Dalla ultima newsletter di Baldini Castoldi e Dalai... sono rimasta colpita da un libro che esce oggi (8 maggio 2012) in libreria:
FINALISTA PREMIO CALVINO 2011
Un romanzo di formazione sensuale e anticonformista.
Letizia Pezzali possiede la liricità spregiudicata di una Colette moderna.
Così i lettori del Premio Calvino:
Un romanzo di formazione breve e intenso che riesce a tenere unite una rara capacità introspettiva e una (apparente) leggerezza di tratto in maniera davvero insolita. La scrittura, di notevole qualità, è al limite dello sperimentale, moderna, ma senza eccessi né sbavature e senza indulgere all’autoreferenzialità. Si tratta di un testo se vogliamo liricizzante (ma con misura), strutturato secondo una trama densa e compatta, che crea personaggi credibili, atmosfere vivide e – aspetto fondamentale – sfocia in un finale (una sorta di imprevisto colpo di scena) in perfetta sintonia con il fluire degli eventi e con la costruzione della storia. Il passaggio continuo tra focalizzazione esterna e interna imprime alle pagine della giovane autrice un effetto straniante, gestito con grande abilità, e le sue scelte stilistiche le permettono, insieme, di raccontare egregiamente il proprio tempo e di descrivere in modo impeccabile le tensioni vitali, le incertezze e il dolore di un’adolescenza «universale». L’età lirica narra la storia di un’adolescenza e di un primo amore. Nel vagare distratto di Mario, fra un esame di maturità che si avvicina e brevi e insoddisfacenti flirt con sue coetanee, irrompe un incontro che sembra infine dare un senso alla sua esistenza e rivelarlo a se stesso: il «ragazzo di cenere», uno sconosciuto visto alla fermata dell’autobus che gli riappare poi in sogno, nell’atto di sgretolarsi. Il «ragazzo di cenere» è Adrian, un compagno di scuola ambiguo e affascinante, privo di remore e di regole, attraverso cui Mario scoprirà la violenza dell’amore: «Se gli esseri umani, prima dell’invenzione delle superfici riflettenti, non potevano specchiarsi se non chinandosi di fronte ai laghi o ai fiumi, anche Mario, la cui vicenda si svolgeva ben dopo l’invenzione dello specchio, non poteva vedere se stesso veramente, se non assumendo ruoli e posizioni in qualche misura subordinati rispetto alla propria comune postura. E la superficie riflettente era sempre e solo Adrian». Insomma, il romanzo riesce a raccontare in maniera allo stesso tempo ironica e struggente quel particolare momento della vita che uno dei personaggi, citando Kundera, definisce «l’età lirica»: «L’età in cui si è concentrati su sé stessi, e si è incapaci di giudicare lucidamente il mondo che ci circonda». Il «ragazzo di cenere» è il simbolo di quell’età che, come il personaggio stesso, ineluttabilmente muore, lasciando dietro di sé ferite, ricordi e la cenere da cui nascono gli adulti.
Il Comitato di Lettura
Abbiamo deciso che volevamo pubblicare il romanzo di Letizia Pezzali poche ore dopo avere ricevuto il manoscritto. I finalisti dell’edizione 2011 del Premio Calvino erano tutti di alto livello, ma il libro di Letizia ci ha conquistati in un attimo. La curiosità di leggerlo subito è nata «origliando» l’entusiasmo che aveva suscitato nei lettori del premio, i tanti appassionati che ogni anno, fuori da ogni logica editoriale, selezionano le centinaia di proposte. Il loro entusiasmo è diventato subito anche il nostro.
Quando pubblichi un esordiente, la prima volta che lo incontri vuoi sapere tutto di lui, e così è stato con Letizia Pezzali, che si è rivelata un personaggio inconsueto per essere un’aspirante scrittrice. Il suo profilo appare infatti più simile a quello di «un cervello in fuga», come si dice oggi: studi musicali, laurea alla Bocconi, specializzazione alla University of Michigan Business School, impiego presso J.P. Morgan quindi in una merchant bank, e a tempo perso un diploma di regia presso gli Ealing Studios di Londra e un racconto breve in inglese pubblicato sulla rivista letteraria americana Pif Magazine… Ma forse, di lei, basta sapere che è nata nel 1979 a Pavia, che dal 2003 vive a Londra, che è sposata e che aspetta il primo figlio, una bambina.
Sto leggendo questo libro. E' veramente emozionante.
RispondiEliminaho letto il romanzo. Veramente ti cattura da subito e ti conduce in modo coinvolgente. Scrittura di notevole qualità.Personaggi veri.
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