mercoledì 15 giugno 2011

FrankensteinMusical (così dicono...)

Quale gioia vedere che anche in Italia vengono prodotti dei musical... Se avete creduto a questa affermazione, e se volete campare con questa certezza, non leggete questo post. Se invece volete capire perchè dico così...proseguite nella lettura, ma attenzione, potreste seriamente cambiare opinione sul mio conto!
Questa riflessione nasce in seguito alla visione di un musical italiano: Frankensteinmusical.
Era meglio se studiavo quella sera!!! Perchè? Beh, vi accompagno passo passo in questo esperimento che porterà alla distruzione totale dello spettacolo! 
Sarà un viaggio di purificazione che attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso vi porterà a dire: gli Italiani non sanno fare musical. Accompagnati dalla guida spirituale di Andrew Lloyd Webber vi ritroverete coinvolti in un viaggio entusiasmante, ai limiti del reale. Incontrerete gente che passò su questa terra e che lasciò su di essa un segno indelebile, vi soffermerete ad osservar cose che voi umani non avreste mai potuto immaginare. Viaggeremo ai limiti dello spazio, verso l'infinito ed oltre, ma alla fine potremo dire anche noi in coro: e uscimmo a riveder le stelle!

Presi male? Ma no, dai! Su che si parte.

SCHEDA DEL MUSICAL
titolo Frankensteinmusical
di Antonello Dose, Marco Presta,Tullio Solenghi
musiche di Daniele Silvestri
con Susanna Marcomeni, Carmen Onorati, Donatello Falchi
scene e costumi Gianfranco Padovani
movimenti coreografici Patrizia Cerroni
luci ed effetti Flavio Antoccia
regia teatrale Gianni Fenzi

Iniziamo dal titolo. La pretesa di definire tale spettacolo MUSICAL è a dir poco azzardata dal momento che la parte musicale è riducibile ad un 20% dell'opera; il resto infatti è costituito da performance di tipo esclusivamente recitativo con testi a dir poco indecenti che pur di far ridere scadono nel volgare appellandosi ai tipici luoghi comuni che nemmeno nella Commedia dell'Arte erano inseriti in tale quantità!
Non usiamo quindi termini a sproposito: non è assolutamente un Musical, o per lo meno non lo è nell'ottica degli spettacoli che a Broadway chiamano Musical. A Broadway, secondo me gli italiani non potrebbero nemmeno lustrare le scarpe agli attori dei veri Musical!
Escluso quindi che si tratta di musical, potremmo quasi azzardarci a dire che non si tratta nemmeno di Frankenstein, eccetto il servo-amico gobbo, il lavoro di dottore (che nel nostro caso diventa, ahimè, un chirurgo estetico dal nome Frank), il castello, cavi, cavetti e macchinari pseudo scientifici, l'immancabile barella con un corpo nascosto da un telo e poi il celeberrimo temporale. 
Andiamo con ordine, vi avevo promesso un viaggio...e viaggio sia! Di certo la visione vi fa purgare quanto ha purgato Dante, quindi...SI PROSEGUE!

INFERNO
La strumentazione iniziale fa accaponare la pelle. Suoni di organo misti a trombe e ottoni vari suscitano nello spettatore l'idea di trovarsi di fronte ad un grande spettacolo, dopo pochi istanti però ci si rende subito conto che c'è qualcosa che non quadra: forse l'orchestra ha smarrito gli spartiti? Ma ancora voi volete fidarvi degli autori e di Tullio Solenghi che ammiccante vi compare sulla scena.

La scena si apre su una sala operatoria, il dottore sta lavorando con la sua assistente a un qualcosa, che molto probabilmente è il famoso mostro nato dalla Fantasia di Mary Shelley. MA MAGARI! E' solo una simpatica vecchietta che ha deciso di rifarsi naso, occhi, labbra, guance, orecchi...molto triste!
Nel giro di pochi minuti il meglio dell'indecenza italiana salta fuori: scenografie da teatro che nemmeno negli spettacoli dell'oratorio si vedono, costumi assurdi, troppo moderni o fuori luogo, una cozzaglia di luoghi comuni e stereotipi, un minestrone di idee. Viene chiamato in causa il pubblico con l'escamotage del cellulare, pessima dimostrazione della rottura della quarta parete! La comicità è da operetta di basso rango che strappa il riso di un pubblico che tende a staccare il cervello e guardare passivamente lo spettacolo. L'orchestrina pseudo jazz che sembra sappia suonare, ma, credetemi, si è venduta davvero per poco, irrompe nelle scene comparendo dietro tulle che rivestono alcune pseudo finestre della pseudo scenografia di questo pseudomusical.

