Saltando di POST IN FRASCA, il nuovo post di oggi non ha niente a che vedere con quello di ieri e nemmeno con quello di domani. Già perchè io "c'ho i poteri" e già so di cosa parlerò domani.
Scherzi a parte, oggi vi voglio raccontare una cosa che mi ha fatto commuovere.
E' la storia di una donna, un personaggio a cui dobbiamo dire migliaia di GRAZIE ogni giorno, e dobbiamo ringraziarla soprattutto se siamo accaniti lettori delle opere in cui lei "ci ha messo lo zampino".
Il soggetto in questione è Fernanda Pivano, la traduttrice di Fitzgerald, Hemingway....e di molta altra letteratura. Ieri sera, mentre fissavo l'orologio che mi comunicava che era l'una passata, non riuscivo a chiudere occhio. Così ho deciso di recuperare dal "loculo-Mondadori" della mia libreria Addio alle armi di Ernest Hemingway. Devo essere sincera: l'avevo iniziato al liceo e poi l'ho abbandonato. E' imbarazzante, lo so, ma davvero non ero riuscita a leggerlo, ma da ieri sera, grazie a Franca Pivano, ho deciso di riprovarci!
Perchè, vi domanderete.
Beh, è molto semplice.
Ho scoperto che un professore del D'Azeglio di Torino, il ben noto Cesare Pavese, aveva portato a Fernanda Pivano una copia di Addio alle armi per mostrarle la differenza tra la letteratura americana e quella inglese. Innamoratasi di quello stile, decise di fare la traduttrice, mestiere a lei sconosciuto. Iniziò presso Mondadori, durante la Seconda Guerra Mondiale venne arrestata per aver tradotto libri non amati dallo stato italiano, come ad esempio Addio alle armi che parlava della sconfitta di Caporetto. Terminata la guerra era stata contattata dallo stesso Hemingway, e raggiuntolo in albergo, lo scrittore la ringraziò per il suo lavoro. Quando Einaudi decise di pubblicare i romanzi di Hemingway, lo stesso la scelse come traduttrice anche presso questa casa editrice.
E' meraviglioso lasciarsi trasportare dal racconto della Pivano che con grande enfasi riesce a comunicare al lettore il suo amore per la letteratura americana e la sua grande passione per Ernest Hemingway.
Queste parole così contagiose valgono di più di tutti: "E' da leggere!" che un professore di lettere può dire. Grazie Fernanda!!
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