I libri sono delle piacevoli trappole, se sono belli e appassionanti vi rapiscono e vi trascinano nelle loro pagine e in men che non si dica vi ritrovate a vivere avventure inimmaginabili, ha provare sentimenti, emozioni, paure insieme ai protagonisti. Intanto intorno a voi il tempo scorre, passa e quando arrivate all'ultima pagina e chiudete il libro, vi guardate intorno: sono le 2 di notte e in casa tutti dormono da ore. Fuori stanno iniziando a cadere i primi fiocchi di neve, il fuoco del camino è spento da un po' e la temperatura nella stanza è scesa di qualche grado.
Ieri sera, o meglio notte, mi è successo proprio così, mentre stavo terminando Green l'ultimo libro della Trilogia delle Gemme di Kerstin Gier.
Ho già recensito i precedenti romanzi: Red e Blue in modo molto rapido, promettendo che avrei fatto una recensione conclusiva che rendesse merito all'avvincente storia intessuta dalla Gier.
Nei post sugli altri due libri avevo già lasciato intendere, senza equivoci, che questa libri mi hanno appassionata molto; non li conoscevo, devo infatti ringraziare Sonia di Cuore d'inchiostro per avermeli consigliati.
Sono del genere YA, io solitamente non leggo romanzi di questo genere, o meglio, li leggo ma non sono il genere principale che occupa la mia libreria, quindi non credo di avere un metro di misura e un'abilità critica tale da dire: sono la solita solfa trita e ritrita, oppure sono geniali.
Detto questo, non voglio dilungarmi oltre e comincio con la recensione di Green e poi dirò qualche parola specifica su due o tre punti della saga.
Green è il mattone conclusivo di questa trilogia, è il punto in cui tutto converge, in cui il cerchio si chiude e vengono spiegati tutti quei dilemmi che ci siamo portati dietro dal primo volume, Red. Gwen prende coscienza di se stessa, del suo destino e tra un salto nel tempo e l'altro, o meglio tra una trasmigrazione e l'altra, inizia a risistemare tutti i tasselli del puzzle che le faranno comprendere che il conte non è proprio quello che sembra e non solo lui. Sono molte le domande che Gwen ha iniziato a porsi fino a quando ha scoperto di essere lei il rubino, la prescelta di casa Montrose per viaggiare nel tempo, questo l'ha portata nelle precedenti avventure a vivere esperienze poco piacevoli per una ragazza di soli 16 anni e in quest'ultima poi le succede davvero di tutto, sia sul piano sentimentale che su quello famigliare.
I PERSONAGGI
I personaggi che transitano nella trilogia sono davvero moltissimi, da quelli in carne ed ossa che vivono nel presente, a quelli che troviamo nel passato e poi in mezzo a loro ci sono i fantasmi, che solo Gwen può vedere e può anche comunicare con loro.
Ognuno di essi è caratterizzato con più o meno attenzione. Sono davvero moltissimi gli uomini in questo romanzo, nonostante sia un prodotto principalmente rivolto ad un pubblico di ragazzine, la storia è sicuramente maschilista. Credo che la Gier sia consapevole di tutto questo, perché questa misoginia è proprio consona al conte di Saint Germain, creatore dei viaggi nel tempo, egli ritiene le donne una razza inferiore, eppure anche loro sono viaggiatrici temporali, ma nonostante ciò si circonda solo di adepti uomini, i guardiani. Le donne fanno lavori da donne all'interno dello staff, abbiamo la segretaria Mrs Jenkins, poi Madam Rossini la sarta, per il resto sono tutti uomini.
A casa di Gwen la popolazione è altamente femminile, fatta eccezione per il fratello Nick e il maggiordono Mr. Bernhard.
I VIAGGI NEL TEMPO
L'idea dei viaggi nel tempo, che è quella su cui si regge tutta la storia, è sicuramente ben studiata e ben caratterizzata, la Gier non si perde in dettagli iperfantascientifici, che forse potrebbero rendere il tutto più divertente, ma essendo scritto in prima persona, la voce narrante è quella di Gwen, quindi scopriamo insieme a lei come funzionano i cronografi e i salti temporali. Quello che lei sa, lo sappiamo anche noi, niente di più. Il libro è quindi un viaggio all'interno di questo mondo e gradualmente comprendiamo gli schemi al suo interno.
L'ACCURATEZZA DEI DETTAGLI
Si vede che la Gier è una scrittrice maniacale e soprattutto appassionata di storia. Viaggiando nel tempo i nostri protagonisti si vedono "costretti" ad indossare abiti legati all'epoca in cui andranno, si può andare solo nel passato e bisogna fare bene attenzione ad armonizzare i propri abbigliamenti con quelli della gente dell'epoca. Gwen è affascinata dagli abiti e si fa scattare delle foto per l'amica Leslie, a testimonianza di ogni suo salto temporale.
