sabato 23 giugno 2012

Emma Travet: aperitiviamo?

Come voi tutti saprete ho avuto la fortuna di conoscere l'autrice di Voglio scrivere per Vanity Fair: Emma Travet al secolo Erica Vagliengo, molte di voi mi hanno chiesto come recuperare il libro e ora posso annunciarvi che: è ufficialmente uscito in ebook!!!
E questa non è l'unica novità in casa Travet! 
Sono lieta di annunciare che:
da qualche mese Erica ha intrapreso una collaborazione con una giovane fotografa torinese Cristina Giuliano (kristinagi), eccovi il link alla pagina con le foto scattate a Erica: CLICCA!
Inoltre EmmaT è tra i sostenitori di Doubleswing, la web fiction tutta italiana che sta per conquistare il cuore degli appassionati di fiction e non solo, di cui potete trovare ulteriori informazioni qui (CLICCA!) e...
...proseguiamo poi con un INVITO! Il 3 luglio infatti Emma sarà in piazza Carignano dalle 19.30 alle 21.30 per un aperitivo in rosa!!

Eccovi qui sotto il comunicato stampa e altre varie informazioni sull'autrice e sul libro, vi ricordo anche che sta per uscire il seguito!! 


Emma Travet:
in attesa del seguito, proseguono su internet e nel mondo reale,
le avventure della precaria sì, ma con stile.
 
mart. 3 luglio
h 19.30-21.30
 P.zza Carignano_TORINO
APERITIVO IN… ROSA:
 EMMA TRAVET e CINZIA RAVALLESE
 
Dialogono con le autrici:
Antonella Mariotti (La Stampa) , Gabriella Bardaro (Promotrice di eventi culturali)
e i giornalisti della redazione de “Gli Amanti dei Libri”.

 



prox fermata:


P.S. E da poco, trovate il romanzo anche in formato ebook!



COMUNICATO STAMPA
.

Ve la ricordate? Sì, è sempre lei, Emma T (dove la T. sta per Travet, cognome piemontese assai comune, niente a che vedere con Emma Thompson), nata nel 2007 prima su myspace, poi sul blog di style.it per approdare, in carta e ossa nel romanzo “Voglio scrivere per Vanity Fair”, pubblicato nel 2009. All’epoca aveva ventisei anni, abitava in Italia, nella ridente cittadina, una città di provincia toccata dalla crisi dell’auto, vicino a Torino, dov’è nato uno dei primi locali gay d’Europa. Di lavoro faceva la giornalista pubblicista, quasi giornalmente sfruttata dal suo capo, Mr Vintage (“non perché sia cool, ma perché indossa solo capi datati che odorano di naftalina, come il suo pensiero”). Alzarsi al mattino e rinchiudersi tutti i giorni (sabato mattina compreso) in una redazione locale non era il massimo. Sarebbe stato meglio scrivere per Vanity Fair, al quale inviava, un curriculum a settimana. Nel frattempo continuava a scrivere su “La Voce del Monviso” e sul magazine per i giovani della zona “NEW MAG”.

Sono trascorsi due anni, tanto è cambiato nel mondo, ma per Emmat la situazione è rimasta pressoché uguale, se non fosse che si è avvicinata ai fatidici 30, e quindi altri pensieri affollano la sua testa. Sognatrice ma con i piedi per terra qb (quanto basta), si barcamena nella vita di tutti i giorni con una buona dose di ironia e di inventiva, tra marito ormai consolidato, famiglia, amiche e amici di vecchia data e lavoro ultra-flessibile.

E mentre sforna articoli su fiere paesane e interviste a semi-sconosciuti, continua a rincorrere il grande sogno: scrivere per Vanity Fair. O perlomeno, varcare la soglia dell’ufficio del direttore per fargli sapere che lei esiste, così come la marmellata di fragole e rabarbaro, di Nonna Olga Dionigia- (di cui lui è ghiotto).
In attesa del seguito, prosegue sul web e nella vita reale, la storia di una ragazza normale, come ce ne sono tante, che tra esilaranti avventure e disavventure, con spirito di iniziativa e inguaribile ottimismo, segue le sue aspirazioni. Uno stile fresco e dinamico, quasi un diario in presa diretta, o una sceneggiatura, con immagini e situazioni tratte dalla vita di tutti i giorni, viste attraverso gli occhi di chi si definisce “precaria, sì, ma con stile”.

