martedì 2 luglio 2013

Io che amo solo te di Luca Bianchini: recensione!


Può un amore resistere nel tempo? Anche se si tratta di una storia ostacolata dalle famiglie, una storia che è stata interrotta per cause di onore?

Io che amo solo te di Luca Bianchini ci racconta la vicenda di Ninella, donna cinquantenne, che quando era giovane era perdutamente innamorata di Mimì. La famiglia dell'amato non aveva accettato questa relazione tanto che aveva deciso di interromperla. Gli anni passano, ma gli amori, soprattutto quelli semplicemente perfetti, raramente si spengono, è difficile imparare a conviverci specie se si abita in un paese della Puglia, in questo caso Polignano, dove tutti sanno tutto di tutti e le malelingue sono più veloci del vento.
Il romanzo comincia con un matrimonio, quello della figlia di Ninella con uno dei giovani più ricchi del paese, guarda caso è proprio il figlio di Mimì. Ninella vede subito in questo un riscatto suo personale, nonostante la famiglia di Mimì abbia cercato in qualche modo di allontanarli, i loro figli, Chiara e Damiano si amano davvero e convoleranno a breve a giuste nozze.
Io che amo solo te racconta storie di amori e tradimenti, storie di vita, di incertezze, di perdono, di successi e insuccessi, sono molti i personaggi che calcano la scena e si avvicendano attorno a Chiara e Damiano, dalla simpaticissima Zia Dora, la meridionale trapiantata al nord che rinnega ogni cosa del sud Italia, a Nancy, la sorella di Chiara, adolescente in pena per due cose: perdere mezzo chilo prima del matrimonio e cercare di liberarsi della sua verginità, per stare al passo con le amiche.
Damiano poi ha un fratello omosessuale, Orlando, costretto a trovarsi una ragazza da portare al matrimonio in modo da placare le dicerie della gente, ormai in paese si sono accorti tutti, ma il matrimonio di Damiano e Chiara dovrà essere l'occasione per calmare le acque. Il matrimonio si trasforma così in un teatro, dove ognuno deve indossare una maschera per coprire i propri pensieri, la propria natura, per sembrare normale agli occhi degli altri, ma di fatto diverso da quello che è e vorrebbe realmente essere. L'opinione comune fin dalle prime pagine diventa un macigno che motiva le scelte dei personaggi, "quello che pensano gli altri", "quello che dicono gli altri" diviene più forte della volontà del singolo, ci si lascia condizionare nella vita dagli altri, spesso si arriva a rinnegare i propri sentimenti. Ci vuole coraggio ad essere se stessi e questo coraggio è quello che dimostra di avere Osvaldo quando parla al matrimonio del fratello, lo stesso coraggio che porta Ninella ad affermarsi come sarta per riscattarsi dopo la vicenda del fratello Franco, coraggio che ritorna anche quando decide di invitarlo al matrimonio della figlia e accetta di affrontare Matilde, moglie di Mimì, per chiederle una modifica alla lista degli invitati. 
I personaggi di Bianchini danzano la danza della vita, avvolti dalle loro passioni, dispersi nei loro pensieri, accompagnati dal maestrale, questo vento che sa di magia e che cambia le vicende, cambia i personaggi e i loro pensieri. Un vento che è un incantesimo d'amore, che in tre giorni risolve problemi che esistono da anni e anni, un vento che permette ai padri e alle madri di parlare con i figli e di raccontarsi, di svelare quei segreti nascosti per anni. 
Alla base di Io che amo solo te c'è una storia d'amore, la letteratura è piena di vicende di questo genere, in cui lui ama lei, lei ama lui, ma le famiglie non accettano la relazione, eppure Bianchini riesce a dargli un tocco di novità e freschezza, riesce a servire la torta cambiando degli ingredienti. Io che amo solo te non è la solita torta al cioccolato, è diversa e ad ogni morso potrete gustare nuovi sapori. 
Lo stile di Luca Bianchini è scorrevole e leggero, rende la lettura piacevole e molto veloce (l'ho divorato in un giorno!). Qualcuno critica lo scarso approfondimento dei personaggi, onestamente, secondo il mio modestissimo e inutile parere, questo libro va bene così, è tutto dosato al punto giusto, la chimica dell'amore riesce alla perfezione. Per avere dei personaggi più approfonditi e dettagliati probabilmente sarebbe servito il triplo delle pagine, ma sicuramente sarebbe stata una storia completamente diversa.
Onestamente non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro, soprattutto a causa dei peperoncini in copertina che rientrano tra le "cose che non mangio perché non mi piacciono", eppure è stata davvero una piacevole scoperta. Una lettura consigliata, perfetta per l'estate!

VOTO:


Voglio ringraziare Anna di Mondadori per avermi suggerito e quindi inviato questo libro. 

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