresciuta ed è vissuta da povera, da cui è andata via e ai quali ora torna con una pelliccia, ritorna da gran signora. 

Tra donne sole è un libro di denuncia della borghesia del dopoguerra, una borghesia che tende a divertirsi, a vivere nell'ozio, a pensare alle cose frivole, una borghesia che sembra costituita da eterni Peter Pan incapaci di prendere in mano la propria vita e di decidere cosa fare di essa. Le donne sono anime perdute, incapaci di manifestare sentimenti veri. 
Clelia sembra essere diventata una di loro, ma riesce ancora ad essere critica nei loro confronti, riesce ancora a vedere cosa esiste oltre quei quartieri ricchi in cui si ritrova e dove abitano i suoi nuovi amici. Riesce a interagire con Rosetta, la ragazza che all'inizio del libro tenta il suicidio e cerca di capire il perché del suo gesto, sembra essere l'unica ad essere in grado di andare oltre alle apparenze, a capire che oltre al divertimento nella vita c'è anche altro. Tra le donne è anche l'unica a lavorare, l'unica che sembra mantenersi in modo onesto da sola. 
Tra donne sole è un romanzo breve che si legge molto velocemente, raccontato con i toni tipici di Pavese, scrittore che non molti amano, ma che io apprezzo molto. Consigliatissimi tra i suoi libri sono La casa in collina e La luna e i falò
Da questo libro è stato tratto il film Le amiche di Antonioni.

VOTO



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