giovedì 1 settembre 2011

Accabadora di Michela Murgia

L'estate di fatto non è ancora finita, anche se le temperature stanno iniziando a dirci che l'autunno è alle porte, ma noi non ci facciamo impressionare, perchè anche a luglio l'autunno sembrava alle porte, e continuiamo a spulciare il nostro elenco estivo di libri. 
Ieri sera ho terminato, dopo soli due giorni di lettura, Accabadora di Michela Murgia. Un romanzo breve molto interessante, vincitore del premio Campiello 2010, la Murgia ci racconta la storia di una Sardegna che ormai non esiste più, una storia fatta di religione mista a superstizione. Ci narra la vicenda di una fill'e anima, Maria che, divenuta appunto figlia d'anima di Tzia Bonaria, l'accabadora di Soreni. Ma che cos'è, chi è l'accabadora? E' l'ultima madre, una donna che metteva fine alle sofferenze dei malati agonizzanti; solitamente veniva chiamata dai famigliari del malato e dopo un rituale, che nel libro viene più volte descritto, di purificazione della stanza e del morto, in modo che non ci fosse più nulla a trattenerlo nel mondo dei vivi, praticava di fatto quella che noi oggi chiameremmo eutanasia. Una descrizione molto dettagliata è possibile trovarla sul sito centrosardegna a questa pagina CLICK!
Maria scoprirà ormai adolescente di essere figlia dell'accabadora e non sarà semplice per lei convivere con questo personaggio portatore di morte, soprattutto non accetta la possibilità di dover portar avanti la "tradizione di famiglia" diventando lei la futura accabadora di Soreni. Ma si sa che il passato non si può cancellare e che la nostra famiglia resta sempre e comunque...la nostra famiglia, qualsiasi problema abbia, qualsiasi ideologie coltivi.
Un libro che si legge tutto d'un fiato, scritto con uno stile dinamico, scorrevole e moderno. Una lettura da fare soprattutto se siete appassionati di leggende più o meno tali della storia folcloristica italiana, in questo caso la parola leggenda è un po' a sproposito perchè la figura dell'accabadora è realmente esistita e vi sono molte testimonianze a riguardo. 
Penso esistano varie letture del libro, chi non si soffermerà ai primi livelli di storia, si troverà coinvolto in riflessioni etiche che oggi invadono le pagine dei giornali e vi troverete a pensare se sia giusta o meno l'eutanasia, se sia giusto o meno che esistesse una donna che si prendeva carico di tutte queste morti.
Spero che qualche regista abbia il coraggio di realizzare un film partendo da questo libro, potrebbe essere molto interessante vedere certe scene rappresentate sullo schermo, che sicuramente avrebbero un impatto emotivo molto più forte di quello percepito attraverso la lettura.

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