Taglia e cuci, la disciplina
olimpica prediletta dalle donne, è il titolo della nuovissima graphic novel di Marjane
Satrapi, autrice e disegnatrice che io amo. Conosciuta per Persepolis, dal
quale è stato tratto anche l'omonimo cartoon.
Se le tematiche di Persepolis potevano
urtare lo spettatore a causa delle divergenze culturali e della difficoltà che
gli occidentali hanno nel momento in cui cercano di comprendere la cultura
mediorientale, ma anche a causa dei rischi corsi dalla stessa autrice per aver
cercato di non nascondere il suo pensiero, con Taglia e cuci ci troviamo in
tutt'altro ambiente.
La storia infatti è
estremamente leggera e racconta una parte di cultura araba che si
avvicina moltissimo a quella occidentale, il cosiddetto tè delle donne, quel
momento durante il quale le donne della famiglia si incontrano e condividono
problematiche quotidiane, legate alla casa, al marito e ai figli.
Si parla di rapporti sessuali,
di donne che si pentono di non essere arrivate vergini al matrimonio e che
temono repressioni da parte dello sposo nel momento in cui lo scoprirà. Marjane
non ha paura di raccontare il dietro le quinte un po' anche "a
luci rosse" della cultura araba. Una scelta a mio parere molto
intelligente perché in questo modo l'autrice ci fa percepire che sotto quei
veli che celano i volti si nascondono donne come noi.
Mi fa sorridere il pensiero
che una scrittrice di Teheran, che si era rifugiata a Vienna per scappare
dal regime degli Ayatollah e che ora abita in Francia, proprio quella Francia
dilaniata oggi dagli attentati, non ha paura di raccontare senza veli le
vicende delle famiglie arabe, nell'ottica proprio di dire che alla fine siamo
tutti uomini e tutti donne con gli stessi problemi.
C'è l'amore, il matrimonio
combinato, il divorzio, il marito che ha l'amante... La spontaneità di Marjane
è incredibile e a tratti viene da esclamare: "Che coraggio!"
Ebbene, ci vuole coraggio
anche in questo. Molto coraggio.
Se il genere può
interessarvi, vi consiglio di leggere anche Il Caffè delle donne di Widad
Tamimi e di guardare il film Donne senza uomini di Shirin Neshat.
Adoro questa scrittrice. Comprai Persepolis nella versione con dvd appena uscì. Lo devo rileggere. Prenderò anche questo, perché la tua recensione mi ha molto incuriosita.
RispondiEliminaSe va ti aspetto nel mio blog :)
Che coincidenza! Stavo cercando qualche info sul web di Marjane Satrapi perchè non so da cosa cominciare, dato che ne ho sentito parlare sempre e solo bene, e la scelta continua ad ampliarsi! :)
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