martedì 5 marzo 2013

Uno splendido disastro di Jamie McGuire: recensione!

Ho letto Uno splendido disastro di Jamie McGuire tutto d'un fiato. La storia scorre molto bene, è una lettura piacevole, è piuttosto ben scritto. Il libro racconta le vicende di Abby e Travis, due giovani apparentemente agli antipodi ma che tutti capiscono fin dalle prime righe che sono destinati a stare insieme. Abby è in fuga da un passato che rimane oscuro al lettore per molto tempo, ma sembra che esso sia destinato a riemergere proprio nel momento in cui conosce Travis e inizia ad interessarsi a lui. Tra balli, inviti a cena, serate in confraternita, mense universitarie e tanti pettegolezzi la loro storia nasce in modo bizzarro e ha degli sviluppi a dir poco strampalati.
Un prodotto editoriale molto interessante, eppure ci sono dei piccoli nei che onestamente mi hanno portata a pormi qualche domanda. Con questo non voglio dire che il libro non mi è piaciuto, anzi l'ho letto in un paio di giorni! Ma ho qualcosina da ridire su certe scelte, delle semplici critiche.
In primo luogo il passato di Abby. Carina l'idea di un passato oscuro, è sicuramente uno di quei nodi che porta il lettore ad avanzare nella storia e che fa sì che una storia d'amore possa scadere nel banale, ma non convince.
Abby è in fuga dai genitori e stando a quanto scritto dall'autrice, ha rubato il patrimonio di famiglia, o meglio del padre, grande e noto giocatore di poker, quando aveva solo 13 anni.
Quindi una ragazzina di 13 anni è riuscita a fregare il più famoso giocatore di poker del mondo. Potrebbe anche essere, è un romanzo, quindi nulla lo vieta solo che il fatto che lei sia scappata di casa a 13 anni e sia stata cresciuta un po' dalla mafia, un po' dai genitori della migliore amica...è poco credibile.
Per non parlare poi del mafioso che non fa paura nemmeno a Titti! Insomma, non mi è mai capitato di avere a che fare con un mafioso che praticamente non gira armato e ha degli scagnozzi che a loro volta non girano armati e si fanno mettere al tappeto da Travis, un ragazzo che partecipa a degli incontri di box clandestina, che vince qualsiasi incontro e che non si allena mai se non con i fratelli. Tutte queste cose non stanno molto in piedi. Tornando al boss della mafia, quando propone a Travis di battersi per lui e il ragazzo alla fine rifiuta l'offerta e in quattro e quattr'otto si libera di questo tizio che sembrava sul punto di uccidere il padre di Abby, perché lui è un mafioso cattivissimo e crudelissimo. E non reagisce al NO di Travis? Ho i miei dubbi.
Il fatto che Travis poi vinca tutti gli incontri, mi sarei aspettata almeno una sconfitta, soprattutto nell'ultimo incontro che sfocia nel tragico, oltretutto a mio parere evitabile.
Altra cosa un po' banale è il fatto che guarda caso il padre e i fratelli di Travis sono degli appassionati giocatori di poker. Certo, l'autrice doveva svelare in qualche modo il passato di Abby, ma io avrei scelto un'altra strada, tipo una partita di poker tra compagni di università? Oppure nella confraternita. 
L'amore che Travis prova nei confronti di Abby poi mi lascia largamente perplessa, ma questo non è colpa dell'autrice, lei ci racconta comunque una storia d'amore morbosa, che a mio parere lascia quasi senza fiato: é asfissiante. Travis non vive senza Abby, che poi questa dovrebbe essere l'essenza dell'amore, è quello che ci hanno raccontato le fiabe, ma il modo in cui viene costruita e resa questa relazione fa venire i brividi. 
Riassumendo, il libro in sé è interessante, ha una buona struttura, è bilanciato nelle sue parti, nel senso che non si ha l'impressione che l'autrice si perda nelle parole per allungare la vicenda di proposito, è ben fatto, solo che ha questi piccoli nei che non lo rendono propriamente un capolavoro.
Questo ovviamente è un mio parere, perfettamente contestabile. Anzi, se avete letto Uno splendido disastro mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se sono io ad essere tremendamente pignola o se alcuni di questi punti hanno lasciato perplessi anche voi.
Se invece non lo avete ancora letto, vi posso dire che comunque non ve ne pentirete, perché ripeto (sono noiosa) la struttura narrativa regge, quindi non è da ascrivere a quei libri insopportabili che "fanno prudere le mani" e viene voglia di chiuderli dopo le prime venti pagine. Anzi! Trascina il lettore, si lascia leggere, l'autrice riesce a raccontare molto bene le vicende, le fa vivere, le rende vive. 
Quindi non mi resta che dirvi: buona lettura, se deciderete di leggerlo, oppure buon commento se già lo avete letto e volete lasciarmi una vostra opinione qui sotto.
Alla prossima!

VOTO:


4 commenti:

  1. letto e recensito oggi, condivido alcuni punti... in ogni caso è stata una bellissima lettura. L'ho adorato

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  2. L'ho recensito anch'io la settimana scorsa: mi sono sentito di dare una "stellina" in più, ma condivod molto di quello che hai scritto :)

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  3. Sei stata troppo buona...;) Io ho trovato parecchie parti poco convincenti. E' un testo scorrevole ma, come hai scritto bene tu, è un vero prodotto editoriale, a partire dalla copertina. Aspetto la recensione de " L'eredità dei corpi" che mi ha sedotto...

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