martedì 1 novembre 2011

Libri d'Italia...

Dopo post di ogni genere e qualità, ecco che torno alle origini del celeberrimo sottotitolo del blog con due libri che mi sono "caduti addosso" durante il mese di ottobre.
Sono due generi completamente diversi, ma che ho già iniziato a leggiucchiare, ovviamente in contemporanea, per vedere un po' se possono piacermi o meno.
Il primo, per ordine di arrivo a casa mia, è di fatto in prestito, quindi non è parte della mia biblioteca privata ed è ginto nelle mie mani per gentile concessione di Chiara. Si tratta di "L'oracolo" di Valerio Massimo Manfredi. 
Primo romanzo del celeberrimo archeologo, risale al 1990, preistoria per alcuni di voi, per me semplicemente infanzia, può interessare a tutti coloro che sono appassionati di archeologia, antica grecia, tesori nascosti, oscure profezie e tanto altro. 
Eccovi una breve sinossi del libro:

Atene, 1973: mentre scoppia la rivoluzione studentesca di Piazza del Politecnico, un eminente archeologo muore misteriosamente dopo aver trovato il vaso d'oro del mitico indovino Tiresia. Dieci anni più tardi la Grecia è sconvolta dal susseguirsi di misteriosi quanto efferati omicidi. Riti annunciati da oscure profezie che sembrano giunte a compiersi. Che cosa lega quei fatti ai moti studenteschi del '73? E come interpretare il segreto del vaso di Tiresia? Lo scopriremo solo alla fine di questo romanzo imprevedibile in cui, tra passato leggendario e crudo presente, si riannodano i fili di una millenaria avventura. 

Ancora non posso dare un giudizio su questo libro, ma spero di terminarlo presto in modo da potervi dire qualcosa di più!

L'altro libro che mi è "caduto addosso" ad Ottobre è Ossidea, avete letto bene Ossidea. Una specie di dislessia con Odissea, ma, per il momento, sembra non abbia nulla a che vedere con questa. Eccetto quel sacrosanto viaggio dell'eroe che ormai caratterizza tutti i libri.
Eccovi la sinossi:

Alla vigilia del suo dodicesimo compleanno, David Dream riceve la lettera che cambierà per sempre la sua vita. Seguendo le indicazioni contenute nel messaggio, il ragazzo trova la porta nel "tempo che si è fermato" e apre il libro incompiuto. D'un tratto una creatura fantastica, ferita e sofferente, irrompe nella sua camera attraverso un varco di luce. Pronunciando parole incomprensibili di una lingua sconosciuta, passa al giovane il testimone di una missione disperata. Il ragazzo suona il taharan, il corno magico che la creatura aveva al collo, e viene proiettato in un luogo misterioso e selvaggio: la Terra di Arcon. David dovrà intraprendere un lungo viaggio per raggiungere la Città del Cielo e salvare il regno degli elfi dal sanguinario esercito di Kahòs; ma un segreto terribile accompagna il giovane della razza degli uomini. 

