giovedì 27 marzo 2014

Buongiorno in Technicolor #3

Siete anche voi vittime del pranzo fuori casa? Anche voi andate a lavorare con millemila tupperware o loro sosia? Avete anche voi diecimila di quelle cosette di plastica che si ungono a livelli estremi e per ripulirli ci mettete minimo due ore e mezzo flacone di detersivo?
Beh, se avete risposto sì, mi consolo. Se avete risposto no, vi invidio!
Pensare ogni sera a cosa si deve cucinare per il giorno dopo e poi inscatolarlo in quei box trasparenti è davvero noioso, alcuni potrebbero anche dire alienante. E poi bisogna avere anche la borsetta per trasportare il pranzo: c'è chi ci investe e chi ha una borsa qualsiasi senza porsi il benché minimo problema. Mia mamma mi ha ripetutamente sgridata quando ha saputo che andavo a lavorare: "Con quel bruttissimo sacchetto di stoffa: orrendo!", tant'è vero che alla prima occasione mi ha comperato quello che vedete nella foto: infantile, iper riconoscibile, in perfetto stile China Town, ma vi assicuro che è davvero comodo! La mamma è sempre la mamma, ne sa! Il problema di chi pranza fuori casa, anche se sfoggia un sacchettino ultima moda, rimane sempre quello delle ciotolette di plastica, perché poi se sono farlocche...rischiate di rovesciare il contenuto ovunque! Pensate: prendete di corsa un tram e la vostra scatoletta viene shakerata come non mai, salite e poi come minimo siete pressati in mezzo ad altre decine di persone. Il vostro sacchettino viene sballottato a destra e a manca e intanto voi iniziate a pregare che il contenuto resti al suo posto. Ma quando mai!? Ecco che dai bordi comincia a fuoriuscire una certa quantità di liquido: voi non lo vedete ma ve lo sentite, allora cominciate a pregare che non macchi tutta la borsa o peggio ancora che non cominci a gocciolare il sacchetto. Insomma questi contenitori sono davvero una disgrazia. Fortuna che ne hanno inventati alcuni a chiusura ermetica, ma la paura dello shaker è sempre in azione! E oggi cosa state shakerando di bello nelle vostre borsettine? 

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