domenica 26 giugno 2011

Dr. Jekyll and Mr. Hyde



Prosegue la raccolta di Repubblica, e dopo i primi 3 volumi, negli ultimi due sabati sono usciti: Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hide e Fuga senza fine.

Nella giornata di ieri, presa da un impeto di LETTURA OSSESSIVA, ho letteralmente divorato il libro di Stevenson, lo avevo studiato al liceo per il tema del doppio che è decisamente centrale in tutto il libro, ma non avevo mai avuto occasione di leggerlo.
Lo pensavo molto più complicato ed intricato, lungo e lento; non è sicuramente una lettura iper soft, non è Moccia, ma è molto piacevole e scorrevole: l'unica pecca è che tutti noi siamo, involontariamente, lettori onniscenti. Se sapete chi sono questo Jekyll e questo Hyde avete già in mano il cuore del libro, insomma sapete già come va a finire. Nonostante questo, è un libro che merita di essere letto e che collocherei tra i 100 da leggere assolutamente nel corso della propria vita, è una pietra miliare nella storia della letteratura, scritto nel periodo positivista, quando, come dice molto bene Ammaniti nella prefazione dell'edizione di Repubblica, era presente nella società "l'idea positivista che svela l'ambizione ottocentesca di manipolare, attraverso la scienza, la psiche umana separando la porzione cattiva da quella buona come fossero fette di una torta.".
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è proprio questo: una dimostrazione di come sia possibile che all'interno di una stessa persona possano coesistere allo stesso tempo il bene e il male. L'uno non vive senza l'altro, sono inseparabili.

Sinceramente mi aspettavo che il libro cominciasse dalla nascita vera e propria di Hyde, non mi aspettavo di capitare già in media res, nel corso di una specie di indagine condotta dall'avvocato Utterson, amico del dottor Jekyll, al quale toccherà capire cosa sta accadendo all'amico chimico e soprattutto chi è questo mostruoso Mr Hyde che incute panico e terrore in tutta Londra.

Concludendo cito nuovamente la prefazione del libro e quindi le parole di Ammaniti, che a parer mio esprimono molto bene l'essenza del libro: Il bene e il male sono due serpenti che copulano intrecciandosi nel profondo della nostra anima. Uno è velenoso e l’altro è innocuo ma se li sciogliamo quello velenoso ci morderà.



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