Ho sempre visto il lavoro dello scrittore come un "delirio di onnipotenza" non in negativo, per carità, ma nel senso che a pensarci bene uno scrittore crea vite dal nulla e può decidere il bene o il male dei suoi personaggi, può addirittura arrivare a farli morire se la narrazione lo richiede. Molti scrittori dicono che spesso eliminare un personaggio comporta una grande sofferenza in loro, alcuni arrivano addirittura a piangere digitando le parole "morte, morto, ucciso..." o altro. I personaggi poi sono quelli che i lettori si portano dentro, di un libro certo, può restarti impressa la storia, alcune vicende, alcuni episodi, alcune descrizioni, ma sono i personaggi che sanciscono o meno la vita dell'opera. Tutti si ricordano di Lucia Mondella, di Renzo Tramaglino, di Don Abbondio e di tutti i personaggi dei Promessi Sposi, tutti si ricordano Dobby di Harry Potter, Sam del Signore degli Anelli, Heathcliff di Cime Tempestose o Mr Darcy di Orgoglio e pregiudizio, Gatsby e Daisy del Grande Gatsby, Emma di Madame Bovary e ancora molti altri. Li ricordiamo perché sono entrati in noi, perché sono stati costruiti per esistere al di fuori delle pagine del libro per cui sono stati creati.
Dove voglio andare a parare? Un po' di pazienza e forse questa prima parte non ha senso, non so....insomma, pazientate!
Scrivendo, scrivendo, un autore prende confidenza con i suoi personaggi quasi da parlargli, nell'era dei Social Network spuntano sempre più profili di personaggi della Letteratura che interagiscono con il pubblico e portano il romanzo al di là della carta stampata, attraverso un processo transmediale, che non è niente di nuovo, ma che forse ricordiamo più facilmente applicato ai film come Star Wars. Pensate a tutto quello che ha generato: fan fiction, gadget e quant'altro. Ma non voglio parlarvi di questo.
Torniamo al nostro personaggio e alle sue relazioni con l'autore.
E se il personaggio si ribellasse allo scrittore?
Cioè, può succedere che uno scrittore decida di scrivere una storia in cui non riesca a far fare quello che vuole al suo personaggio? Potrebbe essere una negazione parziale dell'onnipotenza, anche se di fatto è comunque la volontà dello scrittore perché vuole comunque raccontare una storia così...insomma è un cane che si mangia la coda questo ragionamento! Grande Fra!
Allora, mentre oggi mi ponevo queste assurde domande, mi sono ricordata di un libro che avevo letto tempo fa, quando ero una balda giovincella. Onestamente non ricordo perché io abbia acquistato questo libro, però mi é rimasta impressa una cosa spettacolare: la ribellione del personaggio al suo creatore! Insomma, i personaggi possono "prendere vita"?
So che è assurda questa cosa è molto sciocca, ma Jules Feiffer ha intavolato la sua storia in questo modo.
Un sacco di risate una valle di lacrime racconta la storia di questo principe Roger che fa ridere tutti, nessuno riesce a stare serio davanti a lui. Un giorno armato di polvere magica viene spedito in missione per crescere e ovviamente, come tutte le fiabe che si rispettino, Roger imparerà molto da questo viaggio.
Nel primo capitolo, per introdurre il personaggio di Roger, Jules Feiffer sfrutta un cacciatore che nel momento in cui conosce Roger inizia a ridere. Ci viene presentato come un personaggio che ci accompagnerà solo per nove pagine nel libro, ma quando vede Roger continua a ridere e nonostante lo scrittore gli dica di andarsene lui resta, tanto che lo scrittore conclude dicendo: "Va bene, tu resta pure, ce ne andiamo noi!"
Tutto il libro viene accompagnato da disegni che aiutano ancora di più a entrare nel racconto.
Ammetto che non è propriamente una ribellione del personaggio, a tal proposito mi vengono in mente le ultime presentazioni dei libri di Artemis Fowl in cui viene presentata sul retro della copertina una lettera di Artemis che dice che Eoin Colfer è solo colui che redige le sue storie e che non ha voce in capitolo.
Insomma, esiste o no un libro in cui si racconta la storia di un personaggio che si ribella allo scrittore?
So che questa è una richiesta assurda, però...mi piacerebbe leggere qualcosa del genere.
Ora dopo aver vomitato questo pensiero insensato, posso andare a studiare. A presto!
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