Lo ammetto, sono stata un po' lenta...ma alla fine ce l'ho fatta a pubblicare questa recensione.
Appena iniziato "Il mercante di zucchero" mi ha fatto subito un'impressione...diversa. Non nel senso negativo, per carità, anzi! Lo stile e il modo di raccontare di Adriana Assini fa subito percepire al lettore che non siamo davanti a una scrittrice qualsiasi, i termini e lo stile scelti dimostrano subito l'abilità di Adriana come narratrice e la sua grande capacità di calarsi nel contesto storico e nel personaggio, riuscendo a rendere in modo adeguato lo stile di ognuno di essi non solo tramite descrizioni, ma proprio attraverso il linguaggio.
Quando ho fatto l'esame di sceneggiatura (scusate l'aneddoto, ma capita a fagiuolo, come si suol dire), avevo scelto di trasformare appunto in sceneggiatura un racconto di Francis Scott Fitzgerald: Tarquinio di Cheapside. In pratica questo racconto narra di come Shakespeare abbia deciso di scrivere il Ratto di Adriana ad opera di Tarquinio.
Il professore giustamente mi contestò la scelta del linguaggio dei personaggi, essendo ambientato nel Seicento era impossibile che essi avessero quello "slang" tipicamente contemporaneo, per carità non facevano uso di espressioni come: "Oh bella di zio!", però effettivamente sarebbe stato più accurato meditare sul linguaggio, inserendo magari termini in disuso.
Adriana Assini fa proprio tutto questo, riesce a far parlare i suoi personaggi come uomini del Cinquecento, il libro è ambientato nella Palermo del 1516, la città è dominata dagli spagnoli e i cittadini mal sopportano questi invasori.
L'intera storia è dedicata a Gian Luca Squarcialupo, nome noto ai Palermitani, ma a me donna Piemontese doc ammetto non diceva nulla prima di leggere questo libro. Egli è appunto il mercante di zucchero e sarà proprio lui a farsi portavoce del popolo e grazie alla sua astuzia e alle sue abilità cercherà di risolvere questa situazione avversa in cui si trova Palermo. Il suo modo di agire lo descrive al meglio: egli è passionale, non si ferma davanti a nulla, schietto e disposto a mettere in gioco tutto sia per la politica della sua città che per la donna che ama: Francesca Campo, una storia non semplice, molto tormentata, attuale, ma d'altri tempi. Un vero e proprio eroe d'altri tempi. Certo, era il 1515, ai tempi esistevano gli eroi, o meglio, noi siamo certi ci fossero in quell'epoca lontana.
Ovviamente a qualcuno dovrà pur stare antipatico, ecco quindi che questo suo modo di agire non piace alla setta dei Beati Paoli, che camuffati da associazione religiosa, confraternita, che cercano di ostacolare lo Squarcialupo.
Non essendo esperta di storia locale, in particolare palermitana, mi sono documentata un po' e devo dire che l'autrice ha riproposto molto bene questo periodo storico, non solo attraverso il linguaggio scelto, come dicevo prima, ma prestando proprio attenzione a personaggi, luoghi, azioni.
Una donna manzoniana, potremmo dire!
Consiglio di leggere questo libro, ma non come passatempo frivolo. Ammetto che è una lettura che richiede pazienza e impegno, ma alla fine sarete soddisfatti! Ne sono certa!
Prima di rimandarvi al prossimo post, voglio spendere due parole sulla casa editrice Scrittura e Scritture, fondata nel 2005 SITO
Propongono diversi libri molto interessanti e non so come...sono in contatto con Asilo Bianco di Armeno, che è nella mia zona. Quindi, casa editrice da tenere sotto controllo, nel senso positivo eh!
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