domenica 3 giugno 2012

Il sostituto di David Nicholls: recensione!

Ho terminato da poco di leggere Il sostituto di David Nicholl, non è il nuovo libro di questo scrittore, ma è stato recentemente ristampato da Beat, casa editrice che ha già pubblicato dello stesso autore Le domande di Brian, mentre Un giorno è di Neri Pozza nella collana Bloom (che gira e rigira è parente della Beat).


Come voi ben saprete, e chi non lo sa lo scopre ora, da quando ho letto Un giorno, David Nicholls si è guadagnato un posto sul mio "altare" dei migliori scrittori. So che su quell'altare la gente principalmente ha Dante, Virgilio, Tasso, Tolstoj, Dostoevskij, Virginia Woolf e tutta la compagnia, sul mio oltre a Fitzgerald, Pavese, Calvino, Johanne K. Rowling, Eoin Colfer, Tolkien e molti altri ho anche Nicholls. Il perché della mia scelta è legato allo stile di questo autore. Adoro il suo modo di raccontare, adoro come egli sa descrivere i personaggi e come è in grado di trasportare il lettore all'interno della vicenda. Non so se sia una prerogativa degli scrittori stranieri, ma faccio fatica a trovare in Italia scrittori che riescano a rapirti così bene dalla realtà. Passando in rassegna gli ultimi libri letti in questo mese, credo che una di questi sia senza dubbio Paola Calvetti. Con questo non voglio dire che gli scrittori italiani non sappiano scrivere eh, per carità! Solo che negli stranieri trovo quel quid, quel qualcosa che zac, ti prende e ti porta...via, nel loro mondo. Non parlo solo di fantasy, perché Nicholls appunto non scrive Fantasy, non so, è una mia personalissima opinione, perfettamente contestabile. Anzi, se qualcuno passando di qui vuole dire la sua, ben venga!


Tornando al motivo di questo post, ovvero Il Sostituto, devo dire che ancora una volta Nicholls è riuscito a sorprendermi e a incantarmi con una storia brillante, per niente noiosa, ricca di colpi di scena e, nella sua finzione, tremendamente vera.
Come ho già detto nella recensione di Un giorno (leggi), i personaggi di Nicholls sono tremendamente veri, sono convinta che uscendo di casa uno possa addirittura incontrarli. Il suo modo di raccontare i pensieri, le loro vicende, i loro atteggiamenti li rende davvero vivi, non solo ancorati nella carta. Non solo perché nascono all'interno di contesti reali, nel caso de Il sostituto l'ambiente tratrale londinese, ma perché sono persone vere, con le loro gioie, i loro dolori, le forze, le debolezze.
Il sostituto parla di un uomo, Stephen C. McQueen (non quello vero, l'altro si chiama Steve McQueen) , che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo, ma le uniche cose che riesce ad ottenere sono parti di secondo piano, tremendamente marginali ancora meno importanti delle comparse. Egli è "il morto", il personaggio muto dei musical in cui tutti cantano, lo spettro nell'allestimento tetrale Lord Byron, a dire il vero però di questo allestimento è anche il primo sostituto del protagonista, il bellissimo, stupendo, meraviglioso Josh Harper, l'uomo amato da tutte le donne. Peccato che Josh non sembra disposto a mancare a uno spettacolo, non si ammala mai, è sempre puntuale, insomma...il povero Stephen sembra non avere alcuna chance di poterlo sostituire e di poter così finalmente coronare il suo sogno: diventare protagonista. Come se non bastasse questo suo "lavoro" non viene ben visto dalla ex moglie Alison che, dopo la nascita di Sophie, ha deciso di lasciare il marito e ora sta con un riccone che si chiama Colin. Per Josh la vita è una noia mortale: casa-teatro-casa. A casa, un monolocale, passa il tempo a fagocitare film di ogni genere, sua fonte di ispirazione nella vita reale e anche per quella professionale, per quanto i film possano aiutarlo.Fortunatamente però qualcosa sembra stia cambiando: Josh ha una moglie bellissima e forse ci sono speranze per qualche ruolo più decente...ma chi vivrà vedrà! O meglio, non voglio dirvi altro sulla trama, per non darvi troppe anticipazioni.Il sostituto è un romanzo molto divertente, strutturato in cinque atti, come una vera e propria opera teatrale, direi una commedia con qualche parte tragica, una dichiarazione d'amore per il teatro, mondo in cui Nicholls ha vissuto per un po', ma soprattutto una dichiarazione d'amore per tutti quegli attori relegati ai secondi ruoli, quelli che nessuno considera perché sono solo di cornice, quegli attori che spesso devono essere ancora più bravi del protagonista perché magari costretti ad interpretare più ruoli, dimostrando così la loro capacità a essere allo stesso tempo notte e giorno. 
Se vi è mai capitato di frequentare ambienti teatrali, apprezzerete moltissimo questo libro, anche se siete dei cinefili sfegatati. 
Nicholls è arte, è cultura, è vita.

Facendo una classifica rapida dell'ordine di preferenza di questi libri penso sia l'ordine in cui li ho letti:
- Un giorno
- Le domande di Brian (leggi qui la mia recensione)
- Il sostituto

Anche se onestamente sono tre cose completamente diverse e secondo me sono tutti ugualmente apprezzabili e sopratutto tutti e tre da leggere!
Qui sotto vi lascio la foto con i tre libri in ordine di uscita. Mi dispiace di avere Un giorno in versione "film", rompe un po' la grafica...pazienza, l'importante è il contenuto no?




VOTO



Nessun commento:

Posta un commento

Se hai piacere, lascia un segno del tuo passaggio su Life in Technicolor! Grazie in anticipo!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...