Continua il tour fiorentino e questa volta si passa al secondo giorno a Firenze.
Dopo la deludente visita agli Uffizi, per i motivi vi invito a leggere il post, il secondo giorno abbiamo deciso di spingerci sulle orme di Dante.
Già il sabato avevamo notato la quantità di terzine dantesche che accompagnano le persone lungo le strade di Firenze, la presenza del sommo poeta è forte nella città dei Medici, ma lo è ancora di più quando si giunge a casa sua. Abbiamo scelto di non visitarla dentro, ma soltanto di guardarla da fuori. Onestamente la visita non costa molto, ma avevamo pianificato di andare a Santa Croce.
Dopo il passaggio (con inchino mentale) di fronte alla casa di Dante, ci siamo recate presso la chiesa di Santa Margherita, dove riposa Beatrice Portinari. Sono rimasta molto colpita da questa piccola e, permettere, insignificante chiesetta, pressoché dimenticata lì nella Firenze più vecchia, tra le pietre medievali. Beatrice riposa qui, mi sono detta, quella donna che ha fatto innamorare Dante, quella donna angelica, da lui tanto cantata, la donna che lui incontrerà nel suo viaggio della Divina Commedia.
Ammetto che mi ha fatto veramente impressione stare lì di fronte a quella tomba in quella chiesa buia e affollata. Guardavo la cesta degli innamorati non corrisposti, altro che lucchetti sul ponte Milvio! Quello è l'altro lato della medaglia.
Chiunque può andare là e aprire quei biglietti. Ma per fare? Manca il coraggio.
Uscite da Santa Margherita, dopo un pranzo fiorentino, abbiamo raggiunto santa Croce. Ammetto che la coda esterna ci ha un po' fatto passare la voglia di entrare, ma dopo averla circumnavigata, abbiamo voluto provarci. Un quarto d'ora di tempo e avevamo il biglietto.
E quale meraviglia!
Non c'è niente di più bello a mio parere. Nel rivedere i dipinti di Giotto mi sono sentita proiettata ad Assisi, nella basilica superiore. Nel camminare tra le tombe di coloro che hanno reso grande l'Italia....mancavano le parole. Galileo Galilei, Alfieri, Leon Battista Alberti, Foscolo, Michelangelo, Leonardo, Machiavelli, Rossini e molti altri ancora. Le loro spoglie erano lì avvolte e custodite da quei blocchi marmorei, le statue li raffiguravano forti e vigorosi, giovani e possenti. E allora come non ripensare a Foscolo e al suo carme:
Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a' regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l'arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
sotto l'etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all'Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Dopo il giro alla parte interna, abbiamo proseguito nella Cappella dei Pazzi, quelli della congiura che si studia a scuola e poi le altre parti del convento...meravigliose, con splendide opere d'arte! Un gioiellino immerso nella caoticità di Firenze, un luogo scelto da Benigni per recitare la Divina Commedia, una tappa a mio parere ancora non commerciale, come lo sono gli Uffizi e il Duomo.
Un luogo sicuramente da visitare se andate a Firenze.
Consigliatissima è anche Santa Maria Novella, altra chiesa ricca di opere d'arte che sicuramente merita di essere visitata!
Altra tappa è Orsanmichele, la chiesa delle arti, un po' buia ma gratuita e molto caratteristica, collocata in un classico luogo dove non ti aspetti di trovare una chiesa. E' lì, in mezzo alle case, con il suo archetto rampante che appoggia sul palazzo di fronte. Così semplice e silenziosa, ma allo stesso tempo forte e davvero importante.
Nella nostra visita non è stato contemplato il Duomo. Abbiamo visto le porte del battistero, con le formelle del concorso del Ghiberti, abbiamo alzato il naso all'insù per soffermarci sulla statua dello Zuccone e per risalire ancora e ancora il campanile in tutta la sua maestosità. Il nostro sguardo si è soffermato su ogni minima scultura che adorna la facciata del Duomo, ma la visita a questo complesso è un piccolo investimento e richiede tanta, tanta pazienza. La piazza assomiglia a un mercato e ancora una volta bisogna stare più attenti al portafogli che alle bellezze architettoniche che ci circondano. Forse però questo è un po' il problema delle città d'arte.
E voi ci siete mai stati a Firenze?
Cosa ne pensate?
Attendo di sentire qualche vostro racconto!
Nessun commento:
Posta un commento
Se hai piacere, lascia un segno del tuo passaggio su Life in Technicolor! Grazie in anticipo!