giovedì 20 dicembre 2012

Un libro per Natale!

Non so se questo capita anche a voi, ma sotto Natale mi viene sempre voglia di leggere un libro natalizio, che sia Dickens o altro, mi viene sempre voglia di leggere qualcosa sul Natale.
Di fatto poi sono rarissime le volte che leggo qualcosa.
E dire che di libri sul Natale ne ho...in quantità industriali, ma il tempo in questo periodo è sempre poco, poi quest'anno con una tesi in consegna, ancora meno!
L'intenzione era quella di leggere Le Campane di Charles Dickens, accantonando Rowling e Giordano (si, sto leggendo ancora loro...), fermare tutto, per dedicarmi solo a Charles. Riuscirò?
Non ne ho la benchè minima idea, fortuna vuole che venerdì mi attende un viaggio in treno quindi potrei dedicare le 4 ore di transumanza alla lettura, ma avrei anche una tesi da correggere. Devo organizzarmi.
Ma quali sono le letture che meritano di essere rispolverate per Natale?
Eccovi un rapido elenco:

Il primo dono di Paul Richard Evans
Una giovane coppia si trasferice con la figlia nella lussuosa residenza di un'anziana Mary per occuparsi di lei e della casa. Ma troppo spesso gli occhi di Mary sono arrossati dal pianto... E a chi sono dirette le lettere nascoste in soffitta che iniziano tutte con "Tesoro mio"...? Un romanzo struggente.

L'abete di Hans Christian Andersen
Una fiaba natalizia. Protagonista un giovane abete che ha un unico desiderio, quello di crescere. Il suo destino sarà quello di diventare un albero di Natale e vivere una commovente avventura.

Un giocattolo per Natale di Gianni Rodari
Entrai nel bugigattolo, nel quale c'era posto solo per due sgabelli di legno e per uno scaffaletto su cui erano disposte quattro o cinque minuscole scatole. «Scusi» dissi «ma non vedo giocattoli». «Li vedrà». E l'omino aprì una delle scatolette e ne trasse un apparecchio che a prima vista mi sembrò un normale telecomando. Invece...

La freccia azzurra di Gianni Rodari
Nella notte di Natale, in tutto il mondo, Babbo Natale porta i suoi doni ai bambini che sono stati buoni. Quelli italiani sono i più fortunati, perché la notte tra il 5 e il 6 gennaio ricevono degli altri regali: volando a cavallo di una scopa glieli porta la Befana, una vecchia burbera ma buona. Ma un 5 gennaio di tanti anni fa i bambini italiani rischiarono di non avere nessun dono. Da qui parte una fiaba moderna animata da indimenticabili personaggi, dal trenino Freccia Azzurra al capitano Mezzarba, dal cagnolino Spicciola all’indiano Penna d’Argento. La befana e la sua serva Teresa dovevano distribuire ai bambini i giocattoli che avevano nella vetrina del loro negozio. Un treno a vapore, la freccia azzurra era esposto in un negozio e un bambino, Francesco lo desiderava tanto, ma siccome era povero non poteva averlo. Quella notte i giocattoli uscirono dal negozio e girarono per la città per donarsi ai bambini meno fortunati.

Le lettere di Babbo Natale di J. R. R. Tolkien
Il 25 dicembre 1920 J.R.R. Tolkien cominciò ad inviare ai propri figli lettere firmate Babbo Natale. Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre trent'anni, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori. Una scelta di questi messaggi annuali, trascritti a volte in forma di colorati logogrifi, formano questa fiaba intitolata "Le lettere di Natale", scritta a puntate da un Tolkien non tanto in vena di paterna e didattica allegria, quanto in groppa all'ippogrifo della sua fantasia filologica e ironica.

Il canto di Natale di Charles Dickens

Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l’inizio: ben presto appariranno altri tre spiriti, per

trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito?


Le campane di Charles Dickens
Il messaggio di amore e di fiducia nell'uomo viene affidato in questo racconto (1844) alla voce delle campane, vecchie compagne dello sparuto, affamato Trotty Veck, perennemente in attesa di messaggi o pacchi da recapitare. Divenute immense spettrali figure, lo guidano attraverso il difficile cammino dell'apprendimento, additando nella sfiducia verso l'umanità la sua colpa. Gli scorrono davanti agli occhi le immagini di un futuro amaro e senza riscatto, in cui gli esseri amati si degradano nella miseria, nella prostituzione, nel crimine. In un incerto equilibrio tra la vita e la morte il racconto consente, sin quasi alla fine, una doppia lettura: visione d'incubo di un futuro possibile; oppure "realtà" di cui Trotty, ormai spettro, viene messo al corrente. Il finale serve al personaggio e allo scrittore, per prefigurare una marea del Tempo che spazzi via come foglie i sopraffattori.

