giovedì 19 luglio 2012

Il tredicesimo piano

Qualche settimana fa, chiacchierando con degli amici durante la tournée del nostro spettacolo, ci siamo ritrovati a ipotizzare titoli di libri che potrebbero o meno vendere attualmente. Ridendo e scherzando abbiamo ipotizzato anche di aprire una casa editrice e tra una sciocchezza e l'altra di comune accordo abbiamo deciso che il primo libro pubblicato nella nostra pseudo casa editrice sarà intitolato Il tredicesimo piano. Si sa che nei paesi anglosassoni il numero 13 è sinonimo di sfortuna, addirittura in alcuni palazzi viene proprio omesso dai piani, non esiste la stanza 13 in alcuni alberghi. Riflettendo intorno a queste leggende metropolitane abbiamo ipotizzato molte cose, che ora non sto a scrivere, perchè sono convinta che potrebbero essere un quid molto interessante su cui costruirci un romanzo in perfetto stile Stephen King. Tornata a casa mi sono documentata riguardo l'esistenza di qualcosa di letterario o cinematografico che avesse a che fare con il tredicesimo piano e...ho trovato un film! L'ho guardato e... Bello eh, carino... Ma sto tredicesimo piano non è che fosse poi così fondamentale ai fini della narrazione. Ma andiamo con ordine.
Il film è del 1999 diretto da Josef Rusnak, non è una sceneggiatura originale ma è tratto dal romanzo Simulacron-3 di Daniel F. Galouye, é un film di fantascienza che visto oggi potrebbe essere definito in questo modo: un mix tra Matrix, Inception e Avatar.
La narrazione inizia nel 1937 poi da quest'anno ci spostiamo nel 1999, anno in cui si svolge la vicenda, e terminiamo nel 2024. Non è però una timeline quella che si presenta davanti ai nostri occhi: ogni anno rappresenta una realtà parallela creata da dei computer, solo uno di questi è il mondo vero: ma quale? A partire dall'omicidio di Hannon Fuller ripercorreremo l'intera vicenda che ci porterà a conoscere cose che voi umani non potrete neanche immaginare, cito Blade Runner, perché secondo me c'è qualcosa anche di lui in questo film.
C'è il sistema delle scatole cinesi di Inception e dell'accedere ad altre realtá attraverso i sogni, c'è l'idea dell'avatar che in questo caso chiamerei altre ego, c'è il trasferimento dati, che qui sembra neurologico, mentre in Matrix è legato a un codice, c'è Los Angeles e ci sono gli occhi di Blade Runner.
Un film "panettonico", visto l'impasto, carino ma di certo non è un capolavoro. Forse nelle mani della persona giusta avrebbe straguadagnato diventando un film cult di tutto rispetto, se pensiamo poi che è uscito lo stesso anno di Matrix... Purtroppo ci sono delle pecche a livello di sceneggiatura: scoperte che il protagonista fa e che restano eccessivamente immotivate, luoghi che raggiunge dopo aver reperito e memorizzato indirizzi in modi non ben chiari... Ma in tutto questo la cosa che mi ha lasciato più a bocca asciutta è questo tredicesimo piano, che è il piano in cui abita il protagonista, ma che fondamentalmente non è così utile... Certo potremmo vederlo come un non luogo, considerando il fatto che la sua realtà sia un non luogo e quindi quello è il non luogo nel non luogo, e lo definisco tale riferendomi al fatto che appunto in alcuni palazzi il tredicesimo piano non esiste. Il numero tredici è inquadrato più volte, ma davvero, non ho capito quanto possa incidere. Magari qualcuno di voi ha letto il romanzo e sa darmi una spiegazione che va oltre il libro, onestamente non so che dire...
Riguardo la superstizione legata al numero 13, ho trovato questo interessante post http://www.vivereny.it/tradizione-e-cultura/superstiziosi
E aggiungo anche questo in inglese! Buona lettura!

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