Oggi faccio pausa da libri e film per raccontarvi una storia quotidiana, in cui bene o male siete incappati tutti, o meglio...tutte!
Dico tutte perché so che è raro trovare un maschietto che si dedichi a tale disciplina olimpica, per cui dovrebbero premiare ogni donna con tutto l'oro del mondo: di cosa sto parlando?
Del famigerato cambio armadi!
Onestamente non lo sopporto! Non tanto perché, come in questo caso, si saluta una stagione come l'estate, ma perché è il momento in cui ogni donna si trova faccia a faccia con il suo tallone d'achille: lo shopping.
Alzi la mano chi tra voi, care donzelle, non ha nell'armadio quella maglia che ha messo due volte e quel pantalone che tiene lì perché "Si sa mai che perdo qualche chiletto e mi va ancora bene!". Non sono brava a fare acquisti, non so fare acquisti intelligenti. Non mi piace avere il guardaroba di Paperino, grazie al cielo, e quando viene il momento di fare il cambio armadi: è panico!
Maglie che non ricordavi nemmeno di avere riaffiorano dagli abissi dei cassetti, calze che avevano perduto la gemella che si ritrovano magicamente in mezzo ad altre cose, magliette che sono scolorite, inguardabili, ma che non ce la fai a buttare e inizi a classificarle come: "cose da mettere per casa".
Alla fine del cambio ti ritrovi con 800 cose da mettere per casa e un numero giusto di vestiti destinato a moltiplicarsi inevitabilmente nella nuova stagione, tanto lo sappiamo tutte che anche se i nostri armadi sono pieni, in periodo di saldi qualcosa lo prendiamo comunque. Solitamente poi mentre impilo le 800 cose da mettere per casa, immancabilmente inizio ad insultare le ditte che le hanno prodotte e come al solito dichiaro guerra alla Benetton.
Ammetto che alla fine ci casco sempre, spesso compro maglie, magliette, maglioni alla Benetton, sia in negozio che all'outlet e immancabilmente mi ritrovo a dire: "19,90 euro di maglietta che mi fa un inverno? Per tanto così la prendevo da H&M a 5,90 euro!". Per non parlare poi dei trofei di guerra da cui è impossibile separarsi, che solitamente sono protagonisti di queste scenette:
Mamma: "Buttala, non posso vedertela addosso!"
Francesca: "Ma...a me piace..."
Mamma: "Non vedi che è diventata brutta?"
Francesca: "La uso per casa..."
Mamma: "La uso per fare stracci e bom!"
Onestamente ha ragione. Con questo non voglio dire che mia mamma butta ogni cosa che diventa un tantino brutta, anzi, però sono in grado di "tenere per casa" maglie improponibili, bucate, scolorite, solo perché sono legata affettivamente. Ma si può? Peggio della coperta di Linus...
Ci sono poi gli abiti che non metto più: quelli solitamente li insacchettiamo e inseriamo nei contenitori Humana, quelli gialli per intenderci.
Non c'è niente da fare, preferisco risistemare i libri sulla libreria, impazzire per incastrarli tutti, ma non fatemi fare il cambio armadi!
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