mercoledì 17 giugno 2015

Qualcosa di vero di Barbara Fiorio: recensione!


Quando ho visto per la prima volta la copertina di questo libro, Qualcosa di vero di Barbara Fiorio,  sono subito rimasta molto colpita dalla foto di questa persona vestita da funghetto. Bianco e rosso, due colori tra loro nettamente in contrasto, ma che ben si sposano abbinati. Restava però il fatto del funghetto che ricorda un po' i funghi allucinogeni, quelli che ti dicono di non mangiare, ma nelle fiabe Disney, questo costume ricorda il tipico funghetto.

Insomma: una copertina che da sola merita un'analisi accurata! E per fortuna che i libri non si giudicano dalla copertina, eppure in quel funghetto a parere mio c'è tutta l'essenza della storia di Barbara Fiorio.
Non ci credete?
Seguite il mio ragionamento.

La storia che ci regala Barbara Fiorio con il suo nuovo libro: Qualcosa di vero, ci porta nel mondo della pubblicità dove troviamo Giulia, pubblicitaria di successo e il suo collega Lorenzo. Giulia una sera conosce la figlia della sua vicina di casa, che trova fuori sul pianerottolo addormentata: è la piccola Rebecca che, scopriamo, è una grande fagocitatrice di storie.

La piccola Rebecca ogni sera è a casa da sola perché la madre lavora e Giulia diventa di nascosto la sua "Racconta storie": tre colpetti contro il muro, la porta dell'appartamento accostata e Giulia entra nell'appartamento di Rebecca. 
Ma Rebecca non è una bambina come tutte le altre, è estremamente curiosa e Giulia, che non è abituata a rapportarsi con i bambini, inizia a raccontarle ogni sera una nuova fiaba, ma non come quelle che la Disney ci ha insegnato, racconta le storie vere, quelle dei Grimm, dove non ci sono buoni e cattivi, dove i principi sono cretini e le principesse sono sciocche e sprovvedute. 

Le fiabe di Giulia rapiscono Rebecca che inizia a raccontarle ai suoi compagni di scuola, in particolare all'amico Daniele. Queste storie estremamente crude però non sono apprezzate da tutti nella scuola, in particolare la Gilda del Cerchietto non le approva, anzi! E questo le procurerà non pochi problemi con la preside.

Giulia, grazie all'incontro con Rebecca, riscopre il significato dell'amore e proprio questa bambina riuscirà a metterla faccia a faccia con i suoi veri sentimenti, che per troppo tempo ha tenuto nascosti per favorire il lavoro e la carriera.

Rebecca è una novenne eppure nella sua ingenuità di bambina riesce a comunicare con il mondo degli adulti e dimostra di saper offrire quelle soluzioni che spesso solo la schiettezza e la purezza di un bambino riesce a vedere ben chiare.

Tra Gilde del cerchietto, draghi volanti e fiabe, Giulia viene a conoscenza della storia della mamma di Rebecca, Anna, una donna in fuga dal marito violento che cerca di proteggere se stessa e la figlia da un uomo che non la ama e non l'ha mai amata.

Qualcosa di vero è proprio come quel funghetto in copertina, da bambine ci raccontano le fiabe che rischiano di darci un'immagine travisata della realtà, ci insegnano che gli uomini sono dei principi, ma in realtà non lo sono e i Grimm lo sanno bene, ma facciamo fatica ad ammetterlo perché siamo sotto l'influsso delle "allucinazioni", cerchiamo di vedere la realtà con uno sguardo velato, che ci dice che le cose possono cambiare, ma il messaggio di Barbara Fiorio è molto chiaro: se un uomo inizia a colpirti, la situazione può solo degenerare, non migliorare.

Freddezza e realismo, ma non distacco e generalismo. L'amore esiste e viene ribadito in più punti del libro, bisogna soltanto cercarlo, uomini e donne, devono cercarlo e rispettarlo, costruirlo giorno per giorno e non scappare da lui. 

Pensavo che Qualcosa di vero fosse solo una storia di una bambina qualsiasi e di una pubblicitaria, sono rimasta piacevolmente colpita dalla freschezza e dall'originalità di questo libro, soprattutto dalla sua profondità, Vi porterà a pensare molto, ma non posso far altro che consigliarvelo perché i libri così devono essere letti. 

Un'ultima parola sulle fiabe: non sono contro la rilettura Disney, ma sono fermamente convinta che bisogna ricordare ai bambini che quelle sono storie e sono distanti dalla realtà, purtroppo...o per fortuna, tutto dipende da quello che gli insegniamo! 

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