Hanno detto di lei

sui giornali:

“Una piccola storia consigliata al ministro Brunetta, per rivedere la sua teoria sui bamboccioni” SILVIA NUCINI- Vanity Fair

“Tra sofferenza e ironia, ecco i consigli per chi vuole sfondare” SARA STRIPPOLI- La Repubblica

“ Emma Travet, che è uno pseudonimo nonché una dichiarazione d'intenti, è un progetto complesso. Un esempio di creatività «glocal» ai tempi di internet e della generazione mille euro. Emma, che si chiama Erica Vagliengo, 33 anni, caparbio segno del Capricorno, incarna perfettamente il prototipo del lavoratore d'inizio Duemila, precario per scelta di libertà, non solo per contingenza” ALESSANDRA COMAZZI- La Stampa
sul web:

Le fan di Emma T sono ragazze di tutte le età, dalla studentessa delle medie alla coetanea di nonna Olga Dionigia. La storia, i personaggi, i temi trattati sono tali da coinvolgere, divertire, interessare un target molto ampio che è già in attesa di una seconda puntata delle gesta normal-vintage-chic di questa eroina.contemporanea.
 Attraverso facebook, un gran numero di lettrici continua a restare in contatto con Emma Travet: dal virtuale dei social network alla realtà dei media e ritorno.
 Con "Voglio scrivere per Vanity Fair" la lettura diventa un fenomeno interattivo. Si può leggere un'intervista sulla carta stampata e il giorno stesso acquistare il libro per poi la sera parlarne online con l'autrice.
Emma Travet esce dalle pagine, in cui riesce a stento a trattenere la sua verve, e si rivela molto più concreta di tanti personaggi "veri" del piccolo schermo.
Com'è nato il progetto emmat? L’autrice è stata 2 anni e mezzo su internet prima di trovare l'editore giusto per la pubblicazione (la Memori di Roma). Il libro è uscito a fine novembre 2009, ma continua a vivere grazie al costante aggiornamento delle avventure di Emma Travet e della sua autrice , caricate settimanalmente su facebook,  friendfeed, sul blog e sul sito www.emmatravet.it.  

L’autrice:
Erica Vagliengo (Pinerolo,1977).
Giornalista pubblicista, capo redattrice del mensile free press Lookout magazine, collabora anche con Oggi7 (il settimanale di Americaoggi www.americaoggi.info), marieclaire.it, excelsiormilano.com, donnareporter.com, notenews.it.
Adora lasciare tracce su internet, prendere appunti sul Moleskine, la torta Zurigo, il panettone Galup, collezionare borsette (meglio se trovate nei mercatini delle pulci), l'arte contemporanea, abiti e accessori second hand, New York, il caffè macchiato (rigorosamente italiano).

Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf. Ora che è diventata grande ha scritto un romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair" (ed.Memori) con lo pseudonimo di Emma Travet e sogna presto di regalarsi una Pekaboo color ginger.

Ha lanciato, nel 2007, su internet il progetto emmat: innovativo esempio di self marketing legato al romanzo, che ha come protagonista la sua alter ego ed è supportato da una serie di partecipazioni a mostre, eventi vari e interviste in radio e tv. Senza dimenticare l'originale progetto grafico e di merchandising ispirato agli accessori che la protagonista cerca, acquista, e indossa, facendoli diventare parte attiva delle sue avventure: un’intera collezione di spille, specchietti da borsetta, burrocacao, portachiavi, venduti, in passato, direttamente sul web. Gli adesivi (o sticker) di Emma Travet, invece, sono stati fotografati dai suoi fan nei luoghi più impensati del pianeta per poi essere pubblicati periodicamente su facebook. Il romanzo è anche stato pubblicato, nella versione digitale, nella libreria del sito www.starbooks.it.

In attesa del secondo romanzo, al quale sta lavorando la sua autrice, le avventure di Madamin Travet proseguono sul blog emmatvanity.style.it diventato ormai un seguitissimo fenomeno sul web (e non solo) E, novità, è stata pubblicata, la versione in american-english del romanzo (tradotto da Rossella Frigerio) su AMAZON.COM.


Erica inoltre scrive su: 


Ultimissima novità il nuovo Sticker by Gioia Corazza!!
Spero possiate colmare l'attesa del sequel di questo meraviglioso e divertentissimo romanzo con tutte queste belle iniziative!



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