ArtInTime
presents… ArtInTime!
Dall’università al mondo del lavoro: le idee, il progetto,
l’entusiasmo e i primi incoraggianti risultati. Ecco come nasce una piccola
giovane impresa che scommette su giornalismo e cultura. Un’utopia? Forse no.
Torino, 13 maggio 2013.
Un’idea che unisce in un sol colpo giornalismo e cultura, un progetto di
giovani che dà spazio ai giovani, il frutto di percorsi di studio differenti
che guardano con passione ma al contempo concretezza al mondo del lavoro: un
sogno? A giudicare dai risultati si direbbe proprio di no. Il progetto
è un web magazine sfogliabile e, nel mese di giugno, compierà il suo primo anno
di vita; ArtInTime, questo il suo nome giovane e frizzante, è interamente
inventato, pensato e realizzato da un gruppo di laureate dell’Università di
Torino che giovedì 30 maggio alle ore 15.00 lo presenteranno
ufficialmente per la prima volta al Laboratorio Guido Quazza di Palazzo
Nuovo.
“ArtInTime è un sito, un magazine
online, ma soprattutto un progetto nato dall’idea di quattro amiche davanti a
una tazza di gianduia, in una gelida sera del dicembre 2011 – spiegano le
fondatrici - Unire le abilità e le
passioni di ciascuna per ottenere qualcosa di finito, ricco nei contenuti,
bello da vedere e ovviamente anche utile è stata la molla che ha portato a
pensare al progetto”. Arte nel tempo, questo il significato del titolo: uno
spazio per le forme d’arte che popolano il contemporaneo. Uno spazio che fin
dall’inizio si modella sugli interessi delle creatrici, a partire dalla grafica
e design, passando per il cinema, per la musica, planando sulle pagine dei
libri e accogliendo via via teatro, eventi, televisione, notizie da Londra.
L’intento di base di ArtInTime è
quello di farsi voce di giovani e artisti emergenti per proporre qualcosa di
nuovo, fresco, ancora non visto. Ma c’è anche la voglia di sfruttare al meglio
uno spazio creato e gestito dagli stessi giovani di cui si parla: è per questo
che spesso alle proposte si affiancano analisi e commenti critici di opere
celebrate dai mezzi di comunicazione, con il fondamentale scopo di fornire al
letture una visione nuova e critica dei fenomeni mediatici che affollano il
quotidiano. “L’università che ci ospita per questo evento è il luogo da cui
proveniamo, in cui ci siamo formate – sottolineano le ideatrici – ArtInTime è
diventato la piattaforma dove i nostri diversi percorsi di studio possono
incontrarsi e dialogare, lo spazio sul quale mettere alla prova le abilità
critiche acquisiste, senza per questo abbandonare le rispettive passioni, gli
interessi personali di ciascuna”.
La provenienza dall’ambito accademico
è ciò che caratterizza la natura di ArtInTime: la passione per le arti, per il
mondo dei media e della comunicazione, come: “il progetto si origina
dall’interesse che ogni redattrice ha sviluppato per la materia della rubrica
che tratta. L’attenzione ai dettagli è volutamente elevata: siamo convinte che
l’unico modo per differenziarsi, con un prodotto del genere, sia quello di
mantenere saldo il principio della qualità, che deve essere elevata, per quanto
possibile a un gruppo di non professioniste”.
Non solo contenuti, però: ArtInTime è
attento all’evolvere del panorama giornalistico. Non ancora testata registrata,
il magazine si muove agilmente sul web: è presente online con una versione
sfogliabile e un sito (www.artintime.it),
ha una pagina Facebook, un profilo Twitter ed è registrato su Linkedin, ma non
si fermerà certo qui, come fanno intendere le ideatrici, attente al mondo delle
app e del mobile e alla loro
evoluzione.
Utopia o impresa possibile dunque?
Venitelo a scoprire, a discuterne e a proporre nuove idee giovedì 30 maggio
insieme alla redazione ad ArtInTime
presents… ArtInTime! Con l’occasione
saranno presentati in anteprima i contenuti del numero di giugno in
preparazione, che celebrerà il primo compleanno del magazine: artisti
esordienti, tante novità e uno speciale tutto dedicato al prossimo Salone del Libro di Torino!
L’evento è realizzato in
collaborazione con il Laboratorio Multimediale Guido Quazza e il Dams di
Torino. Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione la professoressa
Giulia Carluccio e Nello Rassu, direttore del Laboratorio.
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