Avevo parlato di questo libro un po' di tempo fa, lo avevo acquistato a metà prezzo da Libraccio.it e poi tra una cosa e l'altra è finito sotto nella pila dei libri da leggere. Lo avevo quindi prestato a una mia amica, la quale dopo averlo terminato mi ha detto: leggilo perché è a dir poco stupendo!
Avendo altri libri da leggere, non l'ho mai preso in mano, fino a quando...mi sono trasferita a Torino e mi sono ritrovata senza internet. Per passare il tempo ho deciso di cominciare Il caffè delle donne e nel giro di pochi giorni l'ho divorato.
Ambientato tra la Giordania e Milano, Il caffè delle donne è un libro molto interessante e affascinante per noi occidentali che spesso, a causa dei fatti internazionali, guardiamo agli arabi con sospetto. Questa storia mette in campo differenze, etniche, culturali, geografiche; la protagonista Qamar è di origini giordane, ma è cresciuta a Milano, ad Ammam torna solo d'estate e proprio in questi momenti si rende conto delle differenze che intercorrono tra i due paesi.
A fare da cornice in questa storia è appunto il caffè, che forse più che una semplice cornice è proprio un espediente, quasi un personaggio che si prende un suo ruolo importante, tra caffè espressi e caffè arabi, letture dei fondi della tazzina, la storia avanza e ci porta a scoprire tradizioni uniche come appunto il caffè delle donne. Ci spiega questo rituale complesso, che parte dalla preparazione del caffè e termina con la lettura di un fondo di una tazzina.
Nel caffè si nasconde il destino delle persone e anche quello di Qamar, la protagonista, che sta attraversando un periodo non semplice della sua vita, vuole un figlio, ma a quanto pare non è così semplice, per non parlare degli alti e bassi nella relazione con Giacomo. Nel caffè ci si incontra, ci si scontra per opinioni e origini, diverse vedute riguardo la vita.
Mille ingredienti, tra cui il caffè, ci regalano una storia semplice eppure densa di significati, ricca di sogni, di speranze. Il caffè delle donne ci racconta la vita con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, Widad Tamimi mette in campo la sua esperienza di donna e di araba, offrendo al pubblico un prodotto molto interessante, costruito sapientemente alternando la vita di Qamar da grande e da piccola, durante le vacanze in Giordania.
La sua scrittura permette di visualizzare a pieno le scene e in alcuni punti sembra di sentire il vento del deserto, il caldo, la sabbia che si infila in mezzo alle dita dei piedi.
Sinceramente non mi stupirei se tra qualche anno un regista lo scelga per realizzare un film, è un libro davvero unico, se non fosse che l'anno è appena cominciato, direi che è uno dei migliori libri letti quest'anno.
E voi, lo conoscete? Lo avete letto?
Attendo le vostre opinioni!
VOTO:
Nessun commento:
Posta un commento
Se hai piacere, lascia un segno del tuo passaggio su Life in Technicolor! Grazie in anticipo!