domenica 23 marzo 2014

La vendetta veste Prada: recensione!

Tra i vari libri che ho letto in questo periodo, sicuramente ce ne è uno che posso assicurarvi che sarebbe tempo perso leggerlo!
Il tomo in questione è il seguito del Diavolo Veste Prada, scritto da Lauren Weisberger: La vendetta veste Prada. 
Metto le mani avanti, facendo una piccola premessa e dico che sicuramente non si tratta di alta letteratura, sono i famosi libri "da ombrellone" quelli da leggere dopo una lunga e pesante giornata in ufficio, durante la tremenda sessione esami all'università. Letteratura rosa, poco impegnata
Nonostante ciò, ammetto di aver amato Il diavolo veste Prada, ben scritto, scorrevole, brillante, geniale, idea carina, film riuscito benissimo. Cito quotidianamente sia il libro che il film. Attendevo quindi con grande piacere il seguito. Peccato che la Weisberger abbia chiaramente scritto un libro per guadagnare. Un tipico libro inutile, che non aggiunge nulla alla storia di Andrea, solo un sacco di parole, chiacchiere, cose tendenzialmente che potevamo anche non sapere. Campavo bene anche senza questo seguito. 
La più grande pecca che ha questo libro è che quando siete a metà vi domandate: "Cosa è successo fino a qui?" Perché fondamentalmente non è successo niente, non succede niente. Pagine e pagine di vuotezza cosmica. Certo, la situazione iniziale di Andrea varia, c'è un'evoluzione sociale nella sua vita, ma è pressoché nulla rispetto al libro precedente e poi è così poco reale, nei limiti della realtà di questo mondo, che ti lascia perplesso.
E' come se la protagonista si lasciasse vivere, non decidesse mai fino in fondo di fare qualcosa. La Weisberger getta sassi nello stagno ma poi tira indietro la mano, non approfondisce le relazioni, tutto è abbozzato, accennato come se avesse paura di distruggere il mondo creato con Il diavolo veste Prada.
Personalmente avrei apprezzato più brio, più coraggio. 
Soprattutto la domanda che mi ponevo pagina dopo pagina: dov'è la vendetta del Diavolo? Dov'è Miranda? Miranda arriva a metà libro, viene evocata a livelli che "manco Bogart in Casablanca", entra in scena fa quello che deve fare, lo fa male e senza enfasi diabolica e poi esce di scena. In questo libro anche Miranda fa cose banali, è talmente banale che ad un certo punto temevo andasse a comprarsi i calzini da Calzedonia e le tshirt di H&M collezione base, cose che fa la donna comune, ma non Miranda.
La scrittura è sempre molto scorrevole, ma è la struttura che non esiste in questo caso. Mi spiace dirlo ma è proprio un libro creato per fare soldi sul successo del primo e onestamente mi dispiace davvero molto.
In questi casi allora mi domando: ne vale davvero la pena?
Se uno scrittore arriva a strumentalizzare i suoi personaggi per guadagnarci...allora è uno scrittore triste, uno scrittoruncolo. 
Cara Lauren, potevi davvero fare di meglio. Mi aspettavo un grande seguito! 
Il punto è sempre il solito: o il libro viene concepito con un seguito oppure rischi di fare un disastro editoriale. Stessa cosa vale per il cinema. L'unico film che mi sento di appoggiare che ha avuto un seguito solo grazie al successo del primo è Ritorno al futuro. 
E voi, cosa ne pensate? L'avete letto?
Fatemi sapere!

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