Ho avuto l'onore di leggere La stretta del Lupo di Francesca Battistella in anteprima, perché dovrò presentarlo ad Ameno sabato 10 novembre e credo che resterò affettivamente legata a lui per i vari motivi che troverete qui di seguito.
E' ambientato a Orta, cittadina sull'omonimo lago, che io amo e che trovo sia impossibile non amare, poi a Borgomanero, dove abito io, e in molte altre zone limitrofe come Gattico, Invorio. Un libro quindi "delle mie parti", che però non racconta la normale storia della noiosa provincia piemontese: infatti c'è stato un delitto, Maria Vittoria, una ragazzina, è stata brutalmente uccisa.
Per indagare sul caso viene chiamata Costanza, una profiler, che nonostante la sua giovane età, dimostra di essere molto brillante e intuitiva durante lo svolgimento delle indagini. In corso d'opera poi il delitto poi non sarà più solo uno, ma il killer ucciderà ancora, con le stesse modalità, con la stessa brutalità e freddezza.
Intorno a loro si muovono molti altri personaggi, Alfredo, Maria Teresa, Niki, Alberto, Claudio, Diana, Letizia, Gaudenzio Barberis, Martina, Consolata, Esterina, Gualtiero, Moussa (che personalmente ho adorato!), che ci vengono presentati da Francesca Battistella molto attentamente, ognuno di loro è caratterizzato nei minimi particolari e si muove all'interno del gruppo con una logica ben precisa.
Sembra quasi di assistere ad una partita a scacchi, in cui a una mossa ben precisa di ognuno di essi ne corrisponde sempre una nuova di un altro personaggio, niente è lasciato al caso, tutto alla fine torna, in una perfetta logica che in alcuni punti spaventa anche il lettore (non posso chiarire a fondo questo pensiero, altrimenti vi svelerei una parte di trama, chiedo venia!).
Scelgo gli scacchi, perché sappiamo bene che i pezzi si muovo sulla scacchiera secondo regole precise, qui ogni personaggio è uno scacco, un individuo a 360° che si muove secondo una sua regola di vita, di pensiero. A volte si sbaglia e si viene "mangiati" dagli altri, altre volte si avanza fino a dare scacco al re e vincere la partita, alcuni ritornano sui loro passi, ma gli obiettivi non cambiano, restano saldi e tornare indietro è solo un modo per ricalcolare e per raggiungere la meta attraverso altri percorsi.
Nonostante il numero considerevole di personaggi presentati, la struttura della storia regge perfettamente fino alla fine, Francesca dimostra di essere molto brava a gestire tutti questi individui, restituendo al lettore la loro psicologia con grande naturalezza.
Tutti questi personaggi aiutano a costruire un contesto preciso, ricostruiscono la vita di Orta, le sue manifestazioni durante il periodo estivo, portano il lettore in cammino attraverso le viuzze intricate della piccola cittadina, regalandogli una cartolina letteraria.
Sarebbe divertente fare un tour sulle orme di questo libro, per vedere dal vivo i luoghi nominati e descritti da Francesca, luoghi che troppo spesso ci dimentichiamo di avere qui a due passi, luoghi che bisogna visitare almeno una volta nella vita.
La stretta del lupo è un libro che lascia con il fiato sospeso fino alle ultime pagine, è inevitabile iniziare ad ipotizzare il nome dell'assassino, stilare una prima lista di sospettati con i vari moventi, ogni lettore diventa a suo modo un investigatore e cerca di scoprire chi è stato a uccidere Maria Vittoria.
Un libro che apprezzerete moltissimo e che divorerete in pochissimo tempo, arriverete a un punto in cui sarà impossibile staccarvi e allora la vostra unica priorità sarà scoprire attentamente il nome dell'assassino.
Penso che dopo la presentazione ad Ameno scriverò un ulteriore post per chiarire un po' gli intenti della scrittrice e magari qualche curiosità.
Alla prossima!
P.S. Uno scatto (fatto da me in un pomeriggio nuvoloso) dal Sacro Monte di Orta.
VOTO:
Bellissimo posto dove ambientare un thriller...che emozione presentare un libro! :-)
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