Ho terminato L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom da quasi un mese, ma mi sono resa conto solo ora che non l'ho mai recensito.
Vedo di recuperare immediatamente.
L'uomo che voleva fermare il tempo è entrato nella mia libreria grazie a un'offerta su Libraccio, un'avventura non da poco per averlo, perché nel primo ordine non era stato incluso: era rovinato, quindi me ne hanno inviato un altro.
Avevo visto questo libro alla Feltrinelli ed ero stata subito attratta dalla copertina e dagli orologi, tra le mie varie passioni, ho anche quella per gli orologi, non li colleziono, ma mi piacciono molto, in particolare i cipollotti da taschino che popolano appunto la copertina di questo libro.
La storia che Mitch Albom ci narra è davvero strana e molto semplice. Abbiamo un protagonista principale: Dor e altri due protagonisti che entrano in gioco dopo e si chiamano Sarah E Victor.
Dor è un uomo che in seguito alla malattia della moglie, durante la quale aveva espresso il desiderio di avere più tempo, si ritrova improvvisamente al di fuori del tempo, rinchiuso in una caverna ad ascoltare le voci del mondo che come lui chiedono e pregano per avere più o meno tempo.
Sarah e Victor sono due di queste voci. Una ragazzina che vuole bruciare il tempo e un anziano che vuole avere più tempo, ma la sua malattia glielo ruba giorno dopo giorno.
Una storia che assomiglia a una parabola, Dor infatti farà comprendere ai due l'importanza del tempo vissuto attimo per attimo, senza affannarsi troppo per il futuro, ma allo stesso tempo imparerà lui l'importanza del tempo. Un racconto con un profondo spirito religioso, che è perfettamente in linea con lo scrittore molto credente.
Che dire...mi è piaciuto molto come libro perché è una storia bella, positiva, che dà un senso di serenità, una lettura molto veloce di poche pagine, ma che effettivamente fa riflettere molto. Sinceramente non è un libro che porta il lettore a domandarsi: "Cosa accadrà dopo?", scorre piacevolmente e attraverso la sua scrittura Mitch Albom riesce a far gustare al lettore ogni istante, facendogli vivere proprio la morale che egli sceglie di inserire nella sua storia.
Bisogna essere credenti per leggerlo?
Onestamente no. Per quanto siano evidenti i riferimenti alla religione cristiana e la figura di Dio sia facilmente individuabile, non credo possa risultare urtante per il lettore agnostico o ateo, sicuramente il lettore credente potrebbe ritrovarsi di più su alcuni punti e meno su altri.
E' sicuramente un libro che fa riflettere, porta il lettore a pensare. Tutti litigano quotidianamente con il tempo, a volte sembra non passare più, altre volte sembra passare troppo in fretta, insomma, ammettiamolo: siamo tutti ossessionati dagli orologi.
Non negatelo.
VOTO:
Non ho letto questo libro ma altri 3 di Mitch Albom e sono davvero belli e lui scrive molto bene. Lo cercherò anche io :)
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