La ricamatrice di segreti di Kate Alcot è sulla mia libreria da un po', avevo iniziato questo libro, poi l'avevo accantonato e ho puntato su altro, sono finalmente riuscita a riprenderlo in mano e a terminarlo.
Forse avevo avuto un blocco psicologico per la questione del "Titanic", mi spiego: all'inizio ero felicissima di leggere un libro che fosse ambientato sul Titanic, poi mi sono un po' distaccata perché, ammettiamolo, ne sono usciti a bizzeffe, tutte le case editrici hanno pubblicato o ripubblicato romanzi che trattassero questa triste vicenda. A parte la parentesi: è giusto o meno speculare su una tragedia, che può diventare fonte di un dibattito interminabile, tutto sommato questo libro non mi è dispiaciuto (a parte il finale...che beh, si sapeva!).
Si tratta del primo romanzo di Kate Alcot (e del primo romanzo pubblicato dalla Tre 60, ma a questo dedicherò un piccolo spazio a fine post) e come esordio non è niente male, la scrittrice partendo dalla vicenda storica del Titanic riesce a romanzare e a ricreare le vicende inserendo a fianco di personaggi realmente esistiti, personaggi di pura fantasia, creando così una storia piacevole e scorrevole attraverso le narrazioni di diversi personaggi, scandite cronologicamente dalle date poste all'inizio di ogni capitolo.
Protagonista dell'intera vicenda è Tess, domestica, che decide di cambiare vita imbarcandosi sul Titanic per diventare sarta, rammendatrice. Questa nave rappresenterà per lei proprio quel salto di qualità perché riesce a farsi assumere come cameriera personale della celebre e lunatica stilista Lady Lucille Duff Gordon e questo le aprirà i "piani alti" della prima classe.
Ovviamente non manca l'amore, rappresentato da due gentiluomini (passatemi il termine demodè, ma qui ci sta) Jim Bonney, un mozzo e il ricco Jack Brementon (non quel Jack!).
La vicenda poi subisce un brusco cambiamento quando affonda il Titanic e i sopravvissuti, una volta raggiunta New York, devono prima di tutto ricostruirsi una vita, come avviene a Tess e poi parteciperanno a tutti i processi del caso che vedono protagonisti soprattutto i coniugi Gordon, sì, la stilista e il marito, accusati di aver pagato l'equipaggio per salvarsi. A quanto sembra infatti sulla loro scialuppa erano presenti solo dodici persone invece di averne un numero pari a quaranta o cinquanta, come tutte le altre. Per la ricostruzione storica si sa che la scrittrice si è documentata bene sulle reali vicende del Titanic, non solo l'incidente, ma anche i processi successivi, come spiega nella nota a fondo libro.
Riguardo la Tre60, nuova casa editrice del gruppo Mauri Spagnol, che dire: ufficio stampa gentilissimo e disponibile e i libri, beh cartonati con sovracopertina a 9,90 euro l'uno...un prezzo ottimo per il periodo della crisi! Anche per combattere un po' il mercato degli ebook che non piacciono proprio a tutti!