ANCORA INFERNO
Proseguendo la narrazione ci ritroviamo immersi in questa parodia assurda della nota opera dove qualsiasi luogo comune italiano diventa utile per strappare risate alla gente: ma cosa cavolo ridete! C'era da mettersi le mani nei capelli! Il commercialista parla napoletano e fa la spia infiltrata, sua figlia si veste come Cenerentola (perchè è il vestito preferito della mamma!!!!!) e alla fine si innamora del mostro, il mostro lavora in televisione e diventa un grande divo. La fidanzatina di Frank sembra Liza Minelli in versione BRUTTA....

ENTRANDO IN PURGATORIO...STO SPETTACOLO E' VERAMENTE UNA PURGA!
Complimenti per la recitazione, niente male. In quanto a dizione in Italia siamo impeccabili...già! Ma l'interpretazione? L'adattamento? Che fine hanno fatto? Ma il romanzo lo hanno letto? Io avrei chiesto il rimborso del biglietto!!


RICADENDO VERSO L'INFERNO
Peccare in purgatorio era difficile...ma qui ce l'hanno fatta.
Insomma, parliamoci chiaro: se vogliamo fare un musical che porti il titolo Frankenstein, cerchiamo almeno di non deturpare, imbruttire, depredare, ridicolizzare l'opera. Se poi il tentativo è parodico, spiegatelo perchè credetemi così non si capisce proprio!
Il mostro, che se non sbaglio è abbastanza centrale nel romanzo, compare sul palco a metà spettacolo e ha la faccia del dottore, o meglio: Tullio Solenghi interpreta entrambi, tanto che, quando sono presenti contemporaneamente sul palco, uno dei due è in formato video, l'altro è in carne e ossa. Ma dove siamo finiti?
Per non parlare dei tentativi di citare la cultura italiana...o perlomeno la nuova cultura italiana: l'orchestra si tramuta nella copia dei Cugini di Campagna, viene citato Albano, il mostro veste come Elvis. Poi c'è una cosa che non tollero: è l'irruzione, a parer mio inutile, del medium televisivo. Trasmissioni, interviste, momenti di concerto e, ciliegina sulla torta, c'è anche uno spot con il messaggio promozionale: Assorbente Nuvola Rosa.
Ma dovevate proprio scegliere di pubblicizzare un assorbente? Ma con tutto quello che esiste al mondo...

E USCIMMO A RIVEDER....LE STALLE!
Altro che stelle!
Ma neanche nel corridoio di casa mia si può fare la Walk of Fame per questi tizi!!! Uno spettacolo devastante, irritante, inguardabile, triste! TRISTE!
La tipica morte della cultura. 

E ora si va ai voti:
titolo: 0
musiche: 3
recitazione: 4
scene e costumi: 3
movimenti coreografici: 3
luci ed effetti: 3
regia teatrale: 3 


MEDIA TOTALE:1,28
Manco negli scarti della Guida Michelin!

E uscimmo a riveder le stelle? No, era proprio meglio star fuori a guardarle!!!

ULTIME COSE CATTIVE: Allora, permettetemi due parole ancora, giusto per distruggere anche quelle due schifezzine che forse ho salvato: ho visto spettacoli amatoriali molto, ma molto più belli! La prossima volta affittate il copione a una scimmia dattilografa, di sicuro può produrre storie più sensate! Fidatevi!!! Poi, sinceramente, smettiamola di incensare qualsiasi tentativo di produzione di Musical in Italia!!!! Chiamiamoli spettacoli musicali, non Musical!

La definizione che Wikipedia inglese dà di Musical è la seguente: Musical theatre is a form of theatre combining songs, spoken dialogue and dance.

Wikipedia italiana invece dice: Il musical è un genere di rappresentazione teatrale e cinematografica, nato e sviluppatosi negli USA tra l'800 ed il 900. Un suo corrispondente in Italia è la commedia musicale, con cui condivide l'uso di più tecniche espressive e comunicative insieme.

Concludendo, se le cose non le sai...SALLE! Penso che come musical su Frankenstein andrò a vedere questo: 



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