giovedì 13 settembre 2012

I Malavoglia di Giovanni Verga: recensione!

Nel comodino 2012 avevo inserito la lettura di questo libro che per me è stata parzialmente obbligata a "causa" dell'ultimo esame della magistrale. Vi dico la sincera verità, sono contenta che mi sia stato imposto di leggere questo libro perché altrimenti so già che non l'avrei mai letto di mia iniziativa.

I Malavoglia è uno dei testi più noti del romanziere Verga e narra la storia della famiglia Toscano, detti anche Malavoglia, residenti ad Aci Trezza nei pressi di Catania. Esso appartiene insieme a Mastro don Gesualdo e La duchessa di Leyra al ciclo dei vinti.
Verga, come voi tutti ben saprete, appartiene alla corrente del Verismo, quindi egli narrava i fatti attraverso un sistema perfettamente obiettivo e distaccato, non troviamo un narratore onnisciente nelle sue opere, ma il lettore scopre pian piano i personaggi attraverso le loro scelte. Non è un romanzetto leggero, è del 1881 e la narrazione, che se non erro ricopre un arco di quindici anni, procede in modo molto rallentato e la continua variazione del nome dei personaggi suscita nel lettore un senso di smarrimento. A parte questo qual è il succo del discorso di questo libro? I Malavoglia è la storia di un decadimento, un impoverimento della famiglia Toscano che dal possedere una casa, nello specifico la casa del nespolo, e una barca, chiamata Provvidenza, si ritrovano a dover pagare affitto, senza imbarcazione, costretti ad andare a giornata per sopravvivere. Oltre a questo filone principale, ogni personaggio ha una sua storia e un suo percorso. Padron 'Ntoni, dopo la morte del figlio Bastianazzo, cerca di inculcare nella testa dei nipoti gli ideali che hanno sempre coltivato in casa Toscano, ma 'Ntoni, il nipote, non vuole vivere come hanno vissuto i suoi genitori, egli vuole fare i soldi e vivere di rendita. Egli quindi è colui che rompe la tradizione e decide di andarsene di casa. Contrapposto lui e quindi continuatore della tradizione, è Alessi, il fratello minore, ma sarà lui alla fine del romanzo a riprendersi la casa del nespolo e a ricostruire la famiglia.
Molto interessanti sono anche le figure femminili, i loro destini e le loro scelte, che mostrano anche quale fosse la condizione della donna non ricca che viveva in un paesino di pescatori. 
Un libro, ripeto, non semplice, ma che sicuramente deve essere conosciuto, perché rappresenta una parte di storia della nostra Italia.

Da questo libro è stato tratto il film La terra trema con la regia di Luchino Visconti, due opere differenti che meritano entrambe di essere conosciute. 

VOTO
(N.B. Essendo un classico..si deve leggere)


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