Ossidea è un libro interessante, un'iniziativa editoriale della Salani, celebre editore del famoso maghetto con gli occhiali, forse qualcuno può accusare l'autore, Tim Bruno, di "scopiazzatura da romanzi precedenti", ma infondo se vogliamo essere pignoli, anche la Rowling non ha inventato niente di nuovo e ve lo dice una che per proteggere questa scrittrice farebbe carte false.
Altri ancora hanno accusato questo libro di essere meramente una "trovata commerciale"...sinceramente penso che possa essere così, ma può anche tranquillamente non esserlo. 
E ora vi spiego perchè.
Ossidea si rivolge ad un pubblico di circa 10-14 anni, a quell'età raramente si considera "l'autore" dell'opera, soprattutto se si tratta di opera prima. Anzi, io a quell'età adoravo il mistero che avvolgeva certi scrittori! Per me Rohald Dahl è sempre stato un essere mezzo gigante e mezzo cioccolataio per molti anni, che scriveva nel tempo libero e si dilettava ad inventare storie incredibili. Quando poi sono cresciuta ho iniziato a capire che era un personaggio in carne ed ossa e questa sua corporeità è diventata ancor più concreta quando ho letto Boy, che era poi...qualche mese fa. E questo era il primo punto.
Secondo punto. Se anche fosse una trovata commerciale e in realtà questo nome, Tim Bruno, è semplicemente uno pseudonimo, non vedo dove sia il problema. La storia della letteratura contemporanea, dell'editoria, è costellata di pseudonimi costruiti per vendere. Brevemente ad esempio e noto il gruppo dei Wu MIng, che scrivono sotto pseudonimo. Oppure il celeberrimo Lemony Snicket, autore di "Una serie di sfortunati eventi". Oppure l'autrice di Hyperversum che è italiana, ma sulla copertina del libro si chiama Sophie Randall. Ricordiamo anche, già che ci siamo, cos'ha fatto l'editore inglese di fronte alla scrittrice di Harry Potter: in quanto donna i primi libri, per vendere, sono stati pubblicati con il nome di J.K. Rowling, in questo modo poteva sembrare un uomo. Un altro incline all'uso degli pseudonomi è Stephen King, infatti egli ha scritto molti romanzi con il nome di Richard Bachman.... E quindi anche questo ci fa intuire che tutto sommato non ci possiamo scandalizzare.
Passiamo ora alla questione "non c'è niente di nuovo".
A 10-14 anni sono rari i bambini che hanno letto "Il Signore degli Anelli", tutto Harry Potter, tutto Narnia...eccetera eccetera, quindi sarà anche scopiazzato, ma diciamo che alla fine può starci per il nuovo pubblico che si vuole formare con questo romanzo. 
La questione della scopiazzatura poi, come già ho detto sopra, è molto relativa. Tutti gli scrittori copiano. In un modo o nell'altro l'atto di creazione di un romanzo, sia esso fantasy o di qualsiasi altro genere, nasce da un atto di copiatura di qualcosa. Dalla vita reale alle opere lette. Tutti noi nella scrittura siamo influenzati dal nostro vissuto, dai libri letti, dai film visti. Certo, la bravura sta nel rimescolare in modo giusto le carte al fine di proporre sempre qualcosa di nuovo. Ragazzi, non nascondiamoci dietro una matita, Propp in primis ci ha spiegato che le fiabe sono tutte riducibili ad un sistema fisso di personaggi, luoghi e avvenimenti. Come insegna Calvino ne "Il castello dei destini incrociati" bisogna saper disporre in modo giusto le carte. 
Attualmente sono solo al Capitolo 6 di Ossidea e per il momento riesco ancora a tollerare le scopiazzature, ne riparliamo a libro concluso. 
Un ultimo appunto prima di salutarvi, sempre sulla questione del Copiare da...
Sinceramente preferisco uno scrittore che copia, mantenendo perà le sacrosante regole del Fantasy, quindi Ippogrifi mezzi aquila e mezzi leoni, piuttosto che la Meyer che mi scrive storie di vampiri che brillano alla luce del sole. Di questo dovremmo scandalizzarci. Lei ha rivoltato le carte che ci arrivano dalla tradizione, dalla storia di Dracula. Povero Bram Stoker...
Se siete arrivati fino a qui...vi ringrazio per la pazienza e il tempo che mi avete dedicato. Alla prossima e, se avete letto qualcuno di questi libri, o avete qualcosa da aggiungere o togliere a quanto detto, commentate!

1 commento:

  1. Sono assolutamente d'accordo con la tua affermazione. La Meyer ha rivoltato i canoni del fantasy, ma in maniera brusca e ridicola. Lupi mannari a millemila gradi e vampiri che luccicano? Bah...
    Per "Ossidea" sono curiosa di sapere se ti è piaciuto o meno. Dalla trama non sembra malaccio, quindi magari potrei farci un pensierino! :)
    "L'oracolo" secondo me è veramente un bel libro, che vale la pena di essere letto anche da chi non è grande amante dell'archeologia! :)
    Tieni il blog aggiornato con le novità letterarie, mi raccomando! :)

    Chiara

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