Penso che la Gier abbia anche studiato attentamente la mappadi Londra e le sue variazioni attraverso i secoli, infatti non mancano i riferimenti a gallerie della metropolitana inesistenti oppure tunnel che una volta c'erano e ora non ci sono più, ponti sul Tamigi e quant'altro.
Grande attenzione viene dedicata anche alla musica classica e ai balli come il minuetto, che Gwen dovrà imparare per il grande ballo alla presenza del conte.
Anche il cinema ha un ruolo importante, sono infatti numerosissime le citazioni fatte da Gwen e da Leslie all'interno della vicenda, niente di importante, ma quei film che le ragazzine guardano alla sera, cose principalmente molto commerciali, ogni tanto sbuca qualche titolo più colto, ma niente di sconosciuto.
LE CITAZIONI ALL'INIZIO DEI CAPITOLI
Ogni capitolo comincia con una citazione, a volte si tratta di scrittori famosi, altre di stralci presi dagli Annali dei Guardiani, libroni in cui venivano accuratamente riportati tutti i viaggi nel tempo. Questo dimostra la grande capacità della Gier nel tessere trame. A mio parere lei ha chiaramente in mente (scusate il gap lessicale) il passato della setta e ha una precisa schematizzazione dei viaggi precedenti. Spesso poi gli Annali ci servono per capire anche il passato del Conte di Saint Germain e saranno proprio questi ad aiutarci a comprendere cosa ha in mente di fare questo singolare personaggio.
LA PROTAGONISTA: GWEN
Gwen è una ragazzina sedicenne, non è proprio una protagonista che ti rimane dentro indelebilmente, ma letto con gli occhi di una giovincella, questo libro è sicuramente carino e affascinante, c'è l'avventura, c'è l'amore, ci sono i compagni di scuola, i litigi con la cugina, le feste..tutte cose che bene o male le ragazzine conoscono e quindi non faticano ad identificarsi con lei. Potrebbe risultare poco simpatica al lettore più adulto a causa della sua parlata, si esprime in modo poco colto, ma la sua cultura è prettamente commerciale, non è un genio a scuola, eppure sembra essere destinata a grandi cose. E' il solito riscatto della ragazzina un po' sfigatella che nessuno nota e riesce a mettersi con il più figo del romanzo. Niente di nuovo sotto il sole, direte. Verissimo. Questo è obiettivamente il mattone base del libro, ma la trama che la Gier tesse intorno, lo rende un libro leggibile e non un semplice Harmony.
LONDRA
Se ancora avevate qualche dubbio, io amo Londra e questo libro è stato letto anche in quest'ottica. Non che la città abbia un ruolo così centrale nel romanzo, però è una cornice interessante che ci fa intuire come anche una città cambi nel tempo, come varino le sue strutture e gli utilizzi degli edifici.
LO STILE
Come ho già detto, il libro è narrato in prima persona e la voce che racconta è quella di Gwen, non abbiamo quindi a che fare con uno stile aulico, non ci sono grandi paroloni o vocaboli colti, la storia scorre molto velocemente e anche in modo piacevole se non si hanno troppe pretese.
Prima di tutto la Trilogia delle Gemme è stata pensata per un pubblico di adolescenti, come ho già ripetuto alla nausea temo, poi se lo si vuole leggere a 25 anni come la sottoscritta, è un altro discorso. Onestamente a me non è dispiaciuto. Non rimpiango di aver divorato questi libri, anzi, li ho già consigliati almeno a una decina di persone.
La storia mi ha piacevolmente catturata, l'avventura è molto interessante e ben costruita. La trama non ha grossi scivoloni e alla fine tutto torna, quasi troppo forse. La Gier poteva lasciare qualcosa di più nel mistero, quelle classiche cose che non si spiegano, tutte le domande trovano la loro precisa risposta. Essendo un libro che parla comunque di magia, e questa è l'unica critica che le avanzo, qualcosa poteva terminare nel magico e nel fantasioso. Nessuno lo vietava.
UNA CRITICA CON SPOILER
Ad essere sincera vorrei avanzare un'altra piccola critica: si capiva subito che Lucy e Paul sono i genitori di Gwen!! Troppo mistero intorno alla sua nascita...
Credo di essermi dilungata fin troppo. Concludendo, oppure facendola breve per chi non ha voglia di leggere il libro, a mio parere la Trilogia delle Gemme è un prodotto interessante, piacevole che potrebbe anche essere trasformato in una serie tv, perché la vicenda si svolge di fatto in un arco temporale di poche settimane, sono i viaggi nel tempo ad ampliare...il tempo. Non dico un film perché secondo me non si presta, ma una bella serie tv potrebbe starci. Una cosa tipo I pilastri della terra con un tot di puntate e basta. Niente che abbia a che vedere con pacchetti di 10 stagioni, sarebbe impossibile.
E voi cosa ne pensate? L'avete già letta questa trilogia?
Attendo i vostri commenti.
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