Il grillo del focolare
John Peerybingle vive felicemente con la moglie Piccina, chiamata affettuosamente così perché molto più giovane di lui, quando il vecchio Tackleton mette in dubbio la fedeltà della sua giovane sposa. Insinuazione che sembra trovare conferma in un'immagine fugace e inaspettata che John ha di Piccina in colloquio intimo con un bel giovane. La storia sembra volgere in tragedia, ma interviene il grillo del focolare, nume tutelare della casa, simbolo della felicità domestica. Un racconto sul perdono, sulla fiducia, sull'amore coniugale e filiale, dove anche gli inganni a fin di bene causano un oscillante e ansioso stato d'animo tanto nei protagonisti quanto nei lettori. Una favola domestica in cui un piccolo grillo parla, col suo canto garrulo, di virtù e di sacrificio divenendo così un prezioso genio domestico, come vuole una popolare usanza inglese che si ricollega, andando indietro nel tempo, al culto presso gli antichi greci della cicala, celebrata da Anacreonte, oppure alla venerazione che gli egizi mostravano verso lo scarabeo. Si tratta, cronologicamente parlando, del terzo racconto di Natale di Charles Dickens (1812-1870) che fece palpitare i lettori del XIX secolo e che contiene una toccante e sempre attuale riflessione sulla forza dell'amore.

I re magi di Giovanni da Hildesheim
Un libro che narra la storia dei Magi e ne spiega i loro doni, un'opera antichissima redatta in latino.

La battaglia della vita
La vicenda si apre con una descrizione di un paesaggio inglese di campagna che tempo prima aveva fatto da sfondo ad una terribile battaglia in cui avevano trovato la morte decine di soldati e cavalli. È sempre qui che si svolge la storia. Su quel campo si trova infatti la residenza del dottor Jeddler, un filosofo che considera il mondo come un grande scherzo; con lui vivono le due figlie, Grace, la più grande, e Marion, la minore. Da quando le due hanno perso la madre, Grace si è sempre occupata della sorella più piccola di cui è divenuta, col passare del tempo, un punto di riferimento. In casa lavorano il signor Britain e Clemency Newcome, una domestica che ama procurarsi ferite ai gomiti ed esibirle. Marion ha una storia d'amore con un certo Alfred, al quale è stata promessa in sposa, e tutti sembrano credere che le cose fra i due vadano bene. Alfred ha concluso degli affari con gli avvocati Snitchey e Craggs ed ora deve partire per qualche tempo per fare un po' di esperienza. Durante l'atteso giorno di ritorno del ragazzo, in casa Jeddler viene organizzata una grande festa per accoglierlo e ad essa vengono invitati parenti e conoscenti del dottore che ammirano la grazia delle sue figlie, in particolar modo Marion. La ragazza, tuttavia, non pienamente convinta di questa sua relazione con Alfred, decide di fuggire assieme a Werden, un uomo che già da qualche tempo manifestava qualche interesse per la giovane e ne aveva già parlato con gli avvocati Snitchey e Craggs. La notizia della fuga della ragazza porta grande sconcerto presso gli invitati e quando, una volta giunto, Alfred lo viene a sapere, cerca di trovare lì vicino Marion, ma per lui non c'è più nulla da fare. Intanto il tempo trascorre e le cose cambiano: Craggs muore, lasciando da solo il suo attaccatissimo collega Snitchey; Clemency e Britain si sposano, lasciano casa Jeddler e aprono un'osteria in proprio; Grace ed Alfred si sposano nel tentativo di dimenticare la fuga di Marion, da entrambi sempre amata, e di consolarsi a vicenda. Sei anni dopo la fuga, Marion ricompare; dapprima Werden si presenta in osteria dove viene riconosciuto da Clemency; poi Marion va nella casa del padre e lì incontra finalmente la sorella Grace ed Alfred, che da tempo immemore desideravano rivederla. La gioia è grande in casa Jeddler e la zia di Marion, presso la quale la ragazza era andata a vivere, riprende a parlare con il fratello, il dottor Jeddler, con il quale non parlava da tempo. Ora Marion fa capire che la sua fuga è stata un sacrificio per la sorella, per ringraziarla dell'amore con la quale si era presa cura di Marion: avendo la ragazza capito che le cose con Alfred sarebbero potute andare meglio a Grace piuttosto che a lei, aveva abbandonato la casa natale nella speranza che i due si potessero sposare e trovare così il vero amore.

Il patto col fantasma
Il patto col fantasma (1848) è sicuramente il racconto più cupo della raccolta; nonostante l'inevitabile lieto fine infatti, il testo ruota intorno a un tema difficile e perturbante, su cui Dickens ha già scr tto e su cui tornerà a scrivere, quello dello sdoppiamento della personalità. Protagonista e motore dell'azione, accanto all'alchimista, è il suo spettro, figura vagamente demoniaca che offre all'altro se stesso la speranza fallace dell'oblio. Ma l'oblio del passato e dell'antica ferita, porta con sé non solo la morte del proprio dolore, ma anche la frigidità emotiva, la cancellazione della sensibilità e del sentimento che soli rendono la vita degna di essere vissuta. È questa la lezione che il fosco personaggio apprende nel corso del racconto, accogliendo in sé la memoria come un tesoro prezioso e irrinunciabile.





1 commento:

  1. Sono curiosa di sapere cosa leggerai... Dickens e Rodari li adoro! :)

    Se ti va passa da me, ho lanciato una sfida di lettura per il 2013, mi farebbe piacere se partecipassi, la trovi qui:

    http://www.peekabook.it/2012/12/2013-women-challenge.html

    Grazie in ogni caso! :)

    Valentina
    www.peekabook.it

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