Ogni anno all’inizio dell’anno è bello, per gli amanti della
lettura, immaginare con quale autore si vuole scrivere il nuovo
anno, quali libri decideremo di leggere, quali avventure letterarie segneranno
questi nuovi 365 giorni.
A gennaio mi ero detto: sarà l’anno di Nick Hornby!
Poi l’anno è partito con un sacco di carne al fuoco, con un
Nick Hornby sul comodino (Funny Girl), un trasloco da Torino verso casa, un
colloquio per uno stage, un master da iniziare..insomma un sacco di cose che mi
hanno fatto rallentare la lettura. Funny Girl l'ho terminato (come avrai notato da questo blog), ma ancora Hornby non mi aveva convinto.
A metà anno poi arriva la cara e vecchia ESTATE che ti
permette di recuperare quel tempo perduto, perché anche se lavori, i ritmi si
rallentano con le ferie a farne da padrone.
Quindi Hornby è tornato a bussare prepotentemente alla mia
porta e questa volta lo ha fatto con il suo primo libro: Alta fedeltà.
Emozioni e dipendenza.
Un libro che all’inizio non si capisce dove vuole andare a
parare, poi lentamente ti cattura nelle sue righe e non puoi lasciare la
vicenda di Rob e Laura fino a quando non vedrai comparire l’ultima pagina.
Per essere nel mood del protagonista, direi che potrei
inserirlo nella classifica dei miei libri preferiti, i primi cinque, forse i
primi dieci. È difficile scegliere. Ecco, forse non sono proprio nel mood del protagonista!
Sicuramente leggendo Alta Fedeltà mi è capitata una cosa che
non mi succedeva da tempo con un libro, è imbarazzante, ma forse l'ultimo è stato Harry Potter. Insomma: mi è venuta voglia di rileggerlo, per carpire
(esatto carpire!) le riflessioni di Rob e le sue liste musicali e non.
Il libro inizia con una lista delle ex di Rob. Alla fine
della sua relazione con Laura, Rob ripercorre le sue vicende amorose e la sua
vita, si analizza a suo modo e tra un LP e l’altro, serate in compagnia dei
colleghi e giornate nel suo negozio di dischi, diventa adulto.
Ci sono i dischi sbagliati, i cantanti sbagliati, le
relazioni sbagliate, che però fanno tutti egualmente parte della vita, perché
si sa che la vita non è fatta solo di scelte giuste e spesso bisogna fermarsi e
guardarsi indietro, proprio come fa Rob, per rileggere quei segnali,
riascoltare quei dischi che ti faranno capire come andare avanti a scrivere.
Un libro che ha anche una colonna sonora, che mi sono
proposta di creare su Spotify, ma poi ho scoperto che…qualcuno l’aveva già
fatta prima di me. Perché Hornby è un’istituzione, Fra, non dimenticarlo!
L’ambientazione è ovviamente londinese, siamo negli anni 90
e quindi si parla ancora di cassette e vinili, i cd rientrano ancora nel mondo
della fantascienza.
Puoi creare la tua compilation per la persona a cui vuoi
bene, una selezione di canzoni che servono a educare all’ascolto, per scartare
quei cantanti “imbarazzanti”, che Rob fucilerebbe volentieri se avvenisse la
rivoluzione musicale: Simple Minds, Michel Bolton, U2, Bryan Adam, Genesis.
Devo ammettere che quest’affermazione mi ha sconcertato
parecchio, sì perché Alta Fedeltà mi ha fatto capire, anzi ha semplicemente
confermato quanto già sapevo: di musica non so proprio nulla! Mi chiedo se
avrebbe ugualmente fucilato i Muse e cosa potrebbe pensare Rob di tutti questi
talent come X Factor e The Voice e tutti i cantanti sgallettanti che
partoriscono annualmente?
Un libro…mille riflessioni. Ecco perché voglio rileggerlo,
perché sono certa che ne genererà altre duemila e sono convinta anche che
questo sia uno di quei libri che: più li leggi e più li apprezzi e cogli delle
sfumature che prima non avevi notato.
Certo, non è Kundera, ma Hornby ha il pregio degli scrittori
inglesi (che io amo!): riesce a raccontare la vita senza paura, senza filtri,
rende interessante la quotidianità e come il tanto citato (da queste parti)
David Nichols, i suoi personaggi sono veri. Ho chiuso il libro e mi è venuta
voglia di andare a Londra a cercare il negozio di dischi di Rob, per parlare
con lui e farmi dare dei consigli musicali. Per capire cosa devo ascoltare e
come posso migliorare i miei gusti in materia.
Adoro i libri che non si fermano sulla carta, quelli che di
fatto non riesci mai a chiudere perché una parte di essi vivrà sempre con te. Grazie